15 Settembre, 2002 Emma Bonino a Cremona Parla in una sala Cittanova piena di gente, attenta ed entusiasta. Traccia una situazione certo difficile, ma densa di possibilità e di opportunità che vanno colte - Guarda il video
Il Cittanova é ancora pieno. Era pieno domenica scorsa, la sera dopo cena, con Rosy Bindi. Ed é pieno anche questa sera, ad ascoltare un'altra ministra.
Emma Bonino é molto attesa a Cremona, sia perché é la prima volta che viene tra noi, sia perché .... é costretta ad arrivare con qualche ritardo. Anche perché - per la prima volta da quando é ministra, é stata finalmente ospite di Porta a Porta ed ha dovuto registrare a Milano la trasmissione.
La serata inizia con brevi interventi di Luciano Pizzetti e di Maurizio Turco, candidati alla Camera, e di Mauro Fanti, segretario provinciale del PD.
Prende poi la parola Emma Bonino ed inizia dimostrando di essere arrivata da noi "preparata". Si é studiata, come si dovrebbe fare sempre, la "pratica Cremona" e - per prima cosa - parla di noi, soprattutto sul versante a lei più congenito, essendo Ministra per il Commercio estero. Ci dice che Cremona, dal punto di vista delle esportazioni, ha avuto un buon 2006 che é diventato buonissimo nel quarto trimestre ed ha proseguito mlto bene nei primi due trimestri del 2007. Poi - dal terzo trimestre 2007 in poi - la nostra economia, per come é strutturata, é stata tra le prime a cominciare a subire la pesantezza della situazione internazionale. "E proprio nel momento in cui c'era più bisogno di un intervento a sostegno, da parte del Governo" esclama la Ministra "proprio in quel momento qualcuno ha voluto aprire la crisi, ed ha voluto scapicollarsi a fare nuove elezioni, rifiutando addirittura di modificare una legge elettorale, fatta dalla destra, che la destra stessa ha definito legge porcata".
Dall'economia cremonese si é poi passati a disegnare la situazione economica nazionale, sulla quale pesano i lacci ed i lacciuoli di una sovrastruttura istituzionale e politica vecchia ed elefantiaca e che - nonostante ciò - dimostra una meravigliosa potenzialità, dovuto principalmente al ricco ed articolato mondo della piccola e media industria italiana che può contare su una grandissima capacità di innovazione e creatività.
Grandi sono i rischi della globalizazione, ma grandi sono anche le opportunità che vanno colte.
E la Ministra, nel disegnare questa situazione, dice "Certo, non siamo ancora arrivati a vendere i frigoriferi agli esquimesi .... ma siamo già i primi esportatori di "palme" verso i paesi del golfo arabico" suscitando l'ilarità e l'applauso della sala.
Insomma, un discorso improntato alla positività e volto a sollecitare l'orgoglio italiano e la voglia di grande cambiamento, la cosa di cui l'Italia ha maggior bisogno.
La serata si conclude con un richiamo molto chiaro e molto esplicito. Al di là di ogni confusione e di ogni cortina fumogena, il tema che gli italiani hanno di fronte a sè é il seguente: il 14 aprile sera vogliamo ritrovarci con un Paese governato da Berlusconi o con un paese governato da Veltroni?
Perché questa é l'alternativa vera, unica, precisa.
"Non ci sono terze vie" conclude Emma Bonino "chi non vota non incide, e delega altri a decidere per sè. Chi crede ci siano altri scenari, si rifugia nel sogno e nella chimera". La scelta concreta, infatti, é tra farsi governare ancora una volta da una coalizione divisa ed eccessivamente spostata verso la destra, una destra "strana" - molto più statalista che liberista, se si guarda alle scelte concrete operate in questi anni - o, al contrario, chiamare al governo del Paese una formazione nuova, che punta al profondo rinnovamento di cui ha estremo bisogno il Paese.
Un'altra bella serata. "Insomma - dice qualcuno - la Bindi e la Bonino non solo hanno riempito entrambe il Cittanova, ma ci hanno presentato due "signore Ministre", capaci, consapevoli ed all'altezza dela situazione. E' una buona cosa".