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						 15 Settembre, 2002  
						Lettera Aperta dalla Società Civile cremonese  
						Siamo donne e uomini liberi ed eguali, cittadini del mondo.
  
                      
 
Lettera Aperta dalla Società Civile cremonese 
per una nuova Sinistra Arcobaleno 
Siamo donne e uomini liberi ed eguali, cittadini
del mondo. 
Viviamo la nostra esperienza quotidiana nei
mondi del sociale, del lavoro, della cultura.
Esprimiamo la nostra cittadinanza attiva
nella società civile democratica, nel volontariato
e nell’associazionismo, nella cooperazione
e nel sindacalismo, nelle nuove forme di
autorganizzazione e di vita comunitaria,
nelle reti e nei movimenti sociali. 
Siamo partigiani. Sentiamo il bisogno di
fare una scelta di parte, per un’alternativa
di società, dalla parte dell’interesse generale
dei tanti deboli contro gli interessi particolari
dei pochi forti. 
Oggi, nel nostro Paese, sentiamo prima di
tutto l’urgenza di una grave emergenza sociale. 
Mentre crescono i profitti e le rendite speculative
dei grandi potentati, i salari e gli stipendi
sono compressi fino alla soglia della povertà,
a fronte di un aumento incontrollato del
costo della vita. 
Con la precarizzazione del lavoro e della
vita peggiorano le condizioni materiali e
immateriali delle classi popolari e della
maggioranza della popolazione. 
Con lo smantellamento del welfare e la privatizzazione
dei servizi pubblici si riduce la copertura
dei diritti sociali universali e si depredano
i beni comuni, aumentano le ingiustizie e
l’insicurezza sociale. 
Con l’appropriazione del territorio e la
devastazione del paesaggio si desertificano
l’ambiente urbano e naturale. Con il consumismo
energivoro e inquinante si avvelenano aria,
acqua e terra. 
Con l’impoverimento della scuola e dell’università
pubbliche, della formazione e della ricerca
si restringe l’accesso ai saperi e si regredisce
nell’eguaglianza delle opportunità, perpetuando
vecchi privilegi di censo. 
Con il controllo oligopolistico del mercato
dell’informazione e della comunicazione si
violentano le culture e si manipolano le
coscienze, si cancellano le espressioni comunitarie
e le produzioni indipendenti. 
Con la chiusura ideologica di un’Europa-fortezza
refrattaria a nuove politiche migratorie
di civiltà e legalità, di accoglienza umanitaria
dei rifugiati e di integrazione multietnica
dei lavoratori, si produce e si diffonde
la condizione di “clandestinità” e si generalizza
la situazione di marginalità dei cittadini
migranti; con le campagne xenofobe e razziste
che alimentano le paure e criminalizzano
le diversità si cancellano le persone e si
oscurano le presenza, si legittima lo sfruttamento
degli esseri umani fino a nuove forme di
schiavitù. 
Con le ossessioni securitarie, le ipocrisie
proibizioniste, le stupidità omofobiche si
comprimono gli spazi della libertà individuale
e collettiva di ciascuno e di tutti; si diffondono
forme inedite di controllo sociale che ripropongono
modelli perbenisti e conformisti di omologazione
subalterna: così si attacca l’autodeterminazione
delle donne, si discrimina la pluralità delle
identità e degli orientamenti sessuali, si
negano l’autonoma soggettività dei giovani
e l’energia creativa delle nuove generazioni
riducendole nel binomio “bamboccioni/devianti”. 
Questi processi allargano le fasce di marginalità
e di esclusione, peggiorano la qualità della
vita della maggioranza della popolazione,
mettono in discussione i diritti e i doveri
di una cittadinanza universale fondata sul
patto di legalità-responsabilità-solidarietà,
indebolendo la coesione sociale e destrutturando
la comunità, esponendo a un grave rischio
la stessa convivenza civile democratica. 
Di fronte a questa realtà, noi non ci arrendiamo
alla pervasività del pensiero unico “a vocazione
maggioritaria”, che assumendo il profitto
come valore assoluto e la legge del più forte
come principio deregolatore tende a ridurre
a merce le relazioni umane e le nostre vite,
il territorio e il pianeta. 
Non ci arrendiamo allo svuotamento dei luoghi
e dei percorsi della democrazia, alla deriva
di una politica oligarchica e omologata,
sempre più distante e insensibile ai bisogni
dei cittadini e sempre più monopolistica,
che si fonda sulla passivizzazione e sulla
manipolazione dei media; sempre più subalterna
ai comandamenti dei poteri forti, di corporation
senza regole e di tecnocrazie senza mandato. 
Né ci rassegniamo ad una astratta “divisione
dei ruoli” funzionale alla perpetuazione
del potere dei pochi, che riserva alla politica
istituzionale - intoccabile e autolegittimata
- il monopolio nella determinazione della
cosa pubblica, lasciando ai movimenti sociali
- marginalizzati e autoreferenti - nicchie
separate di una testimonianza impossibilitata
a incidere significativamente sulle prospettive
del Paese. 
Al contrario, noi sentiamo il bisogno di
avviare la costruzione di un nuovo percorso
sociale e politico di partecipazione attiva,
dal basso, di resistenza e di liberazione.
Con questo spirito condividiamo la volontà
di far nascere insieme, uniti e diversi,
una sinistra nuova unita e plurale capace
di animare una nuova stagione di una democrazia
dei soggetti. 
Sperimentiamo l’esistenza di una rete di
energie e di intelligenze, di progettualità
e di esperienze, di lotte e di realizzazioni
originali e innovative che quotidianamente
costituiscono un’altra politica e territorialmente
costruiscono un altro Paese. Le lotte del
lavoro e la difesa dei beni comuni, le mobilitazioni
per la salvaguardia dell’ambiente e contro
la distruzione del territorio, l’attivismo
per le libertà civili e per l’autodeterminazione
delle donne, l’impegno per la dignità dei
migranti e la società interculturale, la
cooperazione internazionale e l’azione umanitaria,
le pratiche di solidarietà e le forme di
condivisione, gli stili di vita etici e le
scelte di consumo critico… Mondi vitali,
originali e irriducibili, ma attraversati
da tensioni e speranze comuni, caratterizzati
da ragioni ideali e materialità programmatiche
coerenti; che hanno un grande valore in sé
e incidono nella società, ma che sono inascoltati
da una politica distante e incapace di capire. 
Noi crediamo nella possibilità di collegare
e unificare queste idealità e queste materialità,
di cui siamo parte, che oggi si esprimono
in tanta parte fuori dalla politica istituzionale
e dai partiti. Assumendone ragioni e programmi,
cimentandosi con la volontà di farle pesare
anche nell’agenda e nelle scelte della politica
e delle istituzioni. 
Per la costruzione di questo progetto non
può certo bastare la sola sommatoria degli
attuali partiti della sinistra, che è tanto
indispensabile quanto insufficiente. Riconosciamo
il valore della loro esperienza in una fase
difficile, cogliamo la disponibilità unitaria
e aperta che oggi essi esprimono - superando
settarismi e separatezze, logiche di organizzazione
e di ceto politico - e salutiamo con grande
interesse la prospettiva che finalmente si
apre, per la quale anche noi abbiamo lavorato
in questi anni nella società italiana ed
internazionale. 
Vogliamo contribuire alla costruzione di
un nuovo soggetto politico e sociale della
sinistra protagonista di una radicale riforma
della politica, una rete democratica e popolare
radicata nella società e nel territorio,
che riconosce le diversità e valorizza le
specificità, si attiva sui terreni dell’informazione
e della formazione, dell’opinione e dell’orientamento,
dell’organizzazione e della lotta, della
partecipazione e della rappresentanza, del
governo e dell’opposizione. 
Così, oggi, noi donne e uomini ci sentiamo
impegnati nella costruzione di nuova sinistra
arcobaleno in un percorso di condivisione
delle culture e delle pratiche della liberazione
del lavoro, dell’ambientalismo scientifico,
della differenza di genere, dei diritti umani
e delle libertà civili, della pace e della
nonviolenza, della democrazia partecipativa
e progressiva. 
Una sinistra nuova fondata sulla ricerca
e la sperimentazione di una profonda innovazione
culturale e sociale che - andando oltre il
compiuto ripudio dei modelli del cosiddetto
“socialismo reale” e delle degenerazioni
ideologiche totalitarie che hanno tradito
la stessa ispirazione umana del socialismo
- assuma nel suo pensiero politico contemporaneo
la centralità della nonviolenza come critica
del potere e dei meccanismi di dominio tra
gli uomini e con la natura; una nonviolenza
che non è rimozione o negazione del conflitto,
ma sua umanizzazione e dunque piena assunzione,
azione rivoluzionaria nella coerenza di mezzi
e fini, condizione di liberazione personale
e collettiva. 
Una sinistra nuova fondata su una moderna
critica della globalizzazione capitalistica
del neoliberismo e della guerra, del tutti
contro tutti e dello scontro di civiltà,
che produce sfruttamento e alienazione, precarietà
ed esclusione, povertà e fame, paura e terrore,
dissipazione delle risorse e devastazione
ambientale, omologazione culturale e individualismo
egoistico. Alla globalizzazione autoritaria
e antisociale del capitalismo reale si contrapponga
dal basso un’altra globalizzazione nel nome
dell’umanità, del bene comune e della pace,
democratica e solidale, della vita e dei
diritti umani, dei popoli e delle diversità. 
Per poter provare a fare tutto questo, oggi
è indispensabile innanzitutto sconfiggere
il tentativo “bipartisan” di marginalizzare
o liquidare la sinistra in Italia sul piano
politico-istituzionale. 
Dunque, portiamo anche dentro il confronto
elettorale questo nostro impegno, contribuendo
ad affermare il carattere innovativo, popolare,
plurale e unitario de “la Sinistra, l’Arcobaleno” alle elezioni del 13-14 aprile.
Nel nostro territorio, in Parlamento e nel
Paese vogliamo che possano continuare a svilupparsi
liberamente tutte le potenzialità di questo
progetto. 
Un soggetto capace di cambiare la politica,
di rigenerare la democrazia, di dare una
risposta progressiva alla crisi regressiva
della società italiana. E di concorrere a
costruire una prospettiva di futuro per un
altro Mondo possibile, necessario, in farsi. 
Eccoci. La sinistra nuova si costruisce ora. 
Cremona, aprile 2008 
  
prime adesioni: 
Luca Avino                           
impiegato - Attivista Associazione Ambientalista 
Enrico Barboni                   
sindacalista - Direttivo Sindacato Lavoratori
Edili 
Giacomo Bazzani              
impiegato - Attivista Movimento Acqua Pubblica 
Francesca Berardi            
ricercatrice storica - Coordinatrice Comitato
Beni Comuni 
Elena Bianchi                     
operatrice sociale - Volontaria Associazione
Giovanile 
Virginio Biazzi                    
pensionato - Volontario Economia Solidale 
Luciano Bini                        
liutaio - Volontario Cooperazione Internazionale 
Niccolò Bodini                    
studente - Coordinatore Movimento Studentesco 
Fulvia Bodria                      
pensionata - Direttivo Sindacato Pensionati 
Said Boutaga                      
mediatore interculturale - Attivista Comitato
Immigrati 
Rita Brambini                     
sindacalista - Direttivo Sindacato Lavoratori
Agroindustria 
Giampiero Carotti             
archivista - Volontario Associazione di Promozione
Sociale 
Luca Congedo                      
musicista - Gruppo Musicale Khaossia 
Michele De Crecchio          
urbanista - Volontario Associazione Beni
Artistici e Ambientali 
Mimmo Dolci                        
sindacalista - Dirigente Sindacato Confederale 
Cosetta Erinaldi                  
sindacalista - Dirigente Sindacato Lavoratori
Precari 
Gianluigi Gaboardi           
economista - Dirigente Movimento Cooperativo 
Enrico Gnocchi                    
biologo - Attivista Movimento Ambientalista 
Luca Gombi                           
direttore commerciale - Volontario Associazione
Culturale 
Marco Guerini                     
operaio - Direttivo Sindacato Lavoratori
Metalmeccanici 
Lorenzo Lupoli                    
studente universitario - Presidente Associazione
Libertà Civili Lgbt 
Paola Mantovani               
operatrice sociale - Presidente Associazione
Giovanile 
Fabio Mariotti                     
lavoratore precario - Volontario Associazione
Culturale 
Maurizio Mele                      
geologo - Presidente Associazione di Promozione
Sociale 
Gianluca Monti                   
avvocato - Direttore Scuola Popolare di Musica 
Maurizio Mori                      
docente di Bioetica - Università di Torino
 
Rita Orsini                             
sindacalista - Dirigente Sindacato Lavoratori
Metalmeccanici 
Euro Paulinich                 
   dirigente agenzia per l’ambiente - Volontario
Associazione Culturale 
Davide Persico                     
direttore Museo Paleontologico San Daniele
Po 
Lucia Piloni                          
infermiera - Dirigente Sindacato Intercategoriale
di Base 
Pier Luigi Pizzi                    
artigiano - Volontario Associazione Interculturale 
Giampaolo Renzi                
operaio - Rappresentante Sindacale Rsu Fabbrica
Chimica 
Ferruccio Rizzi                     
impiegato - Rappresentante Sindacale Rsu
Azienda Sanitaria 
Pier Luigi Rizzi                     
impiegato - Dirigente Associazione Ambientalista 
Gigi Rossetti                          
operatore socioculturale - Segretario Associazione
di Promozione Sociale 
  
Laura Rossi                           
ricercatrice sociale - Attivista Movimento
Economia Solidale 
Carmelo Tartamella         
musicista - Volontario Associazione di Cultura
Musicale 
Lorenza Tizzi                        
impiegata - Coordinatrice Rete Donne Movimento
Libertà Civili Lgbt 
Marco Turati                        
architetto - Volontario Associazione di Promozione
Sociale 
Fabio Veneroni                    
ferroviere - Presidente Associazione di Volontariato 
Rosita Viola                     
      operatrice sociale - Direttrice Ong Solidarietà
Internazionale 
Massimiliano Zanisi          
operaio - Rappresentante Sindacale Rsu Fabbrica
Metalmeccanica 
  
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Il comitato promotore continua la raccolta
delle adesioni. 
Chi intendesse aderire può comunicarlo rispondendo
a questa mail. 
Scrivi o telefona ai seguenti riferimenti: 
e-mail:          
gigi.rossetti@arcicremona.it 
tel.mobile:   339 6940843 
 
 
         
 
 
  
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