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15 Settembre, 2002
Ios di Sospiro: risposta del presidente Torchio a un'interrogazione del consigliere Borghetti
La Provincia ha già espresso pubblicamente la propria posizione sulla vicenda dell’Istituto ospedaliero di Sospiro, per la gestione del quale il Cda della Fondazione propone una collaborazione con privati.

Lo ha detto il presidente della Provincia Giuseppe Torchio rispondendo a un’interrogazione urgente presentata dal consigliere Maurizio Borghetti. “Noi – ha detto Torchio – abbiamo sempre ribadito il concetto della pubblicità del servizio reso. Una posizione limpida, coerente e univoca”.

Nel presentare la sua interrogazione, Borghetti aveva elencato quelle che secondo lui sono state scelte “quanto meno criticabili” da parte dell’Ios: la scelta di trasformarsi in una Fondazione non onlus, che per esempio non consente il recupero dell’Irap, che significa 700mila euro all’anno; la scelta del contratto della sanità pubblica, il più oneroso, per i dipendenti; l’assunzione di ulteriore personale non addetto all’assistenza, oggi più difficile da ricollocare; la vicenda di Maderno, che non ha, secondo Borghetti, il valore per cui è valutato e ha richiesto investimenti cospicui per la ristrutturazione oggi difficilmente recuperabili.

Borghetti ha sottolineato l’esigenza che il servizio pubblico sia controllato dal pubblico, anche se non necessariamente da esso gestito. Oggi, ha aggiunto, probabilmente l’unica strada è quella di una collaborazione corretta con il privato. La contestazione della scelta riguarda il metodo con cui è stata portata avanti anche rispetto all’esistenza di altre offerte oltre a quella che sembra essere la prescelta. Infine, ha chiesto Borghetti, si è sicuri che la scelta di consegnare il patrimonio della Fondazione a un privato sia la migliore o ci possono essere altri tipi di partnership? Senza contare che il patrimonio immobiliare è bene pubblico che deve sottostare a precise regole per l’alienazione o l’affidamento a privati e che, sempre secondo Borghetti, si sta andando verso una svendita di tale patrimonio, non adeguatamente valutato.

Punto per punto la risposta del presidente Torchio. La vicenda dell’immobile di Maderno, ha detto, è complessa e passa attraverso una valorizzazione dell’intera area, per la quale sono in corso contatti avanzati con il Comune gardesano.

“Non esiste l’interpretazione secondo cui la sinistra privatizza e la destra pubblicizza, come sembrerebbe dalla raccolta di firme di questi giorni”, ha detto Torchio.”La collaborazione con privati è prevista dalla legge regionale. Il Cda della Fondazione – ha precisato – ha sempre escluso ogni ipotesi di vendita. Ha svolto un’indagine di mercato per capire se vi fosse interesse da parte di aziende private, preferibilmente del privato sociale, a una gestione comune, ma il patrimonio resterebbe totalmente pubblico” come ha precisato anche il dottor Zaramella, consigliere della Fondazione in rappresentanza della Provincia, secondo il quale l’aver indicato l’offerta più vicina alle richieste della Fondazione non significa automaticamente l’affidamento, perché c’è ancora molto da discutere e da chiarire.

Il rischio d’impresa assegnato totalmente al privato sarebbe possibile solo nel caso di cessione totale delle quote, cosa che non è prevista.La scelta della Fondazione non onlus, infine, è stata operata “prima del nostro arrivo. Il Cda ha valutato per due volte la possibilità di una nuova trasformazione, ma ciò equivarrebbe a una vendita con conseguenze fiscali molto pesanti”.

La Provincia, ha ricordato Torchio, ha un solo rappresentante nel Cda della Fondazione, tre sono di nomina comunale e uno della Diocesi. La Provincia ha commissionato al Politecnico uno studio sui possibili scenari futuri delle Rsa del territorio, ha attivato il Tavolo provinciale delle Rsa, e la situazione delle strutture e del sistema socio assistenziale è all’attenzione anche di tutte le forze sociali. C’è stata una costante relazione col rappresentante provinciale nel Cda, e la linea costante è stata quella della riconferma dell’aspetto pubblico del servizio, con la dovuta attenzione agli aspetti di equilibrio economico. L’augurio che esprimiamo, ha concluso il presidente, è che questa nostra linea di salvaguardia della pubblicità della struttura sia mantenuta e rafforzata.

 


       



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