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15 Settembre, 2002
Provincia di Cremona: 5 miliardi per lo sviluppo
Priorità: innovazione, cultura, turismo e reti materiali ed immateriali - Provincia di Cremona: 5 miliardi per lo sviluppo - Approvato l'AQST - Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale

La Giunta regionale ha finalmente approvato l'AQST - Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale - documento fondamentale frutto della volontà della governance cremonese, che individua una novantina di progetti strategici per il nostro territorio, raggruppabili in tre aree di interesse (innovazione, cultura e turismo, reti materiali ed immateriali) per un ammontare complessivo di oltre cinque miliardi e mezzo di euro. Saranno le priorità per i prossimi anni che Regione, Enti e realtà Locali si impegnano a realizzare.

La presentazione é stata curata dai massimi esponenti della governance locale: Gianni Rossoni, vicepresidente della Regione Lombardia; Giuseppe Torchio, presidente della Provincia; Gian Carlo Corada, sindaco di Cremona; Massimo Piazzi, vicesindaco di Crema e Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio.

Per Rossoni non si tratta di “un libro dei sogni, ma di una analisi che guarda ai bisogni effettivi del territorio e individua risposte concrete per la loro soluzione”. Ed ha messo in risalto come, per alcune priorità, siano già partiti gli interventi mentre per altre, da settembre, saranno perfezionati protocolli d’intesa che, insieme a bandi dedicati renderanno disponibili le risorse necessarie. Tanto più che degli oltre cinque miliardi di euro la parte più consistente, pari a circa l’80% è costituita dalla rete autostradale, cioè Cremona-Mantova, Ti.Bre e Bre.Be.Mi., realizzata per il 90% con risorse proprie della società concessionaria. Inoltre cominciano a partire i primi raddoppi selettivi ferroviari Cremona-cava e Cremona Olmeneta, oltre al raccordo di Tencara.

Sui temi infrastrutturali si è soffermato il presidente Torchio che, anche ricordando il recentissimo incontro con il ministro Altero Matteoli, ha parlato di una “stagione nuova, che ha accompagnato gli ultimi anni, e che affronta con volontà positiva le criticità del territorio a partire dal Po, per il quale anche il governo e la Regione cominciano ad individuare un percorso chiaro”. La stessa capacità concertativa, che oltre ad AQST ha caratterizzato anche il Patto per lo Sviluppo, Obiettivo Sviluppo e il Piano strategico, ha portato ad una visione comune che, secondo il documento presentato questa sera, può essere ricondotta a tre campi d’interesse. "Sono la direzione verso la quale concentrare sforzi collettivi e individuali nelle aree dell’economia, ambiente e società” ha proseguito Torchio "La prima linea strategica – filiere dell’innovazione – insiste sui comparti fondamentali del sistema economico cremonese (agroalimentare, metalmeccanica, manifattura leggera delle pmi e dell’artigianato) cercando di irrobustirli e promuoverli in un’ottica dinamica di maggiore competitività a partire dalla produzione e diffusione dei processi di innovazione. L’attenzione a politiche che favoriscano la produzione di energia rinnovabile, il ricorso a fonti energetiche locali ed eco-compatibili nonché la stimolazione di innovazione tecnologica finalizzata al risparmio energetico rappresentano un altro tassello chiave in una visione integrata e sostenibile dello sviluppo del sistema produttivo cremonese. La seconda macroarea – filiere della cultura, del turismo e della formazione – integra tra loro le componenti tipiche del patrimonio storico-monumentale (musei, monumenti, arte, musica) con quelle della dimensione territoriale-ambientale (patrimonio paesaggistico, parchi e aree verdi protette, Po e paesaggio fluviale) per metterle in valore in processi di natura economica e sociale: sviluppo del settore turistico e ricettivo, azioni di marketing territoriale, educazione scolastica e formazione professionale, artigianato artistico, sistema fieristico. Il terzo obiettivo della vision dello sviluppo cremonese – le reti infrastrutturali e dei servizi – è tesa" ha concluso il Presidente "alla qualificazione dei servizi offerti ai cittadini, alle imprese e ai potenziali fruitori del territorio. Fattori quali il sistema delle infrastrutture (materiali e immateriali), il sistema di welfare locale e migliori modalità di interazione tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese costituiscono i prerequisiti cruciali nella definizione di identità e immagine di un territorio incidendo sul suo livello di attrattività, competitività e potenzialità di sviluppo. Le strategie e le politiche – spiegano i firmatari dell’AQST - sono il risultato di un processo partecipativo di dialogo in cui gli attori locali, partendo da una condivisa analisi del territorio, hanno manifestato, ciascuno nel proprio ambito, le loro istanze, giungendo all’individuazione di obiettivi strategici comuni articolati poi in specifici progetti. Sono stati, pertanto, definiti, nell’ambito di ciascuna filiera della vision dello sviluppo provinciale, obiettivi strategici e, nell’ambito di ciascun obiettivo strategico sono stati individuati il “Primo programma d’azione” con il quale vengono individuate le azioni già condivise, le quali, in ragione dell’avanzato livello progettuale e di programmazione finanziaria, sono ovviamente le più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e il “Programma d’azione integrativo”, che rappresenta una selezione di ulteriori progetti prioritari su cui i sottoscrittori si impegnano ad approfondire le condizioni di fattibilità e a svilupparne le progettualità.

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Gian Domenico Auricchio che ha concentrato la sua attenzione sui temi dell'innovazione e dell'internazionalizzazione, tanto cari al mondo dell'impresa. “In un momento non facile – ha commentato – si mettono le imprese al centro della attenzione. Il modello Cremona riesce a mantenere indici positivi, in controtendenza con quelli del resto del Paese. C'é un aumento della produzione, secondo gli ultimi rilevamenti, del 2% a fronte di una recessione dello 0, 6% e ricorda come anche l’occupazione sia in crescita. Ma – continua Auricchio – al calo della domanda interna occorre accompagnare l’affermazione dei nostri prodotti con l’innovazione, dunque la qualità, è la conquista di nuovi spazi sui mercati esteri”.

Dal sindaco Corada, invece, è arrivato un forte sprone a proseguire il cammino intrapreso. “Il Comune è pronto a fare la sua parte – ha dichiarato –. I progetti inseriti nell’AQST hanno già fondi di bilancio assegnati. Dopo le ferie siamo pronti a sottoscrivere gli accordi di programma”.

Infine Massimo Piazzi ha sottolineato il metodo, ribadendo la necessità di partire dall’analisi e dall’ascolto dei territori. “Una condivisione non formale – ha concluso – come testimonia la convocazione, nelle scorse settimane, degli Stati generali”.

 


       



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