15 Settembre, 2002
ARCI: Stop alla strage a Gaza! Fermiamo la guerra in medio Oriente e dappertutto
La società civile globale faccia senire la sua voce: se c'é una comunità internazionale fondata sul diritto, che batta un colto oggi per Gaza
Una città assediata: senza acqua, senza cibo, senza luce. Da mesi e mesi. Assediata, come nel Medioevo.
Contro ogni legge, contro ogni diritto. Nessuno ha il diritto di affamare un popolo. Nessuno nel mondo, per nessuna ragione al mondo.
Gaza, una città assediata dove i bambini continuano a andare a scuola. E dove cadono le bombe mentre i bambini escono da scuola. Trecento morti, oggi a Gaza.
Chi crede ancora che Hamas e i suoi razzi possano essere fermati da altre morti innocenti? Chi ancora ci può credere? Trecento morti fanno campagna elettorale, nella Israele di oggi.
C’è ancora una comunità internazionale? Bush è finito, ringraziando il cielo. C’è una possibilità per la ragione di tornare a farsi sentire?
Se c’è, che qualcuno batta un colpo. Ora.
Batta un colpo l’Europa, se ha un’anima. Batta un colpo la politica europea, quella dei governi e quella delle opposizioni.
Per parte nostra, con le nostre piccole forze, insieme a tante altre realtà di base della società civile italiana e internazionale, ci impegniamo ad intensificare l'impegno per la pace nella giustizia in Medioriente. Anche da Cremona in questi anni, l'Arci ha costruito relazioni di pace con giovani palestinesi desiderosi di aprirsi al mondo e giovani israeliani resistenti alla guerra.
Nell'anno che sta per iniziare, soprattutto a un popolo dedicheremo la nostra Campagna di Aiuto Popolare: ai Palestinesi. E non certo perché siamo anti-Israeliani. Al contrario. In tutti questi anni, abbiamo praticato concretamente la "equivicinanza" con le società civili e le popolazioni, con le relazioni umane e con la diplomazia popolare, contro ogni unilateralismo militarista. E così continueremo a fare, dal basso e con la forza della nonviolenza contro la ragione della forza e tutti gli integralismi politici, etnici, religiosi.
A chi ci pretende rassegnati all'impotenza, vogliamo opporre impegno e speranza: non ci adegueremo all'indifferenza, non ci ridurremo al silenzio. Fosse anche solo con la testimonianza, oggi sentiamo di dover essere innanzitutto contro l’ignavia, che aiuta il diffondersi della follia. Vogliamo la pace in Medio Oriente. E la pace non viene se non c’è giustizia.
Non c’è giustizia dove c’è un popolo assediato. Mai.
TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI!
Anche a Cremona,
lanciamo un Appello al popolo della pace
alle organizzazioni della società civile, alle reti e ai movimenti sociali
per costruire insieme nuove AZIONI PER LA PACE IN MEDIORIENTE.
 
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