15 Settembre, 2002
Over 74: bisogni e condizioni di vita tra luci ed ombre.
Presentata la ricerca sulle “Nuove criticità nella condizione anziana” “Nuove criticità nella condizione anziana” – Social Survey sulla popolazione over 74 della provincia di Cremona:
Over 74: bisogni e condizioni di vita tra
luci ed ombre. “Anziani più longevi, ma drastico
calo del risparmio”
Presentata la ricerca sulle “Nuove criticità
nella condizione anziana” “Nuove criticità
nella condizione anziana” – Social Survey
sulla popolazione over 74 della provincia
di Cremona: questo il titolo della ricerca
presentata ieri a Palazzo Trecchi, la terza
dal 1995, sulla ricognizione della condizione
degli over 74 nel nostro territorio, a cura
di Giovanni Viganò (Editore F. Angeli Milano).
Tra i presentatori il presidente della Provincia,
on. Giuseppe Torchio, l’assessore provinciale
alle politiche sociali Anna Rozza con il
dirigente di settore Massimo Placchi, i ricercatori,
Maura Ruggeri del Consiglio di rappresentanza
dei Sindaci della provincia, Giuseppe Corsini,
dirigente dell’U.O. Accreditamento e Qualità,
Luigi Mauri, Sociologo e chief Executive
Sinergia Società di ricerca sociale.
“La ricerca che presentiamo è uno strumento
non un mero contenitore di dati, che sono
serviti e servono per declinare interventi
e servizi a sostengo delle anziani le cui
condizioni variano anche da comunità a comunità”
– ha precisato l’assessore Rozza.
“L’emergenza “Paese” si sta facendo sentire
in tutta la sua drammaticità ed il welfare
è il primo settore a subirne le pesanti ripercussioni:
dai servizi agli anziani alla spesa di fine
mese; dal crollo del potere di acquisto dei
pensionati all’occupazione – ha evidenziato
Giuseppe Torchio.
Da qui la risposta della Provincia: “Sulla
base dei dati economici in nostro possesso
per quanto riguarda la recessione, abbiamo
varato una proposta di fondo “anti-crisi”
che si unisce a quanto investito dal settore
guidato dall’assessore Rozza, che ammonta
ad oltre 250.000 euro messi a bilancio nel
2008 per la sola area anziani. Il fronte
su cui stiamo intervenendo è quello economico,
dall’occupazione alla cassa integrazione,
precariato, integrazione, con un 1 milione
di euro in sinergia con la Cariplo. Tra questi
sono cantierati specifiche azioni per gli
anziani, come lo scaffale sociale, gli interventi
per la “terza e quarta settimana”, risorse
per la residenzialità, per i sistemi di servizi
con un convinto sostegno alla rete delle
Rsa, sia sul fronte socioassistenziale e
sociosanitario, anche per il fronte occupazionale”.
Dalla ricerca viene fotografata una popolazione
anziana in provincia, over 75 e fino agli
84 anni, su un campione di 468 intervistati,
che si muove all’interno di un contesto a
tinte chiare e scure: “Emerge chiaramente
dai dati raccolti – scrive nella sintesi
il prof. Luigi Mauri - un generalizzato miglioramento
delle condizioni di salute della popolazione
anziana cremonese 75-84enne: pur a fronte
di un incremento in termini assoluti di più
di 9.000 individui nell'arco di 13 anni relativamente
alla fascia di età considerata si è registrata
una costante diminuzione del numero e della
quota di soggetti in stato di non autonomia
totale viventi al domicilio che passa dai
2.489 individui (13,8%) del 1995, ai 1.678
(6,8%) del 2002, fino alle 1.193 unita (4,3%)
stimate nel 2008. Nonostante un incremento
media annuo nel periodo considerato di circa
120 unita di individui parzialmente autonomi
la percentuale suI totale degli stessi diminuisce
dal 24,4% del 1995 al 21 j 7% del 2008.
In un quadro di sostanziale contenimento
del decadimento funzionale e di miglioramento
delle condizioni di salute dell' anziano,
dovuti principalmente al fenomeno della "compressione
della mobilità", risultano meno urgenti
le manifestazioni di bisogno socioassistenziale,
anche se non meno importanti sano le necessità
di prossimità relazionale parentale e amicale.
Tiene ancora il modello di welfare mediterraneo
incentrato sulla famiglia come agenzia di
temperamento delle situazioni di marginalità
e deriva: la prossimità abitativa genitore-figlio
e ancor oggi regola dei taciti accordi intergenerazionali
ed elevata e la frequenza dei contatti (più
del 70% degli anziani inchiestati dichiara
di ricever visita tutti i giorni da almeno
uno dei propri figli). Il lato dolente è
quello innanzitutto economico: “Elemento
di novità rispetto al passato risulta essere
invece un consistente indebolimento reale
della capacità di risparmio della popolazione
anziana cremonese: se fino a 6 anni or sono
almeno due 75-84enni su cinque riuscivano
a risparmiare qualcosa a fine mese tale quota
oggi è calata al 25% del totale della popolazione
di riferimento. – continua Mauri “Nuove criticità
nella condizione anziana”. E' più che raddoppiata
la percentuale di coloro che faticano ad
arrivare a fine mese (dal 9,2% del 1995 al
20,4% del 2008). Se tali dati possono con
ogni probabilità essere parzialmente soggetti
ad effetti distorsivi indotti da variabili
di contesto quali il clima di sfiducia economica
dei consumatori, essi rivelano tuttavia un
preoccupante trend di erosione dei redditi
reali da pensione e del potere di acquisto/capacità
di risparmio della popolazione anziana cremonese.
Il ciclo economico negativo e le recenti
spinte inflazionistiche minano con più rapidità
e facilita i portafogli dei soggetti sociali
economicamente più fragili, aventi fonti
di reddito meno differenziate, relativamente
meno ela-stiche e protette da shock esogeni”.
 
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