15 Settembre, 2002
25 aprile 1945. Cremona viene Liberata
L’impalcatura fascista, precipitava a terra con fragore di rottami.
25 aprile 1945. Cremona viene Liberata
L’impalcatura fascista, precipitava a terra
con fragore di rottami.
La liberazione di Cremona dal nazi-fascismo
viene annunciata il 27 aprile con il n.1 del giornale il “
Fronte democratico”, organo del Comitato
di Liberazione Nazionale di Cremona. Nel
proclama alla cittadinanza fra l’altro si
legge: “ Con il nazionalsocialismo tedesco
è caduto, dopo il secondo e piu’ abbietto
periodo del suo predominio,il fascismo italiano.
Questa è……… la data della liberazione dal
predominio di una fazione sostenuta dalle
armi tedesche. Cittadini, il Comitato di
Liberazione Nazionale di Cremona, che riunisce
in sé i rappresentanti dei partiti Comunista,
Socialista,d’Azione,Democratico Cristiano,Liberale,
delegato dal Governo Italiano a tutti i compiti
di governo durante la lotta clandestina,
assume da oggi tutti i poteri legittimi sin
da ora esercitati dalle autorità di fatto
che l’hanno preceduto. Come tale, il Comitato
di Liberazione Nazionale avverte fin da ora
che non tollererà nessuna infrazione o disobbedienza alle proprie ordinanze…..e
condivide la volontà popolare che l’opera
di epurazione sia condotta con severità esemplare
ma umana. Cittadini , salutiamo gli alleati
a cui doppiamo la nostra liberazione. Salutiamo nelle valorose formazioni del Corpo Volontari
della libertà i nostri migliori figli che
hanno contribuito con il loro sacrificio
ad affrettare la liberazione del Paese dalla
tirannide nazifascista.”
Emilio Zanoni, in uno scritto per lo speciale
del XXX anniversario del giornale dell’ANPI
Cremonese ricorda: “ Già il 26 aprile 1945, in un pomeriggio grigio di ritardata primavera,
il “ gonfalone rosso” ( così era stato chiamato
sull’Eco del Popolo del 1920) della Federazione
Socialista Cremonese ondeggiava alla finestra
del palazzo del “ Regime Fascista” di Farinacei,
mentre anche gli altri simboli degli altri
partiti democratici apparivano nella festa
gloriosa della Liberazione. La città di Cremona
era libera per l’intervento decisivo dei
suoi cittadini,i fascisti erano già in fuga
disastrosa da piu’ giorni;i tedeschi si rinselvavano
come fiere braccate verso i rifugi alpini
e verso la madre patria.”
Le formazioni partigiane entrarono in città
. Fra le prime vi fu la brigata garibaldina “ Cerioli” che con i suoi uomini disarmò le truppe tedesche
nei paesi limitrofi a Cremona. Ecco un resoconto
pubblicato dal Fronte Democratico il 30 aprile inerente l’attività della brigata stessa
: “ Tutti i presidi fascisti furono disarmati
entro il 24 aprile. Attacco immediato alle
truppe tedesche che, provenienti dai traghetti
e da Cremona transitavano sulle due strade
nazionali per Mantova e Brescia. Sopra a Pessina Cremonese ( alla
curva di S.Antonio) per tre notti consecutive
nessuna colonna tedesca è riuscita a transitare
dal posto di blocco rinforzato da vagoni
ferroviari carichi di legna. Battaglioni
tedeschi che tentavano di raggiungere l’Oglio
per la strada Cremona-Ostiano nelle vicinanze
del fiume Oglio venivano attaccati e costretti
alla resa. Ricevuto l’ordine di entrare in
città una colonna con parecchie macchine
preceduta da staffette riusciva a percorrere
la strada da S.Antonio a Cremona senza perdite.
Il resto della Brigata, circa 350 uomini,
rimanevano a combattere nei paesi minacciati
di completa distruzione dalle truppe tedesche.
Il distaccamento che bloccava il ponte di
Seniga non ha ceduto il passo…..La sera del
24 aprile si contavano cinque morti…”
Liberata Cremona il CLN inizia la sua attività. In primis nomina
il nuovo Sindaco , la Giunta Comunale ed
altre autorità.
Bruno Calabroni, avvocato, è nominato Sindaco.
Giuseppe Leggeri e Giuseppe Marabutti vice-sindaco;
Giuseppe Granata,Giovanni Canotti,Roberto
Lambertini,Cesare Agosti e Gioele Bodini componenti la Giunta Comunale.
Giuseppe Parietti è nominato Prefetto, Roberto
Ferretti Questore e Giuseppe Casella Provveditore
agli Studi.
Si ricostruisce anche il sindacato unitario.
E’ sempre Emilio Zanoni che ci ricorda questo
momento : “ Le direttive della unitaria Confederazione
del Lavoro a Roma liberata, trasmesse dal
CLN Alta Italia di Milano portarono alla
costituzione d’un organismo ove fossero pariteticamente
rappresentate ( in vista delle future elezioni
interne) tutte le varie correnti. A Cremona
non si discusse nemmeno questa direttiva.
Essa era sentita come necessità della lotta
nella tradizione unitaria della “ Alleanza
del lavoro” coi sindacati di Miglioli del
’22 e del Comitato di difesa proletaria del
’21.
In una riunione dei rappresentanti nel C.L.N. dei partiti di massa ( Luigi Marturaro del
PCI, Emilio Zanoni del PSI, Ottorino Rizzi
della DC) venne concordata la ricostituzione
della Camera del lavoro. Come commissari
furono proposti: Dante Bernamonti per il
PCI; Formis per la DC; Ottorino Fassi per
il PSI. Nelle fabbriche i partito avevano
già i loro nuclei sindacali i cui rappresentanti
costituivano, nel luogo di lavoro, i Comitati
di Fabbrica. I nuclei aziendali dei ferrovieri
compirono atti numerosi di sabotaggio e,
al momento della insurrezione, difesero gli
impianti ferroviari col sacrificio di alcune
vite preziose.
Venne , finalmente anche per Cremona il giorno
della liberazione dal fascista e dal tedesco.
L’impalcatura fascista, precipitava a terra
con fragore di rottami.”
Note redatte a cura di Gian Carlo Storti
Il ricordo di Franco Dolci sul 25 aprile
1945.
Clicca qui:
Intervista a Franco Dolci ( parte A) – Mediateca – 23 Aprile, 2005
 
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