15 Settembre, 2002
Cava di Caravaggio: la Provincia pronta a ricorrere al Consiglio di Stato
Noi auspichiamo, ha detto Torchio, che la Regione ribadisca, motivandola, la decisione presa dal consiglio regionale, così da rendere, forse, superfluo il ricorso al Consiglio di Stato.
Il territorio, con tutte le sue articolazioni
istituzionali, politiche, economiche e sociali,
continuerà la battaglia, politica e legale,
contro la mega cava di Caravaggio, dopo che
il Tar ha dato ragione al ricorso presentato
dai cavatori affermando che non era stata
adeguatamente motivata la decisone del consiglio
regionale di stralciare quella cava dal Piano
della Provincia di Bergamo.
Lo ha detto a chiare lettere il presidente
della Provincia Giuseppe Torchio nella conferenza
stampa convocata presso il Comune di Capralba.
Noi auspichiamo, ha detto Torchio, che la
Regione ribadisca, motivandola, la decisione
presa dal consiglio regionale, così da rendere,
forse, superfluo il ricorso al Consiglio
di Stato. Ma se ciò non avvenisse, la Giunta
provinciale martedì prossimo, 26 maggio,
deciderà la costituzione in giudizio avanti
il Consiglio di Stato, portando tutte le
motivazioni che l’intero territorio ha discusso
e condiviso.
“Noi abbiamo chiaro quale è la nostra linea
- ha affermato Torchio – Le motivazioni della
nostra opposizione davanti al Consiglio di
Stato sono quelle che hanno affermato più
volte i Comuni, la Provincia, le migliaia
di cittadini che hanno firmato una petizione,
le Diocesi di Cremona e di Crema, le categorie
economiche e sociali, il Circondario. Non
sappiamo invece quale è la posizione della
Regione. Ne abbiamo viste infatti almeno
tre: la Giunta che ha detto sì alla cava
di Caravaggio, senza ascoltare chi, con cognizione
di causa, paventa un impoverimento forse
fatale del sistema dei fontanili e della
stessa sacra fonte di Caravaggio a causa
del grande lago che la cava formerebbe; la
commissione Ambiente regionale ha una posizione
piuttosto confusa, mentre il consiglio si
è mostrato contrario alla realizzazione di
quella struttura”.
Poi Torchio si è rivolto allo schieramento
di centro destra: prendo atto, ha detto,
della dichiarazione di contrarietà alla cava
di Caravaggio espressa dai candidati. Ma
non basta un comunicato. Bisogna esserci
davvero, in primo luogo chiedendo che la
Regione faccia ciò che deve fare.
Come potremmo fare, ha proseguito il presidente,
il Parco dei Fontanili, il cui progetto è
stato finanziato anche dalla Regione, se
i fontanili stessi sono messi a rischio?
Siamo in una situazione in cui interessi
forti prevalgono su quelli della comunità
intera, altro che mercanti nel tempio! La
realizzazione della cava di Caravaggio avrebbe
ripercussioni enormi sul sistema irriguo
di una grande parte del Cremasco, su un territorio
ambientalmente pregiato ma fragile, sulla
sacra fonte del santuario di Caravaggio,
con tutto quello che ciò comporta. A che
cosa sarebbe servito l’impegno della Provincia
a tutelare, anche nel suo Piano cave, l’intera
fascia dei fontanili, a spostare la bretella
di collegamento con la Be.Be.Mi per salvaguardare
un importante fontanile a Casale Cremasco?
Per questo, ha concluso Torchio, deve riprendere
l’attività del Comitato contro la cava, e
deve lavorare insieme ai Comuni, al Circondario,
alla Provincia, alle Associazioni, con una
iniziativa che deve essere trasversale di
tutto il territorio.
Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore
all’Ambiente Giovanni Biondi, il presidente
della commissione Ambiente Andrea Ladina,
il sindaco di Capralba Pierluigi Lanzeni,
il sindaco di Cremosano, presidente del Circondario
Cremasco Raffaele Perrino, il sindaco di
Mozzanica, che è sempre stato al fianco del
territorio cremasco in questa battaglia,
Massimo Alloni, l’assessore comunale di Capralba
Damiano Cattaneo, Alessia Lucherini. Tutti
hanno sottolineato come la battaglia contro
la cava di Caravaggio sia vitale per il territorio
cremasco, e come essa sia da sempre sostenuta
da uno schieramento ampio di forze economiche
e sociali.
Ladina ha inoltre informato che anche la
Commissione Ambiente della Provincia, convocata
per un aggiornamento sulla situazione della
Tamoil, ha ribadito la propria posizione
contraria alla cava di Caravaggio
 
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