15 Settembre, 2002 Primarie del PD: Piero Fassino a Cremona .Perchè sostengo Dario Franceschini In vista delle elezioni primarie indette dal Partito Democratico per le elezioni del Segretario Nazionale Piero Fassino sarà a Cremona Giovedì 15 ottobre 2009 alle ore 21
Primarie del PD: Piero Fassino a Cremona
Perchè sostengo Dario Franceschini
In vista delle elezioni primarie indette
dal Partito Democratico per le elezioni del
Segretario Nazionale Piero Fassino sarà a
Cremona Giovedì 15 ottobre 2009 alle ore
21 presso il Teatro Monteverdi, Via Dante
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ed incontrerà gli iscritti e gli elettori
del PD
Al centro della piattaforma di Franceschini
ci sono l’Italia e il suo futuro, le ansie
e le aspettative degli italiani, le proposte
del PD per aprire una pagina nuova nella
vita del Paese.
In una nota Piero fassino spiega i motivi
del suo sostegno a Dario Franceschini.
L’ho fatto per più ragioni.
Intanto perché penso che non sia opportuno
e giusto cambiare un segretario eletto da
soli cinque mesi, un tempo troppo breve per
valutare l’operato di una leadership.
Poi guardando come ha diretto il PD in questi
mesi, Franceschini si è dimostrato capace
di scegliere e decidere: sulla laicità ha
tenuto la barra dritta; in Europa ha guidato
il PD alla costituzione della Alleanza Progressista
insieme a socialisti e socialdemocratici;
in campagna elettorale si è sforzato ogni
giorno di avanzare proposte per il Paese.
E ha dimostrato di volere un partito vero
e radicato.
Il mio è soprattutto il sostegno a un Segretario
che ha le qualità umane e politiche per rilanciare
il PD e il suo profilo largo, aperto e plurale
di “casa comune dei riformisti”.
Mi preoccupa sinceramente vedere che, di
fronte alle difficoltà incontrate dal PD
in questi mesi, in una parte dei dirigenti
e degli iscritti del PD ci sia invece una
nostalgia di tornare a quel che c’era prima.
Sono consapevole delle tante difficoltà incontrate
dal PD nei suoi primi 20 mesi di vita. E
so bene che proprio quelle difficoltà – di
cui si è avuto riscontro nei risultati delle
elezioni europee e amministrative – suscitano
inquietudine e turbamento in molti.
Ma non si superano i problemi tornando indietro,
né dividendo il PD nei vecchi campi di appartenenza.
Guai se il Congresso diventasse la conta
tra ex DS e ex Margherita. Non è questo che
si aspettano i nostri elettori e quanti guardano
con speranza al PD.
Invece occorre accelerare la costruzione
di un vero partito, plurale nelle culture,
con una larga base associativa di iscritti,
con solide radici nella società.
Un partito capace di presentare un progetto
che parli dell’Italia e all’Italia e aperto
alla più coraggiosa innovazione culturale
e programmatica.
Un partito che promuova una nuova generazione
di dirigenti, non sulla base del nuovismo
mediatico, ma del merito e delle capacità.
Un partito federale che valorizzi l’autonomia
dei territori e così sia in grado di dare
risposte adeguate al nord, come alla questione
meridionale.
Un partito che si candidi e costruisca intorno
a sé e al suo programma le alleanze necessarie
a governare il Paese per un’intera legislatura.