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 Cultura

15 Settembre, 2002
Personale di pittura di ANDREA MARICONTI – BLACKCOAL
I suoi paesaggi sono masticati, fessurati, frantumati ed è la stratificazione densa dei pigmenti e la ramificazione dei cretti a determinare la forma, anziché la mimesi della stessa

Personale di pittura di ANDREA MARICONTI – BLACKCOAL
I suoi paesaggi sono masticati, fessurati, frantumati ed è la stratificazione densa dei pigmenti e la ramificazione dei cretti a determinare la forma, anziché la mimesi della stessa.
Titolo mostra: Blackcoal – opere su carta
Autore: Andrea Mariconti
A cura di: Natalia Vecchia
Opere esposte: una quarantina di carte e 7 tele
presso IL NODO DEI DESIDERI, via Borgo San Pietro 43, CREMA
Inaugurazione venerdì 27 novembre 2009 ore 18,30 presso IL NODO DEI DESIDERI, Crema
Con Pariscenti Zanara Duo: Davide Pariscenti pianoforte e Alfredo Zanara contrabbasso elettrico
Durata: 27 novembre-24 dicembre 2009
orari: lunedì-sabato 10.00-12.30, sabato pomeriggio 16.00-19.00 e su appuntamento
La mostra, realizzata dal Nodo dei Desideri in collaborazione con
LIL Atelier d'Arte (Crema) e con ZERO.OTTO Arte Contemporanea (Lodi) continuerà
dal 6 febbraio al 21 marzo 2010 presso ZERO.OTTO Arte Contemporanea a Lodi.
Un ringraziamento a Galleria Federico Rui, Milano.
L’evento è sostenuto da:
AZIENDA AGRICOLA BRUGNOLE, Trigolo
DON STUART PUB, Crema
FREAK ANDÒ di MAURIZIO MARZADORI, Bologna

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Black coal, carbone, materia nera, legno combusto, richiama per assonanza black hole, il buco nero, l’estrema densità che tutto inghiotte e scompone: il tempo.
Le immagini di Mariconti nascono dal nero bruciato e caldo della fuliggine, dallo spessore impalpabile della cenere, dalle torbe selvagge portate in cattività. Ciò che aveva forma e identità è stato annientato, purificato dal fuoco e ritorna profilo riconoscibile sulle tele e sulle carte, secondo un processo alchemico di consunzione e rinascita. La volontà è quella di creare attraverso la memoria del legno, che la cenere conserva, per rimettere in circolazione la materia.
I suoi paesaggi sono masticati, fessurati, frantumati ed è la stratificazione densa dei pigmenti e la ramificazione dei cretti a determinare la forma, anziché la mimesi della stessa. L’artista agisce sull’amalgama portando avanti un lavoro sulle sensazioni tattili. Sono gli stessi impasti che spaccandosi, agglomerandosi, gocciolando sulla superficie descrivono le sagome e le atmosfere.
Certe sostanze vive, la cenere e l’olio in cui viene disciolta, pesano di simbologie pregnanti e sacrali. L’olio, che nel suo significato liturgico illumina come combustibile, accomuna le tre religioni monoteistiche mediterranee. La cenere, memento mori cristiana, ci ricorda l’onnipotenza del tempo. Inoltre, le carte sono segnate da un numero romano in progressione, come a scandire le stazioni di una Via Crucis personale, fatta di spazi reali che gli hanno lasciato delle tracce nella carne e nell’anima.
Vi è nel suo magma poetico, la necessità di pulire la memoria, di disseccare e ridurre all’essenza il vissuto intrappolato nella mappa della sua biografia; luoghi esplorati, percorsi, scoperti negli angoli del mondo dove ha rubato terre, sguardi e li ha fatti propri: l’Irlanda, dove immense scogliere colano nell’oceano tra foschie marine e volute di nebbia; Pompei, con i suoi edifici squarciati sotto l’ombra sinistra del Vesuvio; il labirinto antico dei boschi del Trentino in cui il cammino è unico e risucchia inesorabilmente verso il suo centro – verso il tuo stesso centro –; i nodi di rami e radici degli ulivi senesi e della foresta pluviale d’Amazzonia. Sporcandosi le mani e gli occhi nel fango e nei roghi dei legni, Mariconti raccoglie e rielabora a distanza quello che il ricordo trattiene e impasta.
Si palesa nel lavoro dell’artista, il suo potente immaginario gotico e romantico: le forme e le tinte diventano sconcertanti, la presenza umana nella natura e nella storia si fa trasparente e attonita.
Tutto diventa organico o, al contrario, si pietrifica: le superfici inerti delle carte sono trattate in modo tale da diventare pulsanti, porose, come pellami o concrezioni marine, madrepore; le sagome dei tronchi bruciati o vivi, mangrovie aggrovigliate nell’opacità dell’acqua, ulivi reclinati sotto il peso dei secoli o abeti ritti a definire un scenografia dentata che si perde in profondità nelle vie di fuga e nei riverberi di neve, si mineralizzano. La foresta è irrigidita nella smorfia del tempo, perciò diventa sconfinata e perenne.
L’immortalità perturbante ritorna anche nelle mute rovine delle vie devastate di Pompei e degli impercettibili castelli diroccati sulle rocce a picco d’Irlanda: le macerie diventano pietra, non diverse dalle cortecce e dagli scogli, sono anch’esse accidenti della natura, plasmati dal vento e dal trascorrere.
Si tratta, dunque, di un lavoro sulla memoria, una memoria non antropocentrica, ma schiacciata dalla natura e dal senso del viaggio inteso come uno spaesamento nell’immensità del pianeta e dell’eterno.
Natalia Vecchia
“L’istinto pittorico può conquistare il volto segreto della natura per trasformare l’immagine naturalistica nel ritmo del proprio divenire”
Claudio Cerritelli
Potrebbe sembrare che per la prima volta Il Nodo dei Desideri accolga nei propri spazi ”il paesaggio” nella sua espressione pittorica; in realtà Blackcoal di Andrea Mariconti non ci pone a contatto con vedute bensì con visioni che colloquiano con la natura attraverso la materia, nel senso di una forza nascosta, segreta e lontana da ogni tipo di naturalismo.
E’ lo “spaginamento” del grande libro della terra, le cui pagine hanno preso gli spazi verticali del luogo, a interessare l’artista nella contestualizzazione della sua opera. E Mariconti ci porta fisicamente in alto per andare a incontrare da vicino le carte del suo poema, ci fa salire i gradini di una scala perché possiamo sentire l’odore delle combustioni primitive condensato nelle ceneri e nei frammenti di carbone, quell’odore dell’infanzia del mondo che in parte è anche la nostra infanzia.
In realtà il gioco alla conquista del particolare percettivo è un divertente medium di dialogo con l’osservatore, ma non necessario alla visione dell’opera. Tale è il gigantismo delle immagini depositate su piccole superfici. Scenografie potenti e mute di territori archetipici.

Marialisa Leone - Presidente del Nodo dei Desideri

BIOGRAFIA
Andrea Mariconti è nato a Lodi nel 1978, vive a Montodine, vicino a Crema (CR) e lavora a Milano.
Si laurea nel 2001 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Arti Visive, e nel 2006 in Scenografia e Discipline dello Spettacolo, e nel 2003 è assistente alla cattedra di Tecniche pittoriche e Anatomia presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano. Nel 2005 è invitato a curare la realizzazione di scene e costumi per il Flauto Magico di W.A. Mozart rappresentato al Suntory Hall di Tokyo nel 2006. Soggiorna in Kosovo nel 2005 e nel 2006 per un progetto di arte terapia per bambini affetti da traumi psichici di guerra, ed è docente del laboratorio teatrale nel corso per allievi disabili presso il CFP di Lodi. Sempre nel 2005 partecipa ad un workshop tenuto da Anselm Kiefer in occasione della preparazione dell’installazione presso l’Hangar Bicocca I Sette Palazzi Celesti. Del 2003 è la prima personale a Milano e dal 2004 viene presentato regolarmente nelle più importanti fiere di arte contemporanea. Nel 2009 organizza un workshop a Cape Town, South Africa, presso il Rainbow Centre patrocinato dal Consolato e rivolto a bambini orfani della periferia della città. Sempre dal 2009 è Vicepresidente dell’Associazione La Soffitta, atta a promuovere la cultura della diversità.

ESPOSIZIONI PERSONALI

2009
No more me, Bell Roberts Gallery, Cape Town, South Africa

2008
Le ombre delle idee, a cura di fra. Giuseppe la Rocca, Galleria L’Ariete, Bologna

2007
Quia Pulvis, a cura di Fabrizio Dentice, Galleria Pittura Italiana, Milano

2006
Andrea Mariconti, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Galleria Pittura Italiana, Milano
Silenzi, a cura di Flaminio Gualdoni, Galleria L'Ariete, Bologna

2004
Nozzechimiche, a cura di Galleria Pittura Italiana, Spazio Cailan’d, Milano,
Rumore bianco, a cura di Francesco Gesti e Antonio Spadaro, Galleria Arturarte, Nepi (VT)
Ri-trarre, a cura di Paolo Klun, Home Gallery, Napoli
Andrea Mariconti, a cura di Francesco Gesti, Davide Dall’ombra e Marco Vianello, Meeting di Rimini

2003
Interferenze, Spazio S. Fedele, a cura di Antonio Spadaro e Rodolfo Balzarotti, Milano

ESPOSIZIONI COLLETTIVE

2009
Walkin’ Venice Open Galleries, Meggiato Fine Arts, Venezia

2008
Figurati!, Museo Officina delle Arti, Reggio Emilia
Buste dipinte, Teatro Dal Verme, Milano
Un mosaico per Tornareccio, Sala Comunale, Tornareccio (Ch)

2007
Figurati!, Galleria Pittura Italiana, Milano
Premio Cairo, Museo della Permanente, Milano
La Nuova Figurazione italiana… to be continued, a cura di Chiara Canali, Fondazione Borroni, Milano
Summer Container, Galleria Goethe 2, Bolzano
Aliens, a cura di Sergio Curtacci, Spazio Novantanove, Venezia
Landscape, a cura di Stefano Castelli, Galleria 35, Rieti
L'ombra del dubbio, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Galleria Novato, Fano


2006
Per le Strade, a cura di Emma Gravagnuolo e Franco Migliaccio, Hotel Delle Arti, Cremona
Vertigini: il fantastico oggettuale, a cura di Silvia Pegoraro, XXXIX Premio Vasto, Palazzo d’Avalos, Vasto
Album dei ricordi, Galleria Pittura Italiana, Milano

2005
Città di Carta: da Sironi ai contemporanei, a cura di Sandro Fusina, Galleria Pittura Italiana, Milano
Monopoli: forma e colore in movimento, Spazio Punto It, Roma
Premio Morlotti 2005, a cura di Giacomo Pellegrini, Imbersago
Europe Project, a cura di Gianluca Marziani, Hart Diest Gallery, Diest (Belgio)
Nuovo romanticismo, Galleria Studio Vivo, Cremona

2004
Sacro, a cura di Silvano Petrosino, Centro S. Fedele, Milano
Premio La Fenice, Venezia, (secondo premio)
Salon di scenografia 2004 - il mestiere dello scenografo, Accademia di Brera, Milano (primo premio)

2003
Caleidoscopio di Brera, a cura di Andrea Del Guercio, Collegio Cairoli Università degli Studi, Pavia
Naturarte 2003, Lodi
(S)paesaggi e dintorni, Galleria Pittura Italiana, Milano

2002
Ritorno ad Itaca, a cura di Andrea Dall’Asta, Centro S. Fedele, Milano
Premio CDZ 2002, a cura di Elena Pontiggia, Galleria Ponte Rosso, Milano

2000
SALON I 2000, Museo della Permanente, Milano
La riscoperta dell’immagine di Virgilio nell’autenticità e sensibilità odierna, Museo Diocesano Tridentino, Trento (primo premio)
NewCentury presents, Aoyama Skydoor Artplace, Tokio (Japan)


Il Nodo dei Desideri
Via Borgo San Pietro 43
26013 Crema (CR)
T: 347 1454149
marialisaleone@hotmail.com



LIL Altelier d’Arte
Via Borgo San Pietro 43
26013 Crema (CR)
T: 348 1633103


ZERO.OTTO Arte Contemporanea
Corso Adda 42
26900 Lodi
www.galleriazerootto.it info@galleriazerootto.it
T: 0371 564645 - 366 1803084

Fonte: info: natalia.vecchia@gmail.com

 


       



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