15 Settembre, 2002 Scuola: Acli, non si contrasta la dipsersione mandando i 15 enni a lavorare Drezzadore: «Ripristinare i 40 milioni di euro tagliati per i percorsi
L'emendamento approvato alla Camera dei deputati
SCUOLA: ACLI, NON SI CONTRASTA LA DISPERSIONE
MANDANDO I 15ENNI A LAVORARE
Drezzadore: «Ripristinare i 40 milioni di
euro tagliati per i percorsi
triennali della formazione professionale».
Roma, 20 gennaio 2010 - «Non si contrasta
la dispersione scolastica né si
aumentano le competenze mandando i giovani
a lavoro a 15 anni». E' negativo
il giudizio delle Acli sull'emendamento approvato
oggi dalla Commissione
lavoro della Camera dei deputati, che prevede
la possibilità di assolvere
l'obbligo di istruzione anche nei percorsi
di apprendistato. «Il governo -
afferma il responsabile del dipartimento
lavoro delle Acli Maurizio
Drezzadore - pensi piuttosto a ripristinare
i 40 milioni di euro erogati dal
ministero dell'Istruzione ai percorsi triennali
della formazione
professionale, ma tagliati per l'anno 2009
e inesistenti anche nella
finanziaria 2010».
«E' sorprendente - continua Drezzadore -
che di fronte al deficit di
formazione dei nostri giovani e al primato
negativo del 26% di
disoccupazione giovanile over 18, si punti
a spingere i 15enni a lavorare,
creando un vero e proprio cortocircuito nel
conseguimento di conoscenze e
competenze che caratterizzano gli standard
stabiliti per l'assolvimento
dell'obbligo di istruzione».
«ll governo fa bene - conclude il responsabile
lavoro delle Acli - a voler
rilanciare l'apprendistato come strumento
di inserimento lavorativo delle
giovani generazioni, ma ben altre sono le
strade da perseguire. Le circa
mille ore formative previste nell'ultimo
anno del percorso dell'obbligo non
possono essere surrogate da nessuna forma
di apprendimento in contesti
prettamente addestrativi. Il rischio è quello
ridurre la formazione, e
l'apprendistato, a mero addestramento».