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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Primarie PD Cremonese. Un intervento a sostegno di Bonaldi ed uno per Corada.
Le motivazioni di L.Baronio che sostiene la Bonaldi e di D.Fogliazza pro Corada

Primarie PD Cremonese. Un intervento a sostegno di Bonaldi ed uno di Corada.
Le motivazioni di L.Baronio che sostiene la Bonaldi e di D.Fogliazza che sotiene Corada
Welfare Cremona decide di dare spazio sia ai candidati alle primarie del PD del prossimo 7 febbraio sia ai navigatori del sito.
La redazione ringrazia e sollecita altri interventi. Di seguito pubblichiamo le lettere di Luigi Baronio e di Deo Fogliazza.
Red/gcst

Lettera a sostegno di Bonaldi Stefania di Luigi Baronio.
Leggendo il suo sito e la stampa locale ho letto che i candidati alle primarie del PD Cremonese sarebbero addirittura sei. Un po’ troppi forse.
Non sono iscritto al PD ma ne sono elettore convinto fin dalla prima ora.
Per queste primarie, a cui credo molto, avrei gradito “ meno” volti.
Sicuramente questa rosa ampia di candidati mette in evidenza una difficoltà di sintesi di questo giovane partito.
Diversi candidati hanno una lunga e pregiata esperienza amministrativa. Se il centro sinistra ha perso le elezioni non è sicuramente per demerito né di Corada, di Alloni,della Ruggeri ,di Fanti e di Mariani in quanto amministratori.
Sono stati diversi gli errori del PD a partire dal fatto che , vista la forte alleanza della destra che questa volta aveva con sé, apparentata, la Lega Lombarda doveva essere più accorto nel tentativo di allargare ulteriormente la colazioni. In particolare penso alla Lista Ceraso .. Ma questo è un’latro discorso.
Ora si tratta di fare una scelta e di individuare il candidato o la candidata che possa in qualche modo segnare una novità danno fiducia al corpo elettorale.
Fra i candidati di cui si parla e si legge mi ha molto colpito la figura di Stefania Bonaldi.
Mi sono informato ed ho letto sia la presentazione della sua persona che le motivazioni a candidarsi.
Il profilo professionale mi pare molto alto e di grande respiro. E’ una dirigente in un settore importante come quello del welfare e quindi opera ogni giorno concretamente per rispondere al meglio ai problemi della gente.
Sulle motivazioni riporto una brano significativo che invito tutti a leggere: ho colto ……. in alcune candidature, per lo meno nell’immagine che da fuori le persone traggono, uno spirito talora “premiante”, talora “risarcitorio”, come se una candidatura fosse una spilla d’oro a fine carriera, un’indennità di buonuscita, un trattamento di fine rapporto oppure un assegno riparatore o un biglietto di scuse per tacitare i sensi di colpa, per avere magari in passato, il partito, frustrato delle aspirazioni, sacrificato dei talenti, chiesto o preteso passi indietro rivelatisi poi mortificanti, tanto per il singolo, quanto per la collettività.
Pure consapevole del valore profondamente umano di scelte di questo tipo, io ritengo invece che anche nella scelta delle candidature si debba sempre guardare avanti, al futuro che ci aspetta e non al passato, se si vuole vincere, e, soprattutto, credo si debba guardare il partito “dal di fuori”, con gli occhi di chi è meno addentro alle dinamiche interne; con gli occhi dei semplici cittadini, di coloro che guardano a noi carichi di aspettative e speranze, cercando anche alcuni segnali.”
Ecco ho deciso: alle primarie esprimerò la preferenza per Stefania Bonaldi.
Infine auspico, per queste primarie del 7 febbraio p.v., una ampia partecipazione attiva di molti elettori del Pd . Le primarie sono in effetti un gene fondante di questo nuovo partito.

La ringrazio per l’ospitalità.
Luigi Baronio
Crema 28 gennaio 2010
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Lettera a sostegno di Gian Carlo Corada di Deo Fogliazza
L'innovazione non è nuova perché è nuova, ma è nuova solo se innova, davvero. (di Deo Fogliazza)
Ormai sta diventando un mantra, in bocca a certuni. In parole povere: un tormentone.
Il PD doveva, deve e dovrà essere più innovativo.
Spesso lo dicono ammiccando, volendo dire, in buona sostanza: ecco perché abbiamo perso, anche a Cremona; perché non siamo stati innovativi!
Bene. Prendiamo per buono questo approccio al tema e analizziamolo nel dettaglio.
Concentriamoci su una delle cose più importanti per l'immagine, la vivibilità e lo stesso futuro di una città: il traffico cittadino ed il disegno che, della città, il governo della viabilità propone.
"Innovazione", secondo Wikipedia, é "un'attività di pensiero che, elevando il livello di conoscenza attuale, perfeziona un processo migliorando quindi il tenore di vita dell'uomo. Innovazione è cambiamento che genera progresso umano; porta con sé valori e risultati positivi, mai negativi. Il cambiamento che porta peggioramento delle condizioni non è innovazione: è regresso".
Ora cercherò di precisare - pur se in maniera obbligatoriamente schematica - il disegno di città proposto da Gian Carlo Corada e dalla sua amministrazione, da questo punto di vista, e al termine vi chiederò se, a vostro parere, qui fossimo di fronte ad un discorso innovativo, stagnante o regressivo.
L'idea di fondo era la seguente: "piazzare" in due zone strategiche della città, due grandi parcheggi multipiano.
Uno sotterraneo in Piazza Marconi - recuperando un progetto pressoché unanimemente approvato (tranne che dalla sinistra radicale) ma lasciato purtroppo poi a dormire, per ragioni varie, nei cassetti dell'Amministrazione. Qui avrebbero potuto trovare spazio più o meno 400 vetture. Tralasciamo, per amor di ragionamento, la "maledizione" che poi sembrò abbattersi su quei lavori (che però hanno comunque recuperato un "tesoro" in materiale archeologico di primissimo livello). E pur solidarizzando con le attività imprenditoriali della zona per le forti difficoltà incontrate, diciamo anche che - pur se con forte ritardo - comunque, alla fine del 2010 i lavori avrebbero dovuto essere terminati e consegnata alla città la completa realizzazione dell'opera ed una nuova, grande piazza, attrezzata e vivibile.
L'altro parcheggio multipiano era previsto a parziale copertura dell'area dell'attuale capolinea dei pullman in Via Dante. Li avrebbe dovuto trovare posto un parcheggio di 4 piani (tre fuori terra ed uno interrato) per uno spazio riservato a circa 750 vetture. Con un'opportuna ristrutturazione del Cavalcavia della Stazione ed una ristrutturazione, parimenti opportuna, dell'uscita della tangenziale "Boschetto-Cimitero" si sarebbe canalizzato il traffico in entrata verso il centro, in modo da poterlo far "terminare" in questo nuovissimo e capacissimo parcheggio. Anche in questo caso si era di fronte non solo ad un'idea (cosa già di per sé importante) ma anche al Progetto (di livello europeo) ed addirittura al finanziamento di ben 3,5 milioni di euro.
Con la presenza di due grandi parcheggi piazzati in posizione così strategica avrebbe potuto prendere corpo una grande isola pedonale: attrezzata, moderna, vivace, accogliente. Anche grazie alla presenza di altri parcheggi medio-piccoli (Villa Glori, Via S. Maria in Betlem, Foro Boario, Zona Coop Porta Po, Santa Tecla ecc.) che avrebbero potuto svolgere un'importante funzione di completamento e di servizio.
Funzionale al disegno era la ristrutturazione della zona Stazione e il senso unico contrapposto Dante-TrentoTrieste, affrontato solamente per il primo lotto e dunque - come disegno - rimasto purtroppo incompiuto.
E magari potremmo anche aggiungere l'idea - fino ad ora nemmeno abbozzata ma che sarebbe risultata naturale completamento del disegno complessivo - di unpossibile collegamento diretto tra nuovo parcheggio del Cavalcavia e centro città (zona Via Palestro-Zona S. Luca) utilizzando una nuova, grande galleria sotterranea, attrezzata di negozi, servizi, punti di richiamo, che avrebbe potuto mettere in contatto il centro storico direttamente con il "terminal" bypassando il traffico di superficie.
Nell'ultimo anno e mezzo di amministrazione (esattamente all'indomani della presentazione - dicembre 2007 - di un sondaggio IPSOS che dava Corada oltre l'80% del consenso con punte addirittura del 74% tra gli elettori di centrodestra), contro questa idea di città e contro questo progetto e la sua realizzazione si é scatenato il finimondo: una campagna violenta, con tiri mancini, colpi bassi o sparati ad "alzo zero" orchestrata dalla destra - giorno dopo giorno e dopo giorno - che cavalcava e strumentalizzava cinicamente l'ovvio malcontento che nasce sempre all'apertura di qualsiasi cantiere ed alla introduzione di modifiche anche parziali rispetto alle abitudini consolidate.
Una campagna alla quale la parte decisiva delle forze del centrosinistra che avrebbero dovuto sostenere la "grande innovazione" concretamente realizzata dalla "propria compagine" al governo della città, rispondeva balbettando, senza spendersi più di tanto nel confronto, senza andare nel territorio a sostenere il disegno innovativo "concreto" (fatto non solamente di parole ma addirittura di cantieri concretamente messi in opera) realizzato dalla "amministrazione di riferimento".
Al contrario, una parte consistente preferiva lanciare una "iniziativa surreale" attorno alla necessità dell'innovazione (senza accorgersi che ce l'avevano sotto il naso), fatta di tante parole, di qualche documento e di alcune riunioni più o meno ristrette.
Un anno e mezzo trascorso con questi "chiari di luna" avrebbe stroncato chiunque. Ed infatti l'amministrazione uscente perse (anche se di una manciata di voti) e vinse la destra.
Le motivazioni della sconfitta sono tante, indubbiamente. E un Partito serio troverà (finalmente!) il tempo per analizzarle nel dettaglio.
Resta comunque dimostrato quanto sia arduo sostenere, con un minimo di onestà intellettuale, che si sia perso per ..... scarsa capacità di innovazione. Semmai - mi si concederà - dovrebbe essere vero l'esatto contrario.
Non c'é dubbio! Quel disegno di città, quei progetti, quei cantieri avrebbero dovuto essere maggiormente partecipati e condivisi. Concepiti, maturati e portati alla realizzazione in un più ampio coinvolgimento della città e dei suoi abitanti. Magari anche comunicando meglio ed essendo meno arroccati e, per taluno, anche un po' più disponibili e meno arroganti.
Ma - vivaddio! - tutto si può dire, fuor che a Cremona non siano state avanzate idee innovatrici, progetti di livello europeo, ma soprattutto realizzazioni concrete che guardavano coraggiosamente in avanti, e non al ristagno o all'indietro.
Anche per questo è giusto che il nuovo Partito Democratico di Cremona presenti la candidatura di Gian Carlo Corada al Consiglio regionale della Lombardia. Perché con la sua esperienza si promuove il riformismo e l'innovazione vera, concreta, sperimentata sul campo ed anche perché - finalmente liberato dalle pastoie che purtroppo negli ultimi due anni ne hanno frenato la spinta - egli, generosamente, potrà mettere la propria alta professionalità politica ed amministrativa al servizio del territorio e delle sue importanti esigenze di sviluppo e di cambiamento.

Deo Fogliazza
Cremona
gennaio 2010

 


       



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