15 Settembre, 2002 Il Clik Day. una beffa a cura della Sen. Cinzia Fontana Si trattava di dare corso all'erogazione dei contributi alle imprese in relazione alle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo
IL CLICK DAY: UNA BEFFA CHE ABBIAMO PIU'
VOLTE SEGNALATO
Un sostegno alle imprese trasformato in una
lotteria, umiliante per le
imprese e degradante per il governo. E' quello
che è avvenuto con il
"click day" dello scorso 6 maggio.
Si trattava di dare corso all'erogazione
dei contributi alle imprese in
relazione alle spese sostenute per attività
di ricerca e sviluppo.
Il governo Prodi, istituendo il contributo,
lo aveva reso automatico,
sotto forma di credito d'imposta. Era una
misura di sostegno che ha
permesso alle piccole e medie imprese italiane
di avviare progetti di
innovazione; una misura decisiva per la competitività
e il rilancio
dell'economia.
Il governo Berlusconi, invece, ha introdotto
la prenotazione
obbligatoria per fruire del credito d'imposta,
attraverso l'invio
telematico dell'apposita domanda all'Agenzia
delle Entrate a partire dal
giorno 6 maggio 2009 alle ore 10. Ebbene,
come era prevedibile (non era
bastata l'esperienza del click day per la
richiesta di regolarizzazione
dei lavoratori stranieri?) l'esito del click
day ha permesso di
soddisfare solo le domande presentate in
ordine cronologico nei primi
trenta secondi (!) o poco più dall'apertura
della "gara".
In questo modo non solo il contributo automatico
si è trasformato in una
grande lotteria, ma naturalmente sono state
favorite le grandi imprese,
più organizzate, e penalizzate le piccole
e piccolissime, rimaste
escluse da un meccanismo che si è chiuso
in mezzo minuto.
Come gruppo del PD abbiamo più volte sottolineato
l'iniquità e l'assenza
di trasparenza del meccanismo e abbiamo presentato,
in Commissione
Finanze, emendamenti, proposte e interrogazioni
per arrivare a sanare
questa situazione e ripristinare l'automatismo.
Nei giorni scorsi la Commissione Tributaria
di Pescara si è pronunciata
sui ricorsi espressi da oltre 1500 aziende
di ogni parte del paese,
prendendo una decisione che dà loro pienamente
ragione. Così quasi 800
di esse possono già da ora accedere ai benefici
che erano stati loro
negati, mentre per altre 800 dovrà essere
trovata una soluzione in un
tavolo negoziale con il governo.
Sulla scorta di questo è facile immaginare
che ora potrebbero aprirsi
innumerevoli contenziosi.
Non ci interessa ricordare che noi l'avevamo
detto. Ci preme invece che
finalmente vengano definite nuove regole
e nuovi strumenti certi e
trasparenti per sostenere le piccole e medie
imprese che investono in
innovazione, ricerca e sviluppo.