15 Settembre, 2002 Il patto di stabilità imposto ai Comuni non aiuta a superare la crisi Il Governo ha rigettato tutti gli emendamenti
Il patto di stabilità imposto ai Comuni non
aiuta a superare la crisi
Il Governo ha rigettato tutti gli emendamenti
Come è noto il patto di stabilità, al quale
i comuni devono attenersi ed al quale si
sono attenuti in questi anni diventando il
comparto più rigoroso della pubblica amministrazione
e dando un serio contributo al risanamento
della finanza pubblica, con l’avanzare della
crisi ha acquisito alcune caratteristiche
assolutamente ed urgentemente da correggere.
Anche nella nostra provincia, a partire dal
comune capoluogo e molti altri comuni, con
questo patto si impedisce di pagare imprese
e fornitori pur disponendo delle risorse
necessarie, ovvero di adeguare servizi ed
investimenti alle necessità della popolazione
pur potendolo fare. Il mondo delle Autonomie
Locali aveva proposto i necessari provvedimenti
per correggere questa situazione.
Purtroppo, come recita un comunicato di Lega
Autonomie Nazionale emanato ieri: “nel corso
della discussione sulla conversione del decreto
legge recante disposizioni urgenti per gli
Enti Locali, il Governo e i Presidenti delle
Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio
della Camera hanno deciso di rigettare ogni
emendamento concernente il patto di stabilità
interno.
La decisione è grave, perché gli emendamenti
erano tesi ad alleggerire il peso di un meccanismo
insostenibile per le risorse degli enti locali
e lontano dalle esigenze dei cittadini e
del tessuto economico e produttivo locale”.
“Non si capisce cosa ci sia di più urgente,
in un decreto che riguarda gli enti locali,
che consentire a questi ultimi di garantire
l’erogazione dei servizi e di realizzare
i necessari investimenti sul territorio”
- ha dichiarato Marco Filippeschi, Presidente
di Legautonomie e Sindaco di Pisa. “Tutto
ciò è inaccettabile e contravviene i più
elementari principi di federalismo e di rispetto
delle autonomie locali - ha proseguito Filippeschi
- i Comuni e le Province rivendicano da tempo
maggior rispetto per il loro ruolo e per
l’importante funzione di contrasto alla crisi
economica che essi possono svolgere. Essi
realizzano la gran parte degli investimenti
pubblici e concorrono per meno del 4% alla
formazione del debito pubblico. Gli enti
locali non possono essere solo un costo da
tagliare ma importanti e decisivi alleati
per ridare slancio e competitività al sistema
paese, oggi sempre più strangolato dalla
morsa della crisi e da una politica economica
del Governo miope e inconcludente.”
Lega Autonomie Locali – Cremona
(Giuseppe Azzoni – Italo Feraboli)