15 Settembre, 2002
Une journée sans immigrés, 24 heures sans nous
Anche in Italia i lavoratori migranti si asterranno dal lavoro
Une journée sans immigrés, 24 heures sans
nous
Anche in Italia i lavoratori migranti si
asterranno dal lavoro
Il 1° marzo 2010, sull’esempio di quanto
accadrà in Francia (Une journée sans immigrés,
24 heures sans nous), anche in Italia i lavoratori
migranti si asterranno dal lavoro. Per un
giorno intero, gli stranieri residenti nel
nostro paese non si presenteranno nelle case
dei nostri anziani, nei nostri cantieri edili,
nei campi, negli ospedali, nelle strade a
pulire. I lavori che sembrano appartenere
ormai solo a chi è venuto da lontano a cercare
una vita migliore per sé e per la propria
famiglia si fermeranno. Ma sarà davvero così?
O non sarà forse che lasciati soli (ancora
una volta) i lavoratori stranieri, per paura
o per disinformazione, continueranno a lavorare
lo stesso, nelle stesse condizioni spesso
degradanti e poco tutelate? Speriamo che
questo sciopero funzioni, che sia partecipato
e che raggiunga dei risultati. La CGIL ha
proclamato lo sciopero generale, che coinvolge
quindi tutti i lavoratori, sia italiani che
migranti, per il 12 marzo. Contro una fiscalità
pesante ed iniqua, che colpisce principalmente
lavoratori e pensionati, che non tocca i
grandi patrimoni e che non si rivolge invece
come dovrebbe alla lotta all’evasione e all’elusione
fiscale, contro la precarietà, che imbriglia
tanti giovani (e non solo) nelle maglie soffocanti
di un lavoro sempre più incerto e sempre
meno tutelato e per rispondere alle domande
di uguaglianza e di giustizia che provengono
da loro, dagli immigrati, dagli stranieri,
da chi lavora e paga le tasse esattamente
come tutti noi.
Ecco i temi principe che animeranno lo sciopero
generale indetto dalla CGIL per il 12 marzo
2010. Fisco, precarietà, immigrazione: tre
problematiche che vedono la CGIL impegnata
con proposte concrete su terreni difficilissimi,
proposte in grado di poter dare una risposta
a tutte le ingiustizie e le ineguaglianze
che affliggono oggi l’Italia.
Chiara Rizzi
Nidil Cremona
25 febbraio 2010
 
|