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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Quasi il 50% degli elettori ha espresso protesta verso il sistema politico di Angelo Zanibelli
La gente è stanca di questa politica, ed il secondo che non vi è una offerta alternativa.

Quasi il 50% degli elettori ha espresso protesta verso il sistema politico di Angelo Zanibelli
La gente è stanca di questa politica, ed il secondo che non vi è una offerta alternativa.
Caro Direttore,
desideravo condividere una riflessione sul risultato elettorale che, secondo me, ha dato due segnali
incontrovertibili: il primo è che la gente è stanca di questa politica, ed il secondo che non vi è una offerta alternativa.
Per quanto riguarda il primo segnale basta una semplice constatazione: se sommiamo
gli astenuti, i grillini, buona parte dei voti di Di Pietro, scopriamo che quasi il 50% dell'elettorato
ha espresso una protesta contro questo modo di far politica. Una politica distante dai problemi che la gente vive tutti i giorni, dove chi ha la fortuna di continuare ad avere uno stipendio trova che è sempre più insufficiente, aumentano i disoccupati ed il tasso di precarietà del lavoro, le piccole imprese sono soffocate dalla riduzione della domanda e dalle difficoltà di accesso al credito, una politica che non aiuta ad assicurare un percorso ed un futuro ai nostri figli e che ha speso i giorni della campagna elettorale a dibattere dei suoi problemi interni.
Una politica talmente lontana dalla realtà che anziché chiedersi perchè metà degli elettori hanno mandato un segnale di rifiuto, spende intere serate ad autoreferenziarsi: il PDL orgoglioso della sua conferma, la Lega sorniona che non esalta il proprio risultato, ma pronta a passare all'incasso i decreti attuativi del federalismo, il PD che legge il 7 a 6 anzichè la perdita di regioni come Piemonte, Lazio, Campania.
Ma se è vero che questo governo non sta dando risposte ai problemi reali, perchè viene confermato e rafforzato? E qui c'è la seconda questione, la mancanza di un'alternativa, di una proposta chiara, di
un progetto che tocchi, catturi l' attenzione della gente, credibile e fattibile, che declini i modi con cui rispondere ai problemi e dia soluzioni.
Non basta denunciare la latitanza o l'incapacità di chi governa, bisogna dire quali sono le soluzioni,
bisogna declinare in progetti la lettura dello scenario presente e futuro, bisogna dire le verità e chiamare ad operare tutti coloro con cui condividere dei valori.
Abbiamo bisogno di un nuovo soggetto politico, responsabile, moderato e progressista, attento al
sociale, capace di leggere anche da un punto di vista di evoluzione socio-demografica i bisogni della società di oggi ma soprattutto quella di domani, che pone le sue priorità intorno a valori che ancor prima di essere cristiani, sono i valori che appartengono all'uomo, alla persona come soggetto unico ed irripetibile, ma che vive in una società che garantisce il rispetto dei diritti ma pretende l'adempimento dei doveri.
Una società in cui il lavoro ancor prima di essere fonte di reddito e di sopravvivenza è sinonimo
di dignità della persona, una società in cui la politica orienta l'economia non per controllare gli
affari, ma indirizzare le scelte in funzione delle priorità valoriali, una sanità che si preoccupa dei
malati e non della nomina dei primari, politiche autentiche di sostegno alla famiglia per cui un figlio
non sia un incubo ma una ricchezza per i genitori e la società tutta.
L'UDC ha lanciato questo appello a coagulare le forze moderate e progressiste che hanno una base di condivisione di valori ispirati alla cultura cattolica e che devono ritrovarsi in un nuovo soggetto politico, facendo ciascuno, a partire dall'UDC stessa, quel passo indietro necessario a sgombrare il campo da aspirazioni di egemonia e di leaderschip all'interno del nuovo soggetto.Vi sono tre anni davanti, che sono lunghi, ma che voleranno, non per rifare la DC, ma per sviluppare un progetto coerente in cui i cattolici si possano riconoscere, essere una forza vera capace di incidere nelle alleanze e nei programmi.
Eviteremmo anche gli abbagli di qualche prelato che ha indicato come modelli di cattolici impegnati in politica chi (Formigoni) fa della carità e della sussidiarietà una SpA, o chi (Cota) metterebbe volentieri su uno spiedo gli immigrati.
Angelo Zanibelli
Capogruppo UDC Comune Cremona

Cr 1 aprile 2010

 


       



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