15 Settembre, 2002
Il Piano di Cascine Gandini, il sindaco e la tutela del paesaggio.
Il Piano integrato di intervento di cascine Gandini "è fatto nel rispetto del PRG vigente"
Il Piano di Cascine Gandini, il sindaco e
la tutela del paesaggio.
Il Piano integrato di intervento di cascine
Gandini "è fatto nel rispetto del PRG
vigente": lo ha affermato il sindaco
di Palazzo Pignano sulle colonne de "Il
Nuovo Torrazzo" del 5 giugno. Lo stesso
sindaco, però, nella controdeduzione all'osservazione
n. 7, ovvero quella presentata da Legambiente
(NON Lega per l'Ambiente come riportato sul
giornale!!), ha affermato che il PII risponde
ai requisiti della DGR n. VII/09413 del 6-5-2009,
la quale delibera offre indicazioni e specificazioni
esclusivamente in merito ai piani integrati
di intervento IN VARIANTE dei Prg vigenti.
Delle due, l'una, o il PII è, oppure non
è in variante di PRG. Le procedure che la
normativa richiede sono diverse nell'uno
o nell'altro caso; gli obiettivi perseguibili
mediante un PII in variante sono diversi
da quelli perseguibili con un PII non in
variante. Sarebbe chiaro a chiunque, ma non
all'amministrazione comunale di Palazzo Pignano,
la quale, nonostante vi sia attualmente già
in vigore un piano attuativo -quello sì,
pienamente rispettose del Prg vigente-, ne
presenta uno nuovo che mira a modificare
sostanzialmente l'assetto del territorio,
non per porre rimedio a reali situazioni
di degrado e neppure per effettuare "interventi
strategici ed essenziali "come richiesto
dalla normativa regionale, ma solo per tentare
la scorciatoia del piano "autoreferenziale",
che non necessita di atti autorizzativi di
enti che siano altri rispetto allo stesso
comune proponente.
Vale la pena, allora di informare il sindaco,
il quale ama spesso richiamare la giurisprudenza,
che il Tar di Milano in una sua recente sentenza
ha appena ribadito la necessità di sottoporre
a valutazione paesaggistica - in via preventiva-
anche i piani integrati di intervento, tanto
più se essi riguardino aree nelle quali vi
siano elementi naturali o culturali tutelati
da leggi nazionali, come è il caso dell'area
di cascine Gandini. Con altra sentenza il
Tar di Brescia ha poi evidenziato l'illogicità
e l'incongruenza di autorizzazioni paesistiche
"fai da te" che siano rilasciate
dal Comune senza specifiche garanzie di competenza
ed imparzialità della commissione o dei soggetti
ai quali il comune, appunto, delega il rilascio
delle autorizzazioni.
Nell'opinione del sindaco, chi, come la nostra
associazione, fa rilevare l'illegittimità
- e, oltre a tutto, l'inutilità- di un provvedimento
della Pubblica amministrazione che ha come
unico effetto quello di danneggiare irreversibilmente
il paesaggio e l'ambiente, "ha una visione
personale ed egoistica" : che dire di
chi a tanto arriva, soltanto per consentire
ad una impresa edile di veder lievitare il
valore del terreno di sua proprietà?
Il Circolo Legambiente Altocremasco
 
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