15 Settembre, 2002
CAPPUCCETTO ROSSO E IL LUPO NELLA SCUOLA STATALE
Ovvero: come il lupo mangia la bambina, impedendo alle nuove generazioni di crearsi un futuro.... a meno che....
CAPPUCCETTO ROSSO E IL LUPO NELLA SCUOLA
STATALE
Ovvero: come il lupo mangia la bambina, impedendo
alle nuove generazioni di crearsi un futuro....
a meno che....
Lettera aperta ai genitori.
Cari genitori,
chi vi scrive è un gruppo di insegnanti che
si è riunito su mandato dei partecipanti
alle assemblee dei lavoratori delle scuole
primarie della città per ragionare sulla
situazione che sta vivendo la scuola statale
e verificare se e quali azioni possono essere
messe in campo per tentare di arginare il
più possibile le difficoltà in cui si trova
oggi la nostra scuola.
Vogliamo condividere le nostre preoccupazioni
e siamo convinti di trovare in voi degli
interlocutori sensibili per costruire un’alleanza
che garantisca il fondamentale diritto all’istruzione
attraverso una scuola ”aperta a tutti”, “obbligatoria
e gratuita”, come recita l’articolo 34 della
Costituzione Italiana.
Il piano governativo attraverso azioni legislative
prevede invece:
• la riduzione del personale: circa 87000
insegnanti e 44000 tra ausiliari amministrativi
e tecnici di laboratorio in meno in tre anni;
• l’aumento del numero di alunni per classe:
fino a 29/30 nella scuola dell’infanzia e
primaria, 30/33 nelle scuole secondarie,
con conseguenti problemi legati anche alla
sicurezza oltre che alla didattica;
• la riduzione del tempo pieno nella scuola
primaria, progressivo azzeramento delle ore
di compresenza e contrazione del tempo mensa.
Verranno così meno tante delle attività che
sinora hanno determinato la qualità della
nostra scuola primaria!!!
• la diminuzione delle ore di sostegno garantite
per gli alunni disabili (accolti in modo
quasi esclusivo dalla scuola statale);
• l’ eliminazione della figura dell’insegnante
specialista di inglese sostituita dal docente
di classe “formato” attraverso un breve corso;
• la riduzione delle ore di insegnamento
nella scuola secondaria soprattutto nelle
materie di indirizzo.
Alla fine del 2011, quando saranno “completati”
i tagli per quasi 8 miliardi di euro, le
nostre ragazze e i nostri ragazzi, nell’arco
dei 13 anni che trascorreranno a scuola,
perderanno 1900 ore di insegnamento, che
corrispondono a circa due anni scolastici!
Tutto ciò sta avvenendo proprio mentre i
finanziamenti pubblici alla scuola privata
sono triplicati. Ma la scuola privata, finanziata
con il denaro di chi paga le tasse, non è
la scuola di tutti, è la scuola di pochi,
quei pochi che se la possono permettere.
Nella Regione Lombardia, ad esempio, l’80%
dei fondi per il Diritto allo Studio è stato
destinato alla scuola privata frequentata
però solo dal 9% dei ragazzi.
Vi chiediamo inoltre di non sottovalutare
la situazione dei lavoratori della scuola
ai quali la Manovra Economica bloccherà il
rinnovo del contratto nazionale e lo sviluppo
progressivo della carriera per i prossimi
tre anni. Azioni che a fine servizio ci costeranno
quasi un anno di stipendio.
Come non evidenziare infine le condizioni
dei precari che subiranno in un triennio
il più grande licenziamento di massa (1 su
2) nella storia della Repubblica.
Fino ad ora gli insegnanti e tutto il personale
della scuola pubblica si sono impegnati,
nonostante le grandi difficoltà degli ultimi
anni, a garantire comunque l’organizzazione
e la qualità del servizio scolastico.
Ma adesso cosa accadrà?
Vi chiediamo di rafforzare l’alleanza tra
di noi per riuscire, insieme, a tutelare
una scuola pubblica di qualità nella quale
certamente tutti ancora crediamo.
Leggete e se condividete le nostre preoccupazioni,
compilate il tagliando allegato ed imbucatelo
nella cassetta che troverete all’ingresso
della scuola.
Noi capiremo che le nostre necessità sono
anche le vostre e ciò ci consentirà di proseguire
con altre azioni sapendo di contare sul vostro
sostegno.
Per questo ci rifaremo sentire!
In allegato il tsto della lettera da scaricare
, diffondere e firmare.
Nota: La lettera è stata scritta da il gruppo
di lavoro docenti scuole primarie cittadine
che si sono riuniti presso la sede cgil di
Cremona.
Il gruppo, composto da iscritti e non iscritti
alla CGIL, nasce dalle assemblee che la FLC
CGIL ha tenuto le scorse settimane relativamente
alla Manovra Economica.
Cremona giugno 2010
 
|