15 Settembre, 2002
CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA Seduta del 23 giugno 2010
Resoconto a cura Ufficio Stampa Comune di Cremona
CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA Seduta del
23 giugno 2010
Resoconto a cura Ufficio Stampa Comune di
Cremona
Interrogazione presentata in data 30 aprile
2010 dai consiglieri comunali del gruppo
consiliare Partito Democratico Ruggeri Caterina
e Daniele Burgazzi circa i risultati del
questionario distribuito al Civico Cimitero.
Richiamata l’indagine effettuata nel novembre
scorso attraverso la distribuzione di questionari
ai frequentatori del civico cimitero in occasione
della ricorrenza dei defunti; considerato
che per effettuare tale ricerca sono state
utilizzate risorse di personale sia nella
fase di distribuzione che in quella di analisi
dei dati raccolti e che i cittadini si aspettavano
di conoscerne l’esito; ricordate le dichiarazioni
rilasciate a suo tempo da rappresentanti
di questa Giunta circa l’obiettivo di tale
indagine tesa a evidenziarne le criticità
e a darne soluzione, si interrogano il Sindaco
e la Giunta per conoscere: come mai non si
è provveduto a dare pubblicità ai risultati
ottenuti; quanti questionari sono stati distribuiti;
quali i risultati degli stessi circa il gradimento
dei servizi offerti ai cittadini; a chi è
stato affidato il compito di analisi; quali
le decisioni assunte rispetto ai risultati.
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Claudio Demicheli: Prima di rendere pubblici i risultati abbiamo
provveduto ad intervenire rispetto alle segnalazioni
più urgenti fatte dai cittadini; i questionari
compilati sono stati: 475 presso il Civico
Cimitero di Cremona, 24 presso il cimitero
di Cavatigozzi e 8 presso quello di San Savino.
Relativamente ai risultati circa il gradimento
dei servizi offerti ai cittadini è stata
preparata una relazione con la sintesi dei
dati e delle segnalazioni che ci sono pervenute.
Il compito di distribuzione e analisi dei
dati raccolti è stato affidato agli operatori
dell’ufficio periferie e ad un gruppo di
volontari del servizio civile. In seguito
alla presa visione delle segnalazioni dei
cittadini abbiamo provveduto ad eseguire
alcuni degli interventi segnalati come urgenti
e ne abbiamo programmati altri che eseguiremo
prossimamente. Anche nei cimiteri di Cavatigozzi
e San Savino abbiamo raccolto le segnalazioni
delle criticità e abbiamo programmato una
serie di interventi da eseguire. A Cavatigozzi
verranno eseguiti i seguenti lavori: ripristino
aree verdi; piccoli lavori di muratura; recupero
dei colombari nel sotterraneo; pulizia e
tinteggiatura degli androni sotterranei;
intervento di sistemazione del “servo scala” per handicappati che scende
nel sottoscala. A San Savino la ditta Tedeschi
ha vinto la gara d’appalto per il servizio
di manutenzione del cimitero e a fine mese
inizieranno i lavori di sistemazione esterna
del Civico Cimitero. Il questionario verrà
riproposto entro fine anno per valutare nuovamente
il grado di soddisfazione dei cittadini.
La consigliera Caterina Ruggeri si è detta
non soddisfatta della risposta ottenuta.
Interrogazione presentata in data 6 maggio
2010 dai consiglieri comunali del gruppo
consiliare Partito Democratico Caterina Ruggeri
e Gian Carlo Corada circa la mancata esposizione
del tricolore nelle vie del centro cittadino
in occasione della celebrazione del 25 aprile.
Ricordata la tradizionale esposizione di
bandiere tricolore lungo l’asse corso Garibaldi
– corso Campi – corso Matteotti in occasione
delle ricorrenze istituzionali, tra queste
quella del 25 Aprile; che dava valore e senso
al ricordo di chi ha combattuto e sacrificato
la vita per difendere la bandiera italiana,
oltre che simbolo di unità del Paese; preso
atto che questo 25 Aprile tale esposizione
non c’è stata e il tradizionale percorso,
totalmente spoglio del tricolore, ci ha sorpreso
e allarmato; visto il susseguirsi di recenti
dichiarazioni volte a non riconoscere i valori
e i significati rappresentati dal tricolore,
si interrogano il Sindaco e la Giunta per
conoscere: quali le ragioni alla base di
tale scelta e perché non è stata data informazione
alla cittadinanza.
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Roberto Nolli: Si è trattato di una scelta non voluta
e tanto meno di una dimenticanza. Vi è l’impegno
dell’Amministrazione di vedere di utilizzare
al meglio il tricolore per tutte le ricorrenze
nazionali. Già nel 2009 le bandiere erano
state esposte solo in corso Vittorio Emanuele
II, imbandieramento che si è poi concentrato
sulle finestre di Palazzo Comunale. Questo
è avvenuto in quanto, per mancanza di personale
a disposizione dell’Economato - vi è infatti
rimasto un solo operatore che non è stato
possibile utilizzare per ragioni di sicurezza
– sarebbe stato necessario ricorrere ad una
ditta privata affidabile ed in grado di svolgere
questo lavoro. Le risorse a disposizione
non lo hanno permesso. Ribadisco comunque
l’impegno di questa Amministrazione a tenere
nella massima considerazione la valorizzazione
del tricolore.
Il consigliere Gian Carlo Corada si è detto
parzialmente soddisfatto della risposta ottenuta.
Mozione presentata in data 10 maggio 2010
dal capogruppo del gruppo consiliare Italia
dei Valori Giancarlo Schifano con cui si
chiede di pianificare l’installazione di
web-cam nell’aula consiliare comunale che
permettano ai cittadini di visionare e ascoltare
le sedute del Consiglio Comunale.
Premesso che: nel 2002 nasce AEMCom, una
società del gruppo AEM Cremona, con lo scopo
di realizzare e gestire la rete metropolitana
in fibra ottica e offrire servizi a larga
banda a tutti gli utenti cremonesi, infatti
durante il regolare svolgimento della sua
attività e partendo da Cremona, AEMCom ha
raggiunto la province vicine garantendo all’intera
popolazione connettività a banda larga efficace
e all’avanguardia, attraverso un progetto
iniziato nel 2005 e finalizzato nel 2007 ha realizzato una delle reti wireless più estese
d’Italia, collegando 115 comuni delle province
limitrofe. Visto che AEMCom dispone di una
vasta gamma di servizi, sia per i privati,
sia per le aziende e la pubblica amministrazione,
nonché Cremona goda oggi di una situazione
privilegiata e costituisce un caso di eccellenza,
posizionandosi come une delle prime città
italiane a livello di penetrazione della
fibra ottica nelle case dei cittadini; rilevato
che la sala consiliare del Comune di Cremona
non dispone al proprio interno di una web-cam
che permetterebbe di ascoltare e visionare
gli argomenti trattati a tutti i cittadini
che desiderano tempestivamente seguire in
diretta streaming le discussioni sui vari
oggetti in esame; considerato che molti comuni
hanno installato la web-cam all’interno dei
propri consigli comunali come ulteriore forma
di democrazia e trasparenza dei lavori svolti
dall’organo deputato ad esprimere l’indirizzo
e il controllo politico – amministrativo,
dimostrando grande senso di lealtà nei confronti
di tutti i cittadini che avrebbero a loro
disposizione uno strumento di limpidezza
delle informazioni e di responsabilizzazione
di tutti i partecipanti ai lavori del Consiglio
Comunale; si chiede al Presidente del Consiglio
Comunale d’informare la commissione preposta
per una approfondita discussione in oggetto.
Impegna il Sindaco e la Giunta ad individuare
e pianificare l’installazione di una o più
web-cam all’interno dell’aula consiliare
comunale per garantire ai cittadini attraverso
la trasmissione via internet di visionare
e ascoltare le più importanti decisioni della
vita della propria città.
Dopo l’illustrazione della mozione, ha preso
la parola l’assessore Maria Vittoria Ceraso:
Dopo l’illustrazione della mozione, ha preso
la parola l’assessore Maria Vittoria Ceraso:
A seguito della mozione promossa dal consigliere
Schifano in merito alla ripresa delle sedute
consiliari con webcam, gli uffici del Centro
Elaborazione Dati hanno avviato una ipotesi
di progetto da condursi con l’ausilio di
AEMCom, quale azienda capofila, che dovrà
acquisire apposito preventivo per il sistema
di ripresa video e integrarlo poi con il
sistema di video streaming per la pubblicazione
della seduta su un sito web. La necessità
di affrontare il progetto coinvolgendo aziende
con competenze specifiche discende dal fatto
che non è praticabile adottare una soluzione,
come proposto dal testo della mozione, con
una semplice webcam. L’utilizzo di una webcam
fissa che riprende l’insieme dei banchi consiliari
non consente di distinguere adeguatamente
sia la persona che sta effettuando l’intervento
che, cosa ben peggiore, udire con nitidezza
il suo parlato che verrebbe inesorabilmente
coperto dal rumore di fondo della sala. Data
la disposizione della sala è comunque necessario
dotarsi di due telecamere (dispositivi molto
più efficaci rispetto alle semplici webcam)
per realizzare un sistema campo – controcampo.
Infatti l’insieme dei soggetti coinvolti
nella ripresa si compone dei consiglieri
posti nei banchi e della Giunta posta di
fronte ad essi. Le telecamere dovranno essere
inoltre comandate dal sistema elettronico
di votazione – audio perché si posizionino
automaticamente inquadrando il relatore nel
momento in cui gli viene concessa la parola
e il suo microfono viene attivato. In questo
modo il sistema di videoripresa è in grado
di prelevare direttamente il segnale audio
della sola persona di cui si vuole recepire
il discorso senza confonderlo con l’audio
di sottofondo, cosa inevitabile per un microfono
“di sala”. L’insieme della ripresa in dettaglio
del relatore con il suo parlato è ciò che
può garantire efficacia nella visione dello
svolgersi della seduta. L’insieme del video
e dell’audio deve essere poi trasformato
in tempo reale in un formato adatto alla
trasmissione su rete dati per essere poi
pubblicato su un apposito sito internet (da
realizzarsi) per consentire la visione dello
streaming agli utenti internet. Da rilevarsi
anche che il sistema deve essere opportunamente
attivato solo in occasione della seduta consiliare
e quindi richiede un intervento in accordo
con AEMCom, per “accendere” lo streaming
e la corrispondente visualizzazione sul sito
quando necessario. La complessità di quanto
descritto non è realizzabile semplicemente
acquistando una webcam da 300-400 euro, ma
richiede apparecchiature sofisticate che,
come tali, presenteranno un costo elevato.
Poiché il sistema per la videoripresa è un’estensione
del prodotto Philps/Bosch, già installato
per l’automazione delle sedute consiliari
(voto, microfoni, visualizzazioni esiti),
dobbiamo sottostare ai tempi di attesa che
impone la ditta che attualmente ne gestisce
la manutenzione e che, purtroppo, non brilla
per la tempestività (stiamo ancora aspettando
la consegna di 6 microfoni di scorta ordinati
nel marzo scorso). Ho nel frattempo sollecitato
AEMCom perché riesca a farsi consegnare le
informazioni necessarie e confezionare una
ipotesi di progetto complessivo con tempi
e costi.
Il consigliere Giancarlo Schifano si è dichiarato
d’accordo con la presa di posizione dell’assessore
Ceraso e ha ritirato la mozione ottenendo
che l’argomento sia trattato in un’apposita
commissione.
Ordine del giorno presentato in data 26 maggio
2010 da consiglieri comunali vari del Gruppo
Consiliare Partito Democratico (primo firmatario
Alessandro Corradi) in ordine all’annunciata
chiusura di due CAG (Centri di Aggregazione
Giovanili) collocati nei quartieri Cambonino
e Cascinetto.
Il Centro di Aggregazione Giovanile (CAG)
non è un servizio a sé, ma è parte di un
sistema Educativo Territoriale che, per lo
svolgimento delle sue funzioni, si avvale
di diversi servizi e strumenti: i centri
di aggregazione giovanile, l’educativa di
strada, gli interventi educativi nelle scuole.
Il Servizio Educativo Territoriale (SET)
svolge una serie di funzioni di accompagnamento
degli adolescenti/giovani e di mediazione
sociale che agiscono come supporto ai processi
di socializzazione, inclusione sociale, transizione
all’età adulta, dialogo tra generazioni.
Il SET opera per integrare e creare sinergie
tra le diverse agenzie sociali ed educative
del territorio (famiglie, scuole, oratori,
centri sportivi ecc). Il SET è regolato da
un regolamento approvato dal Consiglio Comunale
(deliberazione 123/62868 del dicembre 2001)
che prevede una conduzione tramite “apposita
fornitura di servizio” a seguito di appalto
concorso (art. 9). Ogni eventuale cambiamento
del modello di gestione deve passare attraverso
una modifica di tale Regolamento in Consiglio
Comunale. Riorganizzare il SET necessita
soprattutto di una oculata analisi e condivisione
dei bisogni con le realtà del terzo settore,
gli operatori, i tecnici. Rilevato che il
taglio delle risorse destinate al SET è stato
del 27% (quasi 100.000,00 euro). In questi
anni il Sistema Educativo Territoriale ha
costruito un tessuto di relazioni che garantisce
alla nostra città una forte capacità di “controllo
sociale informale” – ovvero, in cui sono
i cittadini e le agenzie sociali a farsi
carico della tutela, del rispetto sociale,
della prevenzione-; trovando e sviluppando
importanti sinergie con la polizia Municipale
e le altre forze dell’ordine, garantendo
anche nei quartieri più a rischio una positiva
condizione di vivibilità. I CAG, quali strumenti
all’interno del SET, non sono dei luoghi
chiusi in cui si svolgono attività per alcuni/pochi
ragazzi. Sono soprattutto un “presidio”,
un luogo, uno spazio fisico aperto al territorio,
con cui gli operatori del CAG lavorano costantemente.
In taluni casi si può dire che gli operatori
lavorino più “fuori” che “dentro” al centro.
In questi anni, proprio su spinta anche degli
orientamenti nazionali e regionali, il SET
(e con esso i CAG) hanno avviato una profonda
transizione verso una concezione di politiche
giovanili, orientate a promuovere condizioni
di autonomia e opportunità concrete di partecipazione:
la sperimentazione del Piano Locale Giovani
(cui Cremona sta partecipando) e il progetto
regionale “Pianeta Giovani. Creatività ed
opportunità” si muovono proprio nella direzione
di fare delle politiche per lo sviluppo locale,
per la cittadinanza, per l’autonomia. L’Assessore
alle politiche giovanili ha deciso la chiusura
di due CAG collocati nei quartieri Cambonino
e Cuscinetto privando due realtà periferiche
di un importante servizio. La Chiusura è
stata annunciata a poche settimane dalla
scadenza dell’attuale contratto di gestione
del SET (30 giugno 2010) e questo non costituisce
solo un problema per la cooperativa che gestisce
un servizio fortemente integrato e progettato
con il territorio, ma anche per lo stesso
territorio (gli oratori, i comitati di quartiere,
i gruppi informali) che rischia di essere
bloccato nella sua possibilità di programmare
il lavoro. Il Consiglio Comunale impegna
il Sindaco e la Giunta a mantenere importanti
forme di presidio sociale e comunitario come
quelle del CAG con la precisa intenzionalità
di creare sinergie e collaborazioni tra varie
agenzie educative ed attivare la partecipazione
degli adolescenti e dei giovani alla vita
della città. A non ridurre un sistema complesso
di interventi ad un semplice meccanismo di
domanda-offerta tramite voucher e accreditamenti.
Ad attivarsi urgentemente affinché si faccia
una accurata analisi dei bisogni incontrando
operatori, terzo settore e tutti i soggetti
attivi nell’ambito delle politiche giovanili
poiché il ripensamento di un modello radicato
nel territorio non può essere avviato senza
gli opportuni processi partecipativi. A prorogare,
a tale scopo, fino al 31 dicembre 2010 la
“fornitura di servizio” attualmente in corso.
Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno
da parte del consigliere Alessandro Corradi,
si è aperto il dibattito che ha visto intervenire
i consiglieri Mirella Marussich (Popolo della
Libertà), Michele Ceresa (Lega Nord), Maura
Ruggeri (Partito Democratico), Daniele Bonali
(Partito Democratico) e Domenico Maschi (Popolo
della Libertà). Il dibattito si è chiuso
con l’intervento dell’assessore Jane Alquati:
Mi resta poco da aggiungere dopo gli interventi
dei consiglieri di maggioranza precisi e
puntuali, che bene hanno compreso quanto
illustrato nelle riunioni e nella commissione
del 21 maggio scorso. Ripercorro brevemente
le aree di lavoro
Una nuova idea di città
|
Percorso che va a delineare un’area a sostegno
dei bisogni aggregativi e di protagonismo
dei giovani attraverso lo sviluppo dei seguenti
oggetti:
-
Spazio per Associazioni Giovanili
-
Sostegno a progetti giovanili
-
Rappresentanza (Consulta)
|
Gli ipotetici oggetti di lavoro sono traducibili
in: messa a bando di risorse per la realizzazione
di progetti; rilettura dello spazio del Cascinetto,
come sede di associazioni giovanili; gestione
dei percorsi di accompagnamento alla rappresentanza/
partecipazione (Consulta )
Prevenzione: Interventi di prevenzione nelle scuole
secondarie di II°, con particolare attenzione
al biennio - PROGETTO INDOOR
|
Rete già attiva del terzo settore, con un
rinnovo della convenzione ed un raccordo
maggiore con ASL
|
Sostegno alle famiglie
|
Attivazione di un sistema di sostegno scolastico
con le seguenti caratteristiche:
-
l’intervento pomeridiano di accompagnamento
del percorso scolastico e formativo di ragazzi
tra gli 11 ed i 14 anni;
-
la stesura di un progetto educativo sul ragazzo
e sul gruppo tra agenzie educative del territorio;
-
raccordo con la famiglia, la scuola e se
necessario con i Servizi del territorio.
|
L’intento è quello di offrire un sistema
che abbia come elemento cardine la concretizzazione
del principio di libertà di scelta delle
famiglie, attraverso la strutturazione di
servizi socio-educativi (sostegno scolastico
e centri ricreativi diurni) rivolti ai minori.
Tale sistema vedrebbe l’attivazione di un
processo di accreditamento (si veda la Legge
328/00) ed il coinvolgimento dell’Azienda Sociale del
Cremonese e quindi la possibilità per i soggetti
titolati e rispondenti agli standard di entrare
nella rete costitutiva dell’offerta rivolta
alle famiglie.
Sviluppo di comunità
|
Riconoscimento maggiore della presenza educativa
degli ORATORI cittadini, individuando finalità
e obiettivi comuni, nonché strumenti di confronto
e monitoraggio del territorio
|
EDUCATIVA DI STRADA
Ampliando il concetto di strada a quello
d’informalità, sarà possibile attivare anche
percorsi orientati non tanto al disagio,
quanto a leggere in modo trasversale i bisogni
giovanili della nostra città, orientando
il lavoro anche nei luoghi della socialità
e del losier.
|
CAG ZAIST
Si ritiene di mantenere attivo questo presidio
territoriale andando ad evidenziare in modo
più puntuale il modello di rete con le agenzie
educative del territorio, con una particolare
attenzione al raccordo con l’oratorio di
riferimento
|
Sottolineo che il documento presentato è
un’ipotesi di lavoro, frutto di un confronto
e di una profonda analisi con gli uffici
che sarà discusso durante la prossima giunta
comunale. Da quel momento inizieranno i tavoli
di lavoro ufficiali con il mondo scolastico,con
il terzo settore, con la FOCR e con tutti
i soggetti coinvolti in questi anni (soggetti
che ho già incontrato informalmente in questi
mesi prima di arrivare alle definizione del
progetto). A questa bozza potranno essere
applicati eventuali correttivi ed integrazioni,
proprio perché il nuovo modello di educativa
territoriale presuppone un coinvolgimento
maggiore del terzo settore, ne sottintende
un ruolo più imprenditoriale e paritetico
a quello del soggetto pubblico. Proprio per
la profonda innovazione del modello, il progetto
prevede una durata solo biennale, per consentire
di apportare eventuali modifiche in itinere.
Ribadisco che sarà garantita la rete educativa
del territorio, saranno ridisegnate le modalità
organizzative del Servizio di Educativa Territoriale,
anche alla luce di un pesante taglio, ma
non spariranno i servizi per i giovani, saranno,
ripeto, ripensati ed articolati diversamente.
Il progetto è articolato e complesso, vede
di fianco a convenzioni e ipotesi di partneriato
sociale, un processo di accreditamento (si
veda la legge 328/00) con il coinvolgimento
dell’Azienda Sociale del Cremonese. Quanto
alla proroga, come già annunciato in commissione,
si sta valutando di prorogare il servizio
per il periodo estivo, è già previsto un
incontro con la cooperativa Iride nei prossimi
giorni per definire tempi e modalità. Ciò
garantirà la copertura del servizio fino
a quando sarà pronto il nuovo modello, presumibilmente
per l’inizio del nuovo anno scolastico.
Dopo le dichiarazioni di voto, l’ordine del
giorno è stato posto in votazione e respinto
a larga maggioranza.
Conferimento da A.E.M. Cremona S.p.A. a Linea
Group Holding s.r.l. Indirizzi del Consiglio
Comunale.
Prima di entrare nel merito dell’argomento,
il sindaco Oreste Perri ha fatto la seguente
premessa: Desidero ribadire un concetto che
sta un po’ alla base del mio agire politico:
il problema che abbiamo davanti oggi non
è una questione riferibile a posizioni di
destra o di sinistra; è una questione che
riguarda l’interesse della città e solo in
questa ottica va affrontato. Do’ atto che oggi siamo di fronte al completamento
di un percorso già iniziato negli anni scorsi
da forze politiche che oggi siedono sui banchi
della minoranza: proprio per la medesima
logica ritengo che debba essere portato a compimento,
nella consapevolezza di fare un’operazione
nell’esclusivo interesse della comunità cremonese.
Do’ altresì atto agli esponenti dell’opposizione
di avere manifestato, in tale circostanza,
disponibilità ad un confronto libero da impostazioni
di parte, contribuendo in questo modo ad
un dialogo pacato e costruttivo su un tema
fondamentale per il futuro di Cremona. Il
risultato è di tutti. A tutto il Consiglio
chiedo di condividere unanimemente l’importante
decisione che ci apprestiamo a prendere con
spirito di appartenenza alla stessa comunità
civica. Ci saranno questioni da valutare
ancora, sia sul piano della governance del nuovo assetto societario che andiamo
a deliberare, sia sul piano delle variabili
economiche dell’operazione. Un sentito ringraziamento
innanzitutto ai Presidenti di AEM S.p.A.
Franco Albertoni e di LGH Andrea Pasquali
per la paziente disponibilità offerta nell’illustrare,
nelle varie sedi, gli aspetti tecnici - anche
quelli più complessi - dell’argomento; il
grazie va esteso al presidente di AEM Gestioni
Giuseppe Ferrari, alle commissioni consiliari
e alla struttura comunale che ha seguito
con professionalità tutte le fasi preparatorie
dell’atto che il Consiglio va a deliberare;
e grazie, infine, a tutti coloro che, a diverso
titolo, hanno partecipato in questi mesi
al dibattito offrendo sempre un contributo
prezioso e fattivo.
Il Sindaco ha quindi illustrato, in linea
di massima, il contenuto e le finalità della
proposta di delibera: I servizi pubblici
sono, da alcuni anni, oggetto di numerosi
interventi legislativi e normativi e sotto
l'influenza diretta del mercato, soprattutto,
per i settori energetici, in stretta correlazione
con le forniture internazionali di petrolio
e gas. Sotto. questo punto di vista il contesto
nazionale si trova ancora dipendente dall'estero
e non ha quindi autosufficienza. Il settore
delle aziende di servizi pubblici locali
(UTILITIES) è stato caratterizzato negli
ultimi anni da una progressiva apertura al
mercato. Le legislazioni nazionale ed europea
hanno introdotto in questo comparto, prima
protetto dal monopolio, la concorrenza. Nel
nostro paese sono diversi gli operatori attivi
e che fanno da contorno competitivo dello
scenario in cui opera LGH come ad esempio;
ENEL, EDISON, A2A, HERA, ACEA, IRIDE e ENIA,
ASCOPIAVE, ACEGAS APS, ACSM, AGAM. Altre
realtà, come ad esempio A2A, traendo forza
dai volumi acquisiti nel tempo a livello
locale nelle aree di Milano e Brescia, hanno
adeguato le proprie dimensioni aziendali,
procedendo per integrazioni e acquisizioni,
come necessario passaggio competitivo. Così
stanno facendo IRIDE ed ENIA che, integrandosi,
stanno diventando un nuovo gruppo dal nome
IREN. La domanda che sorge spontanea è cosa
spinge le realtà pubbliche di appartenenza
di società che riportano i comuni locali
ad ampliare la propria dotazione infrastrutturale
e ad integrarsi con aziende di altre città
o con soggetti che hanno estesa presenza
nazionale o addirittura non italiani? La
risposta è per tutti la stessa: le dinamiche
del mercato spingono a creare nuove economie
di scala, un nuovo potere contrattuale e
più forte capacità di interlocuzione per
le grandi gare nazionali ed internazionali.
I piccoli operatori faticano ad esistere
anche all'interno di una logica di partnership
a rete con altri soggetti locali. La via
dello sviluppo passa solo dalla crescita
dimensionale. La scelta strategica è quindi
obbligata per tutti: sinergie, collaborazioni,
integrazioni, acquisizioni sono possibili
step al vaglio di tutti gli operatori dei
servizi pubblici; prendere una dimensione
diversa vuoi dire mettere a rischio, già
nel medio periodo, economie sostenibili per
le comunità locali. Il processo di integrazione
tra utilities è una scelta di politica industriale
che può creare un'industria dei servizi pubblici
locali e reggere il confronto con altri operatori
europei, ben più forti rispetto agli Italiani
in termini di dimensioni, capacità finanziarie
e competenza tecnologica. La vera scelta
strategica sta quindi nel modello di governance
e di restituzione territoriale che si desidera
portare avanti. Il gruppo LGH è una multiutility
che serve oltre un milione di abitanti in
circa 250 comuni nella province di Brescia,
Cremona, Lodi, Pavia e Bergamo e prende le
mosse da questo bacino territoriale mirando
contemporaneamente ad una crescita adeguata
sia sul mercato locale (Lombardia e Regioni
limitrofe), sia su quello nazionale.
L'attuale compagine del Gruppo vede le seguenti
quote di partecipazione:
Comune di Cremona
|
(AEM)
|
25,3%
|
Comune di Pavia
|
(ASM)
|
14,8%
|
Comune di Rovato
|
(COGEME) 31,2%
|
Comune di Lodi
|
(ASTEM)
|
14,6%
|
CREMASCO
|
(SCS)
|
14,0%
|
Il Gruppo LGH opera in tutti i settori della
filiera energetica: trading, distribuzione
e vendita, cogenerazione e teleriscaldamento;
del ciclo dei rifiuti: raccolta, trattamento
e valorizzazione e di quello idrico intearato:
adduzione, distribuzione, collettamento e
depuratore. Nell'ambito di tutti i servizi
gestiti, l'attività del gruppo comprende
le fasi di progettazione, costruzione, collaudo,
esercizio e manutenzione degli impianti.
In un mercato di servizi pubblici aperto
e sempre più europeo, LGH è l'unico operatore
multiservice del sud della Lombardia in grado
di garantire differenti servizi ad elevata
qualità e prezzi competitivi.
LGH costituita a Cremona il 28 luglio 2006
è divenuta operativa mediante il conferimento
delle società gestionali e delle loro controllate/partecipate
da parte delle società patrimoniali COGEME
S.p.A. AEM Cremona S.p.A., ASTEM Lodi S.p.A.
e ASM Pavia S.p.A. Il processo di riorganizzazione
delle partecipazioni direttamente o indirettamente
detenute da LGH è iniziato il 10 gennaio
2007 con la firma di un memorandum of understanding
(MOU). LGH possiede oggi la struttura organizzativa
e competitiva per affrontare la sfida, ma
può rafforzarsi ancora in modo significativo.
I risultati raggiunti sono già un grande
successo, molto può ancora essere fatto in
termini di: sistema industriale, efficienza,
organizzazione, sinergie di gruppo, conquista
dei mercati. Nell'ambito dell'operazione
di costituzione di LGH, le società patrimoniali
(SOP) hanno conferito alla stessa la gestione
di una serie di business afferenti al settore
dei servizi pubblici locali (gas, energia
elettrica, igiene ambientale, ecc.). Le SOP
sono, tuttavia rimaste proprietarie di alcuni
business/partecipazioni, nonché degli asset
patrimoniali funzionali all'esercizio dei
suddetti servizi pubblici locali da parte
LGH, condotto da quest'ultima attraverso
società di scopo denominate Società operative
Territoriali (SOT) nonché le società operative
di business (SOB).
Il conferimento degli asset/business operativi
(reti gas, rete elettrica, termovalorizzatore,
impianti di cogenerazione e teleriscaldamento,
ecc.) da parte delle società patrimoniali
(SO P) in LGH è stato individuato come un
passaggio strategico, necessario ed utile,
con molti risvolti positivi e di efficienza,
alla crescita della capacità competitiva
della holding e territori da lei rappresentati.
L'aggregazione patrimoniale permette di avere
maggiori flussi finanziari disponibili per
investimenti di sviluppo, unitamente a migliori
condizioni di finanziamento e l'opportunità
di essere maggiormente attrattiva in fase
di selezione dei partner. In un contesto
in cui le dinamiche del mercato spingono
a realizzare nuove economie di scala, nuovo
potere contrattuale e più forti capacità
di interlocuzione nell'ambito delle più importanti
gare nazionali ed internazionali, la via
dello sviluppo delle società commerciali
e, in alcuni casi della loro soprawivenza
è assicurata solamente grazie alla crescita
dimensionale. Ciò avviene o attraverso operazioni
di aggregazione ed acquisizioni, o attraverso
l'incorporazione in altre società più grandi.
In tale ultimo caso però, azienda incorporata
perde definitivamente la propria identità
a favore dell'azienda incorporante. Quindi
aggregarsi ad altri rimane lo strumento che
assicura contestualmente crescita e mantenimento
della propria identità. Crescita in particolare
vuole dire avere maggiori disponibilità finanziarie
da destinare ad investimenti di sviluppo,
la capacità di erogare servizi con incremento
qualitativo e quantitativo degli stessi,
nonché la possibilità di essere maggiormente
competitivi sul mercato e quindi di procacciarsi
ulteriori commesse e conquistare nuovi ambiti
territoriali. Tali processi evidentemente
hanno rilevanza anche dal punto di vista
politico per evidenti ricadute positive che
possono avere sul territorio e per i relativi
enti pubblici, proprietari delle società
che conCorrono alle aggregazioni (sia sotto
il profilo del prestigio e dell'immagine
che sotto il profilo finanziario nell'ambito
della ripartizione degli utili di esercizio).
Nella fattispecie il conferimento delle reti
a LGH va nella direzione di consolidamento
di un processo che ha già prodotto buoni
risultati. In particolare tale operazione
potrà comportare i seguenti benefici: aumento
delle potenzialità di LGH con maggiori possibilità
di incrementare gli utili in favore degli
azionisti; possibilità di realizzare economie
di scala, ottimizzando i costi correnti,
liberando di conseguenza maggiori risorse
per le spese di investimento e miglioramento
della qualità dei servizi offerti; accrescere
la competitività di LGH sul mercato e nelle
gare con la possibilità di ricevere sempre
più commesse anche in diversi ambiti territoriali;
accrescere la patrimonializzazione di LGH
e quindi il proprio potere contrattuale nei
confronti del mondo finanziario (possibilità
di strappare migliori condizioni di finanziamento);
avere maggiori risorse da destinare alla
manutenzione degli impianti; ridurre gli
oneri finanziari a carico di AEM dovuto al
riscatto degli investimenti relativi agli
impianti che si intendono conferire. Ciò
vuoi dire consentire ad AEM di poter avere
più slancio nei servizi attualmente gestiti
e nel poter investire relative risorse; venire
meno dei canoni patrimoniali corrisposti
da LGH alle società patrimoniali del gruppo
(tra cui AEM); assumere maggiore forza nella
governance dell'azienda (Cremona avrebbe
il 33% del pacchetto azionario come Rovato).
Non conferire a LGH vorrebbe dire: mantenere
nella società una posizione di inferiorità
rispetto a Rovato, con evidenti restringimenti
di margini di inefficienza nella prospettazione
delle linee strategiche della società in
generale ed a tutela del proprio territorio;
rinunciare a tutte le opportunità sopra individuate
tra i benefici; gli oneri degli investimenti
e degli indebitamenti relativi agli impianti
che si intende conferire rimarrebbero a carico
di AEM S.p.A.; si affronterebbero le gare
relative all'erogazione dei rispettivi servizi
in una condizione di minore forza contrattuale
proprio a causa degli attuali indebitamenti
ricadenti sul proprietario delle reti; riduzione
delle possibilità di effettuare investimenti;
interruzione di un percorso legato al potenziamento
di una propria multiutility che non prenderebbe
mai corpo in modo completamente efficace
ed efficiente; necessità di valutare ipotesi
alternative (sempre che se ne creino) senza
alcuna garanzia di mantenere gli stessi benefici
e soprattutto la propria identità.
Per quanto riguarda il futuro di AEM va detto
quanto segue:
GESTIONE PATRIMONIO
·
Rimangono nella proprietà di AEM: tutti gli
asset idrici (pozzi – potabilizzatori - rete
idrica – fognature – depurazione ) ed i relativi
debiti di finanziamento, la rete di fibra
ottica, i cavidotti, I semafori, impianti
di pubblica illuminazione, segnaletica, varchi
elettronici, il patrimonio immobiliare (Centro
servizi via Postumia, sede via Trento Trieste,
fabbricati di via Persico, fabbricato di
via Realdo Colombo, discarica di Malagnino)
GESTIONE PARTECIPAZIONI
·
LGH 33% - KM 51% - Centropadane e Stradivaria
GESTIONE SERVIZI PER IL COMUNE (SIDE businnes)
·
Servizi per la mobilità (Parkeggi, Semafori,
varchi elettronici, segnaletica), illuminazione pubblica, gestione calore uffici
comunali, gestione suolo e sottosuolo con
la creazione di un Ufficio Tecnico patrimoniale,
attività di valorizzazione patrimoniale
POLITICA DEGLI INVESTIMENTI
·
AEM Cremona potrà indirizzare la politica degli investimenti
di LGH forte del suo 33% di partecipazione
alla società anche attraverso il coordinamento
previsto in capo al Presidente (designato
da CR)
·
LGH potrà avvalersi della leva finanziaria
generata con il consolidamento patrimoniale
per attivare nuovi investimenti di sviluppo oltre che finanziare il mantenimento e/o rinnovamento/potenziamento
delle reti e degli impianti esistenti.
·
AEM Cremona liberata dagli impegni finanziari
relativi ai beni conferiti in LGH potrà destinare
maggiore risorse al potenziamento delle attività che rimangono
nel suo perimetro (ad esempio parcheggi e
valorizzazioni patrimoniali)
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