15 Settembre, 2002
Disagi dei pendolari della tratta ferroviaria Cremona - Brescia ( di Giuseppe Torchio)
MOZIONE per l’iscrizione all’OdG del prossimo Consiglio Provinciale
Disagi dei pendolari della tratta ferroviaria
Cremona - Brescia ( di Giuseppe Torchio)
MOZIONE per l’iscrizione all’OdG del prossimo
Consiglio Provinciale
Si apprende dalla stampa locale l’ennesima
denuncia di gravi disservizi da parte dei
pendolari della tratta ferroviaria Cremona
- Brescia. Tali disservizi continuano, dopo
affollate conferenze con istituzioni ed utenti
tenute negli anni scorsi a Cremona, e nonostante
l’impegno assunto in tali sedi da Regione
e Trenitalia per il potenziamento del servizio.
Il contradditorio annuncio di un nuovo taglio
del 30% delle corse pendolari per l’orario
estivo della Lombardia, è fonte di ulteriori
preoccupazioni, e si assomma al taglio del
Pendolino Bs-Cr-Roma a cui si è sopperito
solo parzialmente e con orari molto più scomodi
con la navetta a Piacenza che pare presentare
dati non incoraggianti di presenze.
Per superare questi disagi, per la tratta
Cremona - Brescia ci sono almeno quattro
proposte utili: tre che possono essere quasi
immediatamente operative, una quarta di più
lungo respiro e che potrebbe risolvere i
problemi in maniera definitiva, anche per
un più diretto coinvolgimento di TLN (ex
Trenitalia, ora in alleanza con Le Nord)
sul versante sud-orientale della Regione.
PROPOSTA 1
Con il cadenzamento dell’orario nel dicembre
2008 i tempi di percorrenza medi passano
da 53 min. a 58 min., con aumenti, per alcuni
treni anche di oltre il 20%.
Questo deriva da:
1) diluizione dei tempi di percorrenza tra
stazioni (incomprensibile perché, come dimostrato,
i treni riescono a rispettare le vecchie
tabelle di marcia; oltretutto in alcuni tratti,
l’orario ufficiale prevede per i due sensi
di marcia tempi di percorrenza diversi senza
motivazioni);
2) il raddoppio delle soste per incrocio
(da una sosta, come avveniva in passato,
si è passati a due incroci) che aumentano
i tempi ‘morti’ nei nodi d’interscambio.
La diluizione dei tempi di percorrenza non
è reale; l’orario può essere rimodulato semplicemente
posticipando la partenza da Cremona dei treni,
passando dal minuto 23 al minuto 35. Questa
piccola variazione permetterebbe di migliorare
i tempi di percorrenza del 12% in una direzione
e del 17% nell’altra.
I tempi di percorrenza qui citati sono tratti
dall’orario ufficiale; irragionevolmente,
nei due sensi di marcia Trenitalia/RFI fissano
tempistiche diverse. Ad esempio Olmeneta-Brescia
in 47 min (di cui 5 di sosta), mentre Brescia
– Olmeneta in 36 min. Se in un senso il treno
ci mette 36 min., perché nell’altro ci deve
mettere molto di più?
Questo semplice intervento sarebbe a costo
zero. La diluizione dei tempi di percorrenza
è funzionale solo all’utilizzo di treni guasti
(o con problemi seri) con prestazioni pesantemente
ridotte.
PROPOSTA 2
Già segnalata alla Provincia nel luglio 2009
da parte dei pendolari, nel loro documento
mensile di monitoraggio. Oggi, di fronte
al paventato rischio di un taglio del servizio
del 30%, questa soluzione potrebbe ridurre
gli effetti negativi.
La ferrovia Cr-Bs è parallela alla statale
utilizzata dai pullman SAIA. La competenza
è provinciale, e coprendo due province esistono
sulla carta due linee: Cremona- Pontevico
e Pontevico-Brescia. In pratica a Pontevico
si dovrebbe cambiare autobus ma di solito
il pullman è lo stesso e non è necessario
cambiare mezzo.
I paesi toccati sono pressoché gli stessi.
L’unico grosso centro toccato è solo Verolanuova
(e Olmeneta anche se l’affluenza è molto
molto bassa se non trascurabile).
Si potrebbe riproporre quello che già succede
sulla Cremona – Piacenza dove esiste un abbonamento
integrato in cui, con una piccola maggiorazione
di prezzo, si può indifferentemente prendere
treno o pullman.
Facendo così i viaggiatori avrebbero un’offerta
maggiore. Gli enti locali non avrebbero un
incremento di costi ma avrebbero, persino,
maggiori introiti.
Anche questa proposta è a costo zero.
PROPOSTA 3
Il cadenzamento introdotto è rigido. Un treno
ogni ora, in qualsiasi momento della giornata
senza alcun aumento dell’offerta nelle fasce
di punta, come capita invece su tutte le
altre linee.
Si segnala dunque l’esigenza di aggiungere
un treno nel mattino. Da Cremona parte il
treno alle 6.23, alle 7.23 ed alle 8.26.
Si potrebbe introdurre un treno poco prima
delle 7 (6.52): esiste una ‘traccia ferroviaria’
libera. Inoltre visto che sulla nostra linea
esistono solo treni locali (tutte le fermate)
tale treno delle 6.52 potrebbe essere un
diretto con 2-3 fermate nelle principali
stazioni.
In un momento di ipotesi di tagli, chiedere
un aumento del servizio significa andare
controcorrente; a compensazione, si potrebbe
tagliare un treno nelle fasce ‘di morbida’,
dove l’utenza è limitata.
PROPOSTA 4
Già la Giunta provinciale precedente aveva
proceduto in tal senso con la Provincia di
Brescia. Esiste un progetto, elaborato dall’Assessorato
ai trasporti bresciano e presentato in Regione
Lombardia al tavolo per il “Patto per il
Trasporto pubblico” che prevede la gestione
diretta della Linea BS-CR attraverso l’utilizzo
di locomotori e carrozze in parte messi a
disposizione dalla Provincia di Brescia e
in parte in base ad un accordo predefinito
con “Ferrovie Nord”. All’uopo fu stanziata
la somma iniziale di 100.000 euro, con deliberazione
di Giunta e Consiglio provinciale di inizio
2009. Per lo stesso scopo, il raddoppio del
tratto Cremona - Fiera - Olmeneta allora
fu candidato per l’accesso ai fondi FESR.
La domanda fu finanziata dalla Regione solo
per il raddoppio della Cremona-Cavatigozzi.
Occorre che Regione Lombardia, d’intesa con
le due Province verifichi la possibilità
di finanziamento dell’iniziativa con stralcio
dal contratto di servizio in essere con TLN
(ex Trenitalia ora in alleanza con “LeNord”)
delle tratte interessate dal nuovo contratto/convenzione.
Tale percorso andrebbe definito tra le due
Province, la stessa Regione, TLN e naturalmente
RFI alla quale spetterà comunque l’impegno
della manutenzione strutturale dei binari.
Vanno coinvolti evidentemente sia gli enti
locali interessati che i pendolari-utenti.
tutto ciò premesso
si impegnano il Presidente, l’Assessore con
delega ai trasporti e tutta la Giunta ad
intervenire presso Trenitalia, TLN, RFI e
presso la Regione Lombardia affinché le suddette
proposte possano essere realizzate.
Cremona, 24 giugno 2010
Il Consigliere Provinciale
Giuseppe Torchio
 
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