15 Settembre, 2002
SETTE RICORDI IN SETTE RACCONTI….BREVI: ENNIO SERVENTI.(di G.Carnevali)
Complimenti vivissimi per l’impegno, l’originalità, per l’ampia e sagace dialettica che utilizzi per ricordare a noi tutti “ragazzi di un tempo”,
SETTE RICORDI IN SETTE RACCONTI….BREVI: ENNIO
SERVENTI.
Direttore, paziente direttore,
concedetemi un breve spazio per ringraziare
un amico che ha manifestato un’idea ed una
iniziativa semplicemente straordinarie: quell’amico
risponde al nome di Ennio Serventi, già residente
in via Bissolati (strada Canoon) come del
resto lo fu, per anni, anche il sottoscritto.
“Caro Ennio, potrò ancora rivolgermi a te
con la seconda persona singolare “tu” oppure
dovrò passare ad un ufficiale “lei” o ancor
di più ad un solenne “voi”? Complimenti vivissimi
per l’impegno, l’originalità, per l’ampia
e sagace dialettica che utilizzi per ricordare
a noi tutti “ragazzi di un tempo”, ma anche
e soprattutto a quei giovani volonterosi
di oggi, di come si possa fare tesoro della
tua “storia raccontata”. Il tuo impegno è
stato premiato e ciò deve renderti orgoglioso.
E la riconoscenza che in tanti vorranno dimostrarti
venerdì p.v. presso la libreria “Ponchielli”
sarà ben poca cosa a confronto di ciò che
tu avrai fatto per i tanti tuoi amici e conoscenti.
E’ un “segno” dei tempi il tuo, un segnale
oltre modo positivo, uno spunto per un sereno
e costruttivo incontro che di certo non mancherà
di ravvivare, in un afoso pomeriggio d’estate,
entusiasmo ed apprezzamento. E’ un altro
tassello di cronistoria di una Cremona che
era e di una Cremona che ….or non c’è più
(o almeno fatica moltissimo ad esserlo).
Ed affinchè la storiografia di domani abbia
riscontri più ampi, più suggestivi, più autentici,
più comprensivi ma sempre più oggettivi permettimi
dunque codesta onorata presentazione.
giorgino carnevali
ENNIO SERVENTI
30 minuti per leggere
“I GIORNI DEL 25 APRILE”
ricordi antichi in sette racconti brevi
venerdì 16 c.m. alle ore 18 presso la libreria
“Ponchielli”
( piazza s. Antonio Maria Zaccaria 10 )
La Cremona che c’era e quella che c’è ancora.
Le case, le
strade, la chiesa, la piazzetta, la gente
ed i ragazzi Le mura,
la fabbrica del ghiaccio e l’antico macello
comunale. IL “cavo
Cerca” e l ‘osteria del “gelsomino”. L’alzaia
ed i sentieri.
La Storia è passata anche in quel tratto
di strada dove la “Cre=
monella” scorre tombata, fra la caserma Manfredini
ed il Corso.
Noi eravamo lì senza sapere che ci fosse
anche Lei.
- “BANDIERA BIANCA”
- “BETTOLA”
o fucile vecchio mio compagno/dolce amico
nel combattimento (anonimo.canto partigiano)
- “PARTIGIANI”
- “LA RIGHETA”
- “BUCABELA”
“Non ci lasciano più cantare le nostre canzoni/Robenson
mio fratello nero dai denti di perla,
mio usignolo con ali di aquila/no, non ci
lasciano cantare le nostre canzoni”.
Nazim Hihmet
- “LA FOTOGRAFIA”
J’aimerai toujours le temps de cerises/Et
le souvenir que je garde au cœur.(Jean-Baptiste
Clèment)
- “LA SARTA CHE CANTAVA ED IL RAGAZZO DEL
CORTILE”.
 
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