15 Settembre, 2002
Hello, Valentina! recensione di Massimo Negri
Valentina – la simpatica protagonista di una fortunata serie di libri di Angelo Petrosino è ormai una ragazzina
Hello, Valentina! recensione di Massimo Negri
Valentina – la simpatica protagonista di
una fortunata serie di libri di Angelo Petrosino
è ormai una ragazzina
Cari amici di Welfare Cremona,
Valentina – la simpatica protagonista di
una fortunata serie di libri di Angelo Petrosino
–
è ormai una ragazzina. Ha tredici anni, frequenta
le medie, ma non dimentica il suo maestro
delle elementari, alter ego dell’autore,
che le ha trasmesso la passione dei libri
e delle lingue
straniere. In particolare, conserva nel suo
cuore l’emozione provata quando il maestro
lesse in classe e fece ascoltare la canzone
Imagine di John Lennon. Motivo che compare,
in inglese e in italiano, nel primo capitolo
del libro di Angelo Petrosino, Hello, Valentina!
(ed. Piemme Junior). Curiosa, aperta agli
altri e alla conoscenza del mondo, appena
trova nella nuova prof d’inglese la sponda
giusta, Valentina propone, con successo,
uno scambio di classi. A primavera, nel mese
di Maggio, lei e i suoi compagni saranno
ospiti una settimana a Plymouth, nel Sud
dell’Inghilterra per accogliere, poco dopo,
a Torino i loro corrispondenti inglesi. Equamente
diviso tra una prima parte dedicata ai preparativi
e una seconda parte rivolta al viaggio, il
libro di Petrosino, accompagnato dalle illustrazioni
di Sara Not, si segnala pure per il suo linguaggio
spontaneo e scorrevole, che rende bene l’entusiasmo
dei ragazzi e dei loro insegnanti.
Come si conviene a ogni esperienza che lascia
il segno, nei mesi che precedono la trasferta
fervono i preparativi orientati alla conoscenza
degli studenti abbinati e allo studio della
lingua, a scuola e a casa. C’è un vivace
scambio di lettere postali, foto e cartoline
mentre, per l’apprendimento, oltre alle lezioni,
sono di aiuto le canzoncine e le filastrocche,
i film coi sottotitoli e i corsi ad hoc della
BBC che ogni ragazzo segue sul suo computer.
Tutto è pronto. Plymouth sarà raggiunta in
poco più di un giorno, in treno (via Parigi
e Londra) e in battello per la traversata
del canale della Manica. Dopo il ricevimento
festoso a scuola, col discorso di benvenuto
del preside, giunti a casa, Lisa,
la corrispondente di Valentina, le mostra
la loro camera la cui finestra da sul molo.
Lisa confida:
“è il mio piccolo regno. Qui dormo, scrivo,
leggo e sogno. E quando mi sento un po’ triste,
apro la finestra e guardo le barche che indugiano
nella baia. E’ come se fossero incerte sulla
direzione da prendere: proprio come mi sento
io a volte”. Parole che rafforzano il feeling
tra le due amiche.
Nei giorni successivi, insieme alle attività
di laboratorio, i ragazzi hanno visitato
la collina, il faro
e il centro di Plymouth, in larga misura
ricostruito a seguito dei bombardamenti della
Seconda guerra mondiale. Poi, indossata la
giacca a vento e zainetto in spalla, col
pulmino della scuola sono passati dalla contea
di Devon alla vicina Cornovaglia, con le
brughiere e i dolci pendii, i boschi e
le siepi, i pony, le pecore e i suoi repentini
cambiamenti del tempo che sospingono, ancor
più volentieri, verso il rito pomeridiano
del tè. Infine, una sorpresa. A suggellare
lo scambio culturale, per l’ultima sera,
la scuola ha affittato il teatro di Plymouth,
i genitori hanno realizzato i costumi e le
scenografie e i ragazzi inglesi hanno rappresentato
il Pinocchio di Collodi.
Davvero un bel regalo!
Concludo la recensione con le parole del
papà di Valentina e Irene (sorella adottiva
di pari età),
alla vigilia della partenza per l’Inghilterra:
“Quand’ero ragazzo io, non mi sarei mai sognato
di
lasciare Torino per andare più lontano di
Nizza Monferrato! Ma i tempi sono cambiati.
Dunque,
viaggiate, incontrate gente, conoscete altri
modi di vivere. E poi tornate. Perché anche
tornare
è bello”.
Cordiali saluti
Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
 
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