15 Settembre, 2002
Il peso della Libertà di Gherardo Colombo
Millecinquecento anni dopo la sua morte, a Siviglia, Cristo torna sulla terra
Il peso della Libertà di Gherardo Colombo
Millecinquecento anni dopo la sua morte,
a Siviglia, Cristo torna sulla terra
IL LIBRO
Millecinquecento anni dopo la sua morte,
a Siviglia, Cristo torna sulla terra. Cammina
per le strade della città spagnola dove,
alla presenza di tutti i cittadini, il cardinale
Grande Inquisitore sta consegnando al rogo
un centinaìo di eretici. Il suo arrivo è
silenzioso, oppure il popolo lo riconosce,
lo circonda, è pronto a seguirlo. Ma in quel
momento il Grande Inquisitore attraversa
la piazza, si terma a guardare la folla,
incupito. Poi ordina alle sue guardie di
catturare Cristo e rinchiuderlo in prigione.
Nell’oscurità del carcere, il vecchio e potente
ministro della Chiesa pronuncia contro il
Messia un fortissimo atto d’accusa, condannandolo
a morta.
In questo episodio dalla dignità autonoma
dei Fratelli Karamazov Fëdor Dostoevskij
afferma il proprio pensiero filosofico-religioso:
la libertà dell’essere umano si basa su una
fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie
e autorità, contrapposta alla dottrina che
in nome di un mandato superiore e indiscutibile
sottrae agli uomini la consapevolezza di
sé e il libero arbitrio.
Sulla straordinaria attualità di questa riflessione
si incentra il saggio di Gherardo Colombo,
Il peso della libertà: la massima sofferenza
dell’uomo sta infatti in questa contraddizione,
vivere divise tra il desiderio di una tutela
che lo sollevi dal tormento del decidere
e l’aspirazione alla libertà individuale.
Un conflitto che coinvolge tutti i popoli,
in tutte le epoche, più che mai cruciale
nella modernità.
I GIUDIZI
"I fratelli Karamazov è il romanzo più
grandioso che mai sia stato scritto, l’episodio
del Grande inquisitore è uno dei vertici
della letteratura universale, un capitolo
di bellezza inestimabile."
Sigmund Freud
UN BRANO
"Proprio in quel momento, all’improvviso,
attraversa la piazza, accanto alla cattedrale,
il cardinale, il Grande Inquisitore in persona.
E un vecchio sui novant’anni, alto e diritto,
con un volto scarno e occhi incavati da cui
tuttavia si sprigiona ancora, quasi una scintilla
infuocata, un lucente bagliore. Oh, non indossa
i sontuosi paramenti cardinalizi in cui si
pavoneggiava ieri dinanzi al popolo mentre
venivano bruciati i nemici della fede di
Roma — no, ora è coperto soltanto dal vecchio,
rozzo saio monastico. A distanza lo seguono
i suoi tetri coadiutori, i servi, la 'sacra'
guardia. Si ferma di fronte alla folla, osserva
da lontano. Ha visto tutto..."
L'AUTORE
Fëdor Michajlovi? Dostoevskij nacque a Mosca
l’11 novembre 1821. Scrittore e pensatore,
è considerato uno dei maggiori letterati
russi dell’epoca moderna. Tra il 1844 e il
1880 scrisse quattordici romanzi tra cui
capolavori come Il giocatore, Delitto e castigo,
L’idiota, I demoni e I fratelli Karamazov,
molti racconti tra cui Le notti bianche,
e il saggio Diario di uno scrittore. Morì
a San Pietroburgo nel 1881.
Gherardo Colombo, dimessosi dalla magistratura
nel 2007, è noto per aver condotto – o contribuito
a condurre – inchieste importanti sul crimine
organizzato, la corruzione e la mafia. Oggi
è presidente della casa editrice Garzanti.
I suoi ultimi libri sono Il vizio della memoria
e Sulle regole (Feltrinelli) oltre a Ameni
inganni (Garzanti). Per Salani ha pubblicato
con Anna Sarfatti Sei Stato tu? La Costituzione
attraverso le domande dei bambini.
Serena Vitale è nata a Brindisi e vive a
Milano. Ha vissuto a Mosca e a Praga, e dal
1972 insegna Lingua e Letteratura russa.
Consulente editoriale, critica letteraria,
ha tradotto migliaia di pagine dal ceco e
dal russo. Tra i suoi libri: Il bottone di
Puškin (Adelphi), La casa di ghiaccio e L’imbroglio
del turbante (Mondadori). Per Salani ha pubblicato
Gatti in crisi d’identità.
 
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