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15 Settembre, 2002
Cremona.Le interrogazioni e le mozioni del PD e le risposte della maggioranza.
Servizio radio-taxi,Sede Auser,Prostituzione a Cremona,Sacchetti biodegradabili

Cremona.CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 LUGLIO 2010 :Le interrogazioni e le mozioni del PD e le risposte della maggioranza.
Servizio radio-taxi,Sede Auser,Prostituzione a Cremona,Sacchetti biodegradabili
Servizio radio-taxi
Interrogazione presentata in data 17 giugno 2010 da consiglieri vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Alessia Manfredini) in merito al servizio radiotaxi a Cremona.
Premesso che: il servizio taxi è un servizio pubblico molto utile per la città di Cremona; le postazioni di taxi in piazza Roma, nel piazzale della stazione e in largo Priori (ospedale) sono strategiche per la città; sono 25 i tassisti che operano a Cremona e svolgono il loro lavoro con regolare licenza del Comune; esiste a Cremona un radiotaxi 0372/801444 autorizzato dal Comune di Cremona svolto da 13 tassisti. Preso atto che: il Comune sembra abbia istituito il Radio Taxi Cremona Città di Stradivari con il numero di radiotaxi di Milano 02/5353 dando la possibilità a centinaia di operatori meneghini ad esercitare il proprio lavoro a Cremona; tale servizio non rispetta le regole del “negozio giuridico della corsa” che deve avvenire in partenza da Cremona; tale servizio non è stato esaminato dalla commissione comunale taxi. Il Consiglio Comunale interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere: se corrisponde al vero che il servizio Radiotaxi 02/5353 di Milano ha chiesto l’autorizzazione per esercitare il servizio a Cremona; se sì, quando e quanti prenderanno servizio i taxi che aderiscono al radiotaxi 02/5353 di Milano; quando è stato autorizzato il servizio; in che data la commissione comunale taxi ha dato parere favorevole; se c’è stata una valutazione dell’impatto di diverse centinaia di licenze taxi sul Comune di Cremona abilitate ad esercitare tale servizio sul territorio comunale; con quali modalità il cliente può usufruire di tale servizio e in quali orari; quali sono le compatibilità, da regolamento comunale di Cremona, per esercitare la vigilanza ed il controllo di un servizio pubblico cremonese su un radiotaxi di Milano; se corrisponde al vero che i taxi aderenti al servizio 02/5353, diversamente dagli altri taxi di Cremona, sono esentati dalle turnazioni comunali stabilite da una specifica ordinanza; se il servizio notturno è regolamentato per tutti i tassisti tranne per quelli del 02/5353.

All’interrogazione ha risposto il vice sindaco Carlo Malvezzi: Il 28 maggio 2010 è stata presentata al Comune una nota con la quale il sig. Luca Filipazzi comunicava l’avvio di un nuovo servizio di radio taxi avvalendosi della collaborazione tecnica della società eTAXI s.r.l. di Milano (rispondente al numero 02/5353); l’istruttoria relativa al procedimento amministrativo per rilascio dell’autorizzazione ad esercitare tale forma di servizio taxi è attualmente sospesa al fine di acquisire ulteriore documentazione per verificarne la conformità alla vigente normativa in materia, al regolamento Comunale, alla titolarità del soggetto gestore del nuovo radio taxi nonché alle modalità di espletamento del servizio; alla data odierna nessuna nuova autorizzazione per un servizio di radio taxi è stata rilasciata da questa Amministrazione e preventivamente a ciò sarà acquisito anche il parere della competente Commissione comunale; la società eTAXI S.r.l. di Milano non verrà in nessun modo autorizzata da questo Comune essendo un mero fornitore del servizio di software; una eventuale nuova autorizzazione verrebbe rilasciata solo a soggetto giuridico legalmente riconosciuto formato da tassisti titolari di licenza rilasciata da questo Comune che dovrà garantire: l’espletamento del servizio nel rispetto della chiamata indifferenziata, l’inizio della corsa partendo dal territorio del Comune di Cremona, l’applicazione delle tariffe autorizzate da questo Comune, nonché l’osservanza dei turni ed orari previsti con ordinanza sindacale; l’impatto di centinaia di taxi giunti da altra città non può sussistere in quanto la partenza del servizio deve avvenire dal Comune di appartenenza (che ha rilasciato licenza) dimostrabile solo con il tassametro che deve essere obbligatoriamente acceso alla partenza e conseguentemente facilmente individuabile; riguardo a quest’ultimo punto la Società eTAXI S.r.l. di Milano assicura che “..l’invio delle chiamate dei clienti appartenenti ad un Comune viene circoscritta alla flotta di appartenenza del Comune stesso ed assegnata ai tassisti locali, escludendo qualsiasi altro taxi non appartenente alla flotta…”. In mattinata si è comunque riunita la competente commissione comunale taxi che ha espresso, all’unanimità, parere favorevole all’autorizzazione.
La consigliera Alessia Manfredini si è detta soddisfatta in linea di massima della risposta ottenuta.
Sede Auser
Interrogazione presentata in data 30 giugno 2010 da consiglieri comunali vari (primo firmatario Maura Ruggeri) in ordine ai lavori di ripristino della sede dell’Associazione di volontariato AUSER di via Tibaldi n. 14.
Premesso che: il Servizio Filo d'Argento/Pronto Servizio Anziani, frutto di una importante collaborazione attualmente in corso tra l'Associazione di volontariato AUSER, il Settore Affari Sociali del Comune e l’Azienda Sociale Cremonese, costituisce un presidio cittadino ormai consolidato a sostegno degli anziani fragili e non autosufficienti, in particolare della città; il Servizio era stato collocato appositamente in via Tibaldi 14, in locali di proprietà comunale, noti alla utenza fragile in quanto già frequentati come sede del Servizio Sociale anziani, prima del trasferimento dello stesso presso il Palazzo Ala Ponzone; la sede di via Tibaldi si è dimostrata, nel tempo, particolarmente funzionale considerata la vicinanza con Palazzo Ala Ponzone, la sua agibilità e la collocazione centrale, in posizione facile da raggiungere anche con mezzi pubblici; l'AUSER, secondo quanto convenuto negli accordi con il Comune, aveva provveduto alla sistemazione onerosa ordinaria e all'arredo dei locali, per renderli idonei allo svolgimento delle attività destinate agli anziani segnalati anche dai servizi sociali. Considerato che: il tempo dei giorni scorsi ha gravemente danneggiato i locali di via Tibaldi rendendoli temporaneamente inagibili; le coperture della sede richiedono interventi urgenti e di radicale rifacimento; il servizio di Pronto intervento anziani è stato spostato nei locali del Punto salute del Quartiere Cambonino e pertanto in una zona periferica difficilmente raggiungibile dagli anziani, non idonea allo svolgimento dei servizi del Filo d'Argento. Tutto ciò premesso, nel sottolineare l'importanza del servizio svolta da AUSER a supporto degli anziani fragili, con particolare riguardo ai disagi della stagione estiva, al problema della solitudine e ai trasporti delle persone fragili alle strutture sanitarie della città, ritenendo urgente rimettere al più presto l'Associazione di Volontariato AUSER in condizioni di svolgere pienamente le attività di assistenza domiciliare previste dal progetto; si chiede di conoscere: 1) se l'Amministrazione Comunale riconosce carattere d'urgenza ai lavori di ripristino della sede di via Tibaldi,14; 2) se sono stati fissati tempi certi per gli interventi, onde non prolungare il disagio a cittadini bisognosi di assistenza e rendere nuovamente disponibili i locali del Punto salute del Quartiere Cambonino, per altre attività che riguardano in modo mirato gli anziani ed i disabili del quartiere.
All’interrogazione ha risposto l’assessore ai Servizi Sociali Luigi Amore: I lavori attualmente in corso nella sede di via Tibaldi, a cui si è dato corso con somma urgenza, saranno terminati entro il 31 agosto prossimo e sono stati eseguiti su espressa richiesta dell’AUSER, tenendo conto dell’importanza che riveste questo Servizio.
La consigliera Maura Ruggeri si è detta soddisfatta della risposta ottenuta.
Prostituzione a Cremona
Interrogazione presentata in data 7 luglio 2010 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Elena Guerreschi e Alessandro Corradi in ordine al fenomeno della prostituzione a Cremona.
Premesso che: si è appreso dal numero del luglio 2010 del mensile “Cremona in Comune” che è in corso di approvazione da parte dell’Amministrazione un provvedimento volto al contrasto del fenomeno della prostituzione nell’area del Comune di Cremona; che dalle dichiarazioni dell’assessore Zagni, emerge che lo scopo del provvedimento è quello di contrasto al fenomeno al fine di garantire la sicurezza pubblica e che i soggetti avviati alla prostituzione sono le principali vittime di questo ignobile mercanteggio; l’Assessore annuncia altresì che le misure sanzionatorie toccheranno “ogni parte della contrattazione e tutti i soggetti che vi partecipano”. Ritenuto che: il contrasto alla prostituzione è certamente un obiettivo importante che l’amministrazione si deve porre, ma tenendo conto di tutte le gravi problematiche sottese al fenomeno. Si pensi innanzitutto che i soggetti coinvolti in questa attività, tra cui numerosi minorenni, sono vittime del mercato dello sfruttamento della prostituzione e spesso ridotte in condizioni di schiavitù. Inoltre, al di fuori dei casi di sfruttamento, ci troviamo di fronte a soggetti affetti da gravi problematiche e disagi sociali; una sanzione che colpisca anche i soggetti che praticano l’attività di prostituzione, sarebbe solo controproducente in quanto andrebbe a colpire la parte più debole, quella che già versa in una situazione fortemente problematica e che, di fronte all’elevazione di una sanzione, potrebbe andare incontro a gravi ripercussioni; il soggetto da colpire deve essere esclusivamente il “consumatore” della prestazione, in quanto l’unico soggetto che liberamente e consapevolmente effettua la scelta di “acquistarla”; sarebbe opportuno, ai fini di contrasto, non soltanto operare scelte sanzionatorie ma altresì lavorare per la prevenzione e per favorire l’emersione del fenomeno, in sinergia con altri assessorati come quelli delle politiche sociali e giovanili, oltre che con le associazioni presenti sul territorio e le altre istituzioni e forze dell’ordine. Per contrastare efficacemente il fenomeno, è necessario attuare politiche comuni e concordi fra i soggetti del territorio, per aiutare le vittime ad uscire dalla situazione di sfruttamento e schiavitù e/o di disagio e problematica sociale, affinché vengano seguite, protette ed incentivate a fare scelte alternative trovando luoghi e istituzioni in grado di farsi carico della loro situazione per garantire loro un diverso e degno futuro. Osservato che: in altri comuni italiani è stato rilevato come le sanzioni nei confronti dei clienti, come sanzioni pecuniarie od anche sequestro e confisca amministrativa dei veicoli, abbiano promosso buoni risultati nel contrasto del fenomeno. Tutto ciò premesso, ritenuto ed osservato si chiede al Sindaco ed agli Assessori competenti: quale sia la portata del fenomeno della prostituzione a Cremona, che tipo di soggetti ne sono coinvolti, dove prevalentemente si concentrano queste attività e qual’è l’incidenza del mercato dello sfruttamento della prostituzione nel nostro Comune; di chiarire il significato della dichiarazione “adottare un provvedimento che tocchi ogni parte della contrattazione”, quali sono le sanzioni che verranno comminate e nei confronti di chi; se, parallelamente all’impianto sanzionatorio, si è valutata la possibilità di attivare anche delle politiche di tipo sociale per prevenire il fenomeno e per aiutarne efficacemente l’emersione e sostenerne le vittime, anche con il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alle Polizia Municipale e Sicurezza Alessandro Zagni: Relativamente alla portata del fenomeno della prostituzione a Cremona, il medesimo può essere individuato in due tipologie: prostituzione su strada o presso le abitazioni. La Polizia Locale viene impegnata per competenza nel contrasto al degrado urbano e per prevenire quei fenomeni che possono arrecare nocumento alla convivenza civile. Pertanto l’interesse dell’attività di contrasto del fenomeno prostituzione è volta e limitata alla prostituzione su strada, in quanto fenomeno di quella esercitata presso le abitazioni riveste contorni diversi ed interessa prioritariamente le forze di polizia dello Stato. Si consideri che a Cremona, fino allo scorso anno, la presenza di prostitute su strada era ridotta a 3 o 4 unità. A seguito anche dell’adozione di provvedimenti volti al contrasto del fenomeno da parte delle città limitrofe a Cremona, il problema si è spostato in termine numerico ad interessare anche il territorio di nostra pertinenza e ad oggi la Polizia Locale ha identificato 12-13 prostitute che svolgono principalmente la loro attività sulla direttrice di via Mantova fino alla località S. Felice, sulla via Castelleone e a volte in via Nazario Sauro, anche in orario diurnio. Si tratta per lo più di donne rumene ed albanesi provenienti da Piacenza. Pertanto si è reso necessario l’adozione del provvedimento volto al contrasto anche per la nostra città. Il provvedimento, emesso nella forma dell’ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell’art. 54 del novellato testo unico L. 267/2000, temporalmente limitato al 31 dicembre 2010, va a colpire essenzialmente il fenomeno in quanto tale, prevedendo una sanzione fino a €. 498,00 e pertanto applicabile ammettendo al pagamento in misura ridotta il solo cliente ai sensi della L. 689/81 ad 1/3 della sanzione pari ad €. 166,00 qualora il medesimo contatti la prostituta, contrattandone la prestazione sessuale sulla pubblica via e facendola salire sul proprio veicolo. Resta inteso che nessuna misura viene presa nei confronti della prostituta, comunque identificata presso le forze dell’ordine e non perseguibile. Parallelamente all’azione sanzionatoria sono stati presi gli opportuni contatti con le associazioni che si interessano della problematica di tipo sociale per l’emersione e l’eventuale recupero delle prostitute, talvolta vittime anche di sfruttatori. Quando i dati raccolti dalla Polizia Locale saranno sufficienti per inquadrare meglio il fenomeno che sta interessando la nostra città, sarà convocato un tavolo di confronto con i soggetti che, da differenti punti di vista, si occupano del problema della prostituzione e del recupero dei soggetti deboli, le donne, per incentivare ogni azione volta al recupero di tali soggetti ed al contemporaneo contrasto della pratica dello sfruttamento.

La consigliera Elena Guerreschi si è detta parzialmente soddisfatta della risposta ottenuta.

Sacchetti biodegradabili
Ordine del Giorno presentato in data 16 giugno 2010 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Alessia Manfredini e Maura Ruggeri in ordine all’avvio di un programma sperimentale volto alla progressiva diffusione della “buona pratica” dell’utilizzo di sacchetti biodegradabili per l’asporto di merci e rifiuti.
Premesso che: in accordo ai principi di prevenzione, riduzione e riutilizzo, contenuti nella normativa comunitaria e nazionale, risulta opportuno adottare ogni azione possibile per salvaguardare l’ambiente; tra le azioni possibili per applicare il principio delle tre “r” sopraccitate, rientra il dettato della norma tecnica UNI EN 13432 promossa dall’Unione Europea e finalizzata al definitivo divieto della commercializzazione di sacchi non biodegradabili per l’asporto di merci; il Testo Unico ambientale (D.Lgs 152/06 e successive modifiche ed integrazioni) agli articoli 179 e 180 richiama i principi di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti e all’articolo 181 il concetto di riduzione dello smaltimento finale attraverso forme di riutilizzo e reimpiego; la legge finanziaria per l’anno 2007 (Legge 27 dicembre 2006, n. 296) traendo spunto dalla citata normativa nazionale, ha previsto un programma sperimentale a livello nazionale finalizzata a dare esecutività al divieto di commercializzazione dei sacchi non biodegradabili per l’asporto di merci a far data dal 01/01/2010; la legge 3 agosto 2009, n. 102 (di conversione del D.L. n. 78 del 1 luglio 2009) ha prorogato il termine di cui al punto precedente di un anno, al 01/01/2011. Considerato che: ogni anno in Italia vengono distribuite agli utilizzatori finali quantità esorbitanti di stopper non biodegradabili per l’asporto delle merci e la loro produzione in peso, si attesta su 260.000 (di polietilene – PE) di cui 28% diventa rifiuto; se un barile di petrolio pesa circa 135 kg, uno stopper pesa circa 7 gr e con un barile si producono fino a 1345 shopper non biodegradabili (in PE) ciò significa che per produrre 100 shopper servono all’incirca 100 kg di petrolio, a fronte di 0,5 kg di mais e 1 kg di olio di girasole per la stessa quantità; se la produzione di stopper in PE è 260.000 ton/anno (260.000.000 kg di polietilene) ne deriva che per far fronte al bisogno annuale nazionale si consumano fino ad oltre 27.000.000 barili di petrolio. Rilevato che i rifiuti solidi urbani non recuperabili di Cremona sono abitualmente conferiti nei relativi cassonetti e successivamente deposti in discarica, all’interno di sacchetti in polietilene (PE) comunemente denominati “stopper”; vi è un utilizzo massiccio di tali “shopper” quali contenitori per l’asporto di merci e il loro abbandono indiscriminato nell’ambiente; l’utilizzo di “stopper” biodegradabili in luogo di quelli attualmente utilizzati, in polietilene (PE) determinerebbe una migliore conduzione del processo di smaltimento. Visto che: l’art.183, comma 1, lettera f) del Testo Unico Ambientale (D.Lgs 152/06 e successive modifiche ed integrazioni) così come novellato dall’art. 2, del D.Lgs 4/08 ripropone la definizione di raccolta differenziata della frazione organica come segue: “la frazione organica umida è raccolta separatamente o con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti biodegradabili certificati”; nell’ottica del rispetto di quanto enunciato all’articolo 183 del TU ambientale e a carattere educativo, la società AEM S.p.A. potrebbe cominciare a partire dall’implementazione della raccolta differenziata sul territorio comunale, a distribuire dei sacchetti comportabili per la raccolta della frazione organica umida; il 1° gennaio 2011 entra in vigore il divieto di commercializzazione dei sacchi non biodegradabili per l’asporto di merci che comporterà inevitabili ripercussioni alla rete commerciale di vendita, sia per quanto riguarda la grande distribuzione, sia per il commercio al dettaglio. Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale impegna la Giunta a dare avvio ad un programma sperimentale volto alla progressiva diffusione della “buona pratica” dell’utilizzo di sacchetti biodegradabili per l’asporto di merci e rifiuti; a stipulare un protocollo d’intesa con le associazioni degli esercenti e della grande distribuzione, degli artigiani che svolgono la loro attività sul territorio comunale, in sede fissa o su area pubblica nonché ai produttori agricoli che effettuano l’attività di vendita al dettaglio sui mercati cittadini, nel quale ci si impegni reciprocamente a promuovere azioni volte alla graduale sostituzione in polietilene non biodegradabili per l’asporto di merci con sacchetti biodegradabili preferibilmente conformi alla norma tecnica UNI EN 13632 e campagne di informazione, progetti nelle scuole, distribuzione di stopper riutilizzabili; a promuovere delle attività di sensibilizzazione dei consumatori finalizzate alla modifica delle abitudini ambientali con l’obiettivo di pervenire alla diminuzione dell’uso e del consumo della plastica e fino alla completa eliminazione degli stopper in polietilene; a organizzare nei prossimi sei mesi in sinergia con la società AEM S.p.A. e con i centri commerciali una campagna di distribuzione gratuita di borse di tela in ogni famiglia al fine di stimolare i cittadini all’utilizzo di questo tipo di contenitore in alternativa alle buste di plastica.

Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Alessia Manfredini, ha preso la parola l’assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi, che ha spiegato che il Comune si sta muovendo nella direzione auspicata attraverso la sensibilizzazione dei commercianti e attraverso iniziative che coinvolgono le scuole cittadine. La consigliera Maura Ruggeri, preso atto delle dichiarazioni dell’assessore, ha ritirato l’ordine del giorno riservandosi di discutere dell’argomento nella competente commissione consiliare.

 


       



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