15 Settembre, 2002
LA VITA DIFFICILE DEL GALANTUOMO di Mario Superti
Al galantuomo si può anche perdonare qualche omissione, passione o intemperanza.
LA VITA DIFFICILE DEL GALANTUOMO di Mario
Superti
Al galantuomo si può anche perdonare qualche
omissione, passione o intemperanza.
L’appellativo di “galantuomo” come si sa,
viene attribuito a persone o personaggi che
hanno dato al prossimo, ai cittadini tutti
, prova di equilibrio, saggezza, tolleranza
ed altre virtù che è facile immaginare.
Al galantuomo si può anche perdonare qualche
omissione, passione o intemperanza.
E’ successo anche a Vittorio Emanuele II
di meritarsi l’ appellativo di “ galantuomo”,
per me prestigioso,nonostante fossero noti
i suoi difetti : era imperioso, gaudente
ma nello stesso tempo coraggioso e spavaldo.
Il personaggio colpì anche la ragione politica
di Alessandro Manzoni che contribuì alla
definizione di ”Re galantuomo” con la sua
scelta del campo monarchico, dopo il 1849,
data della sconfitta di Novara : il Re aveva
accettato di sottoscrivere il trattato di
pace solo alla condizione che venissero amnistiati
tutti i sudditi del lombardo-veneto.
L’appellativo “galantuomo” è sempre stato
usato dai nostri padri per definire e presentare
al prossimo una persona qualsiasi di cui
nulla si può dire se non che si è sempre
comportato bene in famiglia e nella società
civile e religiosa.
Per venire ai giorni nostri solo il pensare
a chi attribuire lo stesso appellativo può
causare qualche incertezza : il malcostume
sociale e politico è così diffuso che la
mente spesso si arrende e cerca di passare
ad altri pensieri.
Non dovrebbe essere così e facciamo di tutto
perché non accada.
Come si sa , il comportamento del “non –
galantuomo “ non comporta di per sé la patente
di “ criminale” : semplicemente il personaggio
non gode della nostra stima o fiducia incondizionate
( sia pur presenti i difetti che ogni uomo
o donna possidono o acquisiscono nel tempo
e che possono essere perdonati).
Per venire agli accadimenti nella nostra
bella città , recenti o meno recenti, non
si può non rammentare :
- il comportamento del nostro Sindaco Perri
: tutto fa pensare che il suo sia da “galantuomo”
;
- cosi pensano anche i cittadini che lo hanno
votato ed anche molti di quelli che non lo
hanno votato, come me;
- nonostante i comportamenti dei suoi assessori
riesce a mantenere un prestigio tutto Suo,
forte delle Sue convinzioni e del Suo pregresso
di personaggio Pubblico e di fama mondiale;
- che cosa si aspettano da Lui i cittadini
( alla francese citoyens) nel senso di cittadini
partecipi ed informati ?
- si aspettano di essere da Lui informati
e partecipi della vita e degli accadimenti
della città;
- ma se il Sindaco non viene informato a
dovere e per tempo che cosa può pensare il
cittadino “male-informato” ?
- che il Sindaco è stato male informato anche
con supposti o reali sostegni di natura statutaria
di enti di diritto privato ma di emanazione
pubblica ( prassi vorrebbe che l’ente emanante
fosse tenuto partecipe anche tramite informative
di natura ufficiose o discrezionali);
- non è una legge scritta , ma è molto di
più : dovrebbe far parte del modus operandi
dell’amministratore della cosa pubblica,
anche per non mettere in obiettiva difficoltà
chi ha ricevuto il mandato dagli elettori
( come nell’assemblea dei soci di una società
privata, “l’organo sovrano” è rappresentato
dalla comunità degli elettori , che deve
essere informata a dovere );
- conclusione , così come sembrano stare
le cose ,noi cittadini non ci consideriamo
informati e partecipi della vita della“cosa
pubblica”.
Le conclusioni per un sindaco eletto a maggioranza
dovrebbero essere logiche : prendere decisioni
che riportino il cittadino alla convinzione
che le decisioni sono state prese ed avvalorate
in sede pubblica e non sulla base di uno
statuto sia pur depositato a norma di legge.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA
 
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