15 Settembre, 2002
Deduzioni sul Piano Morbasco Sud ( di Luci)
Le contro-deduzioni dell'Amministrazione comunale alle osservazioni dei cittadini in merito al Piano Morbasco Sud hanno lasciato in sospeso alcuni aspetti non secondari
Deduzioni sul Piano Morbasco Sud ( di Luci)
Le contro-deduzioni dell'Amministrazione
comunale alle osservazioni dei cittadini
in merito al Piano Morbasco Sud hanno lasciato
in sospeso alcuni aspetti non secondari.
Le proteste che ancora si levano contro l'approvazione
di questo Piano sono legate anche al metodo
utilizzato dagli "addetti ai lavori"
per affrontare la questione, cioè sorvolando
su alcuni aspetti e rispondendo superficialmente
e in modo arrogante su altri. Noi ritorniamo
a esaminare alcuni di questi aspetti:
1 - Il nodo centrale di tutta la questione
è la superficie destinata all'edificazione.
Qualcuno ha modificato il perimetro del Parco
del Po e del Morbasco (confini in precedenza
ben definiti), creando nuovo spazio per costruire.
La giustificazione viene data nelle contro-deduzioni:
"A tale riguardo il PGT vigente ha legittimamente
ridefinito il perimetro del Plis procedendo
ad alcune rettifiche di confine dello stesso
derivanti sia dal cambiamento del supporto
cartografico di riferimento (di maggior dettaglio
rispetto al precedente), sia da strategie
attuative inerenti il Sistema ambientale
- ecologico, tramite l'utilizzo degli ambiti
di trasformazione ambientale - residenziale"
La rettifica del perimetro, attuata perché
la cartografia è cambiata (!) e per applicare
sconosciute "strategie attuative"
elaborate da non si sa chi, destina esattamente
la superficie liberata a possibilità edificatoria.
Ancora adesso non si è in grado di capire
il senso di questa operazione ma costatiamo
l'evidenza, si può costruire su un'area quasi
doppia rispetto a prima: per qualcuno un
vero affare. In merito alle motivazioni inesistenti
e dopo più di un anno, solo adesso sappiamo
che:
"Il Comune sta procedendo all'adempimento
degli adeguamenti informativi richiesti dall'Ente
Provinciale."
2 - Dopo il favorevole ampliamento dell'area
oggetto di edificazione, il privato ha potuto
progettare l'intervento, cercando come è
ovvio, di massimizzarne i profitti. Ha chiesto
il massimo possibile. Anzi, come precisato:
"sulla base dell'ipotesi iniziale di
trasformazione insediativa, presentata in
prima istanza nel luglio 2009, la quale è
venuta poi modificandosi e differenziandosi
dalla stessa nella sua declinazione finale,
a fronte dell'iter istruttorio della pratica,
limitatamente alla previsione di un'ulteriore
suddivisione della Superficie lorda di pavimento
in un edificio aggiuntivo (fermo restando
la determinazione quantitativa della Slp
definita dal PGT)."
In altre parole, il primo progetto aveva
un palazzo a sei piani in meno (vedi carta
maldestramente lasciata allegata agli atti),
successivamente è stato aggiunto. Qualcuno
avrà avallato la variazione, contraddicendo
quindi il concetto di "questione geometrica"
che il vice-sindaco continua a ribadire:
la geometria è diventata una opinione, se
la proposta arriva dai privati è da interpretare,
se la richiesta arriva dai cittadini non
è modificabile. A volte la geometria è anche
fatalista, una condizione da prendere come
viene:
"Si ritiene pertanto che gli edifici
con altezza due/tre piani fuori terra costituiscano
il naturale completamento delle tipologie
edilizia presenti nel contesto di via Brembo,
così come quelli con altezza di sei piani
fuori terra costituiscano il naturale completamento
delle tipologie edilizie presenti a nord
di via I Maggio, fatto salvo per quelli localizzati
sui lotti D - E, in prossimità dell'ex cascina
del Lugo."
3 - Un'altra risposta ripetuta in continuazione
è che questi interventi siano semplicemente
l'applicazione di quanto previsto dal PGT.
Anche in questo caso il concetto è variabile,
se sono i cittadini a esprimere perplessità
il Piano non si può modificare, se deciso
dall'amministratore pubblico invece si può,
basta trovare una definizione adeguata per
giustificarlo, anche a costo di prendere
in giro i cittadini stessi. L'area a "verde"
può quindi essere destinata a parcheggio:
"Il coinvolgimento di un'area già di
proprietà comunale è finalizzata unicamente
a completare ed attrezzare uno spazio ora
largamente inutilizzato, definendone una
funzione ed un uso per la collettività che,
oltre alla funzione a parcheggio prevede
un ulteriore sbocco da e per i giardini di
via Trebbia"
Cementificare un'area destinata a verde è
possibile sempre, il contrario mai.
4 - In questo groviglio di frasi, tendenti
a difendere strenuamente la posizione pro-edilizia
dell'amministrazione, mancano quelle relative
al vero soggetto dell'area, il Parco. Il
vice-sindaco, infatti, insiste sul concetto
che, non essendo in possesso del titolo di
proprietà, era impossibile attuarne un progetto.
Anche qui un concetto elastico. Quando è
stata proposta la variante al PGT per imporre
(perché di questo si tratta) lo spazio commerciale
in via Mantova, abbattendo parte del bosco,
non ci si è fatti questo scrupolo, e sull'area
del Morbasco si è progettata la compensazione
ambientale (ovvero la messa a dimora del
doppio degli alberi abbattuti). Su terreno
di privati. Paradossalmente, la mancata approvazione
del Piano del Morbasco avrebbe messo in difficoltà
anche quello della Città dello sport. Nessuno
scrupolo inoltre per l'area edificabile all'interno
del parco, basta dire:
"L'Amministrazione Comunale ritiene
opportuno e strategico completare il parco
con idonee
strutture ed attrezzature che ne consentano
una molteplicità d'usi"
Del Parco se ne parlerà, intanto lo completiamo
con una struttura adatta a una molteplicità
d'usi.
E' una contrapposizione estenuante, alle
considerazioni dei cittadini vengono date
risposte confuse e illogiche, si è perso
il senso del concetto di "amministrazione
pubblica". Se a questo si aggiungono
le irritate (al limite dell'insulto) dichiarazioni
del presidente della Commissione Rapporti
con le Periferie e con i Comitati di Volontari
(un bel modo di rapportarsi!) verso dei cittadini
colpevoli di non essersi accontentati delle
risposte avute, abbiamo ben chiaro lo scenario:
da una parte, incapaci di ascoltare, di comunicare
e di pensare al futuro, gli amministratori
del bene pubblico, dall'altra i cittadini.
E intanto la città di Cremona, aggredita
e abbandonata, lentamente affonda.
Cordiali saluti
LUCI Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa
Trasformare, guarire, aggiustare, coltivare,
abbellire, rifiorire, evolvere, rinforzare,
colorare Cremona.
www.lucicremona.it
 
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