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15 Settembre, 2002
Lavori CONSIGLIO COMUNALE di Cremona DEL 6 SETTEMBRE 2010
Interrogazione UDC su Fondazione-PD: disabilità

Lavori CONSIGLIO COMUNALE di Cremona DEL 6 SETTEMBRE 2010
Interrogazione UDC su Fondazione-PD: disabilità
Interrogazione presentata in data 16 agosto 2010 dal capogruppo del gruppo consiliare UDC Angelo Zanibelli in ordine alle notizie apparse sulla stampa locale relative all’eventuale acquisto di Palazzo Fodri da parte della Fondazione Città di Cremona.
La Fondazione è una delle eccellenze della nostra città, lo strumento attraverso il quale si concretizza la carità dei cremonesi e non si può permettere che nasca il sospetto che la gestione del suo patrimonio avvenga in piena trasparenza e all’insaputa del sindaco e dell’amministrazione comunale come è apparso dalle notizie della stampa sulla vicenda Fodri; per questa ragione ho sollevato la questione ponendo una interrogazione al sindaco per sapere se corrispondesse al vero che l’amministrazione comunale era all’oscuro degli indirizzi e dei contenuti su cui opera la fondazione, e se così fosse di bloccare qualsiasi ulteriore trattativa; una interrogazione che vorrei ben precisare non è contro il sindaco come qualcuno tende a speculare sottolineando che viene fatta da Zanibelli che fa parte della maggioranza, ma è fatta a salvaguardia del sindaco, al quale l’UDC ha dato e continua a dare il sostegno, nonostante non faccia parte degli organi di governo né venga chiamata a condividere con la maggioranza che sostiene il sindaco le scelte sulla città; anzi ci pare di trovarci unici a dare un sostegno reale e a difendere il sindaco anche in questo frangente, perché a differenza del PD consideriamo il presidente della Fondazione l’imputato che deve dare ragione dei suoi comportamenti e non il sindaco che è stato vittima voluta di una mancata informazione che non si deve mai più ripetere; le conferme di tutto ciò ci vengono dall’audizione nelle commissioni congiunte in cui il presidente Lo nardi ha confermato di non aver voluto informare il sindaco: caro presidente, non si stava organizzando una festa di compleanno a sorpresa ma si stanno spendendo 8 milioni di soldi dei cremonesi sui quali, al di la di quanto è tenuto a fare a norma di statuto, ha il dovere morale di confrontarsi con colui che risponde ai cittadini e dal quale ha ricevuto il mandato fiduciario. Ricordo tra l’altro che in ben 2 ore di esposizione alle commissioni congiunte il presidente si è scordato di dire che erano già stati versati 800mila euro di caparra, informazione questa data solo successivamente alla stampa, che per fortuna ci tiene informati. Pertanto la mia opinione resta immutata, anche se non condivisa dal presidente Lo nardi, che se fosse dipeso da me, di fronte a tale sgarbo istituzionale, avrei immediatamente revocato le deleghe al Presidente e con lui all’intero Consiglio di amministrazione; alla luce dell’audizione decadono i quesiti puntuali dell’interrogazione nella sua interezza essendo stato raggiunto lo scopo primario della stessa e cioè la piena trasparenza verso la cittadinanza, attraverso i suoi rappresentanti eletti della strategia perseguita dalla Fondazione oltre che gli elementi necessari a valutare l’operazione specifica di palazzo Fodri; la stessa audizione per bocca del presidente ha dato le risposte che cercavo, sia alla mancata informativa al sindaco sia alla richiesta di diffidare dal proseguire le trattative, in quanto l’autonomia del consiglio di amministrazione a norma di statuto è tale da non richiedere, neppure per operazioni di tale rilevanza, l’autorizzazione preventiva degli organi eletti; rimane invece il nodo politico sul quale vorrei sentire la condivisione del sindaco e che riguarda le modalità con cui assicurare al consiglio comunale di esercitare le proprie prerogative ed il proprio ruolo di indirizzo, vigilanza e controllo nella gestione dei beni destinati al servizio della collettività; ritengo infatti si debba prevedere che periodicamente i consigli di amministrazione nominati dal sindaco relazionino agli organi istituzionali eletti, il sindaco ed il consiglio comunale, non la giunta che è nominata, gli unici che rispondono del loro operato ai cittadini, circa le loro strategie, e diano rendiconto delle attività intraprese ed effettuate per averne l’approvazione; è quindi necessario al fine di assicurare al consiglio comunale l’esercizio delle proprie prerogative rivedere le autonomie ed i poteri dei consigli di amministrazione in relazione alle gestione ordinaria e straordinari, tema questo che si allarga alle società partecipate; decadono quindi i termini specifici dell’interrogazione ma vorrei avere in questa sede rassicurazioni dal sindaco che metterà in atto tutto quanto necessario affinché il consiglio comunale possa esercitare il proprio compito di indirizzo, vigilanza e controllo sulla gestione del bene pubblico.

All’interrogazione ha risposto il sindaco Oreste Perri: Con il mio intervento, oltre che rispondere all’interrogazione presentata dal consigliere Angelo Zanibelli relativamente all’operazione dell’acquisto dello storico Palazzo Fodri, intendo esporre alcune considerazioni in merito al modo con cui questa vicenda è emersa pubblicamente. Si è versato molto inchiostro sul fatto che il Sindaco sapesse o non sapesse, dovesse sapere o non sapere, riguardo all’operazione stessa, ancora in corso. Qualcuno ha insinuato addirittura che il Sindaco non poteva non sapere…Ritengo fondamentale, oltre ogni appartenenza ideologica e al di fuori di ogni interesse se non quello del bene comune, parlare dei fatti con sincerità, con senso di realismo e con concretezza, senza mai fuggire dalle mie responsabilità che anche in questa circostanza intendo assumermi. Pertanto inizio specificando che i rapporti fra Amministrazione comunale e Fondazione Città di Cremona, sotto il profilo procedurale, hanno sempre seguito un iter previsto dallo statuto della Fondazione stessa. Infatti con il presidente Lonardi – così come avviene puntualmente con i presidenti delle altre aziende partecipate del Comune – ho definito in diversi incontri la strategia generale dell’istituzione, nella continuità di un comportamento consolidato anche dalle precedenti amministrazioni. Come è a tutti noto, la Fondazione Città di Cremona gestisce un patrimonio derivato dalla generosità dei cremonesi e finalizzato unicamente al conseguimento dei suoi scopi sociali. Parte del patrimonio è destinato ad assolvere “direttamente” i fini statutari (immobili dell’ex Centro geriatrico Soldi, Centro Barbieri di via 11 Febbraio, ecc…); l’altra parte del patrimonio della Fondazione è destinato a perseguire i fini statutari “in modo indiretto”, in quanto deve assicurare quegli utili necessari per il raggiungimento delle finalità previste nell’art. 2 dello Statuto. E’ questo l’unico vincolo, se così si può dire, posto all’agire della Fondazione, nel rispetto dell’autonomia gestionale del suo Consiglio di amministrazione che, nello specifico, ha approvato all’unanimità l’operazione Fodri, peraltro non ancora conclusa. Detto questo, comunico che in data 12 agosto – prima quindi che nascesse il ‘caso Fodri’ – proprio al fine di garantire trasparenza nell’operato, ho inviato al presidente del Consiglio una lettera nella quale manifestavo l’intenzione di invitare periodicamente i responsabili delle Aziende partecipate del Comune “a riferire in Consiglio Comunale – che ritengo l’espressione più alta della politica istituzionale cittadina – della politica aziendale e dei progetti in cantiere”. Avvertivo, dunque, la necessità di creare degli incontri istituzionali e politici per condividere progetti ed azioni da sviluppare sul territorio. Ritornando alla vicenda in questione, se da un lato l’autonomia statutaria della Fondazione Città di Cremona non impone un ruolo consultivo e deliberativo da parte del Sindaco su ogni singola operazione da essa progettata, dall’altra faccio presente che sotto il profilo tecnico istituzionale c’è stata una verifica preventiva tra l’assessore di riferimento, che ha anche la delega ai rapporti finanziari con gli enti e le aziende partecipate del Comune, e la Fondazione stessa. Pur comprendendo la necessità della riservatezza sulla vicenda, l’appunto che ho sollevato ha riguardato l’aspetto della comunicazione dell’operazione in progetto, che nei miei confronti non è stata puntuale come avrei desiderato, anche e soprattutto vista l’importanza e l’utilità dell’operazione stessa. Non posso negare che quest’ultimo aspetto, cioè la mancanza di una piena informazione sulle trattative dell’operazione, mi abbia creato difficoltà su vari fronti; considero la condivisione costante, soprattutto su problematiche particolarmente complesse, un principio fondamentale per un efficace lavoro di squadra. Pertanto ritengo opportuno riservarmi il tempo utile per valutare l’intera questione e per poter eventualmente prendere ogni decisione che considererò congrua e necessaria, in nome delle responsabilità che mi competono.

Il consigliere Angelo Zanibelli si è detto soddisfatto della risposta ottenuta rimarcando la necessità di rivedere lo statuto della Fondazione “Città di Cremona”
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Ordine del giorno presentato in data 12 luglio 2010 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Maura Ruggeri) in merito alle conseguenze delle disposizioni della manovra finanziaria sulle persone con disabilità.
Premesso che la grande manifestazione del 7 luglio a Roma ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le gravissime conseguenze, sulla vita dei disabili e delle persone non autosufficienti, delle disposizioni contenute nella manovra governativa che andavano ad innalzare la percentuale di invalidità per ottenere l’assegno relativo e a rendere ulteriormente restrittive le condizioni di non autosufficienza per poter richiedere l’indennità di accompagnamento; l’impegno unitario delle associazioni dei disabili, la convinta adesione di tante forze sociali e politiche e la riuscita della mobilitazione, pare abbiano sortito gli effetti auspicati e condotto il Governo a rivedere le proprie posizioni ed a cancellare dalla manovra finanziaria i provvedimenti che risultavano fortemente lesivi dei diritti delle persone con disabilità; il risultato ottenuto non è sufficiente a garantire adeguati livelli di assistenza e di qualità della vita alle persone con disabilità poiché i tagli previsti dalla manovra finanziaria che si caricano principalmente su Regioni e Comuni avranno come conseguenza una riduzione della spesa sociale in capo alle regioni ed agli Enti locali con grave rischio per la quantità e qualità dei servizi erogati. Tutto ciò premesso il Consiglio comunale ritiene, in accordo con quanto sostenuto dalle rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali, sia profondamente da rivedere una manovra finanziaria che si muove in senso antifederalista e che comporta un drastico ridimensionamento del fondo sociale nazionale e nessun finanziamento per il 2011 del fondo per la non autosufficienza; considera un obiettivo prioritario l’inclusione sociale delle persone con disabilità, secondo quanto previsto dalla stessa convenzione ONU sui diritti dei disabili a cui l’Italia ha aderito; impegna la Giunta ad operare scelte che assicurino il mantenimento del livello quantitativo e qualitativo delle prestazioni e dei servizi destinati alle persone disabili ed agli anziani non autosufficienti; s’impegna a garantire attraverso la ridefinizione unitaria dei criteri di accesso al sistema dei servizi tutte le condizioni utili per migliorare l’agibilità e la conoscenza dell’offerta sociale locale ai cittadini disabili e non autosufficienti ed alle loro famiglie; s’impegna a coinvolgere costantemente le associazioni dei disabili e degli anziani nelle scelte che riguardano il sistema integrato dell’offerta locale dei servizi e degli interventi a livello cittadino e distrettuale.

Dopo l’illustrazione della mozione da parte della consigliera Maura Ruggeri, è intervenuto il consigliere Domenico Maschi (Popolo della Libertà) per chiedere alcuni emendamenti al testo, emendamenti respinti dalla proponente. E’ seguito l’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali, Luigi Amore, che è stato apprezzato dalla consigliera Maura Ruggeri. Al termine, messo ai voti, l’ordine del giorno è stato respinto (su 37 consiglieri presenti, 16 hanno votato a favore e 21 si sono astenuti, in particolare tutti i consiglieri del Popolo della Libertà, della Lega Nord e di Obiettivo Cremona).

 


       



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