15 Settembre, 2002
Il terzo ponte è una sconfitta per i Cremonesi.
21 Settembre 2010: una sconfitta per i Cremonesi che tengono al territorio. Politici e tecnici cremonesi e piacentini hanno detto si
Il terzo ponte è una sconfitta per i Cremonesi.
21 Settembre 2010: una sconfitta per i Cremonesi
che tengono al territorio. Politici e tecnici
cremonesi e piacentini si sono ritrovati
presso la sede del ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti per ufficializzare il loro
'si' al terzo ponte, anche se la votazione
è rimandata il prossimo 9 Novembre.
Soddisfatto il sindaco Perri (ex famoso canoista),
che ha partecipato alla seduta affermando
poco dopo che:”Il territorio ha pertanto
detto sì al terzo ponte e nella seduta di
novembre i pareri regionali formalizzeranno
il tutto”.
Soddisfatto anche Centro Padane, ovviamente,
che non perde così l'appalto con l'anas sulle
autostrade padane, ci verrebbe da dire che
potrebbe essere soddisfatto anche il Pd,
dato che Centro Padane è uno suo sponsor
di maggioranza.
Il tutto lo riteniamo una vera Vergogna sulle
spalle dei cittadini Cremonesi.
Una bufala bella e buona venduta come la
miglior soluzione, ed invece è la peggiore
sotto tutti i punti di vista.
Lo scorso 19 Settembre al Cascinetto all'evento
pubblico sul Terzo Ponte si è spiegata l'inutilità
dell'opera, che provoca più domande, dubbi
e incertezze, piuttosto che risposte chiare.
Alcune domande fondamentale balzano in mente:
“chi paga tutto il progetto? E quanto costa?
220 milioni di euro o 250 milioni di euro?””
chi ne trarrà profitto da questa opera faraonica?”
Mentre attendiamo tutti di conoscere le risposte,
vediamo all'orizzonte alternative più proponibili,
ma che non sono state affrontate per nulla.
In primis il traffico via rotaia, svilupparlo,
permettere a ditte come Arvedi, Sol, Liquigas,
Oleificio Zucchi, di trasportare i loro materiali
inquinanti e altamente infiammabili lungo
e lontano dai centri abitati, ricordiamo
che il traffico notturno a Cremona in quelle
zone è pressoché nullo. Ora, perché costruire
una arteria stradale, vicinissimo alle case
degli abitanti di Cavatigozzi e Spinadesco.
Il trasporto via fiume è stato totalmente
abbandonato, tenendo conto che il dott. Acerbi
ha firmato un accordo per lo sviluppo via
fiume delle merci, cosa che va a cozzare
totalmente con il progetto del Ponte.
Abbiamo la fortuna a Cremona di avere il
fiume Po e non sappiamo sfruttarlo, è una
immensa risorsa, ambientale, culturale, naturale,
industriale, e sarebbe molto utile sotto
il piano di vista dei trasporti, ma dimentichiamo
troppo in fretta questa soluzione, abbandonandoci
ai progetti faraonici (220 miliardi contro
i 35 miliardi spesi per i 3 ponti autostradali
a Reggio Emilia) senza porre nessuna resistenza.
La cosa più grave è vedere e sentire consiglieri,
amministratori dei nostri territori votare
all'unanimità il progetto senza neppure sapere
dove passa il ponte. Questo è sintomo di
negligenza politica, di chiudere gli occhi
davanti ad una supposta data ai cittadini
di Cavatigozzi, Spinadesco, Castelvetro,
San Giuliano, pur di accontentare CentroPadane,
e le solite quattro industrie (di cui una
ha posto opposizione e osservazioni di tipo
di sicurezza del ponte).
Vorremmo vedere i consiglieri esprimersi
davanti ai cittadini e dire chiaramente il
motivo del loro consenso, perché votare a
senso continuo non ha senso ed è deleterio
per
il bene del territorio.
Ci sorprende sempre di più vedere la compagine
leghista essere muta su questo tema, veder
martoriare il proprio territorio dovrebbe
risvegliare gli antichi ideali leghisti,
ma
capiamo che davanti agli interessi dei forti
imprenditori anche i più lodevoli ideali
si mettono nel cassetto.
Movimento 5 Stelle, Legambiente, e tutti
i comitati di cittadini, studiosi, docenti
universitari, giornalisti, vediamo altre
possibilità, altre alternative migliori,
anche tenendo
conto del trend al ribasso del flusso di
traffico, dovuto alla crisi economica (fonte
confindustria), tenendo conto dell'impatto
ambientale, della sicurezza del progetto
(passare accanto a materiali altamente infiammabili
non è propriamente la miglior cosa da fare..)
Proponiamo alcune alternative:
sfruttamente della viabilità esistente e
ponti già in uso, il percorso fra Maleo-Meleti-Castelnuovo
Bocca d'adda con il passaggio sui ponti Po
a S. Nazzaro e Adda a Crotta. Per
la funzionalità piena di questo percorso
è necessario ricalibrare il tratto dopo il
ponte di S. Nazzaro fino a Castelnuovo Bocca
D'adda e la sua circonvallazione, interventi
meno
impegnativi sul piano finanziario e meno
costosi della realizzazione
del terzo Ponte e comunque molto meno impattanti
sul territorio.
Sviluppare il traffico via rotaia nelle ore
notturne, e il traffico via fiume, oramai
è da decenni che rientra nei piani delle
amministrazioni, ma non si è ancora fatto
nulla di serio e concreto, semmai si opterà
a sviluppare ciò noi saremo i primi ad aiutare
la giunta a proporre
soluzioni ottimali. Liberalizzazione del
tratto tra i caselli autostradali di Castelvetro
e
Cremona, creare, quindi, due flussi di vetture
dividendo in due parti l'uscita a Cremona:
una per i pendolari provenienti da Castelvetro
(che non pagano) e l'altra proveniente
dalle altre direzioni con l'obbligo di pagamento
pedaggio.
Una soluzione valida sarebbe quella di liberalizzare
completamente in entrambi i sensi il tratto
Cremona-Castelvetro in modo che diventi una
superstrada senza pedaggio e praticabile
come viabilità ordinaria, da rendere comunque
in ogni modo obbligatoria per i mezzi
pesanti che attraversano il Po.Avere un Sindaco,
che ha creato la sua fama sul fiume Po, per
poi accettare un progetto che va a devastare
una parte del suo/nostro Amato Fiume, suona
un po' di ridicolo.
Oramai siamo di fronte alla prova lampante
della politica del fare senza pensare. Speriamo
che ci siano ripensamenti, e prese di posizioni
forti da parte di certi consiglieri che devono
fare opposizione, o che devono davvero fare
l'interesse del territorio non quando fa
comodo.
Movimento 5 Stelle
Cremona
 
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