15 Settembre, 2002
Organizzato dal gruppo macellai a Palazzo Trecchi
Successo per il Gran Bollito dell’Ascom
Organizzato dal gruppo macellai a Palazzo
Trecchi
Successo per il Gran Bollito dell’Ascom
Tra i cento buongustai anche numerose autorità
Nell’elegante cornice di Palazzo Trecchi,
ieri, i macellai dell’Ascom hanno offerto
un gustoso appuntamento all’insegna dei grandi
sapori. Per il “Gran Bollito”, nelle sale
nobili al primo piano si sono dati appuntamento
oltre cento buongustai. Tra loro anche numerose
autorità: il prefetto Trancredi Bruno di
Clarafond e il questore Antonio Bufano, il
tenente colonnello Michele Arcangelo Cozzolino
, il presidente della Libera e della Sec
Antonio Piva, Giandomenico Auricchio, presidente
della Camera di Commercio, accompagnato da
Massimo Dester e Giacomo Spedini. Era presente
anche una delegazione di amministratori di
Carrù, località piemontese dove si tiene
una rassegna dedicata alle carni bovine,
che hanno manifestato la volontà di sviluppare,
in un futuro non troppo lontano progetti
comuni. I macellai Asocom, in collaborazione
con lo staff dell’Aquila Nera, hanno offerto
un menù delizioso che rispecchia la tradizione
culinaria del famoso “lesso” con la carne
di manzo e maiale, gallina e cappone. “Un
connubio di gusti e di profumi – ha affermato
Amerigo Contini, presidente del Gruppo Macellai
dell’Ascom – che oltre a riprendere la tradizione
dell’arte culinaria cremonese mischia sapientemente
innovazione e quel buon gusto nella preparazione
dei piatti”. “Le rassegne che proponiamo
durante l’anno – ha continuato Contini –
rispecchiano sempre la stagionalità degli
alimenti che si infondono con la nostra originalità,
mantenendo però inalterati i sapori. Con
i bolliti abbiamo voluto rileggere le tradizione
legate ai mesi più freddi e alla stagione
delle nebbie”. Un viaggio tra le leccornie
che continua, fino al 20 novembre, nelle
macellerie Ascom, dove le carni del bollito
vengono proposte a prezzi particolarmente
vantaggiosi. Un’occasione in più per lasciarsi
sedurre dai sapori della tavola cremonese.
 
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