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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale: Seduta di lunedì 18 ottobre 2004
Il discorso del Sindaco sulla cittadinanza onoraria al 10° Reggimento Guastatori

Conferimento della cittadinanza onoraria al 10° Reggimento Genio Guastatori. Il Sindaco Gian Carlo Corada ha illustrato l’argomento pronunciando il seguente intervento:

“Vorrei tentare di affrontare con ragionevolezza e spirito di verità la questione di cui stiamo discutendo. Le cose stanno in questi termini: Il 23 luglio del 2003, in una lettera inviata al Comune di Cremona dal Comandante della Brigata Corazzata Ariete di stanza a Pordenone generale Walter La Valle, sulla scorta di quanto similmente accaduto nella città friulana, veniva avanzata la richiesta di concessione della cittadinanza onoraria al X reggimento Genio Guastatori di stanza alla Caserma Col di Lana di Cremona.

Il 7 agosto 2003 la Giunta del Comune di Cremona assumeva l’indirizzo di verificare dal punto di vista normativo la possibilità di concedere cittadinanza onoraria a ‘Persona giuridica’.

Al termine di questa verifica il Sindaco Bodini, in data 7 ottobre 2003 - nell’annunciare che la Giunta aveva deciso di effettuare un approfondimento - chiedeva al Comandante della Brigata Corazzata Ariete di far ‘pervenire documentazione relativa alla storia del Reggimento stesso e, in particolare, della sua presenza a Cremona e delle missioni, soprattutto all’estero, compiute in questi ultimi anni’.

In data 7 novembre 2003 la Brigata Corazzata Ariete faceva pervenire al Comune di Cremona ‘la sintesi della storia del Reggimento, integrata con le principali attività svolte dalla data di trasferimento nella sede di Cremona’.

In data 16 aprile 2004 la Giunta Comunale dava il proprio ‘sta bene, istruire la pratica’.

In data 23 settembre 2004 la pratica veniva passata alla Segreteria del Consiglio per la predisposizione della Delibera.

Il 29 settembre la Giunta comunale la esaminava e, nella sua riunione dell’11 ottobre, la inviava al Consiglio Comunale.

La precedente Amministrazione comunale aveva dunque assunto l’orientamento di proporre la cittadinanza onoraria al X Reggimento Genio Guastatori di stanza alla caserma Col di Lana.

Ciò in forza delle numerosissime dimostrazioni, offerte da questo Reggimento durante i tanti anni di presenza nella nostra città, di vicinanza alle popolazioni civili, soprattutto in occasioni di gravi calamità o in situazioni comunque di estremo disagio e pericolosità.

Il profilo di queste presenze e di queste attività è talmente ricco che diventa assolutamente pleonastico elencarlo per esteso.

Sulla questione, in origine e fino ai tempi più recenti, si era verificato un assenso pressoché unanime, proprio in forza dell’assoluta nitidezza del profilo del X Reggimento.

Nei giorni scorsi, invece, si è aperto un confronto - fatto essenzialmente di dichiarazioni stampa - dal quale emerge, in alcune componenti politiche della nostra città, una certa perplessità, quando non una contrarietà, all’assegnazione di quella cittadinanza onoraria.

Che cosa è successo di nuovo, nel frattempo, rispetto alla fase precedente?

Un fatto importante: il X Reggimento è stato inviato in Iraq a seguito della decisione del Governo e del Parlamento.

La domanda che ci si deve porre è la seguente: questo fatto nuovo ed importante, e la valutazione attorno a quel fatto, può giungere ad inficiare l’orientamento che era già stato assunto?

Credo si debba dare una risposta negativa a questa domanda che, ovviamente, non attiene alle valutazioni sulla presenza dell’Italia nel teatro di guerra in Iraq.

Occorre cioè separare la valutazione, per me assolutamente negativa, sulla decisione assunta dal governo italiano di inviare e di mantenere nostre truppe in quel Paese, rispetto all’altra che riguarda il X Reggimento in sé e la sua storia, i suoi trascorsi, le numerose azioni con le quali si è ‘di fatto’ conquistato la stima, la vicinanza e la fiducia dei nostri concittadini.

Una cosa, dunque, non va legata all’altra; ma vanno tenute separate proprio perché, nel primo caso, il giudizio non deve e non può riguardare un singolo Reggimento dell’Esercito Italiano, ma coinvolge l’intera politica estera dell’attuale governo e le decisioni assunte dal Parlamento (decisioni alle quali il X Reggimento non poteva, ovviamente, sottrarsi) e nel secondo caso, altrettanto ovviamente, va ricordato che diamo la cittadinanza onoraria al X Reggimento, non alla politica estera del governo attuale.

Sull’Iraq in una prossima occasione, saremo chiamati a dare una valutazione, e la daremo. Chiedendo al governo italiano che torni finalmente a far giocare un ruolo positivo e propositivo al nostro Paese sullo scenario internazionale, che si faccia promotore - in seno alla comunità europea - di un’azione che induca l’apertura di un tavolo negoziale di pace, che coinvolga l’ONU e tutte le forze in gioco, che ritiri le truppe ed intervenga a creare le condizioni per l’ingresso in quel Paese - sotto l’egida ed il comando ONU - di truppe di pace, composte da eserciti fino ad ora non coinvolti in azioni di guerra.

Ma questo non c’entra con le decisioni di oggi!

Con la decisione che assumiamo, riteniamo il X Reggimento - per la sua storia, per le sue azioni e per i suoi trascorsi - meritevole di ricevere la cittadinanza onoraria della nostra città. E riconosciamo che la stessa sua presenza in Iraq si è sviluppata con modalità ed atteggiamenti tali da confermare questa tradizione positiva e meritoria e da non inficiare la decisione.

Non possiamo nasconderci - sarebbe ridicolo farlo - che questa vicenda sta impegnando in un confronto appassionato soprattutto le forze che compongono la coalizione di maggioranza. La cosa, in sé, non ha nulla di negativo. Sono temi, questi, sui quali non solo è lecito, ma è anche giusto e doveroso, che il confronto sia aperto e plurale.

Dirò di più. Credo che una delle grandi, positive novità degli ultimi decenni sia il movimento pacifista e non-violento , pur con tutte le sue diversità e contraddizioni. E che le critiche al pacifismo di essere fuori dalla realtà, magari corrette in singole occasioni, siano profondamente sbagliate nella sostanza.

Hanno fatto ben di più per l’affermarsi di elementi di civiltà e di progresso nell’evolversi della storia dell’umanità le predicazioni di Gesù, di S. Francesco, di Tommaso Moro o il Trattato sulla pace perpetua di Kant, che non le tante teorizzazioni sulla necessità di adattarsi alla realtà della geopolitica ed alla ferinità della natura umana!

Da questa tradizione pacifista e profondamente cristiana, anche la sinistra italiana, prima ostile, si è lasciata positivamente contaminare. Capitini, Dossetti, La Pira, ma anche lo stesso Gandhi, Alex Zanotelli e tanti altri sono oggi patrimonio comune del centro-sinistra.

Ma richiamarsi a questo patrimonio non ha mai significato, né può significare oggi, negare la gradualità delle trasformazioni storiche.

E quindi, fin dai tempi della Resistenza, il rapporto con i soldati, con le Forze Armate è stato considerato importante dalle forze democratiche.

E così una parte dell’Esercito ha partecipato alla lotta contro il nazismo ed il fascismo.

Ed è stato possibile inserire nella Costituzione quell’articolo 11 secondo il quale “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Ed è stato anche possibile avviare un positivo rapporto tra popolo ed esercito, tra le istituzioni e quei cittadini che indossano la divisa.

Memori anche, le forze democratiche, dell’errore commesso all’indomani della prima guerra mondiale, nei confronti dei reduci di quella guerra, che furono lasciati in balia di se stessi e divennero, per la gran parte, massa di manovra strumentale dell’insorgente fascismo. Qualcosa la storia dovrà pure insegnare!

Io poi, a livello personale ed istituzionale, forse anche per ragioni familiari, ho mantenuto un saldo, sincero e positivo rapporto con il ricco mondo - ricco soprattutto di umanità e di simpatia - costituito da coloro che, nella loro vita, hanno avuto l’onore, e ne vanno fieri, di aver indossato una divisa. Vorrei, prima di concludere, chiarire ancora un concetto. Esiste uno ‘specifico amministrativo’, che è dato non solo dalla specificità del linguaggio e delle regole (come del resto è per lo ‘specifico filmico’ da cui ho preso spunto per l’espressione) ma dalla specificità di metodi, contenuti e scelte.

Non è sottovalutazione o sprezzo della politica dire che quello ‘specifico amministrativo’ gode di una, certo relativa ma reale, autonomia dalla politica, specie da quella per così dire più ‘generale’, di valutazione su scelte nazionali od internazionali.

Dalla politica vengono indirizzo di fondo, prima ancora ideali, e poi criteri ed orientamenti. Alla Giunta ed al Sindaco tradurli in quello ‘specifico amministrativo’ di cui parlavo.

Per essere ancora più chiaro, dirò che ritengo mio dovere tenere, il più possibile, la Giunta, per così dire, ‘al riparo’ dalle discussioni politiche generali ed ideali che dovessero vedere protagoniste forze e consiglieri della maggioranza.

D’altra parte, si dice spesso che la politica stessa è l’arte del possibile e che la mediazione e la moderazione (io aggiungerei anche la coerenza di fondo, la serietà ed il rifiuto di ogni eccesso di protagonismo) sono tra le prime qualità di ogni persona che svolge attività di governo della ‘res publica’. In realtà, da perseguire è l’equilibrio tra questi Valori così come l’equilibrio tra quello ‘specifico amministrativo’ e la politica. Perché noi non siamo né una lista civica né un’alleanza ideologica. Abbiamo dei Valori comuni, un Programma cui attenerci, un Amministrare che è fatica degli Esecutivi. Così è giusto che sia.

Concludo quindi, per tornare al punto, dicendo che io credo noi si debba confermare la volontà di riconoscere la cittadinanza onoraria al X reggimento della Col di Lana. Lo facciamo per le valutazioni che ho svolto, lo facciamo da persone e da rappresentanti delle istituzioni che amano sopra ogni cosa la pace, lo facciamo da politici che sanno discernere posizione da posizione, responsabilità da responsabilità, lo facciamo perché gli ufficiali, i sottufficiali ed i militari del X Reggimento meritano questo riconoscimento, e lo facciamo senza, con ciò, arretrare di un solo passo dall’impegno politico ed ideale che stiamo profondendo, affinché l’Italia svolga fino in fondo il ruolo di pace che la Costituzione, tanti grandi e nobili personaggi della nostra storia ed il profondo sentire della nostra gente gli chiede di svolgere”.

Dopo l’intervento del Sindaco sono pervenuti alla Presidenza due emendamenti, uno a firma del Consigliere Giuseppe Ceraso, e l’altro a firma del Consigliere Giovanni Jacini. Prima l’uno e poi l’altro hanno pronunciato un intervento per spiegare le ragioni degli emendamenti presentati. In particolare Giuseppe Ceraso, a nome dei consiglieri de La Margherita, dei DS e di Cremona, ha letto l’emendamento, chiedendo a tutte le forze politiche di votarlo. Questo il testo dell’emendamento Ceraso “ Integrare il 2° comma delle premesse con l’inserimento dell’elenco delle operazioni delle operazioni effettuate e nello specifico: Dal 1999 ad oggi il Reggimento ha partecipato ad operazioni in Bosnia, Macedonia, Kossovo, Afghanistan e in Irak”, modificare il 3° comma delle premesse come segue: “ritenuto, accogliendo la proposta formulata dal Sindaco e dalla Giunta Comunale, di riconoscere l’impegno umanitario e sociale profuso dal X Reggimento Genio Guastatori, nelle missioni di pace all’estero come negli interventi di carattere civile sul territorio cremonese e nazionale, di sottolineare il legame esistente tra la collettività cremonese ed i militari presenti in città, di manifestare la stima, l’apprezzamento e la riconoscenza della Città di Cremona mediante il conferimento della cittadinanza onoraria”. Modificare il 1° comma del dispositivo come segue: “conferire al X Reggimento Genio Guastatori, per l’impegno umanitario e sociale profuso, la cittadinanza onoraria di Cremona”. Questo l’emendamento proposto dal consigliere Jacini (FI): “Tra il 1999 ed il 2004 il X Reggimento Genio Guastatori ha partecipato a numerose missioni internazionali fuori area in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Irak. In tali operazioni si è distinto per interventi di incremento della sicurezza della popolazione e per la realizzazione di infrastrutture viabilistiche, idriche e scolastiche”. Quindi di integrare la delibere con il seguente emendamento: “il riconoscimento della cittadinanza onoraria al X Reggimento costituisce il giusto tributo, inoltre, alla memoria dei nostri valorosi militari caduti a Nassiriya”.

Ha preso quindi la parola il Consigliere Jacini sostenendo che il Sindaco ha “offeso il X Reggimento” perché non ha letto tutto l’elenco delle attività svolte da questi militari, facendo passare in secondo piano ciò per cui il Consiglio è stato chiamato a discutere e parlando solo di politica, perdendo tempo su cose che non hanno nulla che fare con l’attività amministrativa. Il Consigliere Jacini ha invitato a fare un applauso generale a tutte queste persone, per la cui cittadinanza deve essere di serie A. Ha quindi invitato ad unire insieme i due emendamenti, appellandosi a tutti i consiglieri ad un voto unanime perché i ragazzi del X non si sentano offesi. E’ intervenuto quindi il Consigliere Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani) sostenendo di avere apprezzato l’intervento del Sindaco, ma di non condividerne le conclusioni. Ha pertanto annunciato il suo voto contrario alla concessione della cittadinanza onoraria: perché qualsiasi forma di sostegno diretto o indiretto alla presenza delle forze italiane in Irak danneggia i soldati italiani perché ne prolunga la presenza in quello Stato da cui devono tornare il prima possibile. Per Bergonzi il Consiglio Comunale è libero di stabilire le motivazioni per cui viene concessa la cittadinanza onoraria, poteva dunque tralasciare qualsiasi riferimento all’impegno in Irak. Mai il Consiglio Comunale di Cremona ha concesso la cittadinanza onoraria ad una persona giuridica ed è la prima volta che viene dato un simile riconoscimento ad una forza che è stata in Irak. Altre persone giuridiche, secondo Bergonzi, avrebbero meritato questo riconoscimento, votando invece la mozione dell’immediato ritiro dalle truppe dall’Irak sarebbe un riconoscimento per le forze armate italiane. Molto critico verso il conferimento della cittadinanza anche il consigliere dei Verdi Matteo Lodi. Altrettanto ha fatto il consigliere di Rifondazione Comunista Rossetti, sostenendo, attraverso un lungo ed articolato intervento, che il Consiglio Comunale farebbe meglio a concedere la cittadinanza onoraria a chi è impegnato a favore della pace e di non sostenere la scelta politica della cittadinanza onoraria. Per Alleanza Nazionale è intervenuta Irene Nicoletta De Bona, ribadendo che i militari italiani in Irak sono impegnati non in una missione di guerra, ma di pace. Per Forza Italia il consigliere Malvezzi si è detto sconcertato per il pregiudizio ideologico di alcune forze presenti in aula che ha rovinato un momento che sarebbe dovuto essere di festa. Malvezzi ha chiesto al Sindaco se la maggioranza, dopo gli interventi di Bergonzi, Lodi e Rossetti, esiste ancora e ha dichiarato che è incomprensibile tralasciare nella delibera il riferimento alla presenza in Irak, dove sono presenti per scopi pacifici. Sulla stessa linea di Jacini si è dichiarata Laura Carlino (FI) per la quale non bisogna avere vergogna a dire che i soldati italiani sono “in guerra” contro il terrorismo.

Il dibattito si è concluso con gli interventi dei consiglieri Poles (Margherita) e di Rotelli (DS). Quest’ultimo ha elogiato il rispetto che il X Reggimento ha tenuto in questa vicenda verso le Istituzioni, non intervenendo in alcun modo nel dibattito sviluppatosi a livello locale su questo argomento, mentre il dibattito avrebbe dovuto scindere tra politica del Governo e ruolo svolto dal X Reggimento al quale va riconosciuta una parte attiva nella nostra comunità. A questo punto il Presidente del Consiglio ha concesso una breve pausa per consentire ai consiglieri di decidere se unire gli emendamenti presentati. Alla fine è stata raggiunta un’intesa sul seguente emendamento: “Integrare il 2° comma delle premesse con l’inserimento dell’elenco delle operazioni delle operazioni effettuate e nello specifico: Dal 1999 ad oggi il Reggimento ha partecipato ad operazioni in Bosnia, Macedonia, Kossovo, Afghanistan e in Irak, distinguendosi per abnegazione nel servizio e per il supporto fornito alle popolazioni”; modificare il 3° comma delle premesse come segue: “ritenuto, accogliendo la proposta formulata dal Sindaco e dalla Giunta Comunale, di riconoscere l’impegno umanitario e sociale profuso dal X Reggimento Genio Guastatori, nelle missioni di pace all’estero come negli interventi di carattere civile sul territorio cremonese e nazionale, di sottolineare il legame esistente tra la collettività cremonese ed i militari presenti in città, di manifestare la stima, l’apprezzamento e la riconoscenza della Città di Cremona mediante il conferimento della cittadinanza onoraria”. Modificare il 1° comma del dispositivo come segue: “conferire al X Reggimento Genio Guastatori, per l’impegno umanitario e sociale profuso, la cittadinanza onoraria di Cremona”.

Il Presidente ha infine invitato il Consiglio Comunale ad esaminare ed approvare la seguente deliberazione che la Giunta Comunale propone di assumere:

IL CONSIGLIO COMUNALE

- Ricordato che la Giunta Comunale nella seduta del 16 aprile 2004 aveva espresso il proprio assenso al conferimento della cittadinanza onoraria al 10° Reggimento Genio Guastatori di stanza alla Caserma “Col di Lana” di Cremona;

- ritenuto di delineare un breve profilo del 10° Reggimento Genio Guastatori necessario per rendere intellegibili le motivazioni che determinano il conferimento allo stesso della cittadinanza onoraria:

“Il Reggimento ebbe origine dal Battaglione Zappatori e dal Battaglione Telegrafisti costituiti il 1° aprile 1920, rispettivamente in Capua e S. Maria Capua Vetere (Caserta), unitamente ad un Deposito comune delle due specialità, per il X Corpo d’Armata di Napoli. Tali Reparti si formarono con il concorso del 2° Reggimento Zappatori, del 3° e del 7° Telegrafisti. I due Battaglioni, opportunamente integrati, costituirono insieme al Deposito, in S. Maria Capua Vetere il 1° ottobre dello stesso anno, il 18° Raggruppamento Genio di Corpo d’Armata.

Il 1° marzo 1923 vennero sciolte le Sezioni Mototeleferisti, Colombofili e Pompieri.

In attuazione dell’ordinamento 11 marzo 1926, dal successivo 5 novembre divenne il 10° Reggimento Genio su Comando, Btg. Zappatori - Minatori, Btg. Telegrafisti e Deposito.

Il 1° aprile 1953 venne costituito in Pavia il 3° Battaglione Genio Pionieri di Corpo d’Armata, mediante la trasformazione della preesistente 3a Compagnia Pionieri Territoriale.

Nell’ambito della ristrutturazione dell’Esercito, il 10 ottobre 1975 l’unità assunse il nome di 3° Battaglione Genio Pionieri “Lario”. Nella circostanza il Battaglione venne reso erede delle tradizioni del 10° Reggimento Genio del quale, con decreto 12 novembre 1976, ricevette anche la bandiera.

In data 26 gennaio 1992, il Battaglione venne trasferito nella attuale sede di Cremona presso la Caserma “Col di Lana”.

Con il riordinamento della Forza Armata, il Battaglione venne sciolto il 15 agosto 1993 ed il giorno successivo si ricostituì il 10° Reggimento Genio Pionieri nel quale confluì anche il personale del disciolto 131° Battaglione Genio Guastatori “Ticino”.

Il 20 settembre 1996 il 10° Reggimento Genio Pionieri assunse la configurazione organica di Reggimento Genio Guastatori con la denominazione di 10° Reggimento Genio Guastatori.

A partire dal 1997 il Reggimento viene alimentato con personale volontario.

Nel corso degli ultimi anni ha svolto opera di ricostruzione e di sostegno alla popolazione di diversi paesi del mondo.

Sul fronte della protezione civile, il Reggimento ha effettuato numerosi interventi in occasione degli eventi alluvionali che hanno coinvolto l’Italia del Nord nel 1994, 2000 e 2002. In particolare:

- a seguito delle alluvioni occorse nel Piemonte nel ’94 è intervenuto per il ripristino della viabilità costruendo i seguenti ponti Bailey:

Comune di Alba (CN): DS (doppio-singolo) di mt. 18 (10-11 nov. 1994);

Comune di Marmaglia (CN): DS (doppio-singolo) di mt. 27 (16-18 nov. 1994);

Comune di Morano sul Po (AL): DS (doppio-singolo) di mt. 18 (02-03 dic. 1994); DS (doppio-singolo) di mt. 12 (02-03 dic. 1994); DS (doppio-singolo) di mt. 15 (02-03 dic. 1994);

Comune di Murialdo (SV): DD (doppio-doppio) di mt. 33 (07-09 dic. 1994);

Comune di Loazzolo (AT): DD (doppio-doppio) di mt. 45 (19-22 dic. 1994);

Comune di Monastero Bormida (AT): DD (doppio-doppio) di mt. 55 (20-23 dic 1994);

Comune di S. Sebastiano Po (TO): DD (doppio-doppio) di mt. 192 (agosto 1995);

Comune di Bertonico (LO): DD (doppio-doppio) di mt. 257 (giugno 1995),

meritando per ciò una medaglia di bronzo al merito da parte della Croce Rossa Italiana con la seguente motivazione: “In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo alle operazioni di soccorso sviluppate dalla Unità C.R.I. in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione del novembre 1994 (Roma, 29.12.1995)”;

- nel 2000 ha effettuato i seguenti interventi nelle zone golenali delle province della riviera del Po e della Liguria:

Comune di Motta Baluffi (CR), Casalmaggiore (CR), Torricella del Pizzo (CR): rafforzamento degli argini del fiume Po (18-24 ott. 2000);

Comune di Robecco d’Oglio (CR): rafforzamento degli argini del fiume Oglio (18-19 nov. 2000);

Comune di Casale Monferrato (AL): rafforzamento degli argini del fiume Po (17-19 ott. 2000);

Trino Vercellese (VC): rafforzamento degli argini del fiume Po (21-31 ott. 2000);

Domodossola (VB): ripristino della viabilità con rimozione frane (15 ott. - 11 nov. 2000);

Comune di Ventimiglia (IM): ripristino della viabilità con rimozione frane (05 nov - 09 dic. 2000);

Comune di Bagnasco (CN): smontaggio di un ponte Bailey (01-06 nov. 2000);

Comune di Monastero Bormida (AT): ripristino di ponti Bailey messi in opera nella precedente alluvione del 1994 (16-19 nov. 2000);

Comune di Torino: evacuazione abitazioni ed infrastrutture (21-31 ott. 2000);

- nel 2002 ha effettuato interventi nelle province di Cremona, Bergamo e Lecco, tesi al rinforzo degli argini del fiume Adda, all’impiego di pompe idrovore per lo svuotamento di locali ed all’impiego di torri di illuminazione in concorso alle squadre della Protezione Civile.

 

Nel corso del 2003, inoltre, ha inviato aliquote di personale e mezzi in Sicilia per l’attuazione degli interventi volti a fronteggiare la crisi idrica della Regione (Operazione “Drink Water”) ed ha realizzato strutture di protezione passiva a favore dei siti di Saluggia (CN) e Bosco Marengo (AL) nel contesto della protezione dei cosiddetti “siti sensibili”, possibili obiettivi di attentati terroristici di matrice islamica per effetto della crisi internazionale determinata dagli eventi dell’11 settembre 2001 e della recente guerra contro l’Iraq.

Sempre nel contesto dell’11 settembre 2001, il Reggimento ha assunto, dal novembre 2001 al febbraio 2002, il Comando del Raggruppamento Nord-Ovest nell’ambito dell’Operazione denominata “Domino” tesa a fornire concorso alle Forze dell’Ordine nella vigilanza degli obiettivi “sensibili” del Nord-Ovest dell’Italia (aeroporti, dighe, centrali termoelettriche, ecc.).

A decorrere dal 2000, il Reggimento ha anche assunto la responsabilità della bonifica del territorio da ordigni esplosivi con un’area di competenza estesa alla Lombardia, al Piemonte, alla Valle d’Aosta ed alla Liguria. Alla data odierna sono stati effettuati oltre 650 interventi - di cui solo 152 dall’inizio del corrente anno - fra i più impegnativi dei quali si ricordano quello di Segrate (agosto 2001 - 50000 persone evacuate), quello di Torino (agosto 2003 - 50000 persone evacuate) e quello di Lonate Pozzolo (VA) (febbraio 2003 - 122 famiglie evacuate).

Nel mese di maggio 2002, nel corso dell’Operazione “Amber Fox” in Macedonia, il Reggimento ha registrato la perdita del Cap. Rugge, deceduto nell’adempimento del proprio dovere a causa dello scoppio di una mina anticarro che ha investito l’autovettura da ricognizione sulla quale viaggiava.

Nel gennaio 2003, nel contesto di una specifica “graduatoria” stilata dalla testata giornalistica locale “Mondo Padano”, è stato tributato il riconoscimento di “Cremonesi dell’anno” ai Soldati di pace con la seguente motivazione: “Premio Cremonese dell’anno per l’attività pubblica ai militari, (…) perché sono mutati il loro ruolo e le loro competenze e hanno saputo rispondere in Italia e all’estero, anche in missioni ad alto rischio, alle sfide imposte alla pace nel nuovo ordine mondiale.”;

- ritenuto, pertanto, accogliendo la proposta formulata dal Sindaco e dalla Giunta Comunale ed alla luce di quanto sopra esposto che testimonia l’impegno sociale profuso dal 10° Reggimento Genio Guastatori nelle varie circostanze in cui è stato chiamato ad operare, di manifestare la stima e la riconoscenza della Città di Cremona, conferendo la cittadinanza onoraria al 10° Reggimento Genio Guastatori;

- vista la circolare M.I.A.C.E.L. n. 6 del 2 maggio 1996 con la quale la Direzione Generale dell’Amministrazione Civile - Direzione Centrale delle Autonomie - Servizio Enti Locali - ha impartito disposizioni in ordine alla concessione della cittadinanza onoraria;

- dato atto che, ai sensi del già citato art. 49 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, non comportando il presente provvedimento impegno di spesa o diminuzione di entrata, non è necessario richiedere il parere del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile;

- sentito il Relatore;

D E L I B E R A

- conferire al 10° Reggimento Genio Guastatori, per i motivi espressi in narrativa, la cittadinanza onoraria di Cremona.

- Consegnare al 10° Reggimento Genio Guastatori il documento attestante la conferita cittadinanza onoraria, redatto in forma di artistica pergamena portante il sigillo del Comune di Cremona, nel corso di un’apposita e solenne cerimonia.

Alla fine l’emendamento ha ottenuto 35 voti favorevoli e cinque contrari (Bergonzi, Lodi, Rossetti, Trombini e Rossetti). E’ stata quindi messa la voti la delibera consiliare emendata che è stata approvata con 35 voti favorevoli e 5 contrari (Bergonzi, Lodi, Rossetti, Trombini e Rossetti, ovvero Comunisti Italiani, Verdi e Rifondazione Comunista).

Designazione, ai sensi dell’art. 33 - comma 2 - lettera a) - della Legge Regionale 7 giugno 1980, n. 95, dei tre rappresentanti del Comune di Cremona, di cui uno appartenente alla minoranza, nell’ambito del Comitato di Controllo Sociale del Centro di Formazione Professionale della Provincia di Cremona.

Sono stati eletti a scrutinio segreto Paola Trombini, Carlalberto Ghidotti e Alessandro Maianti.

Espressione della volontà di acquisire il complesso immobiliare denominato Caserma Sagramoso - Monastero del Corpus Domini.

Con delibera del Consiglio Comunale del 26 aprile 2004 è stato dichiarato l’intento irrevocabile di acquistare il complesso immobiliare denominato Caserma Sagramoso-Monastero del Corpus Domini situato tra via Chiara Novella e via Giovanni Carnovali per il prezzo stimato di € 2.001.000,00, esercitando in questo modo il diritto di prelazione a favore del Comune di Cremona nel cui territorio si trova il complesso. Lo scorso mese di settembre l’Agenzia del Demanio - Filiale Lombardia - Sede di Milano ha trasmesso per l’affissione all’Albo l’avviso per la vendita all’asta dell’immobile. Per la partecipazione a questa procedura è necessario che il Comune, in quanto sottoscrittore dell’offerta, emetta un’ulteriore delibera, sempre di competenza del Consiglio Comunale, comprovante la volontà di acquistare. Pertanto, constatato che la delibera consiliare dell’aprile scorso si riferiva ad una fase (l’esercizio di prelazione) superata con l’avvio della procedura di vendita all’asta, l’Amministrazione deve ribadire in questa nuova fase la propria volontà ad acquisire il complesso dell’ex Caserma Sagramoso-Monastero del Corpus Domini. La Giunta Comunale, nella seduta del 6 ottobre scorso, preso atto della necessità di questo ulteriore passaggio, dopo un esame preliminare dell’oggetto, ha rassegnato la proposta di delibera al Consiglio Comunale che nella seduta odierna si è espresso unanimemente favorevole.

Mozione in data 20 settembre 2004 presentata dal Consiglieri vari (primo firmatario Guido Borsella) con cui si chiede una proposta di modifica dello Statuto del Comune di Cremona che assicuri la possibilità di ogni forza politica democraticamente eletta in Consiglio Comunale di costituire Gruppo Consiliare (Testo della mozione: Il Consiglio Comunale di Cremona, premesso che: l’attuale Statuto del Comune di Cremona prevede, nel caso di un Consigliere eletto come unico rappresentante di una lista, si a necessario che lo stesso si scriva al Gruppo Misto; pertanto il Consigliere eletto in ogni singola lista non possa costituire un gruppo denominato “Gruppo Consiliare” con il nome della sua lista; che detta situazione preclude la possibilità di una rappresentanza piena da parte di tutte le forze politiche della volontà espressa dall’elettorato; che nel Consiglio Comunale di Cremona sono ben quattro le forze politiche ad essere rappresentate da un solo Consigliere; che la presente si configura come una situazione completamente diversa rispetto alla passata Amministrazione; che in passato lo Statuto del Comune di Cremona è stato più volte modificato in relazione alla composizione del Consiglio stesso; che si rende indispensabile porre rimedio all’attuale situazione, al fine di garantire una piena rappresentanza democratica di tutte le forze presenti in Consiglio. Impegna la Giunta a sottoporre nei tempi più brevi al Consiglio Comunale una proposta di modifica dello Statuto del Comune di Cremona che assicuri la possibilità di ogni forza politica democraticamente eletta in Consiglio Comunale di costituire Gruppo Consiliare).

La mozione, dopo una breve illustrazione da parte del consigliere Guido Borsella, è stata approvata a larga maggioranza con la sola astensione di Claudio Demicheli, Arrigo Frassi, Italico Maffini, Ferdinando Quinzani, Giacomo Zaffanella e Francesco Zanibelli.

Mozione in data 6 ottobre 2004 presentata da Consiglieri vari (primo firmatario Carlo Malvezzi) con cui il Consiglio Comunale impegna la Giunta Comunale a presentare entro il 31 dicembre p.v. un Nuovo Piano Parcheggi per la città di Cremona (Testo della mozione: Vista la situazione di grande disagio provocata dalla cronica carenza di parcheggi nell’abitato della città di Cremona, causa di quotidiani problemi ai cittadini residenti, ai pendolari che vi si recano per ragioni di lavoro e per le tante attività produttive che nella città operano; Appurato che la carenza di parcheggi è fonte di crescenti difficoltà per il traffico cittadino sempre più caotico e disordinato, specie in talune fasce orarie della giornata; Considerato che la mancanza di adeguate strutture per la sosta ha ripercussioni negative sia sulla qualità della vita dei cittadini cremonesi (allungamento dei tempi di accesso e spostamento all’interno della città, peggioramento della situazione ambientale), sia sulle possibilità di sviluppo delle attività commerciali e degli uffici che hanno sede in città; Accertato che i tentativi, generalmente frammentari e infruttuosi, messi in atto in questi ultimi anni dalle precedenti giunte comunali per risolvere o tamponare i problemi legati al traffico, alla mobilità pubblica e privata e alla sosta, si sino rivelati fallimentari; Considerato che le Giunte Comunali precedenti hanno puntato tutte le loro attenzioni sulla sola possibilità di realizzare un autosilo interrato presso Piazza Marconi, in grado di alleviare la grave situazione di disagio in versa la città, trascurando ogni eventuale alternativa;Appurato che la Sovrintendenza di Milano ha recentemente espresso un nuovo parere negativo relativamente all’ennesima proposta progettuale avanzata dal Comune di Cremona di realizzare un autosilo ad un solo piano interrato (soluzione minimale rispetto a quella originaria precedentemente bocciata dalla Sovrintendenza), dilazionando notevolmente la possibilità di ottenere i benefici che tale opera avrebbe probabilmente portato ai cittadini; Considerato che il Comune di Cremona, pur permanendo il quadro di totale incertezza circa le prospettive di realizzare nuovi e più adeguati spazi di sosta, intende dare attuazione al nuovo “Piano della Osta e della Mobilità in centro storico” con progressivo ampliamento della ZTL (Zona Traffico Limitato), la cui introduzione, prevista per il 30 ottobre p.v., causerà ulteriori prevedibili disagi a cittadini residenti, ai pendolari ed alle attività produttive; Considerato che le preoccupazioni sopra esposte sono già state oggetto di interventi di responsabili di associazioni di categorie economiche e di gruppi di cittadini; IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE a presentare al Consiglio Comunale entro il 31 dicembre p.v. un Nuovo Piano Parcheggi per la città di Cremona, che affronti in modo analitico ed articolato i numerosi problemi sopra ricordati, comprendente l’indicazione delle opere che si intendono realizzare, le modalità di finanziamento, la tempistica e l’integrazione con il servizio di trasporto pubblico cittadino; a sospendere l’introduzione del citato “piano della Sosta e della mobilità in Centro Storico” fissata per il 30 ottobre p.v., fino all’avvenuta realizzazione di concrete opere volte a risolvere strutturalmente la cronica situazione di disagio sopra descritta; ad avviare una costruttiva fase di confronto con le categorie economiche e on i cittadini cremonesi interessati dal “Piano della sosta e della mobilità in centro storico”, mediante convocazione di assemblee di zona, allo scopi di raccogliere suggerimenti ed indicazioni che potrebbero migliorare il piano messo a punto dal Comune di Cremona).

La mozione è stata ampiamente illustrata dal consigliere Malvezzi che ha elencato i problemi che, a suo giudizio, verrebbero a determinarsi a seguito l’introduzione del Piano di sosta e della mobilità in centro storico, chiedendo una pausa e un momento di confronto e di riflessione su questo strumento con tutti i soggetti coinvolti. Per Guido Borsella il problema non va strumentalizzato dal punto di vista politico e ha proposto un’abolizione totale del disco orario in alcune zone, senso unico in Viale Trento e Trieste e Via Dante, realizzazione di parcheggi nell’ex SNUM, oppure nell’ex deposito dei tram in via S. Maria in Betlem. Per Irene Nicoletta De Bona l’introduzione di nuove ZTL rischia di penalizzare non solo i commercianti, ma tutti i cittadini in genere. Per Matteo Lodi è importante stabilire dei collegamenti pedonali tra i parcheggi a corona ed il centro: le ZTL sono il modo per stimolare i cittadini ad utilizzare mezzi alternativi, potenziando i parcheggi già esistenti, da qui la richiesta di non sospendere l’intervento. A seguire Cinzia Zampini ha dichiarato che il provvedimento che si sta attuando risale alla precedente Amministrazione e dunque è stato ampiamente discusso e trattato e si è augurata che venga a portato a termine così da rendere più ordinato il traffico cittadino: a suo giudizio la ZTL è una scelta di civiltà perché i cittadini gradiscono circolare nel centro senza essere ossessionati dalle auto. Giuseppe Ceraso ha chiesto se non esiste la possibilità, da parte dei commercianti, a rinunciare a boicottare la Festa del Torrone, visto che l’Amministrazione si è già detta disponibile a rinviare a gennaio la parte più consistente del provvedimento. A questo punto del dibattito è intervenuto l’Assessore Daniele Soregaroli che ha spiegato nel dettaglio il provvedimento, da lui definito un impegno programmatico proprio di questa Amministrazione e già avviato dalla precedente. L’Assessore ha quindi illustrato quali saranno le nuove zone a ZTL che si vogliono istituire, oltre alle zone di particolare rilevanza urbanistica (come via Bonomelli) dove possono transitare tutti ma riservando però spazi ai residenti. Si creando pertanto non più vie a traffico limitato, ma zone a traffico limitato che tutelano strade di pregio e disincentivano ricerche dei limitati posti auto in questi ambiti, ricerche che vanno a discapito dei residenti che si trovano a non trovare posto per il parcheggio. Il Piano - secondo l’Assessore - va verso un riordino dell’esistente, impedendo che chi viene da fuori città sia indotto a sostare a lungo in strade decisamente strette nelle quali i posti auto disponibili sono in realtà assai limitati, mentre si hanno opzioni pubbliche di parcheggio sotto utilizzate e altrettanto private, come il parcheggio Massarotti che offre tariffe vantaggiose, e che potrebbero essere utilizzati da chi viene da fuori città. E’ indispensabile - secondo l’Assessore - avere una dotazione di sosta di pregio, come fase transitoria, ricavando 116 posti auto a rotazione, visti i ritardi nella realizzazione del parcheggio di Piazza Marconi non imputabili all’Amministrazione Comunale. Non attuare rapidamente questa opzione significa perdere un’occasione, ma la si può comunque fare slittare vista il clima surriscaldato di questi giorni. In ogni caso i cittadini sono stati ampiamente informati in maniera diretta, circa duemila sono stati i nuclei famigliari coinvolti nel loro complesso e circa 550 i nuclei famigliari coinvolti nella fase 1. Cremona è la città in Lombardia che ha il maggior numero di posti auto liberi e il minor numero di posti a pagamento. Per la seconda fase del piano c’è ampio margine di confronto e di manovra: ma è necessario prima fare un’infrastutturazione e potenziare i parcheggi corona. Secondo l’Assessore bisogna pensare ad aggiornare il Piano Parcheggi e in due mesi si fa solo un pessimo lavoro, mentre a partire dal prossimo anno si potrà iniziare a riflettere in maniera adeguata e portare gradualmente a conclusione i progetti entro la fine della legislatura: è possibile un breve rinvio, ma non assolutamente sospendere il provvedimento.

Concluso il dibattito, la mozione è stata messa ai voti ed è stata respinta: 23 i voti contrari, 11 quelli a favore.

 


       



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