15 Settembre, 2002
Il popolo tradito dai “Bond Argentina”
Un energico no dalla Federconsumatori all’atteggiamento ricattatorio di chi offre soldi “pochi, maledetti e fra trent’anni”
L’assemblea della Federconsumatori di Cremona, convocata per il 31 gennaio
nel salone della Camera del Lavoro, inizia con toni surreali: il responsabile
Francesco Zilioli alza gli occhi sulla sala gremita ed esordisce con un
istintivo “Bene!” Dal pubblico si alza un altrettanto istintivo coro:
“Male!” Non capita spesso, infatti, che un organizzatore debba
dispiacersi per il numeroso pubblico accorso, ma è così ora, trattandosi della
folta schiera di piccoli risparmiatori traditi dall’investimento in titoli di
stato dell’Argentina.
La Federconsumatori dimostra anche in questa occasione la sua capacità di
offrire un servizio di tutela caratterizzato da puntualità e serietà, una
doverosa miscela di spirito combattivo e di prudenza nell’interesse di chi di
“avventure” non ne ha proprio bisogno e voglia.
I relatori – Francesco Avallone, vice presidente della Federconsumatori
nazionale, responsabile del settore credito, l’on. Francesco Tolotti, membro
della Commissione finanze della Camera – hanno fornito un quadro dettagliato
della vicenda “Argentina” come delle vicissitudini di nuove norme rigorose a
difesa del risparmio. La consulente legale della Federconsumatori cremonese,
avv. Annalisa Beretta ha giustamente precisato l’intenzione dell’associazione
di non trascinare in cause costose e di dubbio successo chi ha già subito un
danno ma ha sottolineato anche di come sia doveroso e necessario portare avanti
quelle cause nelle quali è più agevolmente dimostrabile la responsabilità
delle banche nella vendita “incauta” di titoli a rischio. Già nell’attuale
legislazione sono presenti norme per colpire comportamenti negligenti – quando
non propriamente colpevoli – delle banche; le cause vinte o destinate ad
essere vinte in base alla giurisprudenza esistente serviranno a sostenere le
procedure di conciliazione per un giusto indennizzo dei risparmiatori
danneggiati. Tutti i relatori comunque invitano a mantenere la calma: non
firmare immediatamente “l’offerta capestro”, attendere l’evolversi della
situazione fino ai giorni immediatamente precedenti alla scadenza: 25 febbraio.
È impressionante sentire le “testimonianze” che iniziano a sgorgare
dalle file dei presenti: “la firma sul contratto non è mia…”, “io non
ho mai visto un contratto”, “a me hanno fatto firmare in banca una lettera
in cui dichiaro di aver smarrito la copia del contratto…”. Non mancano le
rassicuranti risposte degli esperti. Benché tutti i casi fossero da valutare
nella loro specificità, e tutti i danneggiati dovessero prendere le loro
personali decisioni circa l’adesione ad una proposta ricattatoria (“io ti
devo 100; te ne do 30 fra trent’anni: prendere o lasciare”), è senz’altro
di grande importanza il sentirsi “uniti”, con una associazione di
consumatori a fianco, un po’ meno in balia dello “tsunami del risparmio”.
Nell’ufficio della Federconsumatori cremonese (presso la Camera del lavoro,
via Mantova, 25) “l’organico” composto da 3 volontari (“nel senso che
lavorano gratuitamente per voi” – precisa il responsabile Zilioli) sono a
disposizione di chi vuole aderire all’Associazione, la quale – come è ovvio
– può agire soltanto per conto dei propri iscritti. (Orari: lunedì,
mercoledì, giovedì, ore 9-12)
M.T.
 
Immagini
|