15 Settembre, 2002
Vacanza a Corfù con «La mia famiglia e altri animali»
Un ricordo di Massimo Negri (Casalmaggiore)
Cari amici di Welfare Cremona,
un po' per aver partecipato a un newsgroup chiamato Odissea, un po' perché
ho rivisto la traduzione cinematografica del poema omerico compiuta nel 1968 dal
regista Franco Rossi, con Irene Papas nel ruolo di Penelope e Bekim Fehmiu in
quello di Ulisse, a Settembre 2004 con la mia famiglia sono stato in vacanza a
Corfu. Il mito vuole, infatti, che l' isola sia stata la patria dei Feaci che
accolsero il naufrago Ulisse prima del ritorno a Itaca. Da lì partì la sua
narrazione, metafora esatta dello spirito di ricerca che anima l' umana ventura.
Mito vero o non vero, è sempre emozionante, quando si viaggia, trovare o anche
solo cercare corrispondenze tra le immagini letterarie amate e i luoghi che si
ha la fortuna di conoscere.
Pur con l' occhio parziale dei turisti e nel breve tempo di due settimane,
abbiamo apprezzato il verde dei cipressi e degli ulivi, il mare trasparente ed
un capoluogo - Kérkyra - che merita la fama di essere una delle città più
belle della Grecia per il suo carattere cosmopolita che riflette l' insieme
degli stili veneziano- francese-inglese frutto delle diverse dominazioni.
Abbiamo ammirato pure l' Achilleon, la residenza voluta da Elisabetta d' Austria
(Sissi) nel 1891 quale omaggio dell' imperatrice alla classicità. La statua
dell' Achille ferito a morte, opera in marmo del berlinese Ernst Herter, è
situata tra le palme del giardino a terrazze e simboleggia bene la forza, il
valore dell' eroe ma, pure, la sopraggiunta consapevolezza dei propri limiti. Ci
resterà, infine, nel cuore la tranquillità e l' ampiezza della baia di Agios
Georgios - regno dei surfisti e con i pesciolini vicini alla riva - e dove era
piacevole restare verso sera sulla spiaggia a rimirare il tramonto del sole
dietro il promontorio, oppure, raggiunto a piedi il villaggio di Afionas,
vederlo calare lentamente nel mare.
Come speciale compagno di viaggio della vacanza ho scelto il libro di Gerald
Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi per la cui sintesi mi affido
al risvolto di copertina : "Questa è la storia dei cinque anni che ho
trascorso da ragazzo, con la mia famiglia, nell' isola greca di Corfù. In
origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale
dell' isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel
primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno
più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a
dividere i capitoli con loro". Conosciamo così la simpatica madre, che
cucina profumate verdure e guida con saggezza la sua piccola tribù, il fratello
Lawrence, poi diventato famoso scrittore, che fa pesare un po' goffamente sugli
altri la sua cultura, la sorella Margo e l'altro fratello Leslie, deliziosamente
normali, ed infine lui, Gearld, il giovane protagonista, futuro illustre
zoologo, che trasforma la sua casa in una specie di arca di Noè e scopre giorno
per giorno la vita affascinante delle testuggini e delle mantidi, dei ragni e delle gazze.
Durrell ci descrive con una tale leggerezza il paesaggio incantato dell' isola
che alla fine ci allontaniamo dal libro con nostalgia, come dopo aver visitato
una sola meravigliosa famiglia, formata solo in parte da esseri umani e per il
resto da innumerevoli piante e animali. Una famiglia un po' disordinata, ma
felice, che visse a Corfù negli anni prima della seconda guerra mondiale.
Desidero completare il ricordo con una citazione che, a mio parere, è come
una piccola goccia di filosofia all' interno di questo libro che, tutto sommato,
può essere considerato un inno alla vita. E' una frase detta da un' anziana
signora, madre di uno dei precettori del futuro scienziato: "Dicono che
quando si diventa vecchi, come lo sono io, il corpo si fa più lento. Io non ci
credo. Io sono convinta che non siamo noi a farci più lenti, ma la vita a farsi
più lenta per noi. Mi capisci? Tutto diventa languido, per così dire, e allora
si notano tante e tante cose, quando tutto si muove lentamente. Quante cose si vedono! Quante
cose straordinarie avvengono intorno a te, cose che non avevi mai nemmeno
sospettate! È un'avventura proprio incantevole! Prendi i fiori. Hai mai sentito
parlare i fiori?".
Cordiali saluti
Massimo Negri - Casalmaggiore (CR)
 
|