15 Settembre, 2002
Incontro «nell’aia» di don Luisito Bianchi
«Terrae»: Immagini della terra cremonese – parole e musica dalla Sicilia
Archivio del Movimento Operaio e Contadino di Persico Dosimo - ARCI Nuova
Associazione
Terrae - Incontro «nell’aia» di don
Luisito Bianchi
guerra e pace, sfruttamento e liberazione, vite storie profezione di umanità dalla campagna cremonese alla fabbrica globale
Giovedì 8 dicembre 2005, ore 21
«Luogocomune» Centro Sociale Culturale Arci
via Cesare Speciano, 4 - Cremona
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«Ritratti sull'aia»
Fotografie di Luisito Bianchi
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Le canzoni di «Ora Sesta»
interpretate da Aldo Pini (chitarra) e Marco Turati (voce)
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«Dalla profezia alla storia: don Luisito Bianchi»
Conversazione con Daniele Gallo, direttore di «Viator»
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Canzone d’autore e musica popolare dalle campagne di Siracusa:
«Terra di nessuno»
concerto di Carlo Muratori (voce e chitarra)
con Maria Teresa Arturia (armonica)
Luisito Bianchi è scrittore, poeta, “saggista”… Luisito Bianchi è
sacerdote, e gli si farebbe torto circondando la sua figura con l’aureola del
“sacerdote un po’ speciale” strumentalizzando il fatto - d’altro canto
per nulla puramente anagrafico - che è stato anche operaio, infermiere,
traduttore e altro ancora. La sua è una vita che trascorre nella normalità
della coerenza con la cristiana gratuità dell’annuncio della Parola e con le
parole del Salmo XI «Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri…»
Terrae è una serata “viatico” all’approfondimento delle opere
di Luisito Bianchi, con l’aiuto di Daniele Gallo, direttore della
rivista Viator che nel 60° anniversario della Liberazione ha pubblicato
una serie di suoi articoli dedicati alla Resistenza.
Nella poesia di Luisito Bianchi, come nel suo romanzo La messa dell’uomo
disarmato (Sironi, 2003) l’aia della cascina è un luogo che appare
sovente; è luogo di incontro e di confronto di uomini e di donne diverse per
storia e uguali nell’umanità, fotografato da Luisito Bianchi a cavallo tra
anni ‘50 e ‘60, durante la preparazione della sua tesi di laurea, riassunta
in seguito nel libro Salariati, Ed. Ora Sesta, 1968. Sono immagini di una
straordinaria forza espressiva, in “prima visione” grazie ad un allestimento
e ad una breve proiezione a cura di Luigi Ghisleri e Teréz Marosi.
«Ora Sesta» non era soltanto cooperativa editrice ma anche etichetta
discografica. L’autore delle canzoni è nascosto dietro lo pseudonimo Fra
Galdino: un cantastorie di guerre e di pace, di storie di vittime dello
sfruttamento e dell’ipocrisia. Dopo 40 anni, alcune di queste canzoni rivivono
attraverso la chitarra di Aldo Pini e la voce di Marco Turati.
Terrae: della terra e di terre si parla; pure di terre abbandonate da
uomini e da donne che si ritroveranno, diversi e uguali nella miseria e nella
speranza, sull’«aia» che Luisito Bianchi, in «Come un atomo sulla
bilancia» (Sironi, 2005) chiama «il grande reparto» nella fabbrica
crocevia di destini di ogni provenienza geografica.
Su una «aia-metafora» si vuole incontrare una cultura «lontana»,
«altra», quella siciliana, nelle parole e nella musica di Carlo Muratori,
radicate nelle parole e nei suoni di una tradizione che per sua natura è collettiva,
chiamata “cultura popolare”, la cultura - un patrimonio materiale e di un
sapere e di un immaginario - dei “minimi”. Parole e suoni di una terra, la
Sicilia, questa isola-metafora “catturata” attraverso l’individuale
esperienza di trasposizione del vissuto: la poesia e la musica d’autore.
 
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