15 Settembre, 2002
Festa Nazionale dell’Obiezione di Coscienza
Domenica 29 dicembre 2002 alle ore 20,30
PAX CHRISTI Smilitarizzare Dio Smilitarizzare l’uomo
Invito
Festa Nazionale dell’Obiezione di Coscienza
Domenica 29 dicembre 2002 alle ore 20,30
PALAZZO CITTANOVA – CREMONA
Concerto di Musiche Etniche
Aksak Project
“Mediterraneo Mare di Pace: Agorà di Culture, Crocevia di popoli”
Un viaggio musicale dai Balcani al Medio Oriente alle radici della convivenza possibile. (a cura di ARCI Nuova associazione – Cremona).
testimonianze
§ padre Angelo Cavagna, presidente Gavci
§ Diego Cipriani, Caritas Italiana
§ Giancarla Codrignani, presidente Loc
§ e testimoni locali
Per ricordare i 30 anni dalla legge 772/72 che dava valore giuridico
all'obiezione di coscienza alternativa al servizio militare.
Per affermare il principio di una difesa nonviolenta attraverso azioni e
impegni orientati al bene comune della società e del mondo.
Per sostenere il Servizio Civile Nazionale volontario istituito dalla
legge 64/2001 che consente a ragazzi/e di svolgere attività progettuali
nel campo della solidarietà sociale.
Con l’adesione di:
Acli, Arci, Caritas Diocesana, Forum Terzo Settore, C.S.I., Comune di Casalmaggiore, Comune di Crema, Comune di Cremona, Comune di Spineda, Comune di Stagno Lombardo, Patronato Acli, Progetto Civis (Cisvol e Centro Studi), Provincia di Cremona.
- Cremona, 31 dicembre: Marcia per la Pace –
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Segreteria: Acli Cremona tel. 0372 26663
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I MUSICISTI
AKSAK Project si sostanzia sull'esperienza estremamente eterogenea e variegata (musica popolare, world music, classica e jazz), di musicisti che, nel pieno della loro maturità artistica, hanno scoperto di essere animati dalla comune passione per il Mediterraneo, la sua storia, le sue culture, nonché per la ricerca e la sperimentazione in ambiti musicali tanto desueti quanto lontani da certa diffusa omologazione e sono:
MASSIMO FERVARI
oud, lauto, santur, gadulka, tambora
ACHILLE MEAZZI
chitarre, guitarron, kalimba
NICOLA MANTOVANI
sax soprano, sax tenore
NICO CATACCHIO
contrabbasso
PIPPO "ARK" D'AMBROSIO
percussioni
MASSIMO FERVARI (Cremona 1962) e ACHILLE MEAZZI (Cremona 1960), entrambi polistrumentisti, nel 1976 danno vita al "Cordigliera Ensemble", complesso vocale e strumentale impegnato nella ricerca di un'identità espressiva che, da una parte attingesse alla migliore tradizione popolare (avendo come riferimento principale le culture della MesoAmerica), seppur reinterpretata, e dall'altra si caratterizzasse, in un ottica "militante", per la trattazione di tematiche sociali di ampio respiro (diritti umani, autodeterminazione dei popoli, pace, etc.). Firmano insieme le musiche ed i testi pubblicati dal "Cordigliera Ensemble" nell'album "METEORE" (autoproduzione 1987), peraltro ben accolto dalla critica (Ezio Guaitamacchi per "Hi-Folks", Alfredo Somoza per Radio Popolare, Eduardo Carrasco Pirard, direttore artistico del "Quilapayun"). Compongono commissionate dal musicologo brasiliano Martinho Lutero Galati De Oliveira per lo spettacolo "Memorias del Sol" (basato su testi di Eduardo Galeano e promosso dalla Lega Internazionale per i Diritti dei Popoli per il 500¡ della conquista), "Trilogia del Fuoco" una trilogia di musiche per balletto (rappresentato, tra l'altro, al "Teatro Parenti" ed al "Ciak" di Milano). Collaborano con il celeberrimo complesso cileno "Quilapayun", con il quale si sono esibiti in diversi concerti nel nord Italia, e con il percussionista brasiliano Luis Agudo.Dal 1987 al 1993 con il "Cordigliera Ensemble" rappresentano, in successione temporale, la "Misa Criolla" del compositore argentino Ariel Ramirez e la cantata popolare del cileno Luis Advis "Santa Maria De Iquique" (rappresentata anche al Teatro dell'Università Pontificia di Roma).Nel 1995 scrivono ed interpretano (con l'apporto dell'amico musicologo-violoncellista Antonio Moccia) le musiche originali per la "piece" teatrale di Joe Orton "The Loot" per la regia di Gianni Tedolfi. L'anno seguente compogono, per le coreografie originali del brasiliano Eugenio De Mello (ballerino-coreografo-docente di danza contemporanea), "Partitura D'Acqua" nell'ambito di un progetto mirato a favore della solidarietˆ e dell'intercultura promosso da A.R.C.I. Nuova Associazione di Cremona e rappresentato al Teatro "Galileo Galilei" di Romanengo (opera documentata in CD e video amatoriali).La nuova traiettoria artistica intrapresa nel 1996, èquella che ha condotto al concepimento del Progetto "Transmediterraneo" di AKSAK PROJECT confluito Nel CD "NAMAR" (produzione d'essai a tiratura limitata, 1999), embrione dal quale si è poi sviluppata, attraverso la profiqua collaborazione con altri artisti, l'estensione modulare del progetto divenuto "Ethno Quartet".
NICO CATACCHIO (Bari 1964) si dedica per anni allo studio della chitarra prima di passare al Contrabbasso.Ha seguito i seminari estivi di "Siena Jazz" sotto la guida di Furio Di Castri e Bruno Tommaso e i "Corsi di Perfezionamento Musicale" di Siena nel '91 e '92 durante i quali ha conseguito una borsa di studio. Ha inoltre seguito altri seminari in Italia e in Francia con: Gary Peacock, Palle Danielsson, Attilio Zanchi, John Taylor, Paul Bley, Enrico Pieranunzi, Franco D'Andrea.Ha vinto i concorsi di Barletta (BA) nel '93 e di Ceglie Messapico (BR) nel '94 per la categoria Musica Jazz. Attività e collaborazioni: ha fatto parte dell'orchestra "Utopia" di Matera diretta da Bruno Tommaso con la quale ha partecipato ai festivals "Europa Jazz Festival"(Noci '93), "Time In Jazz" (Berchidda '94), "Rumori Mediterranei"(Roccella Jonica '94).Dirige un proprio gruppo "Awaited Sound" con il quale ha pubblicato un CD al quale ha partecipato il trombettista Paolo Fresu in qualitˆ di ospite.Ha svolto un'intensa attivitˆ didattica presso "Il Pentagramma" di Bari, "L'Istituto Superiore di Musica" di Brindisi, l'Associazione "Amici della Musica" di Ceglie Messapico (BR), la scuola di musica "PONTESOUND" di Cremona.Ha suonato tra gli altri con: Paolo Fresu, Bob Mover, Antonello Salis, Roberto Ottaviano, Gianluigi Trovesi, Pino Minafra, Evan Parker, Eugenio Colombo, Marco Sannini, Paolo Damiani, Tini Traccanna, Guanni Cazzola.Discografia: 1995 "Awaited Sound", "GRIDO"(Promojazz) con Paolo Fresu, Nico Morelli, Felice Mezzina, Pippo D'Ambrosio; 1993 Orchestra "Utopia", "NUX ERAT" (CMC) con Evan Parker, Gianluigi Trovesi, Pino Minafra; 1995 Dino Plasmati Trio, "PECCATO ORIGINALE" (ACM) con Dino Plasmati, Fabio Accardi, Francesco Marini; 1996 Orchestra "Utopia" + Paolo Fresu Sextet: "SEI PER TRENTA" (Onyx Rec.); 1996 Enzo Lanzo: "RONDONELLA" (Leo Rec.) con Antonello Salis, Gianni Lenoco, Vittorino Curci, Felice Mezzina.Nel 1999 abbraccia il Progetto AKSAK diventando uno degli artefici dell'ensemble "Ethno Quartet".
NICOLA MANTOVANI (Cremona 1961) 5 anni di chitarra classica presso la Scuola "U. Sterzati" di Cremona.Dal 1986 al 1988 frequenta corsi avanzati di chitarra Jazz con Sandro Gibellini e Vincenzo Mingiardi intraprendendo contestualmente lo studio del sax con il M° Giulio Visibelli .Partecipa ai "Seminari Senesi" di musica Jazz e approfondisce la tecnica del sax con il M° Mauro Slaviero. Presso la S.P.M. dell'A.R.C.I. di Cremona frequenta un corso di compsizione e arrangiamento tenuto dal M° Fabio Jagger e di improvvisazione Jazz con il M° Claudio Bolli. Dal 1985 è integrante della Big Band "The Swingers" fondata e per lungo tempo diretta dal compianto M° Nino Donzelli, con la quale ha pubblicato, nel 1993, il CD "Nino" (in omaggio al maestro prematuramente scomparso). Nella prima metà deli anni '90 condivide l'esperienza "Blues" dell'ensemble "Quanah Parker" e nel frattempo partecipa a diverse incisioni discografiche di altrettanti artisti cremonesi.Nel 1999, sedotto dalle sonorità etniche del progetto "Transmediterraneo" di AKSAK PROJECT, è approdato all'esperienza di "Ethno Quartet" diventandone presto uno dei suoi punti cardine. Attualmente continua gli studi di pianoforte complementare con il jazzista Roberto Cipelli e frequenta le master class di improvvisazione tenute dal sassofonista Tino Tracanna.
PIPPO “ARK” D’AMBROSIO (batterista, percussionista, compositore)
Pippo DíAmbrosio Ë nato a Bari nel 1965, e dopo diversi trascorsi con la musica rock e reggae , inizia a studiare la batteria nellí86 presso la scuola Il Pentagramma a Bari e poi presso i corsi di Siena Jazz sino al í92, studiando con Roberto Gatto, Ettore Fioravanti, frequentando i corsi anche con S. Battaglia, P. Fresu, F. DíAndrea, G. Trovesi, conseguendo una borsa di studio.
Segue i seminari di “Mister Jazz” a Ravenna con Marvin “Smitty” Smith, Peter Erskine, Trilok Gurtu, e poi con Vinnie Colaiuta e Terry Bozzio. Nel ’93, a New York, frequenta la scuola “Drummers Collective”, studiando con Duduka da Fonseca, Kim Planfield, Ricky Sebastian, Pete Zieldman, Gene Jackson, conseguendo il “Ten Week Certificate Program”.
Dal ’93 al ’97 frequenta il conservatorio N. Piccinni di Bari con il M° B. Forestieri, dedicandosi anche allo studio delle tabla con il M° G. Destino e il M° Shyam Kumar Mishra.
Si dedica, in seguito, allo studio dei tamburi a cornice di più proveninze con Pierangelo Colucci per poi approfondire gli studi come autodidatta; oltre alla batteria utilizza quindi un vastissimo set percussivo (tabla, udu, frame drums, riq, kanjira, tamburi ad acqua, darabukka, gong,harmonium, tampura, ecc.).
Collabora in diversi progetti musicali, dal jazz alla fusion, dalla word music a quella antica e contemporanea avendo un ruolo anche come compositore. Ha suonato con Mal Waldrom, Paolo Fresu, John Surman, Antonello Salis, Eugenio Colombo, Paolino Dalla Porta, Roberto Ottaviano, Maria Pia De Vito, Gerardo Cardinale, Shyam Kumar Mishra, Marco Sannini, Nico Stufano, Paolo Giaro, Rootsman, collabora anche col quartetto vocale “Faraualla”, Gruppo Terrae, Ensemble Calixtinus e i Radiodervish, Rosapaeda.
Ha un’attività didattica intensa presso la scuola di musica ‘il Pentagramma’, e svolge anche seminari di batteria e percussioni.
Conduce a suo nome i “Tejas” , un quintetto di Indo-Jazz; è leader di un progetto musicale che si basa sulla ricerca dello spirito (ARK). E’ endorsen MAPEX e UFIP.
Discografia: Awaited Sound : “ Grido ” – Promojazz, ‘ 95 - Tempo 5: “ The way I had ” – Right Tempo, ‘ 95 - Finisterrrae: “ Finisterrae ” – Equipe, ‘ 98 - Radiodervish: “ Lingua contro lingua ” – Dischi del Mulo ( Poliygram), ‘ 98 - Ensemble Terrae: “ La favola di Bellafronte e altre storie ” – Music Worx, ‘ 99 - Faraualla: “ Faraualla ” – Amiata Record, ‘ 99
Collaborazioni: Vito Di Modugno: “ Meriggio ” – Promojazz, ’95 - Terrae : “ Canti e disincanti ” – Harmony Music, ‘97 - Paolo Achenza: “ Ombre ” – Schema, ‘97 - Street Jazz Unite: “ Seein’ the light ” – Schema, ‘97 - Nicola Conte: “Jet Sound” – Schema, 2000 - Laraaji: “My orangeness” – Vel Net, 2001
P R O G E T T O " A K S A K "
"AKSAK", così, in turco, viene definito un ritmo asimmetrico (5/8, 7/8, 9/8, 11/8, ecc.), altrimenti detto "tempo zoppo" ovvero "ritmo bulgaro" come amava definirlo il compositore/ricercatore Bèla Bartòk. Applicato ad un progetto musicale, ma non soltanto, quel termine assume il significato di un laboratorio sperimentale che, nato nella primavera del 1996, si è dato come finalità quella di intraprendere un viaggio immaginario attraverso le culture ed i popoli del Mediterraneo alla ricerca dei punti di incontro tra due "mediterraneità" che, nel corso dei secoli, si sono spesso reciprocamente contaminate: l'Oriente e l'Occidente. Scenario del viaggio è l'acqua instabile e perenne del Mediterraneo, che divide e raccorda al contempo le terre relative come se fosse un grande, ipotetico ponte ideale che, da sempre, ha consentito la trasmigrazione di popoli e l'osmosi tra culture, che possiede una propria memoria della musica, fatta di tante musiche che muovono e si diffondono dall'Oriente Medio all'Occidente Estremo, dove la nobile chitarra incontra di nuovo il suo antenato liuto, non meno ricco di storia e tradizione, e le lingue differenti del ritmo e dell'armonia si scrutano e si imparano a vicenda dando origine al alchimie tanto improbabili, quanto necessarie. E' proprio intorno alle alchimia delle musiche e degli stilemi che il lavoro di ricerca, più squisitamente musicale, ha focalizzato il proprio intervento che si è articolato su tre livelli principali:
IL RITMO, mediante la riconversione di ritmiche asimmetriche e/o pluricomposte di derivazione popolare, contestualizzate, ovvero, ibridate con ambiti più contemporanei riconducibili a "citazioni" di respiro minimalista.
LA MELODIA, trattata cercando di rivelare, pur nell'ambito di un impalcato di derivazione occidentale, modi o "maqam" di chiaro sapore mediorientale.
GLI STRUMENTI, che nei secoli hanno percorso le vie del Mediterraneo e delle terre relative, incontrando trasformazioni ed evoluzioni grazie alla genialità dei popoli che, via, via li hanno fatti propri, sono stati oggetto di una selezione mirata e puntuale che consentisse la migliore trasposizione musicale, possibile, della poetica del progetto.
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