15 Settembre, 2002
Riforme istituzionali: dopo l'intervento di Ciampi
Angius: meglio rafforzare i poteri del premier
2 Gennaio 2003
Angius: meglio rafforzare i poteri del premier
Gavino Angius, capogruppo dei senatori Ds, non ha dubbi: il messaggio di fine anno «segna un passaggio importante del mandato di Ciampi al Quirinale», perché «è stato l’intervento più intenso e più politico della sua presidenza».
Il capo dello Stato «ha affrontato i grandi problemi del Paese, dalla "inaccettabile" disuguaglianza che divide le regioni del Sud da quelle del Nord al "federalismo solidale", alla "necessità di buon governo", all’unità nazionale come "principio intangibile", alla stabilizzazione di una vera democrazia dell’alternanza.
Ciampi ha indicato il percorso delle riforme di cui l’Italia ha bisogno ancorandole alla Costituzione e a valori universalmente riconosciuti dalla comunità nazionale». Il 21 e il 22 gennaio il Senato dedicherà due giorni di dibattito alle riforme istituzionali.
Ritiene possibile un tavolo maggioranza-opposizione?
«Ogni volta che sento parlare di tavoli istituzionali mi viene l’orticaria. Non ci saranno tavoli segreti, perché non ci si deve spartire nulla. E chi allude a possibili inciuci ogni volta che si riapre il discorso sulle riforme mostra un inaccettabile dileggio del Parlamento. In Senato sta per aprirsi un libero e democratico confronto sulle riforme di cui il Paese ha bisogno».
E l’opposizione che cosa farà?
«Faremo le nostre proposte alla luce del sole. La vera subalternità sarebbe quella di nascondersi, di sottrarsi al confronto. Ma questo - almeno per ciò che ci riguarda - non avverrà, perché non appartiene alla cultura politica della sinistra. L’Ulivo metterà a punto un suo progetto forte e credibile. Anche perché, in caso contrario, si aprirebbe la strada a quanti, nella Casa delle Libertà, pensano di poter approvare le riforme che convengono a colpi di maggioranza».
Ma, quando si passa al concreto, l’Ulivo si divide.
«L’Ulivo un suo progetto ce l’ha. E’ il programma con cui vincemmo le elezioni del ’96. Lì si parlava chiaramente della forma di governo e della necessità di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio. La via indicata era quella del premierato».
Berlusconi sembra preferire il semipresidenzialismo alla francese.
«Dopo che la vera opzione di Berlusconi, il presidenzialismo, è stata già sconfitta nella sua stessa maggioranza. Ci sono proposte della CdL sul premierato o sul cancellierato alla tedesca. E non è finita. Perché, se andiamo a guardare alle posizioni dei partiti, scopriamo che la stragrande maggioranza del Parlamento è favorevole al mantenimento di una istituzione di garanzia per tutti come la presidenza della Repubblica. Credo che il discorso di Ciampi abbia rafforzato questa posizione. Perché è stata la riprova che in questo Paese solo il Quirinale è in grado di rappresentare quell’autorità politica e morale di cui l’Italia ha bisogno».
da www.dsonline.it
 
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