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15 Settembre, 2002
Manifestazione dell’Ulivo: Conflitto d'interessi, la legge Frattini non risolve il problema
13-05-2001 Berlusconi disse: "Risolverò il conflitto di interessi entro 100 giorni" Ne sono già passati 606 !

Manifestazione dell’Ulivo

Conflitto d'interessi, la legge Frattini non risolve il problema

Se le legge Frattini sul conflitto di interessi “non dovesse cambiare, io, per la prima volta, mi sentirei di dire che una simile legge non dovrebbe essere promulgata dal capo dello Stato, perché non ricorrono i requisiti costituzionali”. È la dura presa di posizione di Francesco Rutelli nel suo intervento al convegno dell’Ulivo sul tema.
Per il presidente della Margherita una legge seria che risolva il problema del conflitto di interessi deve essere inserita “tra le riforme da discutere” dalla maggioranza e dall’opposizione. I cronisti hanno domandato a Rutelli se condividesse l’opinione di Fassino secondo il quale la legge sul conflitto di interessi non è una pregiudiziale al dialogo: “Se il capo del governo ha un’assicurazione noi ci domandiamo se sia giusto, e io non credo che lo sia. Voglio dire – ha risposto Rutelli – che televisioni, assicurazioni e altri interessi privati devono essere separati da chi ha la responsabilità dell’interesse di tutti. Ora la legge Frattini non risolve questi problemi, anzi li mantiene. Ecco perché noi abbiamo detto: parliamo di riforme, avanziamo le nostre idee e le nostre proposte e tra queste è fondamentale risolvere per davvero questo conflitto di interessi che c’è solo in Italia e che danneggia, fa male al buon funzionamento e alla trasparenza dell’istituzioni”.
Poi, sul palco del cinema Capranichetta, sede del convegno, ha lanciato un messaggio alla CdL: “Il governo e la maggioranza dimostrino una disponibilità a cambiare radicalmente la legge Frattini sul conflitto di interessi: sarà l’occasione per verificare questa disponibilità a cambiare la scena politico-istituzionale del paese”. E ha comunque ripetuto che nel documento dell’Ulivo sulle riforme istituzionali la questione del conflitto di interessi “non è pregiudiziale a questo o a quell’altro passaggio”.
“Noi – ha detto – abbiamo solo detto che se governo e maggioranza intendono porre il tema delle riforme occorre farlo parlando anche di grandi questioni come appunto il conflitto di interessi e il pluralismo dell’informazione. Ci sono almeno cinque nostri emendamenti alla legge Frattini con i quali questo provvedimento può diventare accettabile, ancorché la nostra proposta resti diversa. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per cambiare il testo Frattini quando arriverà alla Camera, ma il centrodestra non deve blindare la discussione con un prendere o lasciare”.
Ma nel caso in cui la legge Frattini non dovesse cambiare il presidente della Margherita ritiene, per la prima volta, che allora il capo dello Stato non dovrebbe promulgarla, perché non ricorrono i requisiti costituzionali.
“Vedremo se la maggioranza entrerà alla Camera con l’autoblindo, oppure se un vento di ragionevolezza soffierà a Montecitorio”. A questo proposito il presidente della Margherita ha invitato Frattini a “fare il suo mestiere: faccia il ministro degli Esteri, di cui avevamo tanto bisogno, e lasci che ad occuparsi del conflitto di interessi sia, più che il governo, le Camere”.
Rutelli è tornato poi sul documento dell’Ulivo: “Abbiamo posto la nostra agenda con grande chiarezza”, ponendo come “priorità”, due questioni, “anche alla luce del messaggio di Ciampi alle Camere, che riguarda proprio il tema del pluralismo dell’informazione”, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale su Mediaset, alla luce dell’ipotesi che i condoni “possano portare alle aziende del presidente del consiglio notevoli benefici”.
E “non è affatto vero”, come ha affermato da Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno, che il tema del conflitto di interessi “sia considerato un problema solo da una infima parte degli italiani. Se chiedi a qualunque cittadino – ha osservato Rutelli – ti risponde che è ovvio che bisogna separare il ruolo di chi guida il governo da quello di chi è proprietario di assicurazioni, banche, imprese edilizie e di formidabili strumenti di comunicazione di massa, per di più utilizzati grazie a concessioni governative”.
In tale contesto Rutelli ha citato il provvedimento sul conflitto di interessi proposto dal centrosinistra alla fine della scorsa legislatura: “A proposito di leggi approvate a maggioranza, ricordo che la maggioranza di allora non ha voluto forzare la mano, non ha voluto approvare un testo contro il quale la minoranza aveva presentato centinaia di emendamenti”.
Per il coordinatore dell’Ulivo “la partita non è chiusa, almeno non per noi. La legge Frattini non ha risolto il problema, anzi l’ha peggiorato. È dunque è una bufala dire che basta approvare il testo anche alla Camera per risolvere il problema”.

 


       



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