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15 Settembre, 2002
La città delle donne. Alice o della città immaginata
Cremona - Incontri, laboratori mostre e spettacoli - 28 Marzo - 10 Giugno 2007

"Città è tutto ciò che ha un tetto.
E col tetto una porta."
Maria Zambrano

Con questa edizione si conclude il progetto La città delle donne, che ha accompagnato con grazia le primavere degli ultimi tre anni, invitando a riflettere sul tema della città come primo vero scenario della storia e come palcoscenico dell'azione politica.

Tre "le città nella città" che sono state individuate: la città abitata, la città condivisa e quest'ultima la città immaginata, ad ognuna delle quali è stato dedicato un percorso annuale, connotato da una figura femminile, mitologica o letteraria, in grado di evocarne i contenuti. Nella città abitata, Penelope, capace di trasformare la sua segregazione in autentico abitare, nel quale ritagliare per sé, disfando di notte ciò ha tessuto di giorno, un luogo e un tempo imprevisti e impenetrabili, e diventare così emblema della capacità femminile di ridisegnare e ripensare i luoghi e gli spazi assegnati alle donne. Nella città condivisa, Antigone, con il suo gesto sovversivo, costringe la città a pensare alle proprie origini, alle fondamenta ideali su cui si è eretta: giustizia, pietà, coraggio e amore sono i valori a cui richiama la comunità, pagando con il sacrificio la sua ribellione. Nella città immaginata, progetto di questo ultimo anno, Alice, ci accompagnerà nell'avventura del desiderio e dell'immaginazione, dove la città diverrà lo spazio su cui proiettare i propri sogni.

Sono lieta di concludere questo ciclo proprio con l'immaginazione, come capacità di leggere, comprendere, sperimentare e dare forma ai desideri. Una conclusione che ha tutta l'aria di un nuovo rilancio...

Caterina Ruggeri

***

Alice o della città immaginata

Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.

Così Italo Calvino, nelle sue Città invisibili, induce Marco Polo a cercare le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città.

Sulle tracce dell'impegno affidato a Marco Polo, il progetto La città delle donne è il tentativo di individuare alcuni degli aspetti essenziali e identificativi della città, di ricercare i modi e le forme in cui le donne sono state portatrici di azioni capaci di ri-generare la fisionomia e la vita cittadina.

E quest'anno sarà Alice, bambina nel paese delle meraviglie, che aprirà il varco verso l'immaginazione, la creatività, il sogno, strumenti necessari per dare forma ai desideri che pervadono e animano non solo l'immagine, ma la vita stessa della città.

Il rapporto tra città e desiderio viene delineato attraverso l'azione generatrice e trasformatrice dell'immaginazione: immaginare città, immaginare nuovi mondi abitabili da uomini e donne, è il tentativo del desiderio di rendere vivo e concreto un altrove nell'esistente. E' il tema dell'utopia, che introduce nella limitatezza delle nostre scelte lo scarto d'assoluto di un mondo pensato secondo altri valori e altri rapporti. Nell'utopia affiorano possibilità non ancora realizzate dalla realtà, che restano però progetti: una città che non potrà essere fondata da noi, ma dovrà fondare se stessa dentro di noi, nella nostra capacità di immaginarla e pensarla fino in fondo, una città che pretende di abitare noi, non di essere abitata...

Ecco allora il sogno di Alice. Dal desiderio di raggiungere un giardino meraviglioso intravisto da una fessura, Alice immagina un mondo altro, una città dove la magia si annida nel quotidiano ed è in grado di trasformare il banale in qualcosa di straordinario. È il desiderio a spingere Alice a continue metamorfosi, lotte contro il tempo, ardite invenzioni linguistiche, è la sua forza immaginativa a creare il paese delle meraviglie. È delle città come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. E le città immaginate sono proprio come i sogni, costruite di desideri e di paure.

Le città, allora, costituiscono un organismo complesso, un sistema di elementi combinati non solo attraverso i disegni e i desideri di chi nei secoli le ha abitate, ma anche attraverso le angosce, le paure, gli aspetti ambigui dell'animo umano. Non c'è paese delle meraviglie senza una Regina di Cuori...

Da questo ricco, a volte ambiguo, volto del desiderio nascono molteplici direttrici di senso che sostanziano il percorso teorico e progettuale che abbiamo individuato. Desiderio come spinta, motore di trasformazione e di azione positiva e incisiva, ovvero creatività e immaginazione, capaci di dare forma non solo a elementi concreti costitutivi della città, modificandone l'aspetto fisico, ma anche a nuovi modi di stare e vivere insieme. Non solo l'arte e la sua capacità di trasfigurare l'esistente, ma anche la politica come possibilità di reinventare, a volte, gli invisibili ordini di una convivenza possibile.

Desiderio come mondo di sentimenti, sogni, aspettative, visioni che lega ogni abitante, ospite, migrante, visitatore passeggero alla città. Ma anche sentimenti e sogni che legano gli abitanti gli uni agli altri in quel tessuto fondamentale della città che è la vita fatta di relazioni e di scambi.

Immaginare città, dunque, e dare forma, trasformare sogni, aspettative, desideri in realtà: questa la traccia su cui si snoderà il percorso di incontri.

Tuttavia non abbiamo voluto trascurare l'aspetto buio, oscuro del desiderio: quando la tensione diviene smania e l'aspirazione all'appagamento immediato del bisogno trasforma il desiderio in "godimento". Ecco il tema del consumo e del denaro come "oggetto del desiderio", tema che pervade non solo l'aspetto fisico delle nostre città, ma la vita stessa, le relazioni. A questo proposito, dando seguito alla felice esperienza dello scorso anno, abbiamo predisposto un percorso didattico per gli studenti delle scuole superiori in collaborazione con Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le ma.e sul tema del consumo (e consumismo) di cose, relazioni, tempi e spazi. Si tratta di laboratori svolti nelle classi e di un breve ciclo di incontri aperto anche alla cittadinanza sull'uso responsabile del denaro, sulla consapevolezza delle implicazioni culturali e simboliche legate al consumare e sull'attivazione di strumenti critici nelle scelte... Con l'aiuto dello Studio Caliendo Fieschi LABIRINTI INTERSENSORIALI, si tenterà di ricostruire a ogni incontro l'atmosfera e l'esperienza viva del sogno di Alice, attraverso installazioni, allestimenti, performance...

Infine non poteva mancare il linguaggio dell'arte, affidato quest'anno allo sguardo e al segno raffinato di Betty Danon, che trova proprio in Alice una delle protagoniste del suo lavoro: Arte come vita, vita come arte è il titolo della mostra antologica che si svolgerà nella Galleria Daniela Rallo.

Nel tentativo di avvicinare temi così delicati e ricchi di suggestioni, siamo state costrette a scelte qualche volta radicali, ma sempre alla ricerca di chi o di ciò che sapesse colpire la nostra sensibilità e sollecitare la nostra curiosità. Se vuoi sapere quanto buio hai intorno, devi aguzzare lo sguardo sulle fioche luci lontane. Solo lo sguardo che sa immaginare davvero e si riflette in progetti etici ed estetici alternativi riesce a riconoscere, criticare e forse modificare la realtà.

Silvia Camisaschi, Elena Cappellini, Anna Lazzarini

METAMORFOSI

"Come stavo bene a casa mia!" pensava la povera bambina. "Là non si diventava ad ogni momento grandi o piccoli. E neanche ci sono topi o conigli che vengono a darvi ordini, come se fosse una cosa naturale. Non avrei dovuto seguire il Coniglio nella tana... Eppure... eppure... in fondo questo genere di vita è abbastanza curioso. Vorrei sapere cosa potrà succedermi ancora!"
L. Carroll

Ciascun incontro della rassegna sarà preceduto da un momento in cui, di volta in volta, attraverso installazioni, performance e allestimenti si cercherà di riflettere sul tema della METAMORFOSI, a partire dalle suggestioni offerte da Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.

Metamorfosi e trasformazioni in rapporto alla città e soprattutto alla relazione che si intrattiene con essa, facendo emergere tutto il carico di emozioni, sensazioni, ricordi, desideri e aspettative che riguardano i luoghi in cui si vive.

Due gli aspetti più significativi: TRASFORMAZIONE come variazioni e alterazioni della percezione, attraverso esperienze in cui la sensorialità diventa materia mobile, effimera, che si consuma. E TRASFORMAZIONE come scorrere del tempo sulle cose: l'architettura come materia vivente, l'accettazione della patina del tempo, polvere, ruggine...

Le modalità espressive saranno rivolte a sorprendere, invitare all'inaspettato, stimolare momenti interattivi con atteggiamento ironico e ludico, sollecitando i sensi e le percezioni del visitatore.

Studio caliendo fieschi LABIRINTI INTERSENSORIALI

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incontro
mercoledì 28 marzo
Teatro Monteverdi - via Dante, 149

METAMORFOSI ATTO I

dalle ore 20.30
ALICE CADENDO IN UN POZZO..
. "Quando leggevo le storie delle fate pensavo che cose di questo genere non potessero accadere mai e adesso invece mi ci trovo proprio in mezzo! Bisognerebbe scriverla, la mia storia! Bisognerebbe proprio!"
L. Carroll

dalle ore 21.00
LA MERAVIGLIA IN VERSI
Vivian Lamarque,
poetessa
Alla luna II
Disabitata la luna?
Ma è lei il suo bianco abitante.
Condomina e casa
abitante e abitata
inquilina pallida
finestrella e affacciata.

spettacolo
domenica 15 aprile
Teatro Monteverdi - via Dante, 149

METAMORFOSI ATTO II

dalle ore 20.30
UN TÈ IN GIARDINO
...Vide il più bel giardino che si possa immaginare,
le venne voglia di uscire e passeggiare
fra quelle aiuole fiorite...
L. Carroll

dalle ore 21.00
DELLA CITTÀ E IL CIELO
Letture dell'Utopia da Le Città Invisibili di Italo Calvino
Veronica Cruciani, voce recitante
Riccardo Veno, musiche originali dal vivo
- Che senso ha il vostro costruire?- domanda.
- Qual è il fine di una città in costruzione se non una città?
Dov'è il piano che seguite, il progetto?
Te lo mostreremo appena terminata la giornata;
ora non possiamo interrompere, - rispondono.
Il lavoro cessa al tramonto.
Scende la notte sul cantiere. È una notte stellata.
- Ecco il progetto, - dicono.
I. Calvino, Le città invisibili

incontro
giovedì 10 maggio Teatro Monteverdi - via Dante, 149

METAMORFOSI ATTO III

dalle ore 20.30
LA REGINA DI CUORI
L'aceto inacidisce, la camomilla rende amari... e... lo zucchero d'orzo e le cose dello stesso tipo rendono i bambini amabili e gentili.
I grandi dovrebbero saperlo: non starebbero più a lesinarci i dolci.
L. Carroll

dalle ore 21.00
CITTÀ IN METAMORFOSI
Sandra Lischi, docente di Analisi del video presso l'Università di Pisa
Dalla meraviglia visiva scatenata dalla vita urbana (il ritmo e il movimento della modernità) e registrata dalle avanguardie cinematografiche dei primi del Novecento nelle loro sinfonie urbane, fino alla città-labirinto e alla città-incubo nelle elaborazioni dei videoartisti. Ma il confine non è così netto e la metropoli vive metamorfosi in suoni e in immagini in cui si mescolano inquietudine e sogno, utopia e denuncia sociale, ricerca formale e indagine sulle nuove sonorità urbane, fascinazione e paura. Cinema e video ci addestrano, nelle esperienze più creative e artistiche, a guardare e immaginare una città diversa, ad "abitare poeticamente il mondo", la casa di noi tutti. Attraverso una rapida panoramica fatta anche di esempi cinematografici e video (dai primi film a tema urbano fino alle città "danzate" dai coreografi e ricreate dai videoartisti) viene tracciata la piccola mappa audiovisiva di una città in costante metamorfosi: metamorfosi delle immagini e dei suoni ma anche del nostro sguardo e del nostro pensiero.

incontro
lunedì 21 maggio
Teatro Monteverdi - via Dante, 149

METAMORFOSI ATTO IV

dalle ore 17.30
CONTINUANDO A SOGNARE...
La sorella restò lì, seduta, a guardare il sole che tramontava. Poi appoggiò la testa sulla mano e pensò alla piccola Alice e alle sue meravigliose Avventure. Allora anche lei si abbandonò ad un sogno...
L. Carroll

dalle ore 18.00
IL GOVERNO DELLA CITTA': L'IMMAGINARIO IN AZIONE
Ilda Curti, Assessore alle Politiche di integrazione, alla Rigenerazione urbana e alla Qualità della vita del Comune di Torino
"Il territorio è un corpo biologico, vivente, fatto di donne, uomini, muri, marciapiedi, scheletri, hardware, reti infrastrutturali, spazi, ma anche sistema nervoso, anima, emozione, sentimento. E come tutti i corpi biologici, è bene affrontare la sua complessità con tutti gli strumenti della sua complessità, non vi sono gerarchie d'intervento." Ma cosa significa rigenerare un territorio? E come si esercita l'immaginazione in un'arte delicata e complessa come la politica?

MOSTRE E PROGETTI

Da una riflessione sul rapporto tra etica e desiderio, un percorso pensato per gli studenti delle scuole superiori

"Eh, no, cara!" disse la Duchessa. "Tutte le cose hanno una morale: basta saperla trovare."
L. Carroll

Per un uso responsabile del denaro.
Educazione alla sobrietà,
educazione ai consumi

Percorsi per le scuole superiori in collaborazione con Libera.Associazioni, nomi, numeri contro le mafie

Uno dei motori materiali e simbolici nella vita della città è il denaro. Strumento necessario per il vivere quotidiano, il denaro rappresenta oggi anche un vero e proprio oggetto del desiderio, fino a produrre quel senso di indigestione che le società del benessere portano con sé. Il denaro, da mezzo per produrre beni e soddisfare bisogni, diventa il "fine" in vista del quale si producono beni e si soddisfano bisogni. È noto infatti che produzione e consumo sono due aspetti di un medesimo processo circolare: non solo si producono merci per soddisfare bisogni, ma si producono anche bisogni per garantire la continuità della produzione delle merci che assicurano denaro.

Un rapporto scorretto tra desiderio e denaro veicola da un lato proiezioni identitarie e sociali fondate sul possesso, dall'altro un uso distorto che favorisce comportamenti illegali legati alla microcriminalità, che sconfinano nel disagio e nelle dipendenze. Con la consapevolezza che il campo nel quale ci si addentra è denso di implicazioni politiche e culturali anche raffinate, la proposta progettuale, tentando di innescare un percorso di coscienza critica su stili di vita e consumi, intende quindi lavorare sul concetto di responsabilità che ciascuno dovrebbe sviluppare non solo verso se stesso e gli altri, ma verso l'ambiente e la città in cui vive. In una parola, che consumare sia una scelta e non un obbligo, una libertà e non una coazione a ripetere.

Rinnovando la felice collaborazione iniziata lo scorso anno con Libera, abbiamo condiviso un percorso didattico articolato in:

LABORATORI
INCONTRI
VIGNETTE DI LEGALITA'

LABORATORI

Nei mesi da febbraio a maggio si svolgono in alcune classi delle scuole ITIS "Torriani", Liceo Artistico "Munari", ITC Pacle "Ghisleri" e IPS "Einaudi" i laboratori:

Educazione all'uso responsabile del denaro
Da città industriali a città industriose
Piccolo spazio... pubblicità

condotti da Davide Mattiello, Davide Raia e Diego Sarno di Casa Acmos, comunità torinese che accoglie adolescenti che vogliono "disintossicarsi" dal consumismo.

INCONTRI
Un breve ciclo di incontri per le scuole e la cittadinanza sul tema del rapporto tra città e desiderio come "godimento", come consumo di cose, tempo, relazioni, spazi.

incontro
sabato 14 aprile - ore 11.00
Sala Bonomelli, Centro Pastorale
Via S. Antonio del Fuoco n. 9

CONSUMO ERGO SUM
Davide Mattiello, referente di Libera Piemonte e presidente di Casa Acmos
Consumare per esistere ed essere riconosciuti: come il consumo plasma il desiderio. A partire dall'esperienza di Casa ACMOS, comunità di vita, di accoglienza e di sperimentazione, aperta da cinque anni proprio sui temi della riduzione e selezione dei consumi, della mediazione dei conflitti e del risparmio dei beni comuni fondamentali.

incontro
sabato 21 aprile - ore 11.00
Sala Bonomelli, Centro Pastorale
Via S. Antonio del Fuoco n. 9

LA PARTECIPAZIONE TRA DESIDERIO E PROGETTO
Michele Gagliardo, responsabile del Piano Giovani del Gruppo Abele
Non si è cittadini per il semplice fatto di essere nati in un determinato Paese e iscritti alla locale anagrafe: la cittadinanza è una condizione provvisoria non garantita per sempre, che si acquisisce nell'entrare a far parte della comunità in cui si vive.
"Cittadini non si nasce ma si diventa" attraverso il mettersi continuamente in gioco, responsabilmente.
L'impegno attivo per la cittadinanza è un percorso che produce senso di appartenenza, e insieme lavora all'allargamento dell'accesso ai diritti che il vivere in una comunità rende possibili. La partecipazione nasce, dunque, dal riconoscere l'essenza che ci accomuna come esseri umani, che ci tiene in relazione: è un'arte che si può imparare da ragazzi, quando la curiosità, il senso critico, la voglia di imparare e di cambiare producono forza e inquietudine. Cittadinanza attiva è esperienza di "libertà da..." e non di "libertà di...": significa sviluppare senso critico per vedere la complessità dei fenomeni, coglierne articolazioni e criticità; ma anche trovare strumenti e strategie per sciogliere i nodi che rendono faticoso l'accesso all'esperienza della propria dimensione attiva; pensare a un futuro possibile ma anche desiderabile, per il quale vale la pena vivere, progettare e impegnarsi.

incontro
sabato 5 maggio - ore 11.00
Sala Bonomelli, Centro Pastorale
Via S. Antonio del Fuoco, 9

DAL CONSUMO DELLE RISORSE ALLE ECOMAFIE: RIFLESSIONI A PARTIRE DAL RAPPORTO ECOMAFIA DI LEGAMBIENTE.
Enrico Fontana, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente L'intreccio tra organizzazioni mafiose e criminalità ambientale fa dell'Italia il territorio elettivo dell'ecomafia: l'illegalità pervade così il ciclo dei rifiuti e del cemento (cave, abusivismo, lottizzazioni e appalti), il traffico di specie protette e di opere d'arte da nord a sud del paese. La creazione di un vero e proprio sistema di "legalità organizzata" rappresenta l'unica risposta davvero efficace ai fenomeni mafiosi in generale e ancora di più a quelli delle ecomafie.

incontro
sabato 19 maggio - ore 11.00
Sala Bonomelli, Centro Pastorale
Via S. Antonio del Fuoco, 9

DAVVERO LA LEGALITA' CONVIENE!
Gian Carlo Caselli, Procuratore Generale di Torino
Lorenzo Frigerio, Ufficio di Presidenza di Libera
La questione morale non è, come si vuole far credere sempre più frequentemente, una pruderie di benpensanti: è una grande questione democratica, una grande questione istituzionale per la decisiva ragione che un sistema intriso di corruzione o di rapporti con la mafia è l'emblema del prevalere dell'interesse privato sull'interesse pubblico: qui sta il nodo di tutti i problemi del nostro Paese! È il trionfo degli egoismi, degli interessi particolari che schiacciano, che annullano molte volte l'interesse generale: è il degrado del senso morale, il trionfo, purtroppo, dell'Italia dei furbi. E la furbizia può fare da apripista obiettivamente all'Italia dell'illegalità, all'Italia delle mafie.
Gian Carlo Caselli

VIGNETTE DI LEGALITÀ
LABORATORIO DI VIGNETTE
La sinergia tra il linguaggio della vignetta e i temi della legalità condurrà i ragazzi del Liceo Artistico "Munari" alla creazione di immagini e storie sotto la guida di Margherita Allegri del Centro fumetto "Andrea Pazienza", che verranno esposte, a conclusione del percorso, insieme con la mostra Mafiacartoon: sguardi di fumettisti e disegnatori italiani sulla mafia, raccolti dall'Associazione Libera.

MOSTRA MAFIACARTOON
Mafiacartoon iniziò come una sfida, a Torino Comix 2005. Oggi è diventata un'avventura cui prendono parte disegnatori e vignettisti di tutto il mondo - dai più famosi a giovani con tanto talento e voglia di fare - rappresentanti di una società civile che si mobilita.
Mafiacartoon è una mostra che è diventata un percorso educativo - diretto a tutti ma, in particolare, ai giovani - di disegni, vignette e fumetti che mostrano le mafie e le conseguenze del sistema mafioso globale. Ma, soprattutto, è un percorso di antimafia, un percorso di speranza e di idee, per incoraggiarci tutti a seguire nuove strade di legalità e giustizia. A legare tutto questo c'è il sottile filo dell'ironia, che è il metodo migliore per far crollare i tabù.
L'ironia ti permette di affrontare in maniera diversa tematiche spinose e delicate, ed è un modo diretto di guardare in faccia la realtà, anche quando è molto dura. Ecco che, allora, un disegno o una vignetta diventa uno strumento che parla molto più efficacemente delle stesse parole. E una mostra sulla mafia può essere un segno di speranza che un mondo più giusto è possibile.
Il segreto della mafia è il silenzio. È arrivato il momento di infrangere questo tabù monolitico.
La mafia deve essere strappata dal silenzio che la protegge. La satira, da sempre, è il termometro della libertà di un paese. Oggi è il momento di usare questo strumento, dissacratorio per natura, per strappare dal buio e dal silenzio un tabù religiosamente conservato in rassegnata convivenza.

Mostra
MAFIACARTOON
28 Maggio - 3 Giugno
Sala degli Alabardieri, Palazzo comunale,
Piazza del Comune 8
dalle 10,00 alle 16,00

8-9-10 Giugno
Arena Giardino, Area Frazzi, viale Po,
in occasione della manifestazione Le città viste dal basso
a cura del collettivo artistico "I Perturbazione"
in collaborazione con Assessorato Politiche Giovanili

dal 12 maggio al 2 giugno 2007
Mostra
BETTY DANON Arte come vita, vita come arte
Galleria Daniela Rallo di Cremona
Orari: dal giovedì al sabato dalle ore 16,30 alle 20,00 e gli altri giorni su appuntamento
Inaugurazione il 12 maggio ore 18.30
Presentazione della mostra a cura di Mirella Bentivoglio

18 maggio ore 21.15
A.A.A. cercasi Alice
Lettura-performance di Daniela Coelli

Trent'anni di lavoro ininterrotto sul suono e sul segno nelle loro combinazioni grafiche, sonore, concettuali, visuali e giocose. Poeta visiva, artista concettuale, mail artista, Betty Danon ha tradotto in termini esistenziali la sua ricerca artistica, trasformandola in riflessione filosofica da una parte, e in pratica di vita dall'altra.

è una delle principali protagoniste del lavoro di Betty Danon: nasce nel 1976 quando, come l'eroina di Lewis Carroll, oltrepassa la porta senza porta e si ritrova nel Paese dell'Arcobaleno, Rainbowland, un immenso ponte-pentagramma di aria, acqua e luce che raccoglie i "suoni" di tutti.

Galleria Daniela Rallo arte e design,
piazza S. Abbondio 1- Cremona
Per informazioni e appuntamenti: cell. 335 8439682

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PROGETTO A CURA DI
Silvia Camisaschi, Elena Cappellini, Anna Lazzarini

PER INFORMAZIONI:
Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cremona

IN COLLABORAZIONE CON:
Libera. Associazioni, Nomi, Numeri contro le mafie
Assessorato Politiche Giovanili
Ufficio Sicurezza Urbana
C.I.S.Vol.
Centro Fumetto "Andrea Pazienza"

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