Il 2 maggio 2007 alle 21 all’Arci sarà presentato il
documentario-cortometraggio dedicato all’antico mestiere dei costruttori e di
gestori di giostre.
L’autore è János Tari, figura di rilievo dell’antropologia visiva europea,
già Premio Pitrè, direttore del laboratorio audiovisivo del Museo Etnografico
Nazionale di Budapest, in Italia per partecipare al Festival Eurorama di Trento.
Eurorama – che si svolge nell’ambito del 55° Trento Film Festival – raccoglie
le più significative produzioni presentate nei vari Festival del film
etnografico organizzati i quasi tutti i paesi dell’Europa.
La presentazione a Cremona del documentario di Tari non è casuale; è infatti
il cremonese Fabio Turchetti l’autore della musica che accompagna la chiusura di
grande effetto poetico di questo film che coniuga l’efficacia emotiva della
costruzione visiva al rigore filologico e antropologico della presentazione del
tema.
Un tema solo apparentemente marginale quello delle giostre da fiera e da luna
park con cavalli “a galoppo” attorno ad un’asta, sotto un tendone variopinto… Si
tratta invece di un settore di artigianato (industria, oggi) consolidato in
tutta Europa a partire dall’inizio del ‘800; l’evoluzione delle forme, dei
decori ci porta a fonti nella cosiddetta cultura “alta”; l’osservazione delle
tradizioni tramandate in famiglia e “rubate” tra le famiglie per essere poi
“trasportate” da paese a paese apre uno sguardo sulla diffusione di elementi
della “cultura popolare” che ogni territorio ama definire “propri”.
Un momento di incontro, dunque, con un aspetto della la cultura ungherese da
sempre frontiera d’Europa, incontro-confronto con un rappresentante della
ricerca antropologica, attento e sensibile ai “confini sconfinati” delle culture
“nazionali” – in Italia come in Ungheria, giovane membro dell’Unione – oggi
spesso piegate secondo fini, quando non apertamente xenofobi, quanto meno “di
chiusura”.
La serata si concluderà con un momento musicale offerto da Fabio Turchetti
con una band “d’occasione”.