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15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale dell’11 giugno 2007
Clima di tensione in aula dopo l’«intervento» di Adriano Bini (comitato antinceneritore); interrogazione dei verdi sul piano di emergenza della Tamoil

Comunicazione del Presidente del Consiglio, ai sensi dell’art. 15, comma 3°, del vigente regolamento del Consiglio Comunale, della variazione della composizione dei gruppi consiliari La Margherita e Gruppo Misto.

Il Presidente del Consiglio Comunale ha comunicato che la consigliera Maria Rosa Zanacchi ha lasciato il gruppo de La Margherita ed è confluita nel gruppo misto di cui rimane capogruppo il consigliere Luca Genesi. Quest’ultimo ha chiesto di poter fare una breve dichiarazione al riguardo e gli è stato concesso, nonostante strettamente previsto dal regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. Il nostro gruppo, ha dichiarato Genesi, darà un incondizionato e disinteressato appoggio al nostro Sindaco e alla nostra Giunta. Maria Rosa Zanacchi è intervenuta a sua volta dichiarando quanto segue: Cercherò di dare conto della mia decisione “sine ira ac studio”, senza usare toni polemici, ma con molta franchezza. Si tratta di una vicenda personale, quindi non pretende di rappresentare un paradigma da generalizzare, tuttavia ha motivazioni serie che vado a spiegare. Ritengo il mio approdo al gruppo misto transitorio e provvisorio, in attesa della nascita del Partito Democratico ed in attesa della costituzione del gruppo consiliare che assumerà lo stesso nome. Anche per questa provvisorietà non ho preteso di fare il capogruppo, riconoscendo a che c’era già una sorta di primogenitura. Se formalmente si dovrà denominare gruppo misto, sostanzialmente questo gruppo rappresenta l’avamposto di quello che presto sarà denominato gruppo consiliare del Partito democratico a cui il consigliere Genesi ed io aderiremo. D’intesa con il collega Genesi ribadisco che ci riteniamo entrambi tuttora esponenti della Margherita, e quindi non ci riteniamo né dissidenti della linea nazionale né transfughi. Quando mi sono candidata consigliere non ho promesso null’altro ai miei 125 elettori che di fare bene il consigliere comunale. A 18 mesi dal mio ingresso in Consiglio Comunale, trascorso un primo momento di entusiasmo e di soddisfazione, mi ha pervaso la consapevolezza che, che, pur scontando le difficoltà dell’attuale momento politico, non stavo mantenendo la promessa data. Mi sono resa conto che di fatto non appartenevo a nessun gruppo, chi avrebbe dovuto gestirlo, animarlo, coinvolgerlo, promuoverne l’attività era tutto preso a promuovere se stesso; ma forse non appartenevo a nessun partito, visto che in questi 18 mesi dal mio ingresso non c’è stata un’occasione di confronto tra gruppo dirigente e amministratori, un momento di costruzione insieme di una proposta, uno spazio dedicato all’aggiornamento e all’informazione, se non giornalistica. Dopo innumerevoli tentativi di cambiare le cose dal di dentro, ho ritenuto fosse necessario e improcrastinabile un gesto forte di testimonianza e di ribellione. Speriamo che serva a qualcosa. Il consigliere Giuseppe Ceraso ha dichiarato spontaneamente che quanto detto dalla collega Zanacchi non meritava risposta.

Interrogazione in data 7 maggio 2007 presentata dal consigliere comunale del gruppo consiliare Alleanza Nazionale Domenico Maschi in merito alla vendita di posti auto in Piazza Marconi (Testo dell’interrogazione: Considerato che il parcheggio di piazza Marconi rappresenta un’opera importantissima per la città di Cremona; considerato che l’atto aggiuntivo alla convenzione del 25 Marzo 2002 si stabilisce che vengano cedute a terzi 163 posti auto ad un prezzo di 28.000,00 euro cadauno; considerato che il Comune di Cremona ha istituito un bando per l’assegnazione di questi posti auto; considerando le indiscrezioni pubblicate dalla stampa locale che davano per interamente prenotati gli spazi a disposizione; si chiede di conoscere quante sono le richieste al bando di gara per l’assegnazione di un posto auto in piazza Marconi; di conoscere quanti sono i cremonesi che hanno versato l’acconto entro il 2 Maggio 2007).

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Lorenzo Saradini: La prima tornata di manifestazione di interesse si è rivelata meno proficua del previsto: ad oggi sono 58 i posti auto confermati. Molti grandi operatori, rispetto a quanto dichiarato inizialmente, hanno poi preferito prenotarne meno di un terzo del previsto. Altra sorpresa è che i posti auto non hanno interessato gli alberghi del centro, forse più interessati a future forme di affitto. La nostra Amministrazione si appresta ad emanare un secondo bando e questo consentirà di acquisire un posto auto anche a chi ha già un garage nella zona. In questo modo riteniamo di fare fronte ad un altro tipo di richiesta di altri residenti e così saturare la capacità di posti auto a disposizione. Molti cittadini sono ancora dell’idea di vedere crescere questa opera prima di agire. Noi abbiamo rispettato l’esatta proporzione economica. Non faremo fatica a chiedere a SABA di farsi carico di qualche posto, nel caso ne avanzi qualcuno. Non credo comunque che questa ipotesi si verificherà e sono tranquillo nonostante mi aspettassi qualcosa di più: paghiamo lo scotto della prudenza storica dei nostri concittadini e di un’azione di comunicazione poco chiara da parte del concessionario nella fase iniziale.

Il consigliere Domenico Maschi ha detto di prendere atto che i posti auto sino ad ora venduti sono molto inferiori e ha espresso un certo scetticismo sull’operazione, soprattutto nella prospettiva che debba essere il Comune ad acquisire poi i posti auto rimasti invenduti. Ha però auspicato che questo non accada.

Interrogazione presentata in data 22 maggio 2007 dal capogruppo del gruppo consiliare La Margherita Giuseppe Ceraso in ordine all’insostenibile situazione di degrado creatasi nel parco di via Navaroli (Testo dell’interrogazione: Signor Sindaco, questa interrogazione per rappresentazione a lei e all’intero Consiglio Comunale la situazione ormai insostenibile creatasi nel Parco di via Navaroli per la continua presenza di persone di altra nazionalità che occupano in quasi tutte le ore del giorno e della notte tutti gli spazi, a suo tempo realizzati e attrezzati principalmente per venire incontro alle esigenze di bambini e di persone anziane del quartiere. Personalmente mi sono impegnato per parecchi anni per la realizzazione di una necessaria pista ciclabile, per posizionare panchine anche doppie, per attrezzare con giochi per bambini, compresa una giostrina rendendo così l’intero parco tra i più frequentati di Cremona. Oggi purtroppo la giostrina viene scarsamente frequentata, tanto che si parla di una possibile prossima chiusura. Voglio precisare che non si tratta di non voler accettare questi immigrati che hanno anche loro la necessità di trovare momenti di incontro. Ma bisogna far capire loro che occupare, qualche volta con prepotenza, spazi faticosamente fatti realizzare per gli anziani e i bambini, bivaccando a tute le ore del giorno e della notte, buttando di qua e di là, lattine, bottiglie, e tutto quello che rende il parco impresentabile, non è un comportamento civile. Posso assicurare che questa interrogazione mi pone problemi di coscienza essendomi sempre battuto per la tolleranza e l’integrazione. Anche se in questo caso la mia critica non è rivolta verso gli immigrati in generale ma solo verso coloro che aldilà della loro nazionalità non sono rispettosi delle regole che stanno alla base di una pacifica convivenza. Cosa fare Signor Sindaco? È un problema serio e lo capisco, forse una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine? Sebbene c’è quasi sempre la presenza del vigile di quartiere, sicuramente non sufficiente: magari un cospicuo aumento di panchine verso via del Sale o dove si rende più necessario per venire incontro a tutte le esigenze? Perché non pensare anche ad una video sorveglianza per tenere sotto controllo costantemente l’area al fine di prevenire atti di vandalismo e altro? Certo una soluzione che risponda ai bisogni di tutti deve essere trovata).

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Caterina Ruggeri: Il parco “Iginio Sartori”, da alcuni anni, rappresenta una delle zone su cui si concentra l’attività controllo e presidio del territorio da parte della struttura dei vigili di quartiere. Tale attività è caratterizzata dalla presenza stabile di agenti, sia in servizio appiedato che con Ufficio Mobile negli orari di maggiore frequentazione da parte dell’utenza nonché da puntuali interventi dietro richiesta di cittadini. Accanto al monitoraggio della zona la polizia municipale ha svolto una discreta attività di ascolto delle problematiche dei cittadini che ha permesso in questi anni di registrare i fenomeni di cambiamento della zona attribuibili evidentemente alle profonde mutazioni sociali che stanno avvenendo nella nostra società. Si riportano nella tabella sottostante i dati relativi all’attività di sorveglianza svolta nel parco “Iginio Sartori” dalla Polizia Municipale nell’anno 2007.

ATTIVITÀ DELLA POLIZIA MUNICIPALE

DAL 1° GENNAIO 2007 AL 10 GIUGNO 2007

INTERVENTI COMPLESSIVI 71
INTERVENTI DI PREVENZIONE E PRESIDIO DEL PARCO (pattuglie appiedate ed ufficio mobile) 54
INTERVENTI SU RICHIESTA DI CITTADINI 17
NUMERO SANZIONI (sosta su pista ciclabile / conduzione cani) 25
SEGNALAZIONI AD UFFICI E SERVIZI per il ripristino/riparazione delle attrezzature e dei servizi (piccole buche nei viali pedonali del vialetto, ripristino recinzioni, interventi di pulizia, riparazione dei contenitori portarifiuti) 5
UN SOLO FATTO GRAVE (straniero ubriaco senza permesso di soggiorno-sanzione e fotosegnalamento in questura) 1
TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI SU RICHIESTA  
DANNEGGIAMENTO ALL’ARREDO URBANO 2
SOSTA SU PISTA CICLABILE 10
CANI SENZA GUINZAGLIO O MUSERUOLA 2
ANOMALIE, GUASTI 3

I dati sopraelencati, basso profilo di pericolosità sociale rappresentato dalla tipologia degli interventi sanzionatori (sosta abusiva sulla pista ciclabile, inosservanza delle norme sulla conduzione dei cani) ma soprattutto l’osservazione diretta degli agenti durante le accennate attività di presidio, evidenziano un quadro di normalità. La Polizia Municipale sin dall’anno 2005 sta monitorando lento ma costante cambiamento delle frequentazioni del parco laddove sono oggettivamente aumentate le frequentazioni da parte dei molti stranieri residenti nella zona tuttavia senza che ciò abbia influito (per i dati a disposizione della Polizia Municipale) negativamente sulla legalità della zona. Del resto si deve ammettere che la situazione è comune ad altre zone della città come piazza Roma, Foro Boario, parco Asia dove vengono normalmente osservate tendenze aggregative da parte di stranieri residenti. Il parco “Iginio Sartori”, soprattutto negli ultimi mesi, negli orari di massima frequentazione da parte di numerosi anziani e genitori con bambini, si caratterizza per la presenza di un gruppo di romeni adulti (di etnia Rom) che staziona sulle panchine ubicate nella zona dell’edicola. Ad oggi non si è avuta notizia che all’interno del gruppo vi siano elementi che si siano resi protagonisti di episodi di inciviltà in danno di altri cittadini o in danno del patrimonio pubblico tuttavia la Polizia Municipale e la Questura di Cremona stanno monitorando il fenomeno e mantenendo alto il livello di attenzione. L’Assessore ha sostenuto che esiste comunque un dialogo con i romeni presenti nella zona e che lì risiedono, invitato ad individuare anche altri luoghi di aggregazione, e che non vi è una situazione di emergenza, in quanto il controllo da parte della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine è massimo.

Il consigliere Giuseppe Ceraso ha replicato di essere intervenuto personalmente in zona per evitare bivacchi ed ha invitato l’Assessore Caterina Ruggeri ad andare a vedere di persona la situazione reale che si è determinata al parco “Iginio Sartori” e che non corrisponde a quanto sostenuto dall’Assessore.

Interrogazione presentata in data 23 maggio 2007 dal capogruppo del gruppo consiliare I Verdi Matteo Lodi in ordine ai tre incidenti avvenuti negli ultimi mesi al petrolchimico Tamoil - Piano di emergenza ai cittadini (Testo dell’interrogazione: Si sono verificati due versamenti sul piazzale e all’interno di sostanze altamente pericolose ed una esplosione; combustione di una nube di vapori di benzina con fuoriuscita di fumi e allarme diffusi; cittadini, anche di via Eridano, non hanno ricevuto opuscoli né informazioni; nemmeno alla Bissolati, Flora,… altre società; chiedo perché la campagna informativa non è stata completata e ampliata; se non può esistere un tavolo sicurezza tra: Comune – Azienda – Cittadini – Associazioni; se anche prima che finisca il petrolio non possiamo parlare di delocalizzazione).

Mentre il consigliere Matteo Lodi illustrava la sua interrogazione, sono entrati in aula alcuni esponenti del comitato spontaneo contro l’incaneritore che hanno srotolato due striscioni con le scritte “Basta con l’importazione di rifiuti” e “Chiudete l’inceneritore”. Si è così determinata una situazione di caos e confusione. Il Presidente del Consiglio Comunale Mauro Fanti ha pertanto invitato i dimostranti a riporre gli striscioni, ma poiché questi non hanno accolto l’invito, ha sospeso la seduta. In fondo all’aula si è creato un capannello animato di cittadini e consiglieri, con la presenza di agenti della Polizia Municipale e di agenti della Polizia di Stato, mentre il Sindaco si è recato dai dimostranti così da interloquire con loro ed ascoltare le loro ragioni. Dopo una fase di concitazione, durante la quale alcuni consiglieri di minoranza hanno manifestato forti perplessità su quanto avvenuto, si è ristabilito l’ordine in aula ed il Presidente del Consiglio ha potuto fare riprendere i lavori del Consiglio.

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Stefano Campagnolo: L’impianto Tamoil non è un petrolchimico, ma è una raffineria che produce elementi primari. Gli incidenti che si sono verificati sono stati tali per cui non si è dovuto attivare le procedure previste in caso di rischio rilevante. Sono stati distribuiti circa 1500 opuscoli inviati a tutti i capifamiglia entro la soglia di attenzione. E’ in corso la seconda parte della campagna informativa che comprende le attività produttive e le aziende. I rappresentanti delle società canottieri vengono convocati e loro consegnato il materiale: spetta quindi loro informare i propri iscritti. Non è vero che persone inserite nella soglia di attenzione non siano state inserite nella spedizione, come dimostra una verifica appositamente effettuata. Gli opuscoli rispondono a precisi requisiti di legge, inoltre vi è all’interno di ogni opuscolo vi è un volantino con immagini molto chiare che spiegano come comportarsi in caso di incidente rilevante. La delocalizzazione non può essere oggetto di interrogazione, ma di un dibattito politico a livello cittadino; personalmente quando un’azienda è fatta oggetto di cessione, la delocalizzazione non è certo l’argomento più urgente da affrontare. Esiste in ogni caso una relazione continua tra Amministrazione ed aziende, così come esiste la possibilità dei cittadini di colloquiare con l’Amministrazione.

Il consigliere Matteo Lodi ha replicato dicendo che si possa di fare di più di quanto si sta facendo, magari affiggendo manifesto all’interno delle società canottieri. Ha quindi chiesto di allargare il tavolo di confronto esistente, perché sia una tavolo di proposta.

Dopo questo punto. il Presidente Mauro Fanti ha ritenuto che il tempo dedicato alle interrogazioni fosse stato sufficiente, ed ha deciso di procedere all’esame degli oggetti, rinviando le interrogazioni, tra le quali quella presentata dall’esponente di Alleanza Nazionale Irene Nicoletta De Bona sui rapporti tra Amministrazione Comunale e Centro Sociale Dordoni.

Modifica ed adeguamento del regolamento per l’assegnazione delle borse di studio intitolate alla memorie di Sergio Maffezzoni.

Nel verbale di assegnazione delle borse di studio intitolate a Sergio Maffezzoni per il corrente anno scolastico 2006/2007 il Prof. Gianni Ferretti, Direttore della Sede di Cremona del Politecnico di Milano, ha chiesto, quando possibile, la modifica dell’articolo 3 del regolamento per permettere l’ammissione alla partecipazione secondo la media ponderata – somma delle votazioni in rapporto alla somma dei crediti conseguiti – anziché secondo la media aritmetica – somma delle votazioni in rapporto al numero degli esami conseguiti. Gli uffici, cogliendo l’occasione di modifica del regolamento, hanno provveduto ad una revisione complessiva togliendo quelle parti ormai superate ed apportando altre modifiche che rendono più fluida la gestione. Si è reso pertanto opportuno procedere alla modifica del regolamento apportando le revisioni e riformulazioni del caso. Le proposte determinano la riformulazione degli articoli 1, 3, 4 e 8 e la soppressione dell’articolo 11 del relativo regolamento. Le altre condizioni previste dal regolamento non subiscono variazioni.

L’oggetto è stato approvato all’unanimità.

Dopo l’approvazione i lavori del Consiglio Comunale sono stati interrotti da Adriano Bini, portavoce del comitato antinceneritore, che, facendo riferimento all’interrogazione rinviata, ha pronunciato frasi ingiuriose nei confronti di alcuni consiglieri della minoranza, in particolare della consigliera di Alleanza Nazionale Irene Nicoletta De Bona. Si è creata una situazione caotica, tale da spingere il Presidente a sospendere nuovamente la seduta e ad espellere dall’aula gli autori dell’aggressione verbale. Il Sindaco ha dichiarato la sua intenzione di querelare chi ha offeso i consiglieri comunali. La seduta è proceduta con difficoltà a causa di un clima di tensione che si è creato tra alcuni consiglieri di minoranza e altri di maggioranza, mentre la decisione del Presidente Fanti di proseguire i lavori è stata contestata da alcuni esponenti di Forza Italia.

Approvazione dello schema di convenzione da stipularsi tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per la gestione ed il potenziamento della Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani.

Il Consiglio Comunale ha approvato lo schema di convenzione da stipularsi tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per la gestione ed il potenziamento della “Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani” ed il Regolamento.

Tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona è stata stipulata una convenzione per la gestione ed il potenziamento della Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani con lo scopo di collegare i Comuni interessati attivando in ognuno di essi un Centro o Punto Informagiovani. La convenzione è venuta a scadenza naturale il 31 dicembre 2006. Finalità della Rete è offrire un più ampio ventaglio di risposte alle problematiche legate alla condizione giovanile ed in particolare a quelle connesse al passaggio alla vita adulta, alle scelte scolastiche ed all’inserimento nel mondo del lavoro, nonché di favorire la comunicazione tra giovani e realtà sociale. L’Agenzia Servizi Informagiovani del Comune di Cremona è il suo punto di riferimento e considerati i positivi risultati raggiunti e le richieste avanzate da Comuni del territorio cremonese è stata favorevolmente esaminata la possibilità di continuare a gestire e potenziare la Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani formalizzando una nuova convenzione. La Provincia di Cremona con lettera del 16 maggio 2007 ha trasmesso copia della propria deliberazione di Consiglio con la quale approva lo schema di convenzione tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per la gestione ed il potenziamento della Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani per gli anni 2007-2009. La convenzione avrà validità fino al 31 dicembre 2009. Per quanto attiene l’attuazione del testo convenzionale ed il versamento, da parte della Provincia di Cremona al Comune di Cremona, della una quota annua, garantita per un importo minimo di € 22.780,00.

L’oggetto è stato approvato. Non hanno partecipato al voto i consiglieri Ferdinando Quinzani e Salvatore Carlo Malvezzi di Forza Italia.

Il consigliere Ferdindo Quinzani (Forza Italia) ha presentato la richiesta di sospendere i lavori a seguito dei disordini verificatisi in aula: la situazione non è consona ad un corretto svolgimento dell’attività consiliare. Giuseppe Ceraso (La Margherita): è esagerata la richiesta presentata, visto che la calma è stata ristabilita. Pierluigi Rotelli (DS): sono turbato da quanto avvenuto, ma serve uno scatto di orgoglio e di passione e fare in modo che l’agenda dei lavori venga decisa dal Consiglio Comunale, comunque esistono le condizioni per proseguire, senza cedere ad intemperanze. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia): i fatti accaduti hanno turbato tutti, la richiesta è indispensabile per elaborare un documento in quanto vi sono esponenti della maggioranza hanno preso parte a questo tipo di manifestazione, atteggiamento che va stigmatizzato in quanto vi è una rilevanza politica ed istituzionale che non va sottaciuta. Matteo Lodi (Verdi per la Pace): cittadini interessati possono intervenire in forma pacifica, silenziosa, così come previsto in ogni sede democratica, sospendere il Consiglio è una forma di strumentalizzazione. Pierluigi Rossetti (Rifondazione Comunista): la richiesta di Quinzani è assolutamente strumentale in quanto erano state ristabilite le condizioni per proseguire i lavori; vi è stata una libera espressione democratica, solo a causa di singoli individui vi è poi stato un comportamento che condanno. Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani): sono concorde con Rotelli e stigmatizzo quanto avvenuto; non bisogna fare strumentalizzazioni, ma condanno l’episodio avvenuto associandomi alla decisione del Sindaco. Chiara Capelletti (Alleanza Nazionale): ringrazio il Sindaco per quanto ha detto; credo che sia vergognoso quanto avvenuto e credo si sia trattato della volontà di provocare. Non è strumentale la richiesta di sospensione dei lavori e chiedo al Sindaco di ricevere una delegazione di noi consiglieri di Alleanza Nazionale; ci vuole rispetto innanzitutto verso le persone ed una sospensione serve per calmare gli animi. Irene Nicoletta De Bona (Alleanza Nazionale): Presidente ha sbagliato a ritirare dalla discussione la mia interrogazione interrogazione sui rapporti tra Comune Centro Sociale Dordoni, e questo ha galvanizzato i soggetti presenti in aula in quanto i consiglieri di AN non hanno nulla da nascondere. Gino Carnesella: il Presidente ha fatto giustamente quanto andava fatto, soprattutto di fronte ad una presenza “maleducata” di alcuni cittadini; mi dissocio dalle parole del consigliere Lodi e non vorrei più essere associato ad una maggioranza di cui fa parte Lodi. Matteo Lodi: mi dispiace di quanto detto da Carnesella, ne prendo atto. Cinzia Zampini (Rifondazione Comunista): l’intervento del consigliere Carnesella è pesante, in quest’aula vi è spazio per esporre uno striscione; sono solidale con il collega Lodi e abbandono l’aula. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia): dopo le dichiarazioni di Carnesella si è aperta una crisi di maggioranza. Pierluigi Rotelli (DS): talvolta si fanno affermazioni non ponderate fino in fondo, soprattutto se turbati da episodi incresciosi. Il Presidente Mauro Fanti: innanzitutto non ho rinviato l’interrogazione della consigliera De Bona. Guardando gli oggetti all’ordine del giorno, alcuni dei quali molto importanti, ho immaginato che i tempi non sarebbero stati sufficienti per affrontare ulteriori interrogazioni, da qui la decisione assunta. Il Consiglio Comunale, nella sua autonomia, deve essere libero di proseguire i propri lavori. Stigmatizzo quanto avvenuto e l’agenda dei lavori non può essere dettata da qualche soggetto che non è rappresentato in questa aula.

La richiesta del consigliere Ferdinando Quinzani è stata messa in votazione ed è stata respinta.

Atto di indirizzo in ordine alla costituenda “Fondazione Antonio Stradivari Cremona - Triennale Internazionale degli strumenti ad arco” ed al relativo Statuto.

Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad esprimere l’indirizzo di adesione del Comune di Cremona, quale fondatore, alla costituenda Fondazione Antonio Stradivari Cremona - Triennale internazionale degli strumenti ad arco, sulla base dello Statuto predisposto, Fondazione da costituirsi dall’Ente Fieristico Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco.

Il Comune di Cremona aderisce dal 1981 all’Ente Triennale Internazionale degli strumenti ad arco, riconosciuto, quale Ente Fieristico, ai sensi dell’articolo 12 del Codice Civile e dell’art. 15 della Legge Regionale 29 aprile 1980, n. 45, con decreto del Presidente della Regione Lombardia. Tale Ente, già dallo scorso anno, ha dato corso al progetto Fondazione A. Stradivari Cremona - Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco, elaborando una bozza di statuto che, nella seduta del 20 aprile 2007, l’assemblea dell’ente ha approvato all’unanimità, dando mandato al presidente di procedere agli atti necessari alla relativa costituzione. Nell’ambito delle linee programmatiche di mandato, per il quinquennio 2004/2009, l’area-obiettivo Sviluppo è finalizzata, tra l’altro, ad elevare la qualità e la varietà dell’offerta culturale definendo legami sempre maggiori con il territorio e la sua storia, attraverso la valorizzazione del marchio “Cremona città della musica e della liuteria” e la partecipazione alla Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco. In coerenza con questa linee programmatiche deriva la proposta di adesione alla costituenda Fondazione Antonio Stradivari Cremona - Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco.

Dopo l’illustrazione da parte dell’Assessore Gianfranco Berneri, che si è soffermato su alcuni articoli dello Statuto che chiariscono la natura e la funzione della Fondazione, l’oggetto è stato approvato. Si sono astenuti i consiglieri Ghidotti, Malvezzi, Marcenaro, e Zilioli. Hanno votato contro i consiglieri Borsella, Capelletti, De Bona, Demicheli, Maffini, Maschi, Quinzani e Zaffanella.

Il consigliere Ferdinando Quinzani (Forza Italia) ha presentato un ordine del giorno sui gravi fatti accaduti nel corso della seduta consiliare, chiedendone di anticiparne la discussione. Il Sindaco Gian Carlo Corada si è detto favorevole in linea di massima alla trattazione dell’ordine del giorno, chiedendo però di concludere prima gli oggetti, alcuni fondamentali come quello sul bilancio consuntivo. Pierluigi Rotelli (DS): non deve essere discusso un documento di parte perché il Consiglio Comunale, nella sua interezza, è stato offeso, non solo una parte. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia): l’ordine del giorno deve essere discusso oggi e siamo aperti ad integrare l’ordine del giorno, emendandolo secondo le indicazioni della maggioranza. Pierluigi Rotelli (DS): vista la situazione, è opportuno che sia il Sindaco, la più alta carica che ci rappresenta, a farsi carico di stilare un documento unitario. Posizione questa condivisa dal consigliere Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani) e dal consigliere Luca Genesi (Gruppo Misto). Alla fine il Presidente del Consiglio ha dato la parola al Sindaco (vista l’assenza dell’Assessore al Bilancio Celestina Villa) per illustrare il rendiconto della gestione del Comune per l’esercizio finanziario 2006, sostenendo che i lavori del Consiglio non possono essere condizionati da episodi come quello verificatosi e l’agenda dettata da che non fa parte dell’assemblea.

Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per l’esercizio finanziario 2006.

Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare il Rendiconto della Gestione del Comune per l’esercizio finanziario 2006 nelle seguenti risultanze finali:

QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE DI CASSA [omissis – red.]

Il patrimonio netto al 1° gennaio 2006 era di € 291.833.498,82 e durante l’anno è pertanto diminuito di € 1.659.099,82.

La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto, il quale comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel bilancio annuale rispetto alle previsioni e si conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività dell’ente secondo criteri di competenza economica. Il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione patrimoniale e la consistenza degli elementi patrimoniali, attivi e passivi, al termine dell’esercizio ponendo in evidenza le variazioni intervenute nell’anno per effetto della gestione del bilancio o per altra causa, rispetto alla consistenza iniziale. La finalità del rendiconto è quella di fornire informazioni in merito al grado di attuazione dei programmi, alla situazione patrimoniale-finanziaria, all’andamento economico ed ai cambiamenti della situazione patrimoniale-finanziaria dell’ente locale a beneficio di un’ampia serie di utilizzatori del rendiconto nel loro processo di decisione politica, sociale ed economica. Il Rendiconto, in aggiunta, deve evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti dall’Amministrazione. Il conto del Bilancio si conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il Rendiconto, approvato dal Consiglio Comunale, resta depositato per trenta giorni a disposizione dei cittadini che vogliano esaminarlo presso il Servizio Finanziario.

L'art. 30, comma 4, della legge 23 dicembre 1999, n. 488 dispone che le giunte regionali e provinciali nonché quelle dei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti presentino ai rispettivi consigli una relazione, da allegare al bilancio di assestamento, sul perseguimento dell’obiettivo di concorrere alla stabilizzazione della finanza pubblica nel rispetto del patto di stabilità interno. Il riferimento normativo originario, per quanto attiene il rispetto del patto di stabilità e crescita, è costituito dall’art. 28, comma 1, della Legge 23 dicembre 1998, n. 448 (legge finanziaria dell’anno 1999), il quale prevede che “nel quadro del federalismo fiscale ... le regioni, le province autonome, le province, i comuni e le comunità montane concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica che il Paese ha adottato con l’adesione al patto di stabilità e crescita, impegnandosi a ridurre progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e a ridurre il rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo”. Nel corso degli anni, la normativa relativa al patto di stabilità e crescita è stata costantemente adeguata al fine di allineare progressivamente i comportamenti degli enti locali alla politica economico-finanziaria nazionale. L’innovazione legislativa introdotta per l’anno 2005 riconducibile sostanzialmente al passaggio da una crescita programmata del saldo finanziario ad una evoluzione controllata della spesa, è stata ulteriormente modificata, per l’anno 2006, nel senso di una diversa considerazione della spesa, la quale non viene più individuata “nel complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale”, “ma nelle due tipologie di spesa separate: spese correnti, che subiscono forti restrizioni, al pari di quanto previsto per lo Stato, e spese in conto capitale, per le quali viene prevista una crescita programmata”. Gli obiettivi programmatici per il 2006 vengono rapportati ai risultati 2004, quindi basati su dati certi e non su previsioni. Pertanto, per l’esercizio 2006, “gli enti locali possono far crescere le proprie spese di parte capitale (… ) in misura non superiore all’8,1%, rispetto al corrispondente ammontare di spese in conto capitale registrato nell’anno 2004 (crescita equivalente ad un aumento del 4% rispetto al valore stimato per l’anno 2005)” Per le spese correnti, così come per il patto 2005, è stato confermato il cosiddetto principio della “virtuosità” o meno di un ente locale: è stato, infatti, definito “virtuoso” quell’ente la cui spesa corrente media pro-capite del triennio 2002-2004 (determinata in termini di pagamenti in conto competenza e in conto residui) sia risultata inferiore a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza. (...) Nel caso in cui l’ente abbia registrato una spesa corrente media pro-capite del triennio 2002-2004 superiore o uguale a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza, è da considerarsi, a questo fine, “non virtuoso” e, di conseguenza, il complesso delle proprie spese correnti (…) per l’anno 2006 deve essere ridotto dell’8% rispetto alla corrispondente spesa del 2004”. Il Comune di Cremona, avendo registrato una spesa corrente media pro-capite superiore a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza, ha come dato di riferimento per le spese correnti dell’anno 2006, la spesa annua sostenuta nel 2004 decurtata dell’8 per cento. Inoltre, come per il passato, la legge finanziaria per il 2006 ha previsto per il patto di stabilità interno il raggiungimento degli obiettivi, sia in termini di complesso della spesa corrente che di complesso della spese in conto capitale, sia per quanto riguarda la gestione di competenza che la gestione di cassa, per cui il mancato raggiungimento anche di uno solo dei quattro obiettivi configura il mancato rispetto delle regole del patto di stabilità. Infine, le nuove disposizioni hanno confermato l’utilizzo dello strumento della programmazione finanziaria in corso d’anno per monitorare, valutare e verificare gli andamenti gestionali del patto di stabilità interno e il rispetto dell’obiettivo annuale sul complesso delle spese. Per i Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, la programmazione finanziaria è trimestrale. Gli obiettivi del patto di stabilità per l’anno 2006 sono stati rispettati. E’ stata costante l’introduzione di azioni utili al miglioramento del saldo, sia in relazione al contenimento del tasso di crescita della spesa corrente, sia in relazione al potenziamento delle attività di accertamento e riscossione delle entrate proprie.

Il Sindaco ha quindi illustrato i dati contenuti nella relazione sintetica distribuita a tutti i consiglieri ed allegata a questo resoconto, evidenziando il contenimento della spesa avvenuta in generale e soffermandosi quindi sugli investimenti effettuati (con una percentuale alta di progettazione). Si debba essere tutti consapevoli che la politica è confronto tra posizioni, anche diverse, ma in modo.

Conclusa l’illustrazione, si è aperto il dibattito. Il primo ad intervenire è stato il consigliere Matteo Lodi (Verdi per la Pcae): ho esaminato il consuntivo con attenzione soprattutto alle realizzazioni, in particolare a quelle legate alla salute, all’ambiente, al traffico e alla mobilità; le difficoltà dovute alla Finanziaria hanno inciso soprattutto su questo ambito, mentre sono stati ritenuti prioritari alcuni interventi che hanno marciato velocemente. Alcune progettazioni subiscono uno scarto di comunicazione tra Giunta e livello dirigenziale, vi è necessità di un migliore coordinamento. Voterò comunque a favore di questo rendiconto, pur mantenendo il mio atteggiamento critico, nella speranza che i suggerimenti avanzati siano accolti entro il 2009. Irene Nicoletta De Bona (Alleanza Nazionale): permane la grande difficoltà di incasso degli affitti attivi, una situazione che crea una situazione di disuguaglianza; aumentano i trasferimenti della tanto vituperata Regione; i dividendi delle società controllate sono il solito punto dolente; permangono sempre alti gli indici di copertura delle spese per mense e spese funerarie a carico dei cittadini; troppo alto rimane l’esborso a favore del Sistema Teatrale e Museale; voce ridicola la redditività del patrimonio; l’intervista rilasciata alcuni giorni fa ad un quotidiano locale dal consigliere regionale Luciano Pizzetti boccia sostanzialmente l’operato di questa Amministrazione sui temi della sicurezza, del verde, del sociale e della sicurezza. Sergio Giazzi (DS): la lettura dei bilanci va fatta su un livello aziendale e quindi politico; la gestione finanziaria chiude in avanzo e viene dato atto dell’attività svolta per il recupero dei crediti; il servizio di domanda individuale ha un indice di copertura elevata; altri indici sono decisamente positivi, a dimostrazione che la macchina amministrativa funziona ed anche bene perché siamo di fronte ad un situazione buona, con i conti a posto; siamo nelle condizioni di coniugare il buongoverno con le ristrettezze economiche. Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani): questo consuntivo conferma, e non era scontato, il giusto indirizzo e le realizzazioni programmatiche dell’ultimo anno; un bilancio positivo per la buona amministrazione e per le priorità compiute e che segna la differenza su come si governa una città da parte del centrosinistra rispetto al centrodestra; un consuntivo che conferma come le alleanze politiche non siano un fatto accidentale; noi siamo convinti che le scelte politiche fatte negli interessi della città con priorità come le spese sociali, per l’istruzione e l’ambiente, non sarebbero state possibili con maggioranze diverse rispetta a questa; alle alleanze politiche corrispondo i contenuti; come forze di sinistra abbiamo contribuito alla realizzazione di un bilancio sano, non è il momento di fare dei distinguo, di dividersi, ma la città ha bisogno di una politica di centrosinistra, la nostra maggioranza deve essere orgogliosa di quella che fa e deve sapere trasmettere che vi è una Giunta solidale: una maggioranza trasversale, diversa da quella attuale, significherebbe una politica sempre meno favorevole ai bisogni reali dei cittadini cremonesi. Guido Borsella (UDC): la città chiede un cambiamento, anche attraverso esponenti della maggioranza, un nuovo riformismo che sta arrivando dall’Europa; invitiamo ad essere più coraggiosi perché c’è di mezzo il futuro della nostra città. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia): in questo consuntivo va dato atto che è stata la capacità della struttura di adempiere agli orientamenti che l’Amministrazione ha dato; ma non vi sono stati interventi reali che hanno modificato la nostra città, le uniche opere di un qualche rilievo sono opere che nascondono un mare di problemi, se a questo si aggiungono i risultati negativi di alcune aziende pubbliche (si pensi a KM oppure a Cremona Solidale), quali opportunità sono state date ai nostri giovani, come sono state valorizzate le nostre risorse? E’ stato fatto poco, se non dire nulla; un disagio che si manifesta anche nelle forze politiche di riferimento, con atti di sfiducia espliciti, perché l’eterogeneità di questa coalizione ha fatto in modo che qualsiasi novità venga osteggiata; tutto sta dimostrare la debolezza a questa Amministrazione la cui unica finalità è quella di durare. Il dibattito è stato concluso dal Sindaco Gian Carlo Corada: sono state fatte in questa sede considerazioni solo di carattere politico, ma lo slogan più società e meno stato è stato rivisto anche da coloro che si ispirano ad un liberalismo più spinto; tanto vero che ora si parla di più società e più stato: una riflessione che ci dobbiamo porre per evitare eccessi. Abbiamo criticato con fermezza quella parte di Finanziaria che riguarda gli Enti Locali. Ma non si può sostenere che non ci siano progetti: abbiamo in mente ben chiaro la Cremona che vogliamo, avendo in mente una città sempre più a misura d’uomo, più equa, con attenzione alla qualità della vita, cercando di tradurre nei fatti interventi precisi; per la prima volta ci siamo mossi sul recupero degli affitti attraverso gli sfratti, agendo con fermezza; la sicurezza è fatta di repressione ma anche di prevenzione, contro la criminalità e le cause che la generano; non è vero che aumentano i trasferimenti dalla Regione: i fondi presenti a bilancio appartengono al Distretto; per quanto riguarda gli utili sociali delle controllate, da AEM vengono fondi considerevoli; la cultura è importante, sarebbe un errore tragico non valorizzarla per le stesse prospettive di carattere economico. Apprezzo l’appello venuto dal consigliere Bergonzi a lavorare insieme in una prospettiva che è rispettosa del mandato degli elettori.

L’oggetto è stato posto in votazione ed approvato. Hanno espresso voto contrario tutti gli esponenti della minoranza presenti in aula.

Il Presidente del Consiglio Comunale Mauro Fanti ha quindi letto il testo dell’ordine del giorno, primo firmatario il Sindaco, nel frattempo elaborato per condannare i gravi fatti accaduti nel corso della seduta consiliare: Premesso che la legittima partecipazione dei cittadini alle sedute del Consiglio Comunale é disciplinata dal Regolamento che il Consiglio Comunale stesso ha deliberato; non sono ammissibili azioni di disturbo e di interruzione delle sedute del Consiglio Comunale nell'esercizio della propria funzione istituzionale; durante l'odierna seduta il Presidente del Consiglio ha dovuto assumere provvedimenti tesi a garantire il corretto svolgimento dei lavori dopo che alcuni manifestanti presenti in aula si sono rifiutati di accogliere il reiterato invito al rispetto delle regole; in un secondo tempo qualche manifestante, con atteggiamenti di aperta provocazione, ha pesantemente offeso sia alcuni consiglieri che gruppi politici componenti il Consiglio stesso; il Consiglio Comunale esprime piena solidarietà ai consiglieri direttamente offesi ed a tutti i gruppi consiliari; condanna senza giustificazione alcuna le modalità con cui si é tentato di compromettere lo svolgimento dei lavori consiliari; da’ mandato al Presidente del Consiglio, a nome di tutti i consiglieri, interpretando in questo modo la volontà unanime del Consiglio stesso, di sporgere denuncia verso i responsabili dei comportamenti penalmente e civilmente rilevanti.

Formulazione ritenuta corretta dal consigliere Ferdinando Quinzani (Forza Italia). Matteo Lodi (Verdi per la Pace) ha invece espresso perplessità perché non è stata messa in evidenza la distinzione tra i due momenti che hanno scandito l’intervento dei manifestanti. Pierluigi Rossetti (Rifondazione Comunista): alcuni consiglieri comunali si sono comportati non conformemente al regolamento ma anche poco rispettosi al ruolo che ricoprono; non drammatizziamo quanto oggi avvenuto ed invito ciascuno a fare una valutazione dimensionata alla realtà delle cose; esprimo la più totale dissociazione e condanna dei comportamenti di alcuni cittadini presenti in aula, manifesto la mia solidarietà a chi ha subito offese, ma condivido solo alcune, non tutte le affermazioni presenti nel documento. La presenza silenziosa di persone che espongono cartelli e striscioni è del tutto legittima: altra cosa è ciò che una sola persona ha fatto, non è corretto mischiare le due cose come è stato fatto del documento presentato. Perplessità su alcuni punti del documento sono state espresse anche dal consigliere Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani), in linea con quanto detto dal collega Rossetti, ma ha dichiarato il suo voto favorevole per rispetto verso il Sindaco, primo firmatario. Chiuso il dibattito, il Sindaco, dopo avere ringraziato il consigliere Bergonzi, ha detto che certamente vi è una distinzione fra i due momenti, ma va censurato il fatto di non avere rispettato l’invito a riporre gli striscioni. Per il Sindaco questo ordine del giorno ha la caratteristica di censurare la grave offesa arrecata ai consiglieri e all’istituzione, nonché il rifiuto dei manifestanti di ottemperare a quanto chiesto dal Presidente del Consiglio.

L’ordine del giorno è stato posto in votazione ed approvato con la sola astensione dei consiglieri Matteo Lodi e Pierluigi Rossetti.

 


       



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