I dati sopraelencati, basso profilo di pericolosità sociale rappresentato
dalla tipologia degli interventi sanzionatori (sosta abusiva sulla pista
ciclabile, inosservanza delle norme sulla conduzione dei cani) ma soprattutto
l’osservazione diretta degli agenti durante le accennate attività di presidio,
evidenziano un quadro di normalità. La Polizia Municipale sin dall’anno 2005 sta
monitorando lento ma costante cambiamento delle frequentazioni del parco laddove
sono oggettivamente aumentate le frequentazioni da parte dei molti stranieri
residenti nella zona tuttavia senza che ciò abbia influito (per i dati a
disposizione della Polizia Municipale) negativamente sulla legalità della zona.
Del resto si deve ammettere che la situazione è comune ad altre zone della città
come piazza Roma, Foro Boario, parco Asia dove vengono normalmente osservate
tendenze aggregative da parte di stranieri residenti. Il parco “Iginio Sartori”,
soprattutto negli ultimi mesi, negli orari di massima frequentazione da parte di
numerosi anziani e genitori con bambini, si caratterizza per la presenza di un
gruppo di romeni adulti (di etnia Rom) che staziona sulle panchine ubicate nella
zona dell’edicola. Ad oggi non si è avuta notizia che all’interno del gruppo vi
siano elementi che si siano resi protagonisti di episodi di inciviltà in danno
di altri cittadini o in danno del patrimonio pubblico tuttavia la Polizia
Municipale e la Questura di Cremona stanno monitorando il fenomeno e mantenendo
alto il livello di attenzione. L’Assessore ha sostenuto che esiste comunque un
dialogo con i romeni presenti nella zona e che lì risiedono, invitato ad
individuare anche altri luoghi di aggregazione, e che non vi è una situazione di
emergenza, in quanto il controllo da parte della Polizia Municipale e delle
Forze dell’Ordine è massimo.
Il consigliere Giuseppe Ceraso ha replicato di essere intervenuto
personalmente in zona per evitare bivacchi ed ha invitato l’Assessore Caterina
Ruggeri ad andare a vedere di persona la situazione reale che si è determinata
al parco “Iginio Sartori” e che non corrisponde a quanto sostenuto
dall’Assessore.
Interrogazione presentata in data 23 maggio 2007 dal capogruppo del gruppo
consiliare I Verdi Matteo Lodi in ordine ai tre incidenti avvenuti negli ultimi
mesi al petrolchimico Tamoil - Piano di emergenza ai cittadini (Testo
dell’interrogazione: Si sono verificati due versamenti sul piazzale e
all’interno di sostanze altamente pericolose ed una esplosione; combustione di
una nube di vapori di benzina con fuoriuscita di fumi e allarme diffusi;
cittadini, anche di via Eridano, non hanno ricevuto opuscoli né informazioni;
nemmeno alla Bissolati, Flora,… altre società; chiedo perché la campagna
informativa non è stata completata e ampliata; se non può esistere un tavolo
sicurezza tra: Comune – Azienda – Cittadini – Associazioni; se anche prima che
finisca il petrolio non possiamo parlare di delocalizzazione).
Mentre il consigliere Matteo Lodi illustrava la sua interrogazione, sono
entrati in aula alcuni esponenti del comitato spontaneo contro l’incaneritore
che hanno srotolato due striscioni con le scritte “Basta con l’importazione di
rifiuti” e “Chiudete l’inceneritore”. Si è così determinata una situazione di
caos e confusione. Il Presidente del Consiglio Comunale Mauro Fanti ha pertanto
invitato i dimostranti a riporre gli striscioni, ma poiché questi non hanno
accolto l’invito, ha sospeso la seduta. In fondo all’aula si è creato un
capannello animato di cittadini e consiglieri, con la presenza di agenti della
Polizia Municipale e di agenti della Polizia di Stato, mentre il Sindaco si è
recato dai dimostranti così da interloquire con loro ed ascoltare le loro
ragioni. Dopo una fase di concitazione, durante la quale alcuni consiglieri di
minoranza hanno manifestato forti perplessità su quanto avvenuto, si è
ristabilito l’ordine in aula ed il Presidente del Consiglio ha potuto fare
riprendere i lavori del Consiglio.
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Stefano Campagnolo: L’impianto
Tamoil non è un petrolchimico, ma è una raffineria che produce elementi primari.
Gli incidenti che si sono verificati sono stati tali per cui non si è dovuto
attivare le procedure previste in caso di rischio rilevante. Sono stati
distribuiti circa 1500 opuscoli inviati a tutti i capifamiglia entro la soglia
di attenzione. E’ in corso la seconda parte della campagna informativa che
comprende le attività produttive e le aziende. I rappresentanti delle società
canottieri vengono convocati e loro consegnato il materiale: spetta quindi loro
informare i propri iscritti. Non è vero che persone inserite nella soglia di
attenzione non siano state inserite nella spedizione, come dimostra una verifica
appositamente effettuata. Gli opuscoli rispondono a precisi requisiti di legge,
inoltre vi è all’interno di ogni opuscolo vi è un volantino con immagini molto
chiare che spiegano come comportarsi in caso di incidente rilevante. La
delocalizzazione non può essere oggetto di interrogazione, ma di un dibattito
politico a livello cittadino; personalmente quando un’azienda è fatta oggetto di
cessione, la delocalizzazione non è certo l’argomento più urgente da affrontare.
Esiste in ogni caso una relazione continua tra Amministrazione ed aziende, così
come esiste la possibilità dei cittadini di colloquiare con l’Amministrazione.
Il consigliere Matteo Lodi ha replicato dicendo che si possa di fare di più
di quanto si sta facendo, magari affiggendo manifesto all’interno delle società
canottieri. Ha quindi chiesto di allargare il tavolo di confronto esistente,
perché sia una tavolo di proposta.
Dopo questo punto. il Presidente Mauro Fanti ha ritenuto che il tempo
dedicato alle interrogazioni fosse stato sufficiente, ed ha deciso di procedere
all’esame degli oggetti, rinviando le interrogazioni, tra le quali quella
presentata dall’esponente di Alleanza Nazionale Irene Nicoletta De Bona sui
rapporti tra Amministrazione Comunale e Centro Sociale Dordoni.
Modifica ed adeguamento del regolamento per l’assegnazione delle borse di
studio intitolate alla memorie di Sergio Maffezzoni.
Nel verbale di assegnazione delle borse di studio intitolate a Sergio
Maffezzoni per il corrente anno scolastico 2006/2007 il Prof. Gianni Ferretti,
Direttore della Sede di Cremona del Politecnico di Milano, ha chiesto, quando
possibile, la modifica dell’articolo 3 del regolamento per permettere
l’ammissione alla partecipazione secondo la media ponderata – somma delle
votazioni in rapporto alla somma dei crediti conseguiti – anziché secondo la
media aritmetica – somma delle votazioni in rapporto al numero degli esami
conseguiti. Gli uffici, cogliendo l’occasione di modifica del regolamento, hanno
provveduto ad una revisione complessiva togliendo quelle parti ormai superate ed
apportando altre modifiche che rendono più fluida la gestione. Si è reso
pertanto opportuno procedere alla modifica del regolamento apportando le
revisioni e riformulazioni del caso. Le proposte determinano la riformulazione
degli articoli 1, 3, 4 e 8 e la soppressione dell’articolo 11 del relativo
regolamento. Le altre condizioni previste dal regolamento non subiscono
variazioni.
L’oggetto è stato approvato all’unanimità.
Dopo l’approvazione i lavori del Consiglio Comunale sono stati interrotti da
Adriano Bini, portavoce del comitato antinceneritore, che, facendo riferimento
all’interrogazione rinviata, ha pronunciato frasi ingiuriose nei confronti di
alcuni consiglieri della minoranza, in particolare della consigliera di Alleanza
Nazionale Irene Nicoletta De Bona. Si è creata una situazione caotica, tale da
spingere il Presidente a sospendere nuovamente la seduta e ad espellere
dall’aula gli autori dell’aggressione verbale. Il Sindaco ha dichiarato la sua
intenzione di querelare chi ha offeso i consiglieri comunali. La seduta è
proceduta con difficoltà a causa di un clima di tensione che si è creato tra
alcuni consiglieri di minoranza e altri di maggioranza, mentre la decisione del
Presidente Fanti di proseguire i lavori è stata contestata da alcuni esponenti
di Forza Italia.
Approvazione dello schema di convenzione da stipularsi tra la Provincia di
Cremona ed il Comune di Cremona per la gestione ed il potenziamento della Rete
Provinciale dei Servizi Informagiovani.
Il Consiglio Comunale ha approvato lo schema di convenzione da stipularsi tra
la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per la gestione ed il
potenziamento della “Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani” ed il
Regolamento.
Tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona è stata stipulata una
convenzione per la gestione ed il potenziamento della Rete Provinciale dei
Servizi Informagiovani con lo scopo di collegare i Comuni interessati attivando
in ognuno di essi un Centro o Punto Informagiovani. La convenzione è venuta a
scadenza naturale il 31 dicembre 2006. Finalità della Rete è offrire un più
ampio ventaglio di risposte alle problematiche legate alla condizione giovanile
ed in particolare a quelle connesse al passaggio alla vita adulta, alle scelte
scolastiche ed all’inserimento nel mondo del lavoro, nonché di favorire la
comunicazione tra giovani e realtà sociale. L’Agenzia Servizi Informagiovani del
Comune di Cremona è il suo punto di riferimento e considerati i positivi
risultati raggiunti e le richieste avanzate da Comuni del territorio cremonese è
stata favorevolmente esaminata la possibilità di continuare a gestire e
potenziare la Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani formalizzando una
nuova convenzione. La Provincia di Cremona con lettera del 16 maggio 2007 ha
trasmesso copia della propria deliberazione di Consiglio con la quale approva lo
schema di convenzione tra la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per la
gestione ed il potenziamento della Rete Provinciale dei Servizi Informagiovani
per gli anni 2007-2009. La convenzione avrà validità fino al 31 dicembre 2009.
Per quanto attiene l’attuazione del testo convenzionale ed il versamento, da
parte della Provincia di Cremona al Comune di Cremona, della una quota annua,
garantita per un importo minimo di € 22.780,00.
L’oggetto è stato approvato. Non hanno partecipato al voto i consiglieri
Ferdinando Quinzani e Salvatore Carlo Malvezzi di Forza Italia.
Il consigliere Ferdindo Quinzani (Forza Italia) ha presentato la richiesta di
sospendere i lavori a seguito dei disordini verificatisi in aula: la situazione
non è consona ad un corretto svolgimento dell’attività consiliare. Giuseppe
Ceraso (La Margherita): è esagerata la richiesta presentata, visto che la calma
è stata ristabilita. Pierluigi Rotelli (DS): sono turbato da quanto avvenuto, ma
serve uno scatto di orgoglio e di passione e fare in modo che l’agenda dei
lavori venga decisa dal Consiglio Comunale, comunque esistono le condizioni per
proseguire, senza cedere ad intemperanze. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza
Italia): i fatti accaduti hanno turbato tutti, la richiesta è indispensabile per
elaborare un documento in quanto vi sono esponenti della maggioranza hanno preso
parte a questo tipo di manifestazione, atteggiamento che va stigmatizzato in
quanto vi è una rilevanza politica ed istituzionale che non va sottaciuta.
Matteo Lodi (Verdi per la Pace): cittadini interessati possono intervenire in
forma pacifica, silenziosa, così come previsto in ogni sede democratica,
sospendere il Consiglio è una forma di strumentalizzazione. Pierluigi Rossetti
(Rifondazione Comunista): la richiesta di Quinzani è assolutamente strumentale
in quanto erano state ristabilite le condizioni per proseguire i lavori; vi è
stata una libera espressione democratica, solo a causa di singoli individui vi è
poi stato un comportamento che condanno. Piergiorgio Bergonzi (Comunisti
Italiani): sono concorde con Rotelli e stigmatizzo quanto avvenuto; non bisogna
fare strumentalizzazioni, ma condanno l’episodio avvenuto associandomi alla
decisione del Sindaco. Chiara Capelletti (Alleanza Nazionale): ringrazio il
Sindaco per quanto ha detto; credo che sia vergognoso quanto avvenuto e credo si
sia trattato della volontà di provocare. Non è strumentale la richiesta di
sospensione dei lavori e chiedo al Sindaco di ricevere una delegazione di noi
consiglieri di Alleanza Nazionale; ci vuole rispetto innanzitutto verso le
persone ed una sospensione serve per calmare gli animi. Irene Nicoletta De Bona
(Alleanza Nazionale): Presidente ha sbagliato a ritirare dalla discussione la
mia interrogazione interrogazione sui rapporti tra Comune Centro Sociale
Dordoni, e questo ha galvanizzato i soggetti presenti in aula in quanto i
consiglieri di AN non hanno nulla da nascondere. Gino Carnesella: il Presidente
ha fatto giustamente quanto andava fatto, soprattutto di fronte ad una presenza
“maleducata” di alcuni cittadini; mi dissocio dalle parole del consigliere Lodi
e non vorrei più essere associato ad una maggioranza di cui fa parte Lodi.
Matteo Lodi: mi dispiace di quanto detto da Carnesella, ne prendo atto. Cinzia
Zampini (Rifondazione Comunista): l’intervento del consigliere Carnesella è
pesante, in quest’aula vi è spazio per esporre uno striscione; sono solidale con
il collega Lodi e abbandono l’aula. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia):
dopo le dichiarazioni di Carnesella si è aperta una crisi di maggioranza.
Pierluigi Rotelli (DS): talvolta si fanno affermazioni non ponderate fino in
fondo, soprattutto se turbati da episodi incresciosi. Il Presidente Mauro Fanti:
innanzitutto non ho rinviato l’interrogazione della consigliera De Bona.
Guardando gli oggetti all’ordine del giorno, alcuni dei quali molto importanti,
ho immaginato che i tempi non sarebbero stati sufficienti per affrontare
ulteriori interrogazioni, da qui la decisione assunta. Il Consiglio Comunale,
nella sua autonomia, deve essere libero di proseguire i propri lavori.
Stigmatizzo quanto avvenuto e l’agenda dei lavori non può essere dettata da
qualche soggetto che non è rappresentato in questa aula.
La richiesta del consigliere Ferdinando Quinzani è stata messa in votazione
ed è stata respinta.
Atto di indirizzo in ordine alla costituenda “Fondazione Antonio Stradivari
Cremona - Triennale Internazionale degli strumenti ad arco” ed al relativo
Statuto.
Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad esprimere l’indirizzo di adesione
del Comune di Cremona, quale fondatore, alla costituenda Fondazione Antonio
Stradivari Cremona - Triennale internazionale degli strumenti ad arco, sulla
base dello Statuto predisposto, Fondazione da costituirsi dall’Ente Fieristico
Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco.
Il Comune di Cremona aderisce dal 1981 all’Ente Triennale Internazionale
degli strumenti ad arco, riconosciuto, quale Ente Fieristico, ai sensi
dell’articolo 12 del Codice Civile e dell’art. 15 della Legge Regionale 29
aprile 1980, n. 45, con decreto del Presidente della Regione Lombardia. Tale
Ente, già dallo scorso anno, ha dato corso al progetto Fondazione A. Stradivari
Cremona - Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco, elaborando una bozza
di statuto che, nella seduta del 20 aprile 2007, l’assemblea dell’ente ha
approvato all’unanimità, dando mandato al presidente di procedere agli atti
necessari alla relativa costituzione. Nell’ambito delle linee programmatiche di
mandato, per il quinquennio 2004/2009, l’area-obiettivo Sviluppo è finalizzata,
tra l’altro, ad elevare la qualità e la varietà dell’offerta culturale definendo
legami sempre maggiori con il territorio e la sua storia, attraverso la
valorizzazione del marchio “Cremona città della musica e della liuteria” e la
partecipazione alla Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco. In
coerenza con questa linee programmatiche deriva la proposta di adesione alla
costituenda Fondazione Antonio Stradivari Cremona - Triennale Internazionale
degli Strumenti ad Arco.
Dopo l’illustrazione da parte dell’Assessore Gianfranco Berneri, che si è
soffermato su alcuni articoli dello Statuto che chiariscono la natura e la
funzione della Fondazione, l’oggetto è stato approvato. Si sono astenuti i
consiglieri Ghidotti, Malvezzi, Marcenaro, e Zilioli. Hanno votato contro i
consiglieri Borsella, Capelletti, De Bona, Demicheli, Maffini, Maschi, Quinzani
e Zaffanella.
Il consigliere Ferdinando Quinzani (Forza Italia) ha presentato un ordine del
giorno sui gravi fatti accaduti nel corso della seduta consiliare, chiedendone
di anticiparne la discussione. Il Sindaco Gian Carlo Corada si è detto
favorevole in linea di massima alla trattazione dell’ordine del giorno,
chiedendo però di concludere prima gli oggetti, alcuni fondamentali come quello
sul bilancio consuntivo. Pierluigi Rotelli (DS): non deve essere discusso un
documento di parte perché il Consiglio Comunale, nella sua interezza, è stato
offeso, non solo una parte. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia): l’ordine
del giorno deve essere discusso oggi e siamo aperti ad integrare l’ordine del
giorno, emendandolo secondo le indicazioni della maggioranza. Pierluigi Rotelli
(DS): vista la situazione, è opportuno che sia il Sindaco, la più alta carica
che ci rappresenta, a farsi carico di stilare un documento unitario. Posizione
questa condivisa dal consigliere Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani) e dal
consigliere Luca Genesi (Gruppo Misto). Alla fine il Presidente del Consiglio ha
dato la parola al Sindaco (vista l’assenza dell’Assessore al Bilancio Celestina
Villa) per illustrare il rendiconto della gestione del Comune per l’esercizio
finanziario 2006, sostenendo che i lavori del Consiglio non possono essere
condizionati da episodi come quello verificatosi e l’agenda dettata da che non
fa parte dell’assemblea.
Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per
l’esercizio finanziario 2006.
Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare il Rendiconto della
Gestione del Comune per l’esercizio finanziario 2006 nelle seguenti risultanze
finali:
QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE DI CASSA [omissis – red.]
Il patrimonio netto al 1° gennaio 2006 era di € 291.833.498,82 e durante
l’anno è pertanto diminuito di € 1.659.099,82.
La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto, il
quale comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del
patrimonio. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione
autorizzatoria contenuta nel bilancio annuale rispetto alle previsioni e si
conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello
contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il
conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività
dell’ente secondo criteri di competenza economica. Il conto del patrimonio
rileva i risultati della gestione patrimoniale e la consistenza degli elementi
patrimoniali, attivi e passivi, al termine dell’esercizio ponendo in evidenza le
variazioni intervenute nell’anno per effetto della gestione del bilancio o per
altra causa, rispetto alla consistenza iniziale. La finalità del rendiconto è
quella di fornire informazioni in merito al grado di attuazione dei programmi,
alla situazione patrimoniale-finanziaria, all’andamento economico ed ai
cambiamenti della situazione patrimoniale-finanziaria dell’ente locale a
beneficio di un’ampia serie di utilizzatori del rendiconto nel loro processo di
decisione politica, sociale ed economica. Il Rendiconto, in aggiunta, deve
evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti
dall’Amministrazione. Il conto del Bilancio si conclude con la dimostrazione del
risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in
termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il Rendiconto, approvato dal Consiglio
Comunale, resta depositato per trenta giorni a disposizione dei cittadini che
vogliano esaminarlo presso il Servizio Finanziario.
L'art. 30, comma 4, della legge 23 dicembre 1999, n. 488 dispone che le
giunte regionali e provinciali nonché quelle dei comuni con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti presentino ai rispettivi consigli una relazione, da
allegare al bilancio di assestamento, sul perseguimento dell’obiettivo di
concorrere alla stabilizzazione della finanza pubblica nel rispetto del patto di
stabilità interno. Il riferimento normativo originario, per quanto attiene il
rispetto del patto di stabilità e crescita, è costituito dall’art. 28, comma 1,
della Legge 23 dicembre 1998, n. 448 (legge finanziaria dell’anno 1999), il
quale prevede che “nel quadro del federalismo fiscale ... le regioni, le
province autonome, le province, i comuni e le comunità montane concorrono alla
realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica che il Paese ha adottato con
l’adesione al patto di stabilità e crescita, impegnandosi a ridurre
progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e a ridurre
il rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo”.
Nel corso degli anni, la normativa relativa al patto di stabilità e crescita è
stata costantemente adeguata al fine di allineare progressivamente i
comportamenti degli enti locali alla politica economico-finanziaria nazionale.
L’innovazione legislativa introdotta per l’anno 2005 riconducibile
sostanzialmente al passaggio da una crescita programmata del saldo finanziario
ad una evoluzione controllata della spesa, è stata ulteriormente modificata, per
l’anno 2006, nel senso di una diversa considerazione della spesa, la quale non
viene più individuata “nel complesso delle spese correnti e delle spese in
conto capitale”, “ma nelle due tipologie di spesa separate: spese
correnti, che subiscono forti restrizioni, al pari di quanto previsto per lo
Stato, e spese in conto capitale, per le quali viene prevista una crescita
programmata”. Gli obiettivi programmatici per il 2006 vengono rapportati ai
risultati 2004, quindi basati su dati certi e non su previsioni. Pertanto, per
l’esercizio 2006, “gli enti locali possono far crescere le proprie spese di
parte capitale (… ) in misura non superiore all’8,1%, rispetto al corrispondente
ammontare di spese in conto capitale registrato nell’anno 2004 (crescita
equivalente ad un aumento del 4% rispetto al valore stimato per l’anno 2005)”
Per le spese correnti, così come per il patto 2005, è stato confermato il
cosiddetto principio della “virtuosità” o meno di un ente locale: è stato,
infatti, definito “virtuoso” quell’ente la cui spesa corrente media pro-capite
del triennio 2002-2004 (determinata in termini di pagamenti in conto competenza
e in conto residui) sia risultata inferiore a quella media pro-capite della
classe demografica di appartenenza. (...) Nel caso in cui l’ente abbia
registrato una spesa corrente media pro-capite del triennio 2002-2004 superiore
o uguale a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza, è
da considerarsi, a questo fine, “non virtuoso” e, di conseguenza, il complesso
delle proprie spese correnti (…) per l’anno 2006 deve essere ridotto dell’8%
rispetto alla corrispondente spesa del 2004”. Il Comune di Cremona, avendo
registrato una spesa corrente media pro-capite superiore a quella media
pro-capite della classe demografica di appartenenza, ha come dato di riferimento
per le spese correnti dell’anno 2006, la spesa annua sostenuta nel 2004
decurtata dell’8 per cento. Inoltre, come per il passato, la legge finanziaria
per il 2006 ha previsto per il patto di stabilità interno il raggiungimento
degli obiettivi, sia in termini di complesso della spesa corrente che di
complesso della spese in conto capitale, sia per quanto riguarda la gestione di
competenza che la gestione di cassa, per cui il mancato raggiungimento anche di
uno solo dei quattro obiettivi configura il mancato rispetto delle regole del
patto di stabilità. Infine, le nuove disposizioni hanno confermato l’utilizzo
dello strumento della programmazione finanziaria in corso d’anno per monitorare,
valutare e verificare gli andamenti gestionali del patto di stabilità interno e
il rispetto dell’obiettivo annuale sul complesso delle spese. Per i Comuni con
popolazione superiore a 20.000 abitanti, la programmazione finanziaria è
trimestrale. Gli obiettivi del patto di stabilità per l’anno 2006 sono stati
rispettati. E’ stata costante l’introduzione di azioni utili al miglioramento
del saldo, sia in relazione al contenimento del tasso di crescita della spesa
corrente, sia in relazione al potenziamento delle attività di accertamento e
riscossione delle entrate proprie.
Il Sindaco ha quindi illustrato i dati contenuti nella relazione sintetica
distribuita a tutti i consiglieri ed allegata a questo resoconto, evidenziando
il contenimento della spesa avvenuta in generale e soffermandosi quindi sugli
investimenti effettuati (con una percentuale alta di progettazione). Si debba
essere tutti consapevoli che la politica è confronto tra posizioni, anche
diverse, ma in modo.
Conclusa l’illustrazione, si è aperto il dibattito. Il primo ad intervenire è
stato il consigliere Matteo Lodi (Verdi per la Pcae): ho esaminato il consuntivo
con attenzione soprattutto alle realizzazioni, in particolare a quelle legate
alla salute, all’ambiente, al traffico e alla mobilità; le difficoltà dovute
alla Finanziaria hanno inciso soprattutto su questo ambito, mentre sono stati
ritenuti prioritari alcuni interventi che hanno marciato velocemente. Alcune
progettazioni subiscono uno scarto di comunicazione tra Giunta e livello
dirigenziale, vi è necessità di un migliore coordinamento. Voterò comunque a
favore di questo rendiconto, pur mantenendo il mio atteggiamento critico, nella
speranza che i suggerimenti avanzati siano accolti entro il 2009. Irene
Nicoletta De Bona (Alleanza Nazionale): permane la grande difficoltà di incasso
degli affitti attivi, una situazione che crea una situazione di disuguaglianza;
aumentano i trasferimenti della tanto vituperata Regione; i dividendi delle
società controllate sono il solito punto dolente; permangono sempre alti gli
indici di copertura delle spese per mense e spese funerarie a carico dei
cittadini; troppo alto rimane l’esborso a favore del Sistema Teatrale e Museale;
voce ridicola la redditività del patrimonio; l’intervista rilasciata alcuni
giorni fa ad un quotidiano locale dal consigliere regionale Luciano Pizzetti
boccia sostanzialmente l’operato di questa Amministrazione sui temi della
sicurezza, del verde, del sociale e della sicurezza. Sergio Giazzi (DS): la
lettura dei bilanci va fatta su un livello aziendale e quindi politico; la
gestione finanziaria chiude in avanzo e viene dato atto dell’attività svolta per
il recupero dei crediti; il servizio di domanda individuale ha un indice di
copertura elevata; altri indici sono decisamente positivi, a dimostrazione che
la macchina amministrativa funziona ed anche bene perché siamo di fronte ad un
situazione buona, con i conti a posto; siamo nelle condizioni di coniugare il
buongoverno con le ristrettezze economiche. Piergiorgio Bergonzi (Comunisti
Italiani): questo consuntivo conferma, e non era scontato, il giusto indirizzo e
le realizzazioni programmatiche dell’ultimo anno; un bilancio positivo per la
buona amministrazione e per le priorità compiute e che segna la differenza su
come si governa una città da parte del centrosinistra rispetto al centrodestra;
un consuntivo che conferma come le alleanze politiche non siano un fatto
accidentale; noi siamo convinti che le scelte politiche fatte negli interessi
della città con priorità come le spese sociali, per l’istruzione e l’ambiente,
non sarebbero state possibili con maggioranze diverse rispetta a questa; alle
alleanze politiche corrispondo i contenuti; come forze di sinistra abbiamo
contribuito alla realizzazione di un bilancio sano, non è il momento di fare dei
distinguo, di dividersi, ma la città ha bisogno di una politica di
centrosinistra, la nostra maggioranza deve essere orgogliosa di quella che fa e
deve sapere trasmettere che vi è una Giunta solidale: una maggioranza
trasversale, diversa da quella attuale, significherebbe una politica sempre meno
favorevole ai bisogni reali dei cittadini cremonesi. Guido Borsella (UDC): la
città chiede un cambiamento, anche attraverso esponenti della maggioranza, un
nuovo riformismo che sta arrivando dall’Europa; invitiamo ad essere più
coraggiosi perché c’è di mezzo il futuro della nostra città. Salvatore Carlo
Malvezzi (Forza Italia): in questo consuntivo va dato atto che è stata la
capacità della struttura di adempiere agli orientamenti che l’Amministrazione ha
dato; ma non vi sono stati interventi reali che hanno modificato la nostra
città, le uniche opere di un qualche rilievo sono opere che nascondono un mare
di problemi, se a questo si aggiungono i risultati negativi di alcune aziende
pubbliche (si pensi a KM oppure a Cremona Solidale), quali opportunità sono
state date ai nostri giovani, come sono state valorizzate le nostre risorse? E’
stato fatto poco, se non dire nulla; un disagio che si manifesta anche nelle
forze politiche di riferimento, con atti di sfiducia espliciti, perché
l’eterogeneità di questa coalizione ha fatto in modo che qualsiasi novità venga
osteggiata; tutto sta dimostrare la debolezza a questa Amministrazione la cui
unica finalità è quella di durare. Il dibattito è stato concluso dal Sindaco
Gian Carlo Corada: sono state fatte in questa sede considerazioni solo di
carattere politico, ma lo slogan più società e meno stato è stato rivisto anche
da coloro che si ispirano ad un liberalismo più spinto; tanto vero che ora si
parla di più società e più stato: una riflessione che ci dobbiamo porre per
evitare eccessi. Abbiamo criticato con fermezza quella parte di Finanziaria che
riguarda gli Enti Locali. Ma non si può sostenere che non ci siano progetti:
abbiamo in mente ben chiaro la Cremona che vogliamo, avendo in mente una città
sempre più a misura d’uomo, più equa, con attenzione alla qualità della vita,
cercando di tradurre nei fatti interventi precisi; per la prima volta ci siamo
mossi sul recupero degli affitti attraverso gli sfratti, agendo con fermezza; la
sicurezza è fatta di repressione ma anche di prevenzione, contro la criminalità
e le cause che la generano; non è vero che aumentano i trasferimenti dalla
Regione: i fondi presenti a bilancio appartengono al Distretto; per quanto
riguarda gli utili sociali delle controllate, da AEM vengono fondi
considerevoli; la cultura è importante, sarebbe un errore tragico non
valorizzarla per le stesse prospettive di carattere economico. Apprezzo
l’appello venuto dal consigliere Bergonzi a lavorare insieme in una prospettiva
che è rispettosa del mandato degli elettori.
L’oggetto è stato posto in votazione ed approvato. Hanno espresso voto
contrario tutti gli esponenti della minoranza presenti in aula.
Il Presidente del Consiglio Comunale Mauro Fanti ha quindi letto il testo
dell’ordine del giorno, primo firmatario il Sindaco, nel frattempo elaborato per
condannare i gravi fatti accaduti nel corso della seduta consiliare: Premesso
che la legittima partecipazione dei cittadini alle sedute del Consiglio Comunale
é disciplinata dal Regolamento che il Consiglio Comunale stesso ha deliberato;
non sono ammissibili azioni di disturbo e di interruzione delle sedute del
Consiglio Comunale nell'esercizio della propria funzione istituzionale; durante
l'odierna seduta il Presidente del Consiglio ha dovuto assumere provvedimenti
tesi a garantire il corretto svolgimento dei lavori dopo che alcuni manifestanti
presenti in aula si sono rifiutati di accogliere il reiterato invito al rispetto
delle regole; in un secondo tempo qualche manifestante, con atteggiamenti di
aperta provocazione, ha pesantemente offeso sia alcuni consiglieri che gruppi
politici componenti il Consiglio stesso; il Consiglio Comunale esprime piena
solidarietà ai consiglieri direttamente offesi ed a tutti i gruppi consiliari;
condanna senza giustificazione alcuna le modalità con cui si é tentato di
compromettere lo svolgimento dei lavori consiliari; da’ mandato al Presidente
del Consiglio, a nome di tutti i consiglieri, interpretando in questo modo la
volontà unanime del Consiglio stesso, di sporgere denuncia verso i responsabili
dei comportamenti penalmente e civilmente rilevanti.
Formulazione ritenuta corretta dal consigliere Ferdinando Quinzani (Forza
Italia). Matteo Lodi (Verdi per la Pace) ha invece espresso perplessità perché
non è stata messa in evidenza la distinzione tra i due momenti che hanno
scandito l’intervento dei manifestanti. Pierluigi Rossetti (Rifondazione
Comunista): alcuni consiglieri comunali si sono comportati non conformemente al
regolamento ma anche poco rispettosi al ruolo che ricoprono; non drammatizziamo
quanto oggi avvenuto ed invito ciascuno a fare una valutazione dimensionata alla
realtà delle cose; esprimo la più totale dissociazione e condanna dei
comportamenti di alcuni cittadini presenti in aula, manifesto la mia solidarietà
a chi ha subito offese, ma condivido solo alcune, non tutte le affermazioni
presenti nel documento. La presenza silenziosa di persone che espongono cartelli
e striscioni è del tutto legittima: altra cosa è ciò che una sola persona ha
fatto, non è corretto mischiare le due cose come è stato fatto del documento
presentato. Perplessità su alcuni punti del documento sono state espresse anche
dal consigliere Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani), in linea con quanto
detto dal collega Rossetti, ma ha dichiarato il suo voto favorevole per rispetto
verso il Sindaco, primo firmatario. Chiuso il dibattito, il Sindaco, dopo avere
ringraziato il consigliere Bergonzi, ha detto che certamente vi è una
distinzione fra i due momenti, ma va censurato il fatto di non avere rispettato
l’invito a riporre gli striscioni. Per il Sindaco questo ordine del giorno ha la
caratteristica di censurare la grave offesa arrecata ai consiglieri e
all’istituzione, nonché il rifiuto dei manifestanti di ottemperare a quanto
chiesto dal Presidente del Consiglio.
L’ordine del giorno è stato posto in votazione ed approvato con la sola
astensione dei consiglieri Matteo Lodi e Pierluigi Rossetti.