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 Cronaca

15 Settembre, 2002
L’intervento di Mauro Fanti alla riunione per costituire il Coordinamento del Partito Democratico
Il dispositivo dell’Assemblea di Cremona e dei Segretari Regionali.

L’intervento di Mauro Fanti alla riunione per costituire il Coordinamento Provinciale del Partito Democratico.
Il dispositivo dell’Assemblea di Cremona e dei Segretari Regionali.
Cari Amici,
nei giorni che hanno preceduto l’appuntamento di questa mattina ho avuto modo di compiere alcune riflessioni, anche di natura personale, che desidero condividere con voi.
Penso che uno dei modi più corretti per fare una buona politica sia quella di non privare consessi come questo del ruolo e del compito che ad essi è stato attribuito.
Abbiamo detto che vogliamo voltare pagina: e sia. Questo processo di cambiamento deve partire anche dal pieno rispetto dei ruoli e delle responsabilità.
In questi mesi, come segretario dei Ds, ho avuto l’onore di seguire direttamente un passaggio politico complesso e difficile. La chiusura di un’esperienza di un partito che ha saputo comprendere che la cultura politica di cui era portatore non era più sufficiente ad interpretare da sola una realtà profondamente rivoluzionata da fenomeni e cambiamenti epocali.
Per i Ds, come per la Margherita, nessuno ci ha costretti allo scioglimento. Lo abbiamo fatto perché crediamo nella politica, crediamo che essa sia l’unico vero strumento nelle mani dei cittadini per poter cambiare in meglio la nostra società, per portare maggiore giustizia sociale, libertà, uguaglianza e diritti. Lo abbiamo fatto perché pensiamo che i partiti non siano fini ma strumenti e, come tali, possano e debbano essere cambiati per diventare espressione e specchio fedele di una realtà.
A questa esperienza umana, ricca ed entusiasmante, mi sono dedicato in questi anni con tutte le capacità che ho, poche o tante che siano.
Durante questo cammino, che per me è iniziato nel 2000, ho imparato molto. Ho incontrato tante persone capaci, oneste, serie e disinteressate così come sulla mia strada ho incrociato uomini piccoli e meschini, persone il cui unico scopo è quello di usare la politica per tentare di scalare la vetta del successo. Quello che ho imparato è che nonostante tutti costoro la politica, che si realizza attraverso i partiti, è e rimane una forma alta ed esigente di servizio alla comunità. Quello che ho imparato è che non può esistere una pessima classe politica ed un’immacolata società civile. Le due cose sono strettamente legate e si influenzano a vicenda. La società italiana è malata come lo è la politica. La malattia è originata da diverse cause, la prima delle quali è quella di aver smarrito il senso ed il valore della ricerca del bene comune.
Oggi in questo paese finisce per avere ragione chi urla di più, chi ha più potere, più giornali, più forza lobbista, più soldi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. I guasti dei Governi del centrodesta risiedono soprattutto nell’aver dato corpo all’idea che la vera libertà non è nelle regole, ma è dalle regole. Che il fine di ciascuno di noi debba essere quello di ottenere, e a qualsiasi costo, il massimo del successo personale e non quello di concorrere con le proprie capacità al bene comune, all’interesse generale.
Serve riformare la società e per farlo occorre una politica autorevole e quindi credibile.
I Democratici di Sinistra, la Margherita e altre formazioni politiche, hanno scelto consapevolmente di sciogliersi non perché non serve più la politica fatta dai partiti ma, al contrario, perché in questo paese serve una politica più forte e più credibile e servono partiti nuovi in grado di orientare e guidare questo processo rigenerativo del paese.
Lo hanno fatto per dar vita non ad un movimento d’opinione ma ad un nuovo Partito, cioè la casa politica permanente dei riformisti italiani. Un sogno inseguito per anni ed oggi realtà.
Oggi il PD è una realtà. Milioni di persone si sono recate alle urne per dirci “andate avanti, state uniti, cambiate in meglio la politica, modernizzate l’Italia”.
Questo è il nostro compito. Questo è quello che ciascuno di noi dovrà cercare di fare con  le sue capacità, con il suo entusiasmo, con la sua determinazione.
Perché ho fatto questa premessa? Perché oggi abbiamo davanti a noi come democratici un lavoro complesso e difficile. Dobbiamo imparare a far convivere in modo corretto e plurale culture, storie e radici diverse. Non si tratta però di sommare, ma di fondere per cercare valori ed una cultura nuovi. Occorre creare cioè quel “disordine creativo” che è sempre alla base di ogni cambiamento e spinta propulsiva.
Per fare questo occorre “discontinuità”, cioè interrompere tutti quei processi inerziali che procedono “motu proprio” e ci fanno dare per scontate troppe cose.
Occorre però intenderci bene sui reali contenuti delle parole che utilizziamo. Dobbiamo arrivare ad avere un lessico comune.  Discontinuità significa messa in discussione di tutto e di tutti per giungere alla ridefinizione di un modo di essere della politica e dei partiti più aderente all’oggi e soprattutto al domani.
Discontinuità non significa che nel Partito Democratico è legittimato ad operare solo chi non ha una storia politica alla spalle. Chi cavalca questo pensiero ha fatto male i suoi conti. La discontinuità non è un’arma letale contro chi ha un passato d’impegno e di militanza politica. Tutti noi da oggi partiamo dal medesimo punto di partenza, tutti abbiamo pari dignità.
Non mi sono candidato e non mi candiderò al ruolo di coordinatore non perché abbia qualche macchia da dover farmi perdonare. Vado orgoglioso della mia pur breve storia politica e del mio partito d’origine, come immagino valga per chi ha operato in questi anni in altre formazioni. E, molto modestamente, penso di essere molto più nuovo di tanti nuovi già vecchi.
La mia scelta nasce solo dal desiderio di evitare una lettura maliziosa dell’esito che avrebbe avuto l’incontro di oggi. I due ex segretari Ds di Cremona e Crema che diventano coordinatori. Un’arma troppo appuntita per essere lasciata nelle mani di coloro che tramano contro il Partito Democratico. Una falsa verità che però quella decisione avrebbe reso verosimile.
Da qui la mia scelta che non significa rinunciare ad impegnarsi per e nel Partito Democratico o di concorrere, quando sarà il momento, alla democratica competizione per il ruolo di segretario provinciale, anzi già ora affermo che a quell’appuntamento sarò in campo.
Già da oggi però prende avvio una fase nuova che, anche se breve, dovrà essere ricca di slanci e di entusiasmi. Si tratta di dare corpo agli organismi territoriali, di iniziare ad imparare a lavorare insieme e a mettere radici in questa terra cremonese che, con grande interesse, guarda a noi e a quello che sapremo fare.
Poi nei primi mesi del 2008 il PD avrà i suoi organi statutari, un unico segretario provinciale ed una piena legittimazione ad operare scelte e decisioni.
Auspico quindi che il lavoro che da oggi prende avvio sia condotto con lo stesso spirito unitario e positivo che ha contraddistinto la fase di preparazione e di svolgimento delle primarie. Spirito che ha contraddistinto il lavoro del Comitato Promotore del PD che qui ringrazio per il prezioso lavoro svolto. Colgo l’occasione per un ringraziamento anche a tutti i candidati delle varie liste eletti e non eletti che si sono resi disponibili, a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dei seggi e ovviamente a tutti gli elettori delle primarie.
Questo stile, unitario e positivo, ha colpito favorevolmente l’opinione pubblica e deve essere la cifra stilistica del Partito Democratico cremonese, una nuova forza politica che sa lanciare segnali inequivocabili di grande serietà, capace di assoluta coerenza tra ciò che
dichiara e ciò che poi fa.
Grazie a tutti e buon lavoro. Ce n’è davvero bisogno.

Mauro Fanti
Segretario DS  Cremona.
Cremona 24 novembre 2007

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Le decisioni della Assemblea degli Eletti del Partito Democratico tenutasi a Cremona sabato 24 novembre.

L’Assemblea provinciale degli eletti nelle Costituenti nazionale e regionale, ritiene utile al processo formativo del Partito Democratico nella Provincia di Cremona attivare, in fase transitoria, il Coordinamento politico-organizzativo della zona cremasca e quello della zona cremonese-casalasca.

Il Coordinamento cremasco sarà composto dagli eletti della zona cremasca. Il Coordinamento cremonese-casalasco sarà composto dagli altri eletti.

I due Coordinamenti costituiscono il Coordinamento Provinciale. Con i ri-spettivi Comitati Esecutivi opereranno in stretta collaborazione. Oltre ai compiti previsti dagli Organismi nazionali e regionali, essi hanno il mandato di definire le procedure per la costituzione del Partito Democratico provin-ciale in armonia con i corrispondenti livelli istituzionali e di predisporre con-seguentemente l’elezione della Direzione e del Segretario provinciali.

In sintonia con le regole e la cultura federaliste cui dovrà ispirarsi il funzio-namento del Partito Democratico, in provincia di Cremona si opererà sulla base della sussidiarietà, anche con la definizione di livelli organizzativi su-bprovinciali.

La fase transitoria si concluderà con la convocazione dell’Assemblea provinciale così come costituita con l’elezione dei delegati dei Circoli, e comunque entro  l’approvazione degli Statuti nazionale e regionale del Partito Demo-cratico.

Il Coordinamento provinciale, nella fase transitoria, è il livello di governo del Partito Democratico per tutte le questioni che hanno attinenza ai corri-spondenti livelli istituzionali e sovracomunali e alle questioni di vasta area.

Il Comitato Esecutivo provinciale è formato dall’unione dei Comitati esecuti-vi dei due Coordinamenti territoriali e i lavori saranno copresieduti dai Coordinatori territoriali.

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Le decisioni della CONFERENZA DEI SEGRETARI REGIONALI.

La riunione della Conferenza dei Segretari regionali tenutasi a Roma martedì 20 novembre, ai sensi dell’art. 6 del Dispositivo finale dell’Assemblea Costituente nazionale, ha deliberato quanto segue:

 

1.         Le assemblee degli elettori del 14 ottobre, ai fini del radicamento territoriale del Partito Democratico, si terranno nei mesi di Dicembre e di Gennaio.

 

2.         Il livello di radicamento del PD sono i Circoli territoriali. La definizione di “circolo territoriale” è da ritenersi provvisoria in quanto il nome definitivo verrà indicato negli Statuti.

 

3.         I Circoli che si costituiranno in questa prima campagna di insediamento territoriale avranno come base elettorale quella corrispondente ai confini stabiliti, con criteri oggettivi, dal comitato provinciale. Questo comporterà che ad ogni Circolo afferiranno uno o più seggi elettorali delle primarie del 14 ottobre.

 

4.         Nell’arco temporale definito al punto 1 saranno chiamati a partecipare alle Assemblee dei Circoli territoriali tutti gli elettori del 14 ottobre ai quali verrà consegnato un attestato di partecipazione, preparato e distribuito dall’esecutivo nazionale del PD.

 

5.         Tali assemblee eleggeranno i delegati per l’Assemblea provinciale.  Nelle realtà in cui si costituirà a livello comunale un solo circolo territoriale, l’Assemblea eleggerà un proprio coordinamento. Laddove il coordinamento provinciale abbia stabilito, d’intesa con il Coordinamento regionale, l’esistenza di più circoli nella stessa città si potranno eleggere i delegati per il livello comunale

 

6.         La platea dell’Assemblea provinciale è composta dalla somma dei delegati dei circoli e dal coordinamento provinciale esistente, mentre quella comunale o di zona è composta dai soli delegati. A queste platee compete l’elezione dei segretari dei livelli organizzativi corrispondenti.

 

7.         Le modalità di voto delle assemblee di circolo saranno decise dai coordinamenti regionali.

 

8.         I Segretari regionali d’intesa con i Coordinatori provinciali stabiliscono un criterio oggettivo per la definizione delle dimensioni delle platee provinciali.

 

9.         Quanto stabilito in questa delibera per le organizzazioni provinciali vale anche per le organizzazioni territoriali istituite ed equiparate ai provinciali dalle Assemblee Costituenti regionali.

 

Roma, 20 novembre 2007

 

 


       



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