15 Settembre, 2002
Il viaggio a Cefalonia ha lasciato il segno.
Nei prossimi giorni pubblicheremo in esclusiva alcuni filmati dell’iniziativa realizzati con la collaborazione di www.welfarecremona.it
Il viaggio a Cefalonia ha lasciato il segno.
Nei prossimi giorni pubblicheremo in esclusiva
alcuni filmati dell’iniziativa realizzati
con la collaborazione di www.welfarecremona.it
Ha lasciato il segno la visita dei 250 studenti
cremonesi all’isola di Cefalonia, teatro
della battaglia e dell’eccidio di cui furono
protagonisti, nel settembre del 1943, i militari
della divisione Acqui, che decisero, dopo
l’armistizio firmato l’8 settembre dal governo
italiano, di non cedere le armi all’esercito
tedesco e di resistere, ingaggiando una battaglia
impari che portò alla sconfitta e, poi, alla
vendetta tedesca, con esecuzioni sommarie
e di massa. A Cefalonia caddero, in battaglia
o fucilati, 174 cremonesi.
Ha lasciato il segno il Viaggio della Memoria
di quest’anno in quella terra che resta un
po’ diffidente nei confronti delle celebrazioni
italiane, che vengono da un paese che allora,
in fondo, era un paese invasore.
Ha lasciato il segno l’allegria dei ragazzi,
la loro compostezza, la loro maturità nella
ricerca storica e la loro umanità, la loro
voglia di capire, ma soprattutto di dire
“Mai più”, insieme ai reduci, ai loro figli
presenti in quei luoghi in questi giorni
intensissimi, alle autorità greche.
Un segno tanto positivo che il prefetto dell’isola,
dopo la cerimonia al monumento ai caduti
italiani e a quello alla resistenza greca,
ha voluto, con un fuori programma, ricevere
nella sede della prefettura una delegazione
italiana.
Anche l’ambasciata italiana in Grecia ha
inviato al Comitato coordinato da Ilde Bottoli
e presieduto da Giuseppe Torchio una nota
di apprezzamento per il valore e la qualità
dell’iniziativa.
Apprezzamento e ringraziamento meritatissimi
dagli organizzatori, Ilde Bottoli in primo
luogo, con tutto il suo staff di collaboratrici,
che ha pensato e organizzato il viaggio,
la Fabello Viaggi, agenzia specializzata nei Viaggi della
Memoria, che ha curato l’organizzazione tecnica,
i reduci Mario Villa, presidente dell’Associazione
cremonese Divisione Acqui, e Mario Pasquali,
suo omologo di Parma, la presidente nazionale
dell’associazione Graziella Bettini e altri
soci, figli di caduti o di reduci della battaglia
di Cefalonia.
Ma soprattutto apprezzamento e ringraziamento
per i ragazzi, per quel che hanno saputo
mostrare e dire davanti al monumento che
ricorda gli eccidi: poesie, canzoni, riflessioni,
testimonianze come quella di Giovanni Danzi,
letto dalla nipote Marina Boldi, che frequenta
il Pacioli di Crema: dell’inferno di Cefalonia,
il nonno ricorda, vuole ricordare, i momenti
lieti e addirittura divertenti, le cose cui
pensava per restare attaccato alla vita,
e conclude con la speranza di avere almeno
un po’ contribuito a far sì che brutture
come quelle, che la guerra non trovi più
posto nel nostro mondo.
Durante la cerimonia ufficiale forse per
la prima volta si sente pronunciare la parola
perdono. La pronuncia, come una richiesta
al popolo greco, Celestina Villa, assessore
comunale di Cremona, nel suo intervento.
E l’assessore provinciale Fiorella Lazzari,
che rappresenta il presidente Torchio, sottolinea
la differenza fra l’invasione di 65 anni
fa, in armi, che provocò grandi sofferenze,
e quella di oggi, fatta da altri giovani
con spirito di fratellanza e di pace.
Ed è stato questo spirito che ha toccato
il prefetto di Cefalonia e il vicesindaco
di Argostoli, che l’hanno sottolineato, invitando
a studiare, a impegnarsi perché occupazioni
e guerre non accadano più, e i popoli possano
vivere in pace, come fratelli e nella democrazia.
Nel corso della cerimonia è stato letto anche
l’intervento di saluto dell’assessore regionale
Gianni Rossoni, che con il suo contributo
ha permesso la realizzazione del viaggio,
che ancora una volta ha sottolineato l’importanza
del ricordo e il grande lavoro svolto dal
Comitato per la difesa e lo sviluppo della
democrazia, assicurando il doveroso ma sentito
appoggio della Regione Lombardia.
Commoventi i ricordi, le testimonianze dei
due reduci presenti, Bruno Villa e Mario
Pasquali, che hanno raccontato la loro esperienza
ma soprattutto hanno, in una serata insieme
ai ragazzi, ringraziato la loro spontaneità,
il loro spirito di pace ma anche il giusto
spirito patriottico che li ha portati a cantare
l’Inno di Mameli al termine della cerimonia,
quando è stato suonato insieme a quello greco.
Guidati dai componenti dell’Associazione
i 250 studenti e l’ottantina di adulti fra
insegnanti, parenti dei soldati protagonisti
e appassionati hanno visitato i luoghi simbolo
della battaglia e dei successivi eccidi:
le postazioni dell’artiglieria da cui venne
respinto il primo sbarco dei rinforzi tedeschi,
il campo sotto il villaggio di Troianata
dove vennero trucidati 631 soldati, il luogo
dove venne impiccato il figlio del pope ortodosso
perché la sua famiglia aveva aiutato alcuni
soldati italiani feriti, la fossa dove invece
vennero fucilati, a gruppi di otto, oltre
130 ufficiali a poca distanza dalla casetta
rossa dove vennero ammassati. E la stessa
casetta rossa, distrutta dal terremoto del
1953 e ricostruita con lo stesso colore,
il cui proprietario, figlio di un greco che
all’epoca salvò un ufficiale italiano, ha
accolto i ragazzi. Toccante l’incontro con
il figlio di quell’ufficiale. Al proprietario
della casetta rossa la Provincia di Cremona, in segno di riconoscenza, ha
donato il gagliardetto della Provincia.
I figli dei reduci e dei caduti hanno sottolineato
questo spirito di solidarietà che la poverissima
gente di Cefalonia ebbe nei confronti dei
nostri militari, aiutandoli e spesso salvando
loro la vita nonostante fossero, fino al
giorno prima, membri di un esercito di occupazione.
Ed è questo lo spirito nel quale si è svolta
la visita, lo spirito che resta nel ricordo,
quello spirito di fratellanza sottolineato
dalla frase ripetuta dall’anziana suora del
convento ortodosso dove ci si è fermati per
un pranzo al sacco: “Italiani e greci: stessa
faccia, stessa razza”.
I partecipanti
Queste le scuole della provincia che hanno
partecipato al Viaggio della memoria 2008 a Cefalonia:
APC Cremona, liceo socio psico pedagogico
Anguissola Cremona, Istituto Pacioli Pacle
Crema, istituto Einaudi Cremona, liceo Vida
Cremona, istituto Ponzini Soresina, polo
scolastico Romani Casalmaggiore, Itis Galilei
Crema, liceo Manin Cremona, istituto Stanga
Cremona, Itis Torriani Cremona, istituto
Beltrami Cremona.
Insieme agli insegnanti hanno accompagnato
gli studenti i dirigenti scolastici del Beltrami
Adelio Maffezzoni e dell’Itis Galilei Vincenzo
Cappelli
Le autorità presenti:
per la Provincia Fiorella Lazzari, assessore alle infrastrutture e
turismo, Antonella Poli, vicepresidente del
consiglio provinciale con i consiglieri Giovanni
Scotti e Andrea Ladina
Per il Comune di Cremona Celestina Villa,
assessore al bilancio e alle politiche giovanili.
Per il Comune di Bordolano il sindaco Luigi
Amore, e per il Comune di Grontardo la consigliera
Donata Ardigò, insegnanti di classi partecipanti.
La coordinatrice del Comitato provinciale
per la difesa e lo sviluppo della democrazia
Ilde Bottoli.
Erano presenti Graziella Bettini, presidente
nazionale dell’Associazione Divisione Acqui,
con alcuni soci di Arezzo, Milano, Bologna
e Venezia; Bruno Villa, 94 anni, reduce da
Cefalonia e presidente dell’Associazione
cremonese Divisine Acqui; Mario Pasquali,
86 anni, presidente dell’omologa associazione
di Parma; il cremonese Mario Gelera, tesoriere
dell’Associazione; Clotilde Perrotta, medico
residente a Cefalonia presidente dell’Associazione
Mediterraneo.
Il viaggio è stato reso possibile anche grazie
al contributo della Regione Lombardia, ottenuto
dall’impegno dell’assessore all’Istruzione
Gianni Rossoni e del consigliere, ora deputato,
Luciano Pizzetti.
COMITATO PROVINCIALE PER LA DIFESA E LO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA
 
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