15 Settembre, 2002
Ricordi di una vita (di Giovanni Fogliazza)
Qualche mese prima di morire mio nonno paterno, che nella nostra famiglia chiamavamo papà Giovanni, decise di riempire i giorni di ricovero presso l'ospizio
Qualche mese prima di morire mio nonno paterno, che nella nostra famiglia chiamavamo papà Giovanni, decise di riempire i giorni di ricovero presso l'ospizio "Soldi" di Cremona scrivendo su un quaderno i ricordi più importanti della propria vita.
Iniziano attorno al 1860 - rammentando i ricordi raccontati dal padre – e finiscono attorno alla seconda metà degli anni '30.
Non ce la fece a "raccontare" tutta la sua vita, morì prima di riuscirci.
Bergamino, figlio di bergamini, non poteva che scrivere come parlava, nella lingua povera della gente povera delle campagne cremonesi.
La sua preoccupazione è di farsi capire: mi pare ci sia riuscito, trasmettendo la durezza e la dignità della vita sua e della sua classe sociale.
Questi sono gli appunti così come lui li ha scritti, con pochissime note limitate all'essenziale. In mancanza di punteggiatura ho deciso arbitrariamente di utilizzare gli "a capo" e la spaziatura per tentare di rispettarne tempi ed immagini.
Leggendoli e trascrivendoli ho riscoperto una parte delle mie - delle nostre - radici. E' stato un modo per tentare di ricordarlo con tenerezza, ringraziarlo e rendere un omaggio, a lui e alla sua storia, che mi è parso comunque doveroso.
Deo Fogliazza
Cremona, giugno 1999
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