15 Settembre, 2002
Biogas a Romanengo: no di Provincia e Comuni all’impianto da dieci megawatt
Torchio incontra i sindaci di Romanengo e Salvirola - Riunione tecnica con l’azienda proponente per trovare un’alternativa
L’ipotesi di costruzione di un impianto a biogas per la produzione di energia a Romanengo è stata al centro di un incontro in Provincia cui hanno preso parte, oltre al presidente Giuseppe Torchio con il vice Agostino Alloni, gli assessori Giovanni Biondi e Agostino Savoldi, i dirigenti dei settori Agricoltura e Ambiente, il sindaco di Romanengo, Marco Cavalli, con l’assessore Giovanni Silva ed il primo cittadino di Salvirola, Roberto Pini.
I partecipanti hanno condiviso la valutazione negativa legata alla dimensione dell’impianto proposto capace di produrre 10 megawatt di energia, ritenendo tale ipotesi eccessivamente impattante e, per la quale, in sede di conferenza di servizi, è stata chiesta l’attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale da parte degli uffici della Regione.
Piena assonanza anche in merito alla decisione di indire quanto prima un incontro con i proponenti dell’impianto per definire un percorso che preveda la riduzione della potenza energetica producibile e la contestuale informazione capillare a tutti i cittadini delle zone interessate.
“La normativa su questi argomenti è abbastanza fumosa” ha commentato il presidente della Provincia, “non distinguendo, ad esempio, tra impianti di un solo megawatt o da dieci, lasciando così ampi spazi alle realtà che intendono creare queste strutture.
Dobbiamo tener presente da un lato la richiesta sempre crescete di energia e, dall’altro, la volontà di scongiurare la costruzione di impianti altamente inquinanti: per queste ragione il Piano Energetico Provinciale, approvato all’unanimità dal Consiglio, prevede la creazione di impianti energetici a bioenergia. Ora, la forte crescita di queste realtà va monitorata e coordinata a livello territoriale e, con questo obiettivo, stiamo lavorando al progetto provinciale della “Fabbrica delle bioenergie”, candidando il nostro territorio quale distretto Agroenergetico, ma, al contempo, dobbiamo tenere ben presente le giuste istanze dei cittadini per quanto concerne la salubrità dell’ambiente e la qualità della vita su cui non ammettiamo sconti. Per questo abbiamo deciso di incontrare l’azienda che intende costruire l’impianto di Romanengo e definire un percorso alternativo all’attuale progetto”.
 
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