15 Settembre, 2002 Festival delle Muse: la raffinatezza di Mimma D*Avossa Il soprano cremonese si conferma molto ben preparata - Svelati i segreti della *musica da salotto* di Bellini ed altri - Al pianoforte Alessandro Manara
Un importante successo quello conseguito giovedì sera da Mimma D’Avossa nella corte del Teatro Bellini nell’ambito del Festival delle Muse, che ormai da cinque edizioni fa tappa a Casalbuttano, dove Vincenzo Bellini soggiornò parecchie volte per incontrare l’amata Giuditta Turina Cantù.
Mimma - lasciatasi alle spalle gli ormai lontani esordi come interprete di musica leggera - ha studiato molto in questi anni, nel canto lirico e da camera: il risultato di giovedì sera ne ha dato una ricca e partecipata dimostrazione.
Forte l'emozione dell'impatto, dovuto alla quasi "incombenza" di Palazzo Turina sulla scena del concerto, dove il celebre compositore catanese accompagnava alla spinetta la bella Giuditta.
Molto efficace il contributo del pianista soresinese Alessandro Manara, che ha supportato l’artista cremonese nella presentazione del programma intitolato "Salotto musicale". Un programma improntato sulle arie da camera del Cigno di Catania ed anche di altri autori del ’700, ’800 e ’900.
Un viaggio che anziché riguardare la più ‘scontata’ e inflazionata produzione operistica di Bellini, ha voluto percorrere la sua altrettanto coinvolgente letteratura lirica "da salotto".
Mimma D’Avossa ha interpretato con raffinatezza questo repertorio, dimostrando una solida preparazione tecnica, evidenziata anche dalla generosità del programma di sala, contenente ben 18 brani, intervallati da una pausa di soli 5 minuti tra il primo ed il secondo tempo.
Una performance estenuante, resa ancora più impegnativa dalla micidiale afa del luogo e comunque gratificata dai ricchi applausi finali e dai lusinghieri apprezzamenti.