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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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IL PORCELLUM ANCHE ALLE ELEZIONI EUROPEE

Lunedì scorso è iniziata in Aula alla Camera la discussione sulla modifica della legge elettorale per le Europee, su un testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali dove si è verificata una totale chiusura da parte della maggioranza a qualsiasi proposta sostanziale di modifica che arrivasse dall’opposizione. Cosa contiene quel testo? Tra le tante cose (soglia di sbarramento al 5%, numero delle circoscrizioni, ‘quote rosa’, di cui mi riservo di approfondire in altri momenti), è sull’abolizione del voto di preferenza, con la predisposizione di una lista bloccata e con una scheda elettorale che non contiene l’elenco dei nominativi dei candidati, che il nostro dissenso è totale. Ciò che di fatto è stato tolto di mezzo per le consultazioni nazionali – la possibilità cioè per l’elettore di scegliere tra più candidati il nome o i nomi a lui più congeniali – viene riproposto anche per il rinnovo del Parlamento Europeo. La riforma berlusconiana imporrebbe così le liste bloccate, consentendo ai leader di partito di nominare uno per uno i parlamentari europei.

La cosa ha dell’incredibile, eppure questa maggioranza oggi vuole estendere ed applicare il Porcellum anche nelle elezioni europee. Ed ha ancora più dell’incredibile se collegata alle varie dichiarazioni uscite in questi anni. Come non ricordarsi le parole di Calderoli in una puntata di Matrix del mese di marzo 2006 – “questa legge che ho scritto io è una porcata” – mentre faceva riferimento alla legge elettorale per le Politiche, da lui ispirata e approvata dal governo Berlusconi nel 2005, grazie alla quale i parlamentari nazionali non risultano più eletti ma ‘designati’? E che dire di Fini, che giudicava talmente sbagliato il Porcellum da essere uno degli artefici più convinti della raccolta di firme per il referendum proprio contro quella legge elettorale da lui stesso approvata? E ancora, chi si può dimenticare le dichiarazioni pubbliche dei vari esponenti di partito in questi tre anni, tutte tese a criticare un sistema elettorale nazionale come il Porcellum, che ha contribuito ad allargare ancora di più il divario tra elettori ed eletti? Oppure le dichiarazioni di molti, anche nel centrodestra, che hanno nel recente passato espresso l’esigenza di garantire una effettiva possibilità di intervento dei cittadini nella scelta dei loro rappresentanti e, di conseguenza, rivedere l’impostazione del sistema oggi in vigore.

E’ inaccettabile che a pochi mesi dall’inizio della campagna elettorale si cambino in modo sostanziale le regole del gioco per sola volontà della maggioranza. Ma ancora più inaccettabile è che sul piano democratico questo si traduca in una ‘designazione degli eletti’, quando ciò ha già dimostrato e sta dimostrando che togliere al cittadino il diritto di scegliere allontana dalla politica e crea un clima di pesante sfiducia tra gli elettori. Noi riteniamo che oggi la questione della preferenza stia dentro la dinamica di un rapporto che ridia senso alla politica e ad una democrazia che si confronta. Per questo il Partito Democratico farà una dura battaglia in Parlamento, insieme all’Udc e all’Idv, con l’obiettivo di cambiare radicalmente la proposta della maggioranza e con l’obiettivo di porre il problema della democrazia italiana, dei suoi asfittici confini, della degenerazione in corso, del sempre più pressante bisogno di trasparenza, di regole e di garanzie democratiche che i cittadini ci chiedono.

A presto!