15 Settembre, 2002
Lascia un'impronta di civiltà
Appello della CGIL Lombardia contro le discriminazioni razziali
'LASCIA UN’IMPRONTA DI CIVILTA'!
Appello della CGIL Lombardia contro le discriminazioni
razziali
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Appello della CGIL Lombardia contro le discriminazioni
razziali
Il ministro dell’Interno Maroni persiste
nella decisione di prendere le impronte anche
ai bambini e alle bambine rom.
CGIL Lombardia considera tale decisione inaccettabile
perché discriminante dei diritti delle persone
e dei minori in particolare.
Il censimento della popolazione che vive
nei campi doveva essere un’occasione per
raccogliere dati, uno strumento di conoscenza
sulle condizioni di adulti e minori per programmare
interventi di inclusione sociale e contrastare
l’emarginazione, che è il terreno più fertile
per le illegalità che vanno combattute.
Abbiamo assistito, invece, nei modi e nel
metodo, ad azioni lesive della dignità delle
persone: la schedatura degli adulti, per
la gran parte italiani, e dei minori con
motivazioni di presunta tutela dei minori
stessi.
Ma la migliore tutela per quei bimbi sarebbe
un luogo dove vivere sicuri, il poter frequentare
la scuola, un lavoro per i loro genitori
e quindi essere riconosciuti come cittadini
non certo attraverso una schedatura etnica
che li rende distinguibili e diversi.
CGIL Lombardia chiede impegni seri sul terreno
della legalità e la punizione certa dei comportamenti
illegali, siano essi compiuti da clandestini,
da rom, da cittadini italiani, qualunque
sia la posizione sociale occupata.
Chiede giustizia e le azioni di contrasto
necessarie per ottenerla e la prevenzione
vera, quella che investe nell’inclusione
e nella convivenza, cessando, invece, atteggiamenti,
parole e operazioni che sono foriere di odio
e di divisioni e spingono a credere delinquenti
anche coloro che sono disperati.
Rispondiamo, allora, con un gesto di civiltà,
raccogliendo le firme contro ogni schedatura
e per chiedere il ritiro delle ordinanze
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
del 30 maggio 2008.
 
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