15 Settembre, 2002
A questo punto non c*é più nulla da dire ... ma da fare.
Il tragicomico resoconto del viaggio del treno 2662 delle 6.58 Cremona-Milano del 30 luglio 2008
Oggi come allora.
Il servizio di trasporto su rotaia si aggiorna nei colori dei rivestimenti delle carrozze ma non nel servizio e nella qualità.
Come già più volte segnalato, alla minima variazione meteorologica, il sistema va in tilt. Se non è la neve a gelare gli scambi, il caldo a dilatare i binari, i topi a bloccare i passaggi a livello, il vento a far cadere la vegetazione sulla traccia, ora anche un temporale, per quanto forte, è in grado di bloccare tutta l'italia.
Anche stamattina (31 luglio 2008) i pendolari cremonesi (e di tutto il nord Italia) hanno avuto la lieta sorpresa del blocco alla circolazione solo nel momento in cui ci si sono trovati dentro.
Il blocco infatti è avvenuto nella notte precedente a causa di un "nubifragio", cioè un pò di pioggia come in Italia accade spesso...
Il resoconto del viaggio:
Treno 2662 delle 6:58 a Cremona. 5 minuti iniziali, poi diventati 10 alla partenza (nessun presagio - nessuna informazione in stazione).
La cosa è grave perché i comunicati sul sito delle Ferrovie parlano di problemi nella notte per i quali i tecnici hanno lavorato per riaprire un binario.
Tutto normale fino a Ponte d'Adda con fin troppo consistente pausa nella campagna fuori Codogno.
Ore 7:40 circa siamo entrati a Codogno dove la pausa è diventata quasi definitiva.
L'informazione in stazione citava un non meglio specificato guasto tra Casalpusterlengo e Tavazzano (alternava anche la frase "circolazione sospesa", oltre che quasi sempre "rallentata”). A questo punto abbiamo cominciato a telefonare, oltre che a quelli sul 7 :34 - (2648), anche a quelli del 6 :20 - (2646) davanti a noi per verificare se casualmente il 'problema' fosse successivo al loro passaggio.
Invece la sorpresa è stata che gli altri convogli erano nel pieno del dramma e sono arrivati a Lodi a passo d'uomo.
Qualcuno che aveva impegni inderogabili a Milano, una volta sceso a Codogno ha deciso a proprie spese di proseguire con il taxi. (!!)
Ripartiti da Codogno dopo lungo tempo, abbiamo fatto il resto del percorso fino a Lodi ad andatura che non si può definire sostenuta con numerose pause per poter sentire i canti di gallo e ammirare distese di mais.
Ripartiti da Lodi si va via quasi regolari fino a Rogoredo dove si stima finalmente il ritardo effettivo di 80 minuti.
Ore 9 e 45 in ufficio
la gente del 7 e 34 è arrivata in ufficio alle 10 e 45...
Ma se ha investito tutta la Lombardia, come mai il problema è avvenuto solamente fra Secugnago e Tavazzano??
Il treno 2646 ha fatto 50 minuti.
Pare che le altre linee (Piacenza, Brescia) siano state sostituite da servizi bus.
I viaggiatori della linea di Lecco ai quali è stato soppresso addirittura il treno non hanno nemmeno ricevuto una vaga informazione su ritardi o cause.
Dopo questa vergogna italiana, vi volevamo ricordare che l'assessore Cattaneo farà scattare gli aumenti tariffari.
Credo che a questo punto non ci sia più nulla da dire.
....Ma da fare.
Max Gabbiani
www.inorario.com
 
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