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 Comune di Cremona

15 Settembre, 2002
Corada propone una manifestazione nazionale dei Sindaci contro la crisi
Concordo pienamente con le decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza dell'ANCI con le quali vengono sospese le relazioni istituzionali con il Governo

Di seguito dichiarazione stampa del Sindaco di Cremona, Gian Carlo Corada in ordine alla recente riunione dell'Ufficio Presidenza nazionale dell'ANCI ed alle decisioni lì assunte.

***

Concordo pienamente con le decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza dell'ANCI con le quali vengono sospese le relazioni istituzionali con il Governo, e si richiede un incontro urgente con il Presidente del Consiglio. Così come mi trovo d'accordo con le proposte anti-crisi finalizzate a consentire anche ai Comuni di dare il loro contributo in questo drammatico contesto economico, finanziario e sociale.

Aggiungo, però, insieme a tanti sindaci lombardi e del nord del Paese, la richiesta secondo la quale, con l'esercizio finanziario del prossimo anno, venga riconosciuto a ciascun Comune il 20% del gettito IRPEF dei propri territori, con ciò rinunciando, da parte degli stessi Comuni, ad ogni altro tipo di trasferimento statale.

La gravità e la pesantezza della situazione mi inducono a caldeggiare la convocazione di una grande manifestazione nazionale che veda protagonisti i Comuni e gli Enti Locali e le loro proposte per far uscire il Paese dalla crisi.

Gian Carlo Corada, Sindaco di Cremona

***

Di seguito i due comunicati di ANCI nazionale

CRISI: APPELLO ANCI A FORZE ECONOMICHE E SOCIALI: SOSTENETE NOSTRE PROPOSTE A GOVERNO

Un appello rivolto a tutte le forze politiche, alle parti sociali, alle associazioni di categoria e al mondo dell’informazione, affinche’ vengano sostenute, nel confronto con il Governo e con il Parlamento, ‘’le proposte anti-crisi presentate dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, finalizzate a consentire anche ai Comuni di dare il loro contributo in questo drammatico contesto economico, finanziario e sociale’’. L’Ufficio di Presidenza dell’ANCI, riunitosi oggi a Roma, chiama a raccolta ‘’tutte le parti sociali ed economiche che hanno gia’ condiviso la nostra piattaforma per fronteggiare la crisi’’. Nel testo dell’appello si ribadiscono le proposte dell’ANCI per fronteggiare la crisi: rimborso da parte dello Stato dei mancati introiti sull’ICI, deroga al patto di stabilita’ per investire i residui passivi, possibilita’ di utilizzare gli avanzi di amministrazione per la spesa in conto capitale, nonche’ i proventi derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare, per finanziare gli investimenti’’.
‘’Abbiamo deciso di lanciare questo appello - spiega il Presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici – perche’ le nostre proposte sono in linea con quelle di quasi tutte le forze economiche e sociali: vorremmo che ci fosse una condivisione di questi obiettivi, e che insieme si possa lavorare per raggiungerli’’. I Comuni, spiega il documento licenziato oggi dall’ANCI, ‘’hanno risorse disponibili, rapidamente utilizzabili e dal sicuro rendimento sociale’’. In particolare, nel documento si fa notare che ‘’un allentamento del Patto di Stabilita’ per i Comuni consentirebbe di mettere in moto opere medio-piccole pari a circa 4,5 miliardi di investimento finanziario complessivo, con sicuri effetti sul piano occupazionale in settori quali quello dell’edilizia e il suo indotto che, secondo stime Ance, ha gia’ perso in questo inizio 2009 circa 130 mila posti di lavoro’’. In sintesi, ribadisce l’ANCI, ‘’le opere immediatamente cantierabili potrebbero sul piano macroeconomico migliorare i dati fortemente negativi del Pil, anche grazie al sostegno della domanda interna; potrebbero poi ridurre la perdita dei posti di lavoro e quindi il ricorso agli ammortizzatori sociali’’.
Il Sindaco di Padova, Flavio Zanonato, aggiunge infine: ‘’E’ evidente che una spesa organizzata in investimenti attraverso i Comuni sarebbe articolatissima, e potrebbe irrorare la piccola e media impresa italiana, con immediati effetti benefici’’.
Roma, 19 febbraio 2009

PATTO STABILITA’: UFFICIO PRESIDENZA ANCI CONFERMA SOSPENSIONE RAPPORTI CON GOVERNO

‘’Confermiamo la sospensione delle nostre relazioni istituzionali con il Governo, e ribadiamo la richiesta di un incontro con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi’’. E’ quanto annuncia il Presidente dell’ANCI Leonardo Domenici, che oggi ha presieduto la riunione dell’Ufficio di Presidenza, nel corso della quale e’ stata riconfermata la posizione gia’ assunta dall’ANCI lo scorso 5 febbraio, quando si riuni’ il Consiglio Nazionale.
‘’In questo momento - spiega Domenici- non abbiamo ancora ricevuto dal Governo risposte significative rispetto alle istanze gia’ avanzate lo scorso 5 febbraio: per questo chiediamo di essere ricevuti dalla presidenza del Consiglio’’.
Nello specifico, ribadisce il presidente dell’ANCI, ‘’sono 4 le nostre richieste: garantire la stabilita’ delle entrate comunali attraverso la compensazione dei tagli ai trasferimenti e la mancata integrale copertura degli interventi sull’Ici; consentire ai Comuni l’utilizzo immediato, in deroga alle regole sul patto di Stabilita’ interno, dei residui passivi e degli avanzi di amministrazione per la spesa in conto capitale; incentivare l’utilizzo del patrimonio immobiliare per sostenere la spesa in conto capitale ed abbattere il debito’’.
Su quest’ultimo punto, in particolare, l’ANCI chiede di ‘’eliminare i vincoli che impediscono l’utilizzo dei proventi derivanti dalla vendita del patrimonio per finanziare la spesa per investimenti’’. Riguardo la copertura dei mancati introiti conseguenti all’abolizione dell’Ici sulla prima casa, Domenici ricorda che ‘’la copertura integrale di queste somme era stabilita nel Dpef del Governo, ma ancora oggi mancano all’appello 440 milioni di euro’’. Quanto agli avanzi di amministrazione e ai residui in conto capitale, queste due voci rappresentano al momento una cifra che ‘’si aggira intorno ai 18 miliardi di euro: sappiamo - spiega Domenici- che il Paese e’ gravato da un calo del Pil e dall’aumento del debito complessivo, ma queste risorse sono spendibili da subito per rimettere in moto l’economia, e non capiamo perche’ invece non si possano investire’’. Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, fa notare poi che ‘’i Comuni sono la prima frontiera tra la pubblica amministrazione e i cittadini: se non si risolvono i problemi dei Comuni, non si risolvono neanche i problemi dell’intero Paese’’. Insomma, chiosa Domenici, ‘’senza i Comuni non si fa nulla, specie in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo’’. Infine il Presidente dell’ANCI avverte: ‘’Nella discussione sul federalismo fiscale la posizione favorevole dell’ANCI, frutto di uno spirito collaborativo e responsabile, ha avuto un peso politico, oltre che istituzionale. Se la situazione rimanesse questa pero’ - conclude Domenici- non escludo che la nostra posizione possa cambiare radicalmente’’.
Roma, 19 febbraio 2009

 


       



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