15 Settembre, 2002
Laicità e amministrazione pubblica ( Avv. Lapo Pasquetti)
Al ballottaggio io voto Gian Carlo Corada.
Laicità e amministrazione pubblica ( Avv. Lapo Pasquetti)
Al ballottaggio io voto Corada.
C’è purtroppo oggi un grande equivoco, in
parte alimentato da certe gerarchie cattoliche
e da un’informazione “interessata”, sul tema
della laicità che induce a percepirne la
portata in termini negativi.
In realtà la laicità è un supremo principio
del nostro Stato, consacrato dagli articoli 2, 3, 7, 8 ,19 e 20 della
Costituzione e condiviso da tutte le forze
politiche, nessuna esclusa, che hanno dato
vita all’Italia democratica e repubblicana
del dopoguerra.
Laicità significa esclusivamente garanzia
dello Stato per la salvaguardia di ogni libertà,
in regime di pluralismo, in tutti i settori
del vivere comune, non solo in ambito confessionale
ma anche sociale, culturale, politico ed
economico. Uno spazio costituzionale che consenta a tutti
la convivenza e il confronto.
Il concetto giuridico e istituzionale della
laicità coincide quindi con la libertà di
coscienza, di pensiero, l’uguaglianza di
ogni individuo e la tolleranza, ma anche
con il principio di indipendenza dell’amministrazione
dai poteri economici.
Una laicità “senza aggettivi”, fonte di ispirazione
di una nuova politica che ponga le persone e
gli interessi collettivi al centro dell’agire
degli amministratori pubblici.
In questi ultimi anni nel sociale come nella
sanità, nella scuola come nella gestione
del territorio e dei settori strategici (acqua,
energie, trasporti) è stato gradualmente
demolito il ruolo dello Stato e relegata
sempre più l’azione pubblica al solo aspetto
finanziario (scuole private costruite con
denaro pubblico, sanità privata foraggiata
con rimborsi statali, infrastrutture e sistemi
di trasporto a gestione privata ma realizzati
a spese della collettività) a scapito della qualità
del servizio pubblico e a tutto vantaggio
del mercato e del privato.
L’azione pubblica deve tornare ad essere
decisiva per superare le disuguaglianze;
l'universalità dei diritti deve essere l'elemento
“non mediabile” della politica; l'accesso
ai servizi deve essere garantito a tutti.
Anche a livello locale è necessario attivarsi
e battersi per far emergere le istanze di laicità, solidarietà,
partecipazione, legalità imparzialità e trasparenza
e per il riconoscimento della libertà di scelta
di ogni individuo in materia di cura, trattamenti
sanitari, salute e in ogni altro aspetto
fondamentale dell’esistenza (unioni civili,
sessualità, procreazione, fine vita).
Ora più che mai è importante il richiamo
elettorale all’appuntamento del ballottaggio
a sostegno del Sindaco Gian Carlo Corada
per non perdere l’opportunità di dar voce,
all’interno delle istituzioni, a queste legittime
istanze.
Avv. Lapo Pasquetti.
Cremona 11 giugno 2009
 
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