15 Settembre, 2002 USA: sì del Senato alla riforma della sanità Obama: La strada è ancora lunga ed è ancora in salita. Ma almeno questo è un sì e il presidente Obama non esita a definirlo «una pietra miliare cruciale».
La Commissione Finanze del Senato Usa ha approvato il disegno di legge di riforma sanitaria. E' solo uno dei cinque presentati al Congresso - tre sono stati già approvati alla Camera e adesso altri due al Senato - ma ha avuto la confortevole maggioranza di 14 sì contro 9, incassando anche il sostegno della senatrice repubblicana Olympia Snowe, oltre a quello dei 13 membri democratici della Commissione. Obama ha personalmente ringraziato la Snowe per il «coraggio» dimostrato con una scelta diversa da quella dell'opposizione repubblicana, sottolineando che la riforma consentirà di «tenere a freno le tendenze peggiori» delle assicurazioni sanitarie.
Non è la svolta definitiva ma il voto è importante perchè ha visto per la prima volta il sostegno di un repubblicano. Con i democratici in grado di controllare 60 voti al Senato - il minimo necessario per ottenere il passaggio quando si passerà al voto in aula - il sostegno della Snowe offre una rete di sicurezza nel caso di defezioni da parte di democratici moderati. Snowe in realtà ha raffreddato gli entusiasmi presidenziali, sottolineando che il suo sì «vale solo per oggi», cioè per il testo elaborato dal senatore Max Baucus, e non per i voti futuri dove saranno presentati, dopo le necessarie armonizzazione dei cinque testi diversi all'esame del Congresso.
Il piano di Baucus ha già ricevuto una bocciatura dalle assicurazioni sanitarie che prevedono un aumento dei premi che i consumatori dovranno pagare a causa del costo della riforma. L'Ufficio del Congresso che calcola i costi delle iniziative legislative ha concluso però che il piano Baucus farà risparmiare nell'arco dei prossimi dieci anni circa 71 miliardi di dollari alle casse pubbliche, cifre contestate dai repubblicani.
Dopo il via libera il testo della Commissione Finanze dovrà essere armonizzato con un analogo progetto già approvato dalla Commissione Sanità del Senato. Il testo unificato sarà poi sottoposto al voto del Senato. Mentre il piano del senatore Baucus non prevede la controversa "opzione pubblica" - che affida allo stato un ruolo diretto nella competizione per la copertura sanitaria (al fine di tenere i prezzi bassi) - il testo già approvato dalla Commissione Sanità include questa opzione. Il lungo iter legislativo prevede che nello stesso tempo la Camera unifichi i tre testi già approvati da tre diverse commissioni. Tutti i testi della Camera contengono la opzione pubblica che è osteggiata dalla destra che la considera un tentativo di introdurre la "medicina socializzata" in America. Il testo consolidato dei tre progetti sarà sottoposto nelle prossime settimane al voto della Camera. Ma il lungo cammino della riforma presenta altri ostacoli. I testi approvati da Camera e Senato dovranno essere a loro volta armonizzati e sottoposti di nuovo al voto dei due rami del Congresso prima di finire sulla scrivania di Obama per la firma finale della storica iniziativa che consentirà la copertura sanitaria di decine di milioni di americani che ne sono privi. Il presidente Obama ha espresso la speranza di riuscire a firmare la legge entro la fine dell'anno.